Super Pichardo vicino ai 18 metri con 17.95m

L'approfondimento e le dichiarazioni della nona giornata dei mondiali di Eugene

I campionati del mondo di Eugene, in Oregon, si sono conclusi nella passata notte italiana con la decima giornata che ha visto ben due record del mondo, ma proseguiamo con il dettaglio approfondito di quanto accaduto nella manifestazione iridata, tornando indietro di un giorno e quindi analizzando tutto il nono atto a cominciare dalla vittoria del portoghese di origini cubane, Pedro Pablo Pichardo, che ha vinto il titolo mondiale del salto triplo stabilendo la migliore prestazione dell’anno con 17.95m al primo tentativo.

Pichardo, che nel 2022 non si era ancora espresso ai suoi massimi livelli, ha corroborato la vittoria con la seconda miglior misura di giornata di 17.92m al secondo tentativo e due altri salti da 17.57m e 17.51m rispettivamente alla terza e alla sesta prova.

Nella sua carriera il 29enne atleta ha conquistato l’oro alle Olimpiadi di Tokyo con 17.98m, due argenti consecutivi ai Mondiali all’aperto a Mosca nel 2013 e a Pechino nel 2015, l’oro agli Europei Indoor di Torun 2021 e due argenti ai Mondiali Indoor di Sopot 2014 e di Belgrado 2022.

Pichardo ha superato due volte la magica barriera dei 18 metri con 18.08m a L’Avana e 18.06m a Doha nel 2015 quando diede vita ad un duello straordinario con Christian Taylor.

Pedro Pablo Pichardo: “Ho aperto la gara con una grande misura al primo tentativo. Il mio obiettivo era arrivare ai 18 metri. La misura non è arrivata oggi, ma la cosa importante era vincere la medaglia d’oro. Il titolo mondiale mi mancava. Avevo due medaglie d’argento e ho dato tutto per vincere l’oro”.

Pichardo è allenato dal padre Jorge, che ha studiato diverse tecniche di salto prendendo ispirazione dai più grandi della storia di questa specialità come Jonathan Edwards, Mike Conley, Phillip Idowu e alcuni esponenti della scuola russa.

Il modo in cui salto è il risultato degli studi di mio padre. Ha cercato di sviluppare una tecnica particolare fondendo la tecnica russa con quella dei triplisti americani e inglesi. Mi ha insegnato tutto. Sta studiando per cercare di realizzare il record del mondo. Voglio che l’atletica in Portogallo abbia un futuro. Spero che nel mio paese possano esserci nuovi campioni olimpici o mondiali”.

Il burkinabé Fabrice Hugues Zango ha vinto l’argento con 17.55m dopo la doppia medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Zango è diventato il primo atleta del Burkina Faso a salire sul podio alle Olimpiadi e ai Mondiali.

E’ allenato dal campione mondiale Teddy Tamgho, a cui ha tolto il primato mondiale indoor lo scorso anno saltando 18.07m a Aubière. Zango vive a Lille nel nord della Francia e si è laureato in ingegneria.

Fabrice Zango: “Ero motivato a vincere la medaglia d’oro, ma non avevo più molte energie nelle gambe. Sono rimasto al di sotto delle mie migliori misure in questa stagione. E’ un buon risultato aver saltato 17.55m”.

Il cinese Zhu Yaming ha vinto la medaglia di bronzo con 17.31m con vento contrario di -0.8 m/s. Il podio di Eugene ha riproposto gli stessi medagliati di Tokyo. La sola differenza rispetto a Eugene è stato il secondo posto di Zhu Yaming e il bronzo di Zango.

Zhu Yaming: “Sono davvero felice della medaglia di bronzo, anche se non sono soddisfatto della misura, che è stata al di sotto della mia media abituale. La preparazione non è andata come speravo”.

L’oro europeo under 23 e campione italiano Andrea Dallavalle ha sfiorato il podio piazzandosi al quarto posto con un salto da 17.25m al primo tentativo arrivando a soli sei centimetri dal podio.

L’atleta piacentino ha realizzato altri due salti da 17.16m e 17.12m. Si tratta del miglior risultato di un saltatore italiano nella storia dei Campionati del Mondo. Il precedente miglior risultato di un triplista italiano era stato il quinto posto di Paolo Camossi a Siviglia nel 1999 con 17.29m. Dallavalle ha compiuto un enorme balzo in avanti rispetto al nono posto nella finale olimpica di Tokyo dell’anno scorso.

