Il ventunenne saltatore in lungo cubano Juan Miguel Echevarria è salito sulla ribalta mondiale nel Marzo 2018 quando ha vinto il titolo mondiale indoor a Birmingham con il record personale di 8.46m.
Pochi mesi dopo Il giovane caraibico è andato vicino alla grande impresa di battere il record del mondo di Mike Powell con un salto strepitoso misurato a 8.83m al Bauhaus Galan di Stoccolma.
Il vento a favore oltre la norma di +2.1 m/s non ha permesso l’omologazione della misura a livello statistico ma la prestazione ha destato sensazione perché erano 23 anni che non si registrava una misura di questo livello in campo mondiale.
Da allora Echevarria viene considerato come il più grande candidato a battere il primato mondiale di Mike Powell stabilito ai Campionati del Mondo di Tokyo 1991 con 8.95m.
Echevarria è entrato nella top five delle liste mondiali di tutti i tempi in ogni condizione di vento alle spalle di Mike Powell (8.95m), Bob Beamon (8.90m), Carl Lewis (8.87m) e Robert Emmyan (8.86m).
Considerando la sua giovane età Echevarria ha ottime possibilità di battere il primato del mondo in un futuro non lontano, forse proprio alle Olimpiadi di Tokyo nello Stadio Olimpico, teatro della famosa sfida tra Mike Powell e Carl Lewis ai Mondiali del 1991.
“Non ho rimpianti per la mancata omologazione del risultato a causa del vento perché è una grande misura. Tutti sarebbero di saltare 8.83m. Farò di tutto per migliorare questa misura in condizioni di vento regolare. Il record del mondo viene sempre realizzato da grandi atleti.
Questo obiettivo ci dà la motivazione e l’ispirazione. Il record del mondo femminile è ancora lontano, ma quello maschile è alla nostra portata. Ci sono tanti atleti di talento e possiamo farcela”, ha dichiarato Echevarria.
Echevarria incominciò a praticare atletica alla Scuola Elementare Ernesto Lucas nella sua città natale Camaguey. Nel 2015 superò per la prima volta la barriera degli 8 metri, quando saltò 8.05m all’età di 16 anni a L’Avana diventando il quinto miglior saltatore di tutti i tempi a livello under 18.
“Ho mosso i miei primi passi nel mondo dell’atletica a sette anni. Quando avevo 12 anni ho cominciato a concentrarmi sul salto in lungo e sul salto triplo. Non ero però molto bravo nel triplo. All’inizio della mia carriera avevo problemi di controllo mentale.
Ero iperattivo e non riuscivo a concentrarmi sulle competizioni. Devo molto ai miei primi allenatori Tomas Hernandez e Ivan Izaguirre. Dopo aver dimostrato risultati promettenti in diverse specialità fui selezionato nella squadra giovanile cubana quando ero ancora nella categoria under 18”.
Echevarria debuttò nella stagione 2016 con un salto ventoso da 8.15m. Pochi mesi dopo si classificò al quinto posto ai Campionati del Mondo Under 20 di Bydgoszcz con 7.78m, sfiorando il podio di 10 centimetri.
Quando era ancora nella categoria under 20, Echevarria ha migliorato il record personale saltando 8.28m al meeting di Madrid e ha debuttato sul suolo italiano vincendo con 8.34m ventoso al meeting di Padova. Ai Mondiali di Londra 2017 ha mancato la qualificazione per la finale per appena cinque centimetri.
“Prima dei Mondiali di Bydgoszcz ho avuto un infortunio che mi ha costretto a fermarmi per due mesi e non mi ha permesso di arrivare ai Mondiali in buone condizioni di forma”.
Dal Settembre 2017 Echevarria ha iniziato ad allenarsi sotto la guida di Daniel Osorio, tecnico con 20 anni di esperienza alle spalle sulle piste di atletica.
“Juan Miguel è l’atleta più talentuoso che io abbia mai avuto. Ho capito subito che era un atleta speciale”, ha dichiarato Osorio.
Echevarria ha trovato nell’atletica una via d’uscita dai problemi personali dopo la morte della madre nel 2017.
