Road to Tokyo: Davide Re

Lui è una delle certezze assolute della Nazionale Italiana di Atletica per Tokyo, l'unico per cui ci sia, addirittura, l'imbarazzo nella scelta su quale gara fargli disputare. Dopo l'infortunio di Stoccolma è ritornato ad allenarsi a pieno regime.

Se dovessi definire, in maniera sintetica, Davide Re, le prime parole che mi verrebbero in mente sarebbero, educato, discreto e talentuoso ma, volendone aggiungere una quarta, potrei dire anche entusiasta, perché solo un atleta pieno di entusiasmo avrebbe potuto fare quel piccolo errore di valutazione, che gli è costato qualche settimana di reale preoccupazione.

E’ successo nel corso della tappa svedese della Diamond League, a Stoccolma, quando Davide, nel corso della sua gara dei 400 metri, ha subito un infortunio al tendine di achille, destro, che ha chiuso la sua stagione e lo ha costretto a un periodo di riabilitazione.

Tutto, ormai, è stato risolto e mi fa molto piacere farmi raccontare da lui quanto accaduto.

Davide Re (foto FIDAL)
Davide Re (foto FIDAL)

Ciao Davide, grazie come sempre per la disponibilità. Come stai, innanzitutto, e raccontami bene cosa è successo quel pomeriggio di mezza estate a Stoccolma?

Ciao, grazie e a te per l’attenzione. Diciamo che la Diamond League, fuori dai confini italiani, non mi porta troppo bene.

A Montecarlo nel 2019 avevano sparato una falsa, ma non l’ho sentita e mi hanno fermato dopo 180 metri, mentre a Stoccolma sono stato tradito da una serie di coincidenze sfortunate.

Il riscaldamento pre-gara stava andando benissimo e mi sentivo in ottima condizione, oltre che carico perché, tra gli altri avversari, ci sarebbe stato anche Warholm che aveva corso da circa un’ora un fantastico 400 H.

Sull’ultimo allungo, però, ho sentito una leggera fitta al tendine destro e poi, di fatto, ci hanno chiamato nella call room, in attesa di entrare in pista per andare sui blocchi.

Sul momento, quindi, ho pensato che quel piccolissimo dolorino non fosse nulla, e poi ero certamente molto carico di adrenalina per la situazione intorno a me..

Purtroppo, però, dopo i primi appoggi, il dolore è andato progressivamente aumentando e non nego di aver sbagliato a non fermarmi, ma non me la sono sentita, era la gara più importante della stagione, sino a quel momento, volevo fare un grande tempo e, anche se capivo che non l’avrei mai realizzato, non sono riuscito a fermarmi.

Da ex modestissimo atleta capisco, però, perfettamente il tuo stato mentale in quei momenti e credo che il tuo coraggio vada elogiato, a prescindere.

Adesso, questo è quel che conta, stai bene. Come è andata la riabilitazione e la successiva ripresa?

Dopo un periodo di assoluto riposo, abbiamo deciso con tutto il mio staff che fosse opportuno una mia permanenza, di circa un mese e mezzo, in una struttura dedicata, a Forlì, dove ho potuto fare un percorso riabilitativo idoneo a permettermi di tornare ad allenarmi senza alcuno scompenso motorio.

Tutto questo è stato, per me, fondamentale e infatti da novembre ho potuto riprendere, a Rieti, con il mio gruppo di lavoro e, anche se all’inizio in maniera graduale, sono riuscito ad allenarmi al meglio senza risentire, in alcun modo, del periodo di fermo.

Adesso sono tornato circa all’80/90 % di intensità sui miei carichi, per cui sono molto ottimista e sereno.

Davide Re (foto Getty Images)
Davide Re (foto Getty Images)

Tra l’altro, non essendo tu un atleta che ama troppo le competizioni indoor, hai tutto il tempo per prepararti al meglio per l’estate. Quali saranno i primi impegni agonistici?

Certo, niente gare al coperto e sicuramente parteciperò ai campionati del Mondo di Staffette che si svolgeranno a Torun il 1 e 2 maggio in quanto, tra l’altro, la staffetta mista non è ancora qualificata per Tokyo e penso che mi faranno gareggiare in quella.

Ad aprile vedremo con Chiara se fare qualche gara spuria, ma adesso è troppo presto per pensarci, quel che conta è solo riuscire a prepararsi al meglio.

Di tutti gli atleti che stanno percorrendo la strada per Tokyo tu sei quello che si troverà nella condizione di dover scegliere le gare a cui partecipare, in quanto già qualificato per quella individuale e nella staffetta 4×400 metri, ma con ottime possibilità anche nella staffetta mista.

Senti il peso di questa responsabilità e pensi di riuscire a sostenere, al meglio, ogni prova?

Innanzitutto ci tengo a dire che, per la gara individuale, pur avendo già gli standard di accesso, vorrò dare, come è giusto che sia, una prova di efficienza prima delle Olimpiadi, cercando di correre su tempi di buon livello.

E’ chiaro che se, come credo, tutto andrà per il meglio, l’auspicio è di poter fare tre turni nei 400 metri.

L’esperienza mi dice che posso tenere sino a 4/5 turni in una settimana, per cui il resto lo deciderà il Direttore Tecnico.

Grazie Davide, quel che mi premeva sapere è che i problemi fisici siano stati risolti e credo che tu abbia, in tal senso, rassicurato i tuoi tantissimi tifosi.

Nel darti appuntamento per la fine dell’inverno voglio farti un’ ultima domanda inevitabile. In mezzo a tutti questi impegni, quali sono i tuoi obiettivi per Tokyo?

Il mio desiderio è migliorare quanto fatto a Doha 2019, per me, per i miei compagni e per tutti coloro che ci seguono, sempre, con interesse e affetto.

Ringraziando Davide ricordiamo che, ai Mondiali del Qatar, uscì dalla semifinale per 8 centesimi, arrivando terzo nella sua semifinale in 44″85, secondo tempo di sempre della sua carriera e primo a livello del mare, mentre la sua staffetta 4×400, approdò alla finale per chiudere poi in sesta posizione.
Tabellone semifinale Davide Re-Doha 2019
Tabellone semifinale Davide Re-Doha 2019
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