Andrea Dallavalle ha eredito la passione per l’atletica dalla famiglia. La mamma Maria Cristina Bobbi è stata una lunghista nelle categorie giovanili. Il padre Fabrizio è stato uno sprinter. Il fratello maggiore Lorenzo raggiunse la finale agli Europei Under 20 di Rieti 2013 e ai Mondiali Under 20 di Eugene 2014 nel salto triplo.

Andrea ha vinto due medaglie d’argento agli Europei di Grosseto 2017 con il record italiano under 20 di 16.87m. Nel 2021 ha migliorato il personale con 17.35m ai Campionati Italiani Under 23 sulla pedana portafortuna di Grosseto e l’oro agli Europei under 23 di Tallin con 17.05m. Frequenta il corso di laurea in economia aziendale ed è appassionato di calcio e di motociclismo. Fa il tifo per il Milan e indossa le mutande portafortuna di Diabolik ad ogni gara.

Andrea Dallavalle: “Non posso che essere contento per questo piazzamento. L’obiettivo era migliorare il piazzamento delle Olimpiadi. E’ stata una gara molto consistente. Sono dispiaciuto per i sei centimetri che mancavano al podio. Mi mangio le mani per il secondo tentativo. Lo sentivo molto buono e invece mi sono sbilanciato. Le gare sono così. Non posso essere triste.”

Il bergamasco Emmanuel Ihemeje si è piazzato al quinto posto con un salto da 17.17m ventoso sulla pedana di casa, dove si allena ogni giorno difendendo i colori gialloverdi del team locale universitario degli Oregon Ducks. Ihemeje si è guadagnato il posto per la finale a otto con un salto da 17.03m al secondo tentativo e ha incrementato la sua miglior misura alla sesta prova a sua disposizione.

Emmanuel Ihemeje: “Qui gioco in casa. Ho impiegato due salti per trovare il mio ritmo. Sono riuscito a migliorarmi nell’ultimo salto. C’è tanta ambizione per il futuro. Il quinto posto ai Mondiali è un grande miglioramento rispetto all’undicesimo posto alle Olimpiadi. Ora la testa è agli Europei di Monaco di Baviera. Per migliorare ancora c’è una sola ricetta: testa bassa e lavorare.

Lancio del giavellotto

Il grenadino Anderson Peters ha conquistato il secondo titolo mondiale consecutivo nel lancio del giavellotto con la straordinaria misura di 90.54. Peters ha iniziato la gara con un lancio da 90.21m al primo tentativo e si è migliorato altre due volte con 90.46m alla seconda prova e 90.54m al sesto tentativo. La sua serie comprende altri lanci validi da 87.21m, 88.11m e 85.83m.

Prima di questa stagione aveva un personale di 87.31m. Quest’anno ha lanciato sette volte oltre i 90 metri e ha migliorato il personale con 93.07m al meeting di Doha, nella città dove vinse il primo titolo mondiale della sua carriera.

Nella sua carriera Peters ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz nel 2016, il titolo NCAA nel 2018 e i Giochi Panamericani di Lima del 2019 con.87.31m (suo precedente primato prima della stagione 2022).

Anderson Peters: “Difendere un titolo non era un compito facile. Ho dovuto spingermi oltre i miei limiti. Sono davvero felice della vittoria anche se speravo di realizzare una misura migliore. Volevo godermi la gara e regalare un grande spettacolo al pubblico. E’ la mia seconda medaglia iridata e sono davvero felice.

Molti lanciatori preferiscono lanciare con il vento alle spalle, ma in questa finale c’era vento contrario. E’ stato difficile lanciare in queste condizioni ma sono riuscito a tirare fuori lo stesso dei grandi lanci. Non era importante battere un atleta in particolare ma volevo soprattutto divertirmi”.

Il ceco Jakub Vadlejch si è portato in seconda posizione con un lancio da 87.23m realizzato al secondo tentativo. Il campione olimpico Neeraj Chopra era al quarto posto con un lancio da 86.37m realizzato al terzo tentativo.

Vadlejch ha realizzato il suo miglior lancio con 88.09m ma è stato superato di quattro centimetri da Chopra, che ha portato a casa l’argento con un lancio da 88.13m al quarto tentativo. Chopra è stato il primo atleta indiano della storia a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi lo scorso anno a Tokyo. Grazie al successo olimpico di Chopra molti giovani ragazzi indiani hanno iniziato a praticare l’atletica.

Neeraj Chopra: “Devo congratularmi con Peters e Vadlejch. Non mi sono sentito bene durante i primi tre lanci. Il riscaldamento non è andato al meglio. Ho sentito un problema all’inguine. Lanciare con questo vento non è stato facile ma quest’esperienza mi ha insegnato molto. Cercherò di fare meglio ai Mondiali di Budapest dell’anno prossimo”.

Il Tedesco Julian Weber si è classificato al quarto posto con un lancio di 86.86m realizzato al primo tentativo.

Il pachistano Arshed Nadem ha concluso al quinto posto con 86.16m diventando il primo atleta del suo paese ad entrare nei primi otto ai Mondiali.

Il finlandese Lassi Etelatalo si è classificato al sesto posto con 82.70m davanti al moldavo Andrian Mardare (82.26m) e l’altro finlandese Oliver Helander (82.24m).

Staffetta 4×100 femminile

Il team statunitense formato da Melissa Jefferson, Abby Steiner, Jenna Prandini e Twanisha Terry ha conquistato la medaglia d’oro in 41”14 stabilendo il miglior tempo mondiale dell’anno, la quinta prestazione mondiale all-time e il crono più veloce di sempre su suolo statunitense.

La Giamaica si è dovuta accontentare della medaglia d’argento con 41”18, sesto miglior tempo della storia dopo una prova condizionata da un errore tra Nelson e Thompson Herah.

La vittoria delle atlete di casa sulla fortissima Giamaica è stata una sorpresa se si considera che nessuna delle quattro velociste statunitensi era riuscita ad entrare nelle finali delle gare individuali. Al contrario le giamaicane avevano dominato le finali dei 100 e dei 200 metri con Shelly Ann Fraser e Shericka Jackson.

Il team caraibico schierava la campionessa NCAA Indoor 2021 dei 60 metri Kemba Nelson, la cinque volte campionessa olimpica Elaine Thompson Herah, Shelly Ann Fraser Pryce e Sherika Jackson, che vantano il secondo tempo della storia sui 100 e dei 200 metri rispettivamente con 10”67 e 21”45.

Melissa Jefferson: “Non ci aspettavamo di vincere. Siamo contente di essere riuscite a battere le giamaicane”.

Fraser Pryce (cronometrata in 9”97 sul lanciato) ha vinto la terza medaglia di questi campionati dopo l’oro sui 100m e l’argento sui 200m e la quattordicesima della sua carriera ai Mondiali. Jackson ha realizzato la frazione più veloce con 9”66 aggiudicandosi la terza medaglia di questi campionati dopo l’argento sui 100m e l’oro sui 200m, Per la Giamaica è la sedicesima medaglia nella 4×100 femminili ai Mondiali.

La Germania, che schierava Tatjana Pinto, Alexandra Burghardt, Gina Luckenkemper e Rebekka Haase ha vinto il bronzo in 42”03 portando a casa la prima medaglia tedesca di questi campionati. La Nigeria si è piazzata al quarto posto con il record africano di 42”22.

Dina Asher Smith si è leggermente infortunata nella terza frazione ma è riuscita a passare il testimone a Darrily Neita, che con una frazione lanciata in 9”57 ha rimontato fino alla sesta posizione in 42”75 davanti alla Svizzera (42”81).

Le azzurre Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Anna Bongiorni non sono riuscite ad avvicinare il record italiano di 42”71 realizzato in batterie ma si sono battute ancora su grandi livelli concludendo all’ottavo posto in 42”92. Queste le frazioni individuali delle sprinter azzurre: Dosso (11”57), Kaddari (10”36), Bongiorni (10”63) e Fontana (10”36).

Vittoria Fontana: “Pensavamo di fare meglio in finale, ma non ci lasciamo demoralizzare. Abbiamo un’occasione per fare qualcosa di grande agli Europei.

Staffetta 4×100 metri maschili

Il Canada ha vinto per la terza volta nella storia il titolo mondiale della staffetta 4×100 dopo i successi delle edizioni del 1995 a Goteborg e del 1997 a Atene.

Il quartetto del paese con la foglia d’acero formato da Aaron Brown, Jerome Blake, Brandon Rodney e André De Grasse ha realizzato il miglior tempo dell’anno e il record nazionale con 37”48 (due centesimi meglio rispetto al tempo con cui l’Italia vinse l’oro olimpico l’anno scorso). De Grasse ha corso una straordinaria ultima frazione lanciata cronometrata in 8”79

Il campione olimpico dei 200 metri ha riscattato un anno difficile condizionato da un infortunio e dal covid.