“La mia vita ha avuto una svolta nel 2017 quando è morta mia mamma Luciana. Questo momento difficile ha cambiato molte cose per me. E’ emerso il vero Echevarria. Ho cominciato a concentrarmi di più e a realizzare buoni risultati. Mia madre era tutto per me. Mi ha dato la vita.
Insieme a mio padre ha cresciuto me e i miei fratelli. Abbiamo vissuto tempi duri. A volte non ero pronto per lavorare e non avevo voglia di svegliarmi presto per allenarmi. Mia madre mi ha sempre spronato motivandomi. Sarà sicuramente orgogliosa dei risultati che sto raggiungendo”.
Echevarria ha gareggiato contro alcuni dei suoi idoli e considera questa rivalità come uno stimolo.
“Gli atleti contro i quali gareggio non sono rivali. Da loro posso sempre imparare qualcosa di nuovo. Questa è la strada che ho sempre seguito nell’atletica”.
Echevarria ha continuato la sua ascesa durante la stagione indoor 2018 quando ha vinto al meeting del World Indoor Tour di Karlsruhe e al meeting francese di Metz all’età di 19 anni.
Ai Mondiali Indoor di Birmingham ha migliorato il record personale con 8.46m vincendo di quattro centimetri un bel testa a testa con il sudafricano Luvo Manyonga, campione del mondo a Londra 2017 e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.
Manyonga si è preso la rivincita su Echevarria vincendo con 8.53m al Golden Gala Pietro Mennea allo Stadio Olimpico di Roma.
Pochi giorni dopo Echevarria ha illuminato il magico pomeriggio del Bauhaus Galan di Stoccolma con il super salto da 8.83 ventoso e un salto regolare da 8.50m.
“Volevo saltare 8.50m ma non pensavo di saltare così lontano. Devo lavorare ancora molto per raggiungere i 9 metri. Quando ero ragazzo non ho mai scritto 9.00 metri sulla parete della mia camera per pormi questo come obiettivo. Non mi pongo mai limiti ma cerco sempre di dare il mio meglio e correggere i miei errori per volare ancora più lontano”.
Lo straordinario momento di forma è proseguito con le vittorie al Golden Spike di Ostrava con 8.66m e nel meeting tedesco dedicato al solo salto in lungo di Bad Langensalza con 8.68m.
“Mi aspettavo che Juan Miguel potesse raggiungere questi risultati perché ha lavorato molto duramente. Penso che il record del mondo di Mike Powell sia possibile ma deve lavorare sulla tecnica. Non bisogna mai pensare prima al risultato ma a lavorare sugli aspetti tecnici. Penso che possa migliorare perché in questo momento non ha limiti”.
Echevarria è cresciuto seguendo l’esempio del suo idolo Ivan Pedroso, campione olimpico a Sydney 2000 e quattro volte campione mondiale outdoor. Pedroso detiene ancora il record cubano con il salto da 8.71m realizzato a Salamanca il 18 Luglio 1995.
“Ivan è un mio grande amico. Mi ha aiutato molto a migliorare la tecnica. Per me è come un fratello maggiore”.
Echevarria ha debuttato nella stagione indoor 2019 con due vittorie nel World Indoor Tour a Torun (8.12m) e Birmingham (8.21m) e un secondo posto a Karlsruhe (8.08m). Al ritorno in patria ha realizzato uno straordinario 8.92m con vento a favore molto generoso di +3.3 m/s nella tradizionale Copa Cuba di L’Avana.
Durante l’estate ha collezionato vittorie a Rabat con 8.34m, Ostrava con 8.32m, Losanna con 8.32m e nella finale della Diamond League al Letzigrund di Zurigo con la straordinaria misura di 8.65m.
E’ arrivato a Doha come il grande favorito per la medaglia d’oro ma si è dovuto accontentare del terzo posto con 8.34m nella gara vinta dal giamaicano Tajay Gayle con 8.69m.
Al di fuori della pista Echevarria è amico dell’altro talento cubano Jordan Diaz, campione olimpico giovanile a Buenos Aires e oro mondiale juniores a Tampere nel 2018.
“Jordan è come un fratello per me. Trascorriamo molto tempo insieme. Abbiamo raggiunto entrambi grandi risultati in età giovane e siamo migliorati insieme”.