Laura Muir ha entusiasmato gli appassionati britannici di atletica nel corso di una stagione estiva 2016 da favola nella quale ha migliorato due volte il record nazionale dei 1500 metri.
Nell’inverno 2017 ha realizzato la seconda migliore prestazione europea all-time dei 5000 metri indoor e il record continentale dei 3000 metri indoor.
La giovane atleta scozzese, nata il 9 maggio 1993, è originaria di Milnathort nella contea di Kinross.
La sua tattica di gara d’attacco incarna lo spirito coraggioso del popolo scozzese esaltato nella canzone “Flower of Scotland”, inno non ufficiale composto nel 1967 da Roy Williamson, componente del gruppo musicale folk The Coories, che ricorda la Battaglia di Bannockburn del 1314 quando l’esercito scozzese di Robert Bruce sconfisse l’armata inglese di Edoardo II d’Inghilterra. Flower of Scotland viene cantato in eventi sportivi come partite di calcio e di rugby.
Laura fa parte della “New Generation” degli atleti britannici saliti alla ribalta sull’onda dei successi ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e ai Giochi del Commonwealth di Glasgow 2014 come le eptathlete Katarina Johnson Thompson e Morgan Lake e la velocista Dina Asher Smith.
La Scozia in particolare sta vivendo un’epoca d’oro grazie a atlete come Elidh Child (campionessa europea a Zurigo 2014 sui 400 ostacoli), Elish McColgan (figlia d’arte di Liz McColgan, campionessa mondiale a Tokyo 1991 sui 10000 metri) e Stephanie Twell (tre volte campionessa europea di cross a livello juniores tra il 2006 e il 2008 e bronzo europeo sui 5000 metri a Amsterdam 2016).
Gli esordi nelle corse campestri
Come tanti mezzofondisti britannici Muir ha cominciato la sua carriera con le corse campestri ponendo le basi per una grande carriera in pista.
“Ho cominciato a correre a scuola a Kinross nel nord di Edimburgo all’età di 11 anni e da allora non mi sono più fermata. Entrai a far parte di un club locale. Mi divertivo molto anche se non sempre vincevo le gare. Da ragazzina ero la più veloce della mia scuola ma facevo fatica a qualificarmi per le finali a livello scozzese.
Tuttavia nel passaggio alla categoria seniores altre ragazze molto più dotate di me a livello juniores non si sono più confermate. Nella mia famiglia solo mio fratello Robert correva.
I miei genitori Crawford e Alison mi hanno sempre incoraggiato a praticare sport. L’atletica non è stato l’unico sport: ho provato anche il kayak e sono stata cintura nera nel karaté, ma a 16 anni mi sono concentrata sull’atletica.
Ho frequentato la Kinross High School dove andava anche la quattrocentista ad ostacoli Elidh Doyle”.
Un talento speciale
Laura Muir ha iniziato ad allenarsi sotto la guida del suo attuale coach Andy Young all’età di 18 anni.
Il tecnico scozzese scrisse via Facebook ad un amico parlando in modo entusiasta della sua allieva e dicendosi fortunato di allenare un’atleta dotata di un talento speciale in grado di coniugare la resistenza di Paula Radcliffe e la velocità di Kelly Holmes, ma senza gli infortuni gravi che spesso hanno condizionato la carriere di queste due grandi atlete britanniche del passato.
“Ho iniziato a registrare significativi miglioramenti nei primi anni dell’università. Soltanto pochi mesi dopo essere entrata a far parte del gruppo di Andy Young sono stata convocata in nazionale”.
Nel 2011 Laura rappresentò per la prima volta la nazionale britannica in occasione degli Europei di Cross. Quattro anni dopo terminò quarta agli Europei di corsa campestre nella gara under 23 a Hyères contribuendo al titolo a squadre della Gran Bretagna.
In pista Muir vinse la medaglia di bronzo sui 1500 metri agli Europei Under 23 di Tampere 2013.
L’atleta scozzese vinse il suo primo grande meeting internazionale nel 2015 ai Bislett Games di Oslo sui 1500 metri con una gara di testa dal primo all’ultimo metro sulla pista diventata famosa per i record del mondo dei mezzofondisti britannici Sebastian Coe, Steve Ovett e Steve Cram negli Anni 80.
Il mese successivo Muir scese per la prima volta sotto i 4 minuti con 3’58”66 a Montecarlo nella gara del record del mondo dei 1500 metri di Genzebe Dibaba.