André De Grasse:Dopo gli infortuni e il covid è stato bello finire questi campionati con la medaglia d’oro. Siamo una squadra molto affiatata. E’ stato speciale vincere qui. C’erano molti spettatori canadesi a sostenerci. Non abbiamo gareggiato in casa, ma era quasi come se fossimo in Canada”.

Il team degli Stati Uniti formato da Christian Coleman, Noah Lyles, Elijah Hall e Marvin Bracy Williams ha vinto la medaglia d’argento con 37”55.

Il bronzo è andato ai britannici Jona Efoloko, Zharnell Hughes, Nethaneel Mitchell Blake e Reece Prescod in 37”83. La Giamaica ha chiuso al quarto posto in 38”06 battendo di un centesimo il Ghana, che ha battuto il record nazionale con 38”07.

Marvin Bracy Williams: “Abbiamo diverse cose di migliorare nei cambi. Non ho corso una buona frazione e questo potrebbe aver condizionato la nostra prova. Tuttavia abbiamo vinto una medaglia. Vinceremo la prossima volta.”

Finale 5000 metri femminili

L’etiope Gudaf Tsegay ha vinto la medaglia d’oro sui 5000 metri pochi giorni dopo l’argento sui 1500 metri alle spalle di Faith Kipyegon. Tsegay ha trionfato al termine di una gara tattica nei primi giri fermando il cronometro in 14’46”29 davanti alla keniana Beatice Chebet (14’46”75) e all’altra etiope Dawit Seyaum (14’47”36).

Tsegay ha corso gli ultimi 1500 metri in 4’14”59 e il 400 metri finale in 59”95. L’etiope ha vinto in carriera l’argento ai Mondiali under 20 sui 1500 metri a Eugene nel 2014. Lo scorso Marzo si è laureata campionessa mondiale indoor sui 1500 metri a Belgrado.

Gudaf Tsegay: “Alle Olimpiadi di Tokyo ho vissuto un momento difficile perché ero infortunata. Mi sono allenata bene sui 1500 metri e questo mi ha aiutato nello sprint sul rettilineo finale”.

Margaret Chelimo si é piazzata quarta in 14’47”71 dopo il bronzo sui 10000 metri di pochi giorni fa. La campionessa mondiale dei 10000 metri Letesenbet Gidey ha tagliato il traguardo in 14’47”98 davanti alla campionessa olimpica Sifan Hassan (14’48”12).

800 metri maschili

Il campione olimpico Emmanuel Korir ha vinto il titolo mondiale sugli 800 metri con 1’43”71 bissando il successo dello scorso anno alle Olimpiadi di Tokyo. Korir è il primo keniano a vincere il titolo mondiale dal 2015 quando trionfò David Rudisha.

Korir era qualificato per questi Mondiali grazie alla vittoria nella finale della Diamond League di Zurigo, ma aveva fatto molta fatica nella prima parte della stagione. Si presentava con un miglior tempo stagionale di 1’45”85 realizzato a Stoccolma.

Come studente alla University of El Paso vinse il titolo NCAA nel 2017 sulla pista di Eugene. E’ allenato da Paul Ereng, campione olimpico sugli 800 metri a Seul nel 1988.. Korir ha personali di 44”21 sui 400 metri.e di 1’42”05 realizzato a Londra nel 2018.

Emmanuel Korir: “E’ stata una gara molto difficile. Mi aspettavo una gara più veloce, ma sono contento del successo. Sapevo che ci sarebbero stati atleti in grado di seguirmi negli ultimi 100 metri. Mi aspettavo che qualcuno rispondesse al mio attacco, ma nessuno lo ha fatto”.

L’algerino Djamel Sedjatii (vincitore ai Giochi del Mediterraneio) ha vinto l’argento in 1’44”14 con una rimonta finale dal quinto al secondo posto diventando il primo atleta del suo paese a vincere una medaglia mondiale dai tempi di Djabir Saidi Sief a Parigi 2003.

Il canadese di origini sudanesi Marco Arop ha vinto il bronzo in 1’44”28 tre anni dopo il settimo posto ai Mondiali di Doha. Il Canada non saliva sul podio mondiale dall’edizione del 2007 a Osaka con Gary Reed.

Marco Arop: “Provo una sensazione di rivincita. Sono riuscito a correggere alcuni errori commessi l’anno scorso. Negli ultimi 100 metri non avevo più energie in corpo. Ho dato tutto. Purtroppo non è bastato per vincere l’oro, ma sono riuscito a portare a casa la medaglia”.

Il campione mondiale under 20 Emmanuel Wanyoniy si è piazzato quarto in 1’44”54 pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno.

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