Iapichino domani a Madrid per riprendere a volare

Sabbatini alla ricerca di un grande crono sui 1500 metri femminili

In una domenica di grande festa per l’atletica, con il ritorno su una pista italiana del campione olimpico dei 100 metri e della staffetta, Marcell Jacobs facile vincitore dei 60 metri, e con lo straordinario record italiano realizzato sempre sui 60 femminili da parte di Zaynab Dosso, è rimasta purtroppo la brutta macchia della squalifica dalla competizione del salto in lungo femminile, della primatista del mondo under 20 Larissa Iapichino.

Un episodio sinceramente imbarazzante in quanto alla saltatrice azzurra, che proprio ad Ancona un anno prima aveva saltato 6.91 del record juniores, è stato assegnato un terzo salto nullo per una decisione successiva dei giudici, dopo che inizialmente era stata data la prova valida e misurata a 6.50, apparsa dalle immagini viste e riviste incomprensibile.

L’unica spiegazione pare sia data dal fatto che sia stata successivamente rilevata una leggera sbavatura sulla plastilina verde della pedana, che dovrebbe però essere perfettamente raddrizzata ad ogni nuovo salto, mentre invece guardando la foto dello stacco di Larissa si nota come la plastilina stessa sia già alterata in un punto, prima che possa essere in qualche modo toccata dalla punta della scarpa dell’atleta.

A nostro personalissimo avviso, un errore tecnico da parte dei giudici che, peraltro, hanno poi avuto un atteggiamento di pochissimo rispetto nei confronti della saltatrice azzurra, facendole fare dei salti sub judice, visto che era stato presentato un ricorso immediato poi respinto, ma non hanno nemmeno rilevato le misure fatte a dimostrazione di un totale disinteresse per la dignità sportiva della campionessa.

Un vero peccato in quanto crediamo che nessuno sia perfetto e che tutti possano sbagliare per cui, al di là di un titolo italiano che per Larissa non aveva certamente alcun tipo di fondamentale importanza, pensiamo che la rabbia mostrata poi da tutto lo staff dell’atleta sia attribuibile all’atteggiamento di sufficienza con cui, oggettivamente, sono stati trattati.

Larissa Iapichino (foto terzo salto Ancona 27 febbraio)
Larissa Iapichino (foto terzo salto Ancona 27 febbraio)

Ci auguriamo, naturalmente, che Larissa possa però ritrovare subito la necessaria serenità, anche perché al di là di molti nulli da lei ottenuti nelle ultime due gare, la strada tecnica che ha imboccato ci sembra estremamente positiva, con una rincorsa particolarmente veloce che va solo un po’ perfezionata nel momento dello stacco, ma che siamo certi porterà a brevissimo degli ottimi risultati.

Domani sera, per la Iapichino, il miglior modo per riprendersi è rappresentato dal ritorno immediato in gara in un meeting internazionale molto importante, a Madrid, ultima tappa Gold del World Indoor Tour, dove l’attenderanno avversarie di prestigio quali la britannica Lorraine Ugen, la svedese Khaddi Sagnia, le spagnole Maria Vicente e Fatima Diame, la statunitense Quanesha Burks.

Il miglior salto di Larissa nel 2022 rimane, per ora, il 6,59 del debutto di Ancona il 22 gennaio, e rappresenta la sesta misura stagionale tra le iscritte.

Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)
Larissa Iapichino (foto Grana/FIDAL)

Nella capitale spagnola si pensava si sarebbe presentato sui blocchi dei 60 Marcell Jacobs, stando alle sue dichiarazioni del dopo gara di domenica ma evidentemente, dopo una riunione con il suo allenatore Camossi, è stato da loro deciso di prendere qualche giorno di tempo per preparare ancor meglio il meeting Silver di lunedì 7 marzo proprio a Belgrado, dove dopo 11 giorni ci saranno i mondiali al coperto.

Un altro azzurro che avrebbe dovuto essere in gara era Paolo Dal Molin, apparso in eccellente condizione specie nella batteria dei 60 ostacoli degli assoluti, ma anche lui ha preferito prendersi qualche giorno in più per poi gareggiare domenica 6 marzo al meeting Silver di Parigi.

Ecco allora che l’altra grande star azzurra della serata madrilena sarà la guerriera Gaia Sabbatini, che ormai non conosce più limiti e debutta nel 2022, dopo le ottime prove già realizzate su 1000 e 800 metri, nella sua gara preferita dei 1500 metri.

Gaia Sabbatini (foto Grana/FIDAL)
Gaia Sabbatini (foto Grana/FIDAL)

Per Gaia una competizione di altissimo livello con la presenza dell’etiope Gudaf Tsegay la quale punterà addirittura al record del mondo indoor per cui, se non avrà particolari scorie della fatica di domenica negli 800 metri vinti agli italiani, per la mezzofondista teramana si aprono le porte per un grandissimo crono che potrebbe anche avvicinare il suo personale all’aperto di 4’02″25 ottenuto nella semifinale delle Olimpiadi.

Oltre alla Tsegay che, ovviamente, va lasciata andare in quanto reduce da un fenomenale 3’54″77 di una settimana fa a Torun, seconda prestazione mondiale di sempre dopo il suo 3’53″09, altre etiopi di spessore come la quarta classificata dei 1500 a Tokyo Freweyni Hailu, e poi Axumawit Embaye, Hirut Meshesha, Lemlem Hailu, tutta gente da 4’02 e quindi dei treni ideali per il tentativo di Gaia di ottenere un grande tempo.

Da seguire, in ogni caso, anche le australiane Jessica Hull e Linden Hall, la svedese Meraf Bahta, la spagnola Marta Perez e, non ultima, anche se apparsa in condizioni non eccezionali ad Ancona agli assoluti, l’altra azzurra Federica Del Buono.

Il tempo minimo a cui punterà Sabbatini sarà il 4’09″00 dello standard per i Mondiali indoor di Belgrado ma, conoscendo la grinta e la rabbia agonistica di Gaia, vogliamo ricordare il record italiano di Gabriella Dorio di 4’04″01 corso a Milano nel 1982, poi il secondo tempo di sempre di Agnese Possamai con 4’06″83 a Torino nel 1984, e il terzo proprio della Del Buono con 4’08″87 ad Ancona nel 2015.

Gli altri due azzurri impegnati saranno i due oriundi, specialisti nel getto del peso, Nick Ponzio e Zane Weir, entrambi vicini al primato italiano al coperto, rispettivamente con 21.53 e 21.50, mentre Leonardo Fabbri il primatista al coperto con 21.59, ha fatto sapere di aver terminato la propria stagione indoor.

Gli altri protagonisti, nonché avversari dei due azzurri saranno gli stessi interpreti di Torun, dove Ponzio e Weir hanno ottenuto le due misure sopra citate, il croato Filip Mihaljevic autore di 21.84 e il polacco Konrad Bukowiecki con 21.83.

Ponzio ha sfondato i ventuno anche domenica ad Ancona (21.34) per vincere il secondo titolo tricolore su due da quando ha ottenuto la cittadinanza italiana, Weir invece è rimasto al di qua della soglia con 20,87 ma la forma è eccellente.

Tra gli iscritti anche Bob Bertemes (Lussemburgo) e Francisco Belo (Portogallo).

Nick Ponzio (foto Grana/FIDAL)
Nick Ponzio (foto Grana/FIDAL)

Annunciati tre campioni olimpici quali la venezuelana Yulimar Rojas che torna sulla pedana che due anni fa le regalò il record del mondo del triplo indoor con 15.43, l’oro dei 10.000 l’etiope Selemon Barega che ritrova nei 3000 il connazionale Lamecha Girma che l’ha battuto due volte nelle ultime settimane, e la campionessa della 4×400 mista Justyna Swiety-Ersetic (Polonia) in pista nei 400.

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