Ancora grande Italia, questa volta a livello giovanile under 20, con la squadra azzurra capace di vincere il classico triangolare di Liévin in Francia con mezzo punto di vantaggio proprio nei confronti dei padroni di casa transalpini, chiudendo a 157,5 contro i 157 dei padroni di casa, mentre è stata terza la formazione della Spagna con 128,5.

Riscontri tecnici, a dire il vero, non straordinari da parte di quasi nessuno, forse perché la manifestazione era l’ultima di una intensa stagione al coperto, ma anche per taluni disguidi organizzativi che addirittura, in alcune gare di corsa, hanno impedito che ci fosse il regolare cronometraggio elettrico, sostituito da quello manuale ormai in disuso in qualsiasi tipo di evento anche a livello provinciale.

Il miglior risultato arriva dal salto in alto femminile, dove la 17enne Aurora Vicini sale a 1,88 superando la misura alla prima prova, dopo essersi già migliorata rispetto al personale di 1,85 ottenuto  poche settimane fa, con 1,86 al terzo e ultimo tentativo.

La giovanissima atleta emiliana, che compirà 18 anni il prossimo 23 luglio, è così diventata la terza junior italiana di sempre al coperto in una categoria in cui è appena entrata, mentre l’altra azzurra Camilla De Paoli ha comunque eguagliato il personale con 1,76.

Nella gara maschile, invece, il primatista italiano under 20 indoor con 2.24, Edoardo Stronati, centra la seconda vittoria internazionale della sua stagione dopo l’oro dei Campionati del Mediterraneo under 23 di Valencia e lo fa con un salto a 2.18, quota ottenuta alla terza prova così come il precedente 2.13, prima di commettere tre errori a 2,22 mentre è quarto con 2,04 il secondo italiani della competizione Matteo Sioli.

Aurora Vicini (Foto FIDAL/FIDAL)
Aurora Vicini (Foto FIDAL/FIDAL)

Nel salto in lungo donne vittoria una delle azzurre più attese, il bronzo mondiale under 20 Marta Amani, che atterra a 6,10 al quarto salto e stacca la francese Camille Le Roux ferma a 6.00, mentre terza è l’altra azzurra Mah Seye con 5,77.

Al debutto con la maglia azzurra, tanto attesa e finalmente indossata per aver acquisito la cittadinanza italiana al compimento della maggiore età, Great Nnachi guadagna la prima piazza nel salto con l’asta femminile  con la misura di 3,88 (poi tre errori a 3,98) al pari della spagnola Alejandra Saborit Rivas mentre quarta è Giulia Busatta con 3,78.

Nei 400 metri uomini spicca la prestazione di Matteo Di Benedetto, capace di scendere per la prima volta sotto i 48 secondi e di portare il personale a 47″88 entrando nella top ten under 20 di sempre con il decimo posto eguagliato. La vittoria è sua, il quinto posto è per Daniele Groos (48″95).

Nei due giri di pista al femminile chiude in seconda posizione Valentina Vaccari con un assurdo  cronometraggio manuale di 55″00, superata soltanto dalla spagnola Ana Prieto Benitez (54″70), ed è sesta Giulia Ingenito con 57″58.

Marta Amani (foto Mateo/FIDAL)
Marta Amani (foto Mateo/FIDAL)

Un successo dell’Italia anche negli 800 metri con Flavia Bianchi in 2’11″38, terza la 15enne Elena Irbetti (2’12″39), invece al maschile terzo Giovanni Lazzaro (1’52″73) e quarto Davide De Rosa (1’52″82).

Nei 200 è interessante il 21″80 dell’allievo Alessandro Trotto (del 2006), un tempo rilevato senza il cronometraggio elettrico, che rafforza la sua quarta posizione nelle liste italiane U18 (è sesto nella gara).

L’altro azzurro Davide Rezzadori, più grande, del 2004, si migliora fino a 21″60 (terzo). Terzo e quinto posto per le velociste dei 200 Carlotta Fedriga (24″50) e Sofia Regazzi (24″80), tempi anche qui rilevati senza il cronometraggio elettrico.

Brillano gli azzurri dei 60 ostacoli uomini con Damiano Dentato che vince in entrambe le prove disputate con 7″79 e 7″76 mentre, tra le donne, Celeste Polzonetti si impone subito con il record personale di 8″54 e poi è seconda in gara-2 con 8″57 ma chiude prima a pari merito con la francese Auceane Bouijoux che corre in 8″54 nel secondo round (contava per la classifica il miglior crono di ogni atleta).

Sempre nei 60 H si migliora due volte Oliver Mulas con 7″94 e 7″93, mentre Azzurra Ballin corre in 8.72 e 8.74.

Nei 60 piani la più veloce è la 17enne Alice Pagliarini, primatista italiana allieve, che sfreccia davanti a tutte anche nella seconda prova sui 60 metri con 7″53 dopo essersi aggiudicata la prima in 7″61. Fuori classifica c’è il 7″65 di Agnese Musica, quarta Aurora Brugnoli con 7″76 e 7″68.

Sul rettilineo al maschile la prima ‘race’ dei 60 vede al terzo posto Francesco Zatelli con 6″89 e in quinta posizione Paolo Soldani  con 6″99, poi quarto Zatelli in 6″92 e sesto Soldani in 6″99, non in classifica il 6″94 di Nicolò Salaris, che come Musica è stato convocato per la staffetta e non per la gara individuale che metteva a disposizione al massimo due posti.

Alice Pagliarini (foto Grana/FIDAL)
Alice Pagliarini (foto Grana/FIDAL)

Nella 4×200 mista, dietro alla Francia, l’Italia è seconda al traguardo con Salaris, Rezzadori, Musica, Amani in 1’33″10 ma poi viene squalificata.

Doppietta azzurra nell’asta con il successo di Simone Bertelli alla quota 5,23, poi tre nulli al 5,53 con cui avrebbe migliorato il suo recente primato italiano under 20 di 5,51, e il secondo posto di Federico Bonanni a 5,13.

Vince nel peso Giada Cabai con 13,46, stessa misura della spagnola Ines Safont che però viene sconfitta in base alla seconda prestazione (13,42 contro 13,40) nella gara che vede quarta Sofia Coppari (12,56).

Secondo posto e record personale di Mirko Campagnolo con 17,63 a undici centimetri dal 17,74 dello spagnolo Javier Cruz mentre è sesto Gioele Tengattini (16,02). Dal salto in lungo c’è il secondo posto di Dario Bressanello (7,11), quinto Aldo Rocchi (7,04).

Nel triplo finisce terza l’allieva Erika Saraceni che atterra a 12,71, con la quinta piazza per Claudia Tessitore (12,41).

Al maschile Leandro D’Amore chiude quarto con 15,09, non lontano dal 15,23 che dà il successo allo spagnolo Raul Martin, con l’altro azzurro Manuele Pagliano sesto a 14,84.

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