Coronavirus 6 dicembre

Situazione sempre molto stabile, con dati incoraggianti specie dalle strutture ospedaliere.

Diminuisce il numero dei contagiati, oggi 18.887, con un numero ben più basso di tamponi effettuati, 163.550, che rialza ulteriormente, pur se di poco, la percentuale del rapporto tra i due dati, che si porta all’11,55%.

La situazione nelle strutture ospedaliere è in ulteriore miglioramento nei reparti intensivi, -63 casi con un totale di 3.454, mentre in leggero aumento in quelli normali, +233 per una somma di 30.391.

Ancora in netta discesa il numero di persone scomparse, oggi 564 deceduti, -98 rispetto ad ieri, che porta il totale da inizio epidemia a 60.078.

Il totale dei contagiati è di 755.306, + 1.137 rispetto al precedente dato.

Prima delle consuete immagini riassuntive il nostro solito personale invito.

Utilizzare delle protezioni e delle precauzioni non limita la nostra libertà, ma è solo un atto di rispetto verso i più deboli che, a causa di questo virus, in ogni età, possono perdere la vita.
Rispettiamo e tuteliamo queste persone, dunque, e cerchiamo di non essere egoisti in nome di principi che vanno fatti valere in ben altre situazioni.

 

La prima immagine descrive, partendo dal 30 giugno scorso, la tendenza dei dati riportati sotto.
  • tamponi fatti
  • positivi reali
  • deceduti
  • rapporto tamponi/positivi (grafico in copertina)

Nella seconda immagine, il grafico che identifica la curva delle persone ricoverate in terapia intensiva, partendo dalla data del 3 aprile in cui, con oltre 4.000 ricoveri, si era giunti al numero massimo in pieno lockdown nazionale totale.

La raffigurazione è molto eloquente ed esemplifica una situazione di grande pressione ma, fortunatamente, stabile da una ventina di giorni con anche l’inizio di una lenta ma significativa discesa.

 

Nella terza immagine grafica si identifica la curva delle persone ricoverate in reparti normali, partendo dal numero massimo raggiunto in primavera, il 3 aprile, di circa 27.500 ricoverati.

Ad oggi, tale numero è già stato abbondantemente superato anche se non è ai massimi degli ultimi due mesi.

Nella quarta immagine il grafico, che non vorremmo vedere, identifica la curva delle persone decedute.

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