Road to Tokyo: Fausto Desalu

Nell'incanto della bellissima isola di Gran Canaria, il velocista azzurro sta preparando la stagione più importante della sua carriera dopo averne vissuta una breve, ma ricca di soddisfazioni.

Non è la prima volta che Fausto Desalu ci rilascia un’intervista in esclusiva, ma è la prima che faccio personalmente con lui e ne sono molto lieto perché è un ragazzo che ho incontrato tante volte, in varie competizioni agonistiche e, oltre a essere un ottimo atleta, è anche dotato di una simpatia travolgente.

L’ho raggiunto telefonicamente a Las Palmas, sull’isola di Gran Canaria, dove si trova da oltre due settimane e dove rimarrà sino al 24 gennaio per un periodo di intenso allenamento in condizioni climatiche certamente ideali.

Ciao Fausto, Buon Natale innanzitutto, sia pur con un giorno di ritardo. Avevo letto qualche mese fa che avevi deciso di non andare più ad allenarti, d’inverno, alle Canarie. Cosa ti ha fatto cambiare idea?

Ciao, Buon Natale anche a te e a tutti gli appassionati di Atletica. In effetti ero stato per tre anni ad allenarmi a Tenerife e, ogni volta, tornando in Italia, avevo avuto nel periodo successivo dei piccoli problemi fisici che, alla lunga, avevo imputato al tipo di pista su cui avevo corso.

Sebastian (Bacchieri), il mio allenatore, ha trovato quest’anno una struttura diversa, in un’altra isola delle Canarie, e devo dire che la superficie su cui mi alleno va molto meglio per le mie caratteristiche, per cui sono molto contento di essere qui.

Sebastian Bacchieri-Fausto Desalu (foto pagina facebook)
Sebastian Bacchieri-Fausto Desalu (foto pagina Facebook)
Oggi è Santo Stefano e tu e Sebastian avete deciso di passare tutte le feste lontani dai vostri famigliari.

Una scelta coraggiosa ed encomiabile che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, la passione e l’impegno che ci metti per migliorarti sempre di più.

E’ stata una scelta difficile, stare qui 45 giorni, anche durante tutto il periodo delle feste, senza poter vedere nessuno perché, poi, adesso siamo solo io e lui.

Credo, però, che il prossimo anno sia veramente troppo importante per trascurare anche il minimo dettaglio al fine di perseguire, al meglio, tutti i miei obiettivi e sogni. 

Ringrazio, a tal proposito, Sebastian, per la totale disponibilità che, come sempre, ha nei miei confronti.

Parlando di Bacchieri, si può dire che è stato realmente il punto di svolta della tua carriera da quando, prima degli Europei di Berlino, ha cominciato ad allenarti a 360 gradi perché prima era solo il tuo preparatore atletico.

Cosa è riuscito a cambiare, in te, la sua guida tecnica?

Penso che, per un atleta, la componente mentale e motivazionale sia fondamentale e devo dirti che Sebastian, in questo, è particolarmente bravo perché riesce sempre a infondermi l’indispensabile fiducia nelle mie possibilità, oltre alla carica agonistica necessaria per affrontare nel migliore dei modi ogni competizione.

Lui è stato capace di farmi credere nelle mie totali potenzialità, e che nessun obiettivo per me può essere irraggiungibile, come nessun avversario può essere imbattibile.

Tra l’altro lui è molto giovane, ha pochi anni più di te, per cui tra voi si è consolidato un grande rapporto di amicizia.

Questo è vero quanto lo è il fatto che lui non fa certamente sconti nella misura in cui, quando si è in pista, è inflessibile nelle sue richieste e se c’è da rimproverarmi per qualcosa che non va, lo fa senza problemi.

Desalu-Lyles (foto organizzatori)
Desalu-Lyles (foto organizzatori)
Parlando della stagione appena passata, direi che per te è stata molto positiva con due grandi soddisfazioni, in particolare, quali la vittoria in Diamond, a Bruxelles, e il secondo posto dietro a Lyles in una gara ungherese, del Circuito Continental Gold, in cui hai lottato con lui sino agli ultimi metri.

Credo tu possa essere molto soddisfatto?

Si sono molto contento per come sono andate le cose, specie considerando quanto accaduto quest’anno per l’emergenza da Covid-19.

L’unico piccolo rimpianto è di non essere riuscito a fare il personale ma, in effetti, specie la gara contro Lyles mi ha dato enormi soddisfazioni e ti confesso che, dopo la curva, per qualche metro ho anche creduto di poterlo battere. 

Come sta andando adesso la preparazione e su cosa state puntando, c’è qualche novità rispetto all’anno scorso?

Fondamentalmente no, nel senso che l’obiettivo del 2020 era quello di migliorare la velocità di base che è, ovviamente, il mio punto debole e, infatti, all’inizio della stagione ho fatto alcuni 100 metri in cui ho ritoccato il mio personale.

Vogliamo continuare su questa strada, naturalmente curando nei minimi dettagli la tecnica di corsa perché solo con i particolari si possono limare quei piccoli centesimi che, alla fine, fanno la differenza.

Fausto Desalu (foto pagina facebook)
Fausto Desalu (foto pagina Facebook)

I programmi dei prossimi mesi come saranno, farai qualche indoor e poi tornerai ancora alle Canarie, magari a marzo, prima dell’inizio della stagione all’aperto?

No, quest’anno sicuramente niente gare al coperto. Starò a casa, ad allenarmi, per qualche settimana e poi, a marzo, vedremo se fare un altro periodo di ritiro ma, ancora, non abbiamo definito nulla.

In ogni caso, certamente ad aprile farò dei 100 metri per poter preparare, al meglio, i campionati del mondo di staffette che si terranno i primi due giorni di maggio in Polonia.

Per le mie caratteristiche fisiche, infatti, ho bisogno di qualche gara per carburare e non posso presentarmi all’appuntamento delle World Relays a digiuno di competizioni.

Grazie Fausto, ovviamente dell’appuntamento Olimpico, ancora abbastanza lontano, riparleremo tra qualche mese.

Volevo solo farti un’ultima domanda. Filippo Tortu, tuo amico e compagno di staffetta, si sta allenando per fare l’anno prossimo i 200 metri. Questo per te è uno stimolo o una preoccupazione?

Mi fa piacere che Filippo voglia fare i 200, ho chiaramente di lui il massimo rispetto come, del resto, di tutti i miei avversari, ma io penso solo a correre veloce nel miglior modo possibile.

Credo comunque che, per un atleta, avere un proprio connazionale che possa impegnarlo al massimo, sia certamente un grande stimolo per cercare di fare sempre meglio e, oltretutto, penso che questo tipo di sane rivalità facciano molto bene anche a tutto il movimento dell’Atletica Italiana.

Desalu-Jacobs-Tortu (foto SprintNews.it)
Desalu-Jacobs-Tortu (foto SprintNews.it)

 

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