Laura ha debuttato nell’estate del 2016 con un eccellente 4’19”12 stabilito sulla distanza del miglio ai Bislett Games di Oslo. In quest’occasione ha migliorato il record scozzese della grande Yvonne Murray, che nel 1994 corse in 4’22”64.
Sulle orme di Kelly Holmes
Un mese dopo Laura ha migliorato due volte lo storico primato britannico dei 1500 metri della grande “Dame” Kelly Holmes, campionessa olimpica degli 800 e dei 1500 metri a Atene 2004.
In occasione degli Anniversary Games, meeting londinese della IAAF Diamond League allo Stadio Olimpico Queen Elizabeth che ricorda l’indimenticabile Olimpiade del 2012, Muir ha fermato il cronometro in 3’57”49 cancellando dal libro dei record nazionali il vecchio primato di 3’57”90 stabilito da Holmes in occasione della vittoria olimpica sui 1500 metri.
“Dopo il record di Londra mi sentivo al settimo cielo. Ho tolto il record a Kelly Holmes, che per anni è stata una fonte di ispirazione per tanti giovani atleti britannici. A Londra ho battuto una grande atleta come Sifan Hassan, capace in carriera di correre in 3’56.
Quando gareggio, corro al massimo delle mie possibilità fino a che non è rimasto nulla nel mio serbatoio. Non mi piace lasciare la pista e provare la sensazione che avrei potuto dare di più”.
Muir si è presentata ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro come una delle grandi favorite per le medaglie grazie alla seconda migliore prestazione mondiale dell’anno ottenuta davanti al pubblico di casa a sole tre settimane dall’appuntamento a Cinque Cerchi.
Sulla pista dello Stadio Olimpico di Rio Muir ha provato ad inseguire coraggiosamente Genzebe Dibaba e Faith Kipyegon rimanendo in lotta per le medaglie fino alla campana dell’ultimo giro. Nel giro finale la giovane scozzese ha provato a piazzare un allungo a 500 metri dall’arrivo ma ha pagato lo sforzo concludendo al settimo posto.
“Non ho alcun rimpianto per come sono andate le Olimpiadi. Non capita tutti i giorni di correre in una finale olimpica. Ho la consapevolezza di aver giocato fino in fondo le mie carte e sono orgogliosa.
La gara di Rio avrebbe potuto andare diversamente ma mi ha insegnato che sono in grado di correre con le migliori del mondo. Mi alleno duramente tutti i giorni per puntare al massimo risultato”.
Soltanto undici giorni dopo Rio, è arrivata per Laura la grande occasione per una rivincita. Teatro della nuova impresa è stato lo Stade de France di Parigi in una calda serata di fine Agosto.
Nella tappa parigina della Diamond League Muir ha demolito il record britannico dei 1500 metri con 3’55”22 in una gara che vedeva al via dieci finaliste olimpiche di Rio.
Dall’inizio del terzo millennio soltanto Genzebe Dibaba ha corso più velocemente di Laura in occasione del record mondiale di Montecarlo del Luglio 2015. La prestazione di Laura si colloca attualmente al tredicesimo posto delle liste mondiali all-time.
“Non penso che si possa compensare totalmente il settimo posto alle Olimpiadi ma la gara di Parigi ha dimostrato che non avevo sbagliato tattica nel cercare di inseguire Kipyegon e Dibaba nella finale olimpica. Non avrei potuto correre in modo differente.
Pensavo di valere 3’56” ma correre in 3’55” è stata una sorpresa considerando che dopo il lungo viaggio da Rio ho avuto poco tempo per recuperare e ho svolto soltanto una sessione di allenamento in pista.
Il primo a venirmi incontro per complimentarsi dopo la gara di Parigi è stato Sebastian Coe che ha avuto delle belle parole nei miei confronti e questo mi ha riempito di orgoglio.
Durante la stagione sapevo di stare molto bene. In allenamento miglioravo tutti i miei record ma ero consapevole che in gara era tutta un’altra cosa: servono le condizioni giuste, le avversarie competitive e il ritmo perfetto per correre velocemente”.
Muir si è piazzata seconda al meeting di Zurigo che le ha permesso di vincere la classifica finale della Diamond League
“Vincere la Diamond League è stato un premio per i risultati ottenuti durante l’arco di tutta la stagione”.
Il record europeo indoor sui 3000 metri a Karlsruhe
Dopo un periodo di allenamenti in Sudafrica Muir ha stabilito il record britannico dei 5000 metri indoor a Glasgow con 14’49”12, prestazione che ha cancellato dopo 25 anni il vecchio limite nazionale di un’altra campionessa scozzese Liz McColgan.
Nel Febbraio 2017 Laura è entrata nell’albo dei record in occasione del meeting IAAF Indoor Tour di Karlsruhe in Germania dove si è imposta davanti alla vice campionessa olimpica dei 5000 metri Hellen Obiri in 8’26”41, cancellando dopo undici anni il primato europeo detenuto dalla russa Lilya Shobukova, che nel 2006 fermò il cronometro in 8’27”72.
Meglio di Laura Muir hanno corso nella storia soltanto quattro atlete etiopi: Genzebe Dibaba (8’16”60), Meseret Defar (8’23”72), Meselesh Melkamu (8’23”74) e Sentayehu Ejigu (8’25”27).
“Quando ero piccola, ammiravo atlete scozzesi del passato come Liz McColgan e Yvonne Murray. Spero che i giovani possano iniziare a praticare atletica ispirandosi a me e ad altri atleti del presente.
Sono orgogliosa del mio record europeo a Karlsruhe. Il pubblico tedesco ci ha sostenuto dal primo all’ultimo metro. All’inizio della mia carriera non avrei mai pensato di essere in grado di battere un record europeo”
A metà Febbraio 2017 Muir ha stabilito il record europeo dei 1000 metri al meeting indoor di Birmingham correndo in 2’31”93 a 99 centesimi di secondo dal record mondiale di Maria Mutola stabilito nel 1999. Nell’occasione Laura ha battuto anche il record britannico di Kelly Holmes.
“In allenamento ho superato tutti i miei primati sulle distanze più lunghe e sapevo che la preparazione stava andando per il verso giusto. Ero tesa prima della gara non sapendo come sarebbe andata ma ero decisa a dare il meglio. Battere il record britannico di una leggenda come Kelly Holmes davanti al pubblico di casa è stato un grande onore”.
La doppietta agli Europei Indoor di Belgrado e il quarto posto ai Mondiali di Londra
Durante i Campionati Europei Indoor disputati alla Kombank Arena di Belgrado Muir ha realizzato la doppietta sui 1500 e sui 3000 metri stabilendo il primato dei Campionati su entrambe le distanze.
Sui 1500 metri ha fatto registrare 4’02”39 con una gara dominata dal primo all’ultimo metro (o come dicono gli inglesi from gun to tape, dallo sparo della pistola alla linea d’arrivo).
Con il tempo realizzato nella capitale serba Laura ha migliorato il record britannico indoor detenuto da Kelly Holmes e il record dei campionati detenuto dal lontano 1985 dalla romena Doina Melinte.
Soltanto un altro atleta britannico Colin Jackson era riuscito a vincere due titoli europei indoor nella stessa edizione quando si impose sui 60 metri e sui 60 ostacoli a Parigi Bercy nel 1994.
Nelle precedenti edizioni degli Europei Indoor soltanto la polacca Lydia Chojecka era riuscita a centrare la doppietta 1500m-3000m nell’edizione di Birmingham, nel 2007.
“Sapevo che un paio di ragazze avevano un grande sprint finale e ho deciso di contare sulle mie forze. Volevo correre un tempo veloce, ma non avrei mai pensato di andare così forte. Negli ultimi anni mi erano sfuggite alcune medaglie e provo sollievo per esserci riuscita”
Sulla distanza più lunga la scozzese ha superato la turca Yasemin Can in 8’35”67 con un allungo decisivo negli ultimi 400 metri. Il precedente record della manifestazione era detenuto dalla portoghese Fernanda Ribeiro dall’edizione di Stoccolma del 1996.
“La sera prima della finale dei 3000 metri sono andata a letto presto ma non sono riuscita a dormire perché ero ancora su di giri dopo la vittoria sui 1500 metri. Ero stanca e speravo che Can non incrementasse il ritmo.
Sono riuscita a tenere duro e a portare a casa la vittoria. A Belgrado ho dimostrato di saper reggere il doppio impegno ravvicinato anche se non è stato facile.
A metà della finale dei 3000 metri ho sentito le gambe stanche ma mi sono detta di tenere duro e di non mollare. Ho ricevuto tanti messaggi di congratulazioni dagli insegnanti della mia università e dai miei compagni”.
Ai Mondiali di Londra 2017 al London Stadium Muir era una delle atlete più attese dal pubblico di casa. Una delle serate che hanno fatto registrare il maggior numero di biglietti venduti era proprio quella della finale dei 1500 metri.
L’atmosfera era elettrizzante e il boato del pubblico inglese faceva tremare lo Stadio Olimpico dedicato a Queen Elizabeth.
Nell’appuntamento più importante della sua carriera Laura ha raddoppiato lo sforzo correndo sia i 1500 metri sia i 5000 metri. La beniamina del pubblico britannico ha spremuto ogni goccia d’energia sfiorando il podio con un eccellente quarto posto sui 1500 metri in 4’02”97 ad un soffio dalla medaglia di bronzo vinta da Caster Semenya.
Nell’ultima giornata Muir ha completato il suo Mondiale con un sesto posto nella finale dei 5000 metri con il record personale di 14’52”07.
“Nella finale dei 1500 metri ho dato tutto. Sapevo che la gara si sarebbe risolta allo sprint. Non sono riuscita a reagire all’attacco delle mie avversarie, ma sapevo che sarebbe stato difficile vincere la medaglia perché ero stanca”.
Il doppio podio ai Mondiali Indoor di Birmingham e il successo europeo di Berlino
Pochi mesi dopo la Gran Bretagna ha ospitato anche i Campionati del Mondo Indoor a Birmingham nella moderna Birmingham Arena (ex National Indoor Arena), impianto situato vicino al più antico canale della città delle West Midlands a pochi passi dal centro.
In quei giorni la Gran Bretagna fu investita da un’ondata di freddo gelido e da una forte nevicata.
Muir raggiunse Birmingham insieme al suo allenatore dopo un lungo viaggio in taxi dalla Scozia durato sette ore ma conquistò la medaglia di bronzo sui 3000 metri in 8’45”78 alle spalle di Genzebe Dibaba e di Sifan Hassan.
“Sapevo che Genzebe avrebbe attaccato ma la tattica giusta era cercare di fare uno sforzo eccessivo per seguirla come era successo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Ho corso in modo intelligente e ho portato a casa una medaglia.
Era l’obiettivo principale. Finora avevo raggiunto piazzamenti a ridosso del podio nelle precedenti grandi manifestazioni. A causa della nevicata tutti gli aerei e i treni sono stati cancellati e l’unica opzione era prendere un taxi”.
Muir ha vinto successivamente anche la medaglia d’argento sui 1500 metri in 4’06”23 ancora alle spalle di Genzebe Dibaba.
Nel corso dell’estate 2018 Muir ha conquistato il primo titolo europeo all’aperto della sua carriera vincendo la finale dei 1500 metri sulla pista blu dell’Olympiastadion di Berlino.
E’ diventata la prima donna britannica a laurearsi campionessa europea su questa distanza. Nel corso della stessa estate Muir ha vinto il secondo titolo della Diamond League sui 1500 metri grazie al successo nella finale del circuito a Bruxelles in 3’58”49.
“C’erano tante atlete dotate di un grande finale. Sapevo che sarebbero diventate più pericolose se avessi aspettato nel finale. Dovevo avere fiducia nel mio ritmo e ci sono riuscita.
Un conto è essere la più veloce sulla carta, ma nei 1500 metri ci sono molti modi per vincere. Ho fatto bene nelle gare indoor ma vincere l’oro agli Europei Indoor con molta pressione addosso è stato un traguardo ancora più grande”.
La “double-double” di Glasgow 2019
Nel Marzo 2019 Glasgow ha ospitato gli Europei Indoor nella Emirates Arena, impianto dove Muir si allena tutti i giorni. Muir era il volto copertina su tutti i manifesti pubblicitari della manifestazione continentale e la scozzese doc ha ripagato il sostegno del pubblico firmando la seconda “double-double” sui 1500 e sui 3000 metri.
Ha vinto il duello con la giovane tedesca Konstanze Klosterhalfen sui 3000 metri stabilendo il primato dei campionati per la seconda edizione consecutiva con il tempo di 8’30”61 prima di vincere il quarto oro europeo indoor della sua carriera sui 1500 metri con 4’05”92.
“E’ davvero speciale essere diventata la prima atleta a realizzare due volte la doppietta sui 1500 e sui 3000 metri. Non è stata una gara facile. Sapevo che non potevo deludere davanti alla mia gente sulla pista di casa. Glasgow è stato uno dei momenti più belli della mia carriera.”
Muir ha proseguito il suo grande periodo anche durante la stagione outdoor nella quale ha messo a segno una serie di grandi prestazioni cronometriche nelle tappe della Diamond League: seconda sui 1500m a Roma in 3’56”73 e a Stanford in 3’59”47, terza sugli 800m a Montecarlo in 1’58”42 (primato personale) e vittoria agli Anniversary Games di Londra sui 1500 metri in 3’58”25.
Un infortunio al polpaccio subito proprio in occasione del meeting di Londra l’ha costretta ad alcune settimane di pausa prima dei Mondiali di Doha.
“Nel 2019 ero in grande forma ma mi sono dovuta fermare per un infortunio al polpaccio. Dopo la gara di Londra facevo fatica a camminare. E’ stato molto difficile convivere con questo infortunio. Ho imparato molto da questa esperienza e ho dimostrato la mia forza mentale”.
Nonostante una preparazione rallentata dall’infortunio Muir ha sfiorato il podio ai Mondiali di Doha classificandosi quarta sui 1500 metri in 3’55”76, seconda migliore prestazione della sua carriera.
“A Doha ho vissuto una sensazione dolce amara. Da un lato ero orgogliosa di aver corso in 3’55”76, ma allo stesso tempo ho pensato a cosa avrei potuto fare se non avessi avuto l’infortunio. Se arriverò alle Olimpiadi di Tokyo con una preparazione perfetta posso puntare al podio”.
Lo scorso Gennaio Muir ha stabilito il record personale indoor sugli 800 metri sulla pista di casa di Glasgow con 1’58”44 ma è stata battuta dalla compagna di allenamenti e amica Jemma Reekie, che nell’occasione ha cancellato il primato britannico indoor detenuto da Jenny Meadows correndo in 1’57”91.
La ventunenne Reekie vinse il titolo europeo under 20 sui 1500 metri a Grosseto nel 2017 e il doppio oro agli Europei Under 20 di Gavle sugli 800 e sui 1500 metri nel 2019.
Nell’ultima gara prima del break a causa del coronavirus Muir ha corso i 1000 metri in un buon 2’33”94 al meeting del World Indoor Tour di Glasgow ma non è riuscita a centrare l’obiettivo di battere il record del mondo detenuto dalla mozambicana Maria Mutola. Nello stesso meeting Reekie ha vinto i 1500 metri in 4’04”07.
Laura ha trascorso il periodo del lockdown insieme a Jemma
“Io e Jemma ci stimoliamo a vicenda. Le nostre sessioni di allenamento sono divertenti. Io ho più resistenza e sono più specializzata sulle distanze più lunghe. Jemma ha più velocità ed è più forte sugli 800 metri. Sapevamo di esserci allenate bene”.
Muir e Reekie sono state le grandi protagoniste di una grande gara di 800 metri femminile al meeting del Triveneto di Trieste. Reekie ha battuto Muir per due soli centesimi di secondo in 1’59”42 al termine di una volata emozionante.
“Ho avuto ottime sensazioni a Trieste. Me la sono giocata allo sprint con Jemma, ma ha vinto lei. Disputerò la mia prossima gara sui 1000 metri a Montecarlo”.
La passione per gli animali e gli studi in veterinaria
Oltre alla carriera sportiva Muir si è laureata in medicina veterinaria presso l’Università di Glasgow.
“Sono sempre stata affascinata dal mondo degli animali e sono stata ispirata dal libro “Life of Mammals” di David Attenborough. E’ stata la mia bibbia. Ho sempre voluto fare una professione che mi potesse aiutare a migliorare la vita degli animali.
Gli studi universitari mi hanno permesso inoltre di non pensare soltanto agli allenamenti. In passato ho svolto due settimane di tirocinio presso un centro di soccorso per cani. Alcuni clienti mi hanno riconosciuto quando hanno notato il nome che portavo sul cartellino.
Dopo l’ultima stagione gli appassionati mi fermano per chiedere un autografo o per scattare una foto e questo mi fa piacere perché la gente riconosce il valore dei risultati che ho ottenuto. Una delle insegnanti della mia università è Hailey Haining, compagna di squadra ai Giochi del Commonwealth di Glasgow nel 2014”.