Continua a crescere Claudio Stecchi che, nella sua terza gara della stagione dopo oltre 18 mesi di fermo agonistico per vari problemi fisici, ottiene un buon quinto posto con la misura di 5,72 nel salto con l’asta dell’Orlen Copernicus Cup di Torun, prova Gold del World Indoor Tour, dove vi è stata la vittoria del filippino Ernest John Obiena che ha saltato 5,87.
Brillante la serata dell’azzurro che supera la quota, rappresentante il suo primato stagionale, al primo tentativo per poi sbagliare le tre prove di 5,82 con cui avrebbe eguagliato il record italiano indoor del suo tecnico Giuseppe Gibilisco, oltre che il personale all’aperto, e raggiunto il minimo per gli Euroindoor di Istanbul.
Le dichiarazioni di Claudio certamente soddisfatto, in ogni caso, per il risultato: “Se penso che vengo da due anni praticamente senza gare questo risultato va sicuramente bene, dopo l’esordio di gennaio con 5,55 sto migliorando ogni volta. Ero molto alto sull’asticella a 5,72 e fare anche 5,82 sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma non è lontano. Ho cercato di ripetere lo stesso salto, però avrei dovuto allontanare un po’ i ritti. Alla seconda prova ho preso un’asta più dura, con una buona rincorsa, ma staccando troppo sotto”.
Negli 800 maschili, dove era impegnato l’altro azzurro Simone Barontini, vittoria dello svedese Andreas Kramer con 1’46″37 davanti al keniano Collins Kipruto secondo con 1’46″82, mentre il mezzofondista italiano è quinto grazie al tempo di 1’47″42 con cui ottiene anche il suo personale al coperto.
Le parole di Simone dopo la gara: “Speravo un po’ meglio perché sono riuscito ad abbassare il personale, che era di due anni fa, ma avevo altri obiettivi e queste gare servono anche per trovare la forma. Ho avuto buone sensazioni quando ho cambiato ritmo, a 150 metri dal traguardo, però non mi sono piaciuto all’inizio sgomitando troppo in seconda corsia e forse sarei dovuto partire un po’ prima. Bene ma non benissimo, ora punto al minimo per gli Europei che è fissato a 1:46.75 e tornerò in gara a Metz sabato”.
La mezzofondista etiope Gudaf Tsegay, campionessa del mondo dei 5000 metri nel corso dei Mondiali di Eugene 2022, non ha mantenuto i propositi della vigilia di conquistare il nuovo primato del mondo sul miglio al coperto, ma ha comunque realizzato una prestazione notevole con il tempo di 4’16″16.
La 26enne atleta non ha avvicinato il record detenuto dalla connazionale Genzebe Dibaba con 4’13”31, ma ha ottenuto il secondo crono della storia della specialità un anno dopo aver già tentato l’impresa nel meeting del World Indoor Tour di Liévin ma, in quell’occasione, fu frenata da una caduta che non le impedì comunque di vincere in 4’21”72.
Ricordiamo, peraltro, che la campionessa etiope detiene il record del mondo dei 1500 metri indoor con il tempo di 3’53”09 realizzato proprio a Liévin nel 2021.
Negli 800 femminili grandissima gara della britannica Keely Hodgkinson, che in stagione ha già ottenuto il record del mondo sui 600 al coperto, la quale vince con un eccellente 1’57″87 a pochi centesimi dal suo personale di 1’57″20, mentre al secondo posto si piazza una brillantissima Noelie Yarigo, atleta del Benin, che supera il già suo record nazionale con 1’58″48, e poi la terza posizione è per la slovena Anita Horvat, vincitrice del World Indoor Tour Gold di Karlsruhe, con 2’01″42.
Nei 60 donne femminili successo della campionessa del mondo, la svizzera Mujinga Kambundji, che si impone nettamente in 7″06 davanti alla polacca Ewa Swoboda seconda in 7″11, e alla statunitense Kayla White terza in 7″13.
Nel lungo uomini grande salto per il greco campione olimpico Miltiadis Tentoglou che, 8.40, balza al comando delle liste mondiali dell’anno.
Spettacolare duello nei 60 ostacoli femminili, con la polacca Pia Skrzyszowska di nuovo al successo in 7″79 a pochi giorni dal 7″78 di Lodz. La campionessa europea dei 100 H riesce a spuntarla sulla finlandese Reetta Hurske scesa a 7″81, mentre è terza la giamaicana Britany Anderson (7″83), argento mondiale all’aperto.
Al maschile lo statunitense Daniel Roberts si ripete a 7″46 (stesso crono di sabato a Boston) sul cubano Roger Iribarne, in ascesa con 7″49.
Il francese Azeddine Habz vince i 1500 in 3’35″59 restando davanti al britannico George Mills (3’35″92) che aveva vinto la tappa inaugurale di Karlsruhe, mentre Freweyni Hailu (8’46″92) si aggiudica il derby dei 3000 con le connazionali etiopi.
Nei 400 metri vincono l’olandese Lieke Klaver (51″14) e lo svedese Carl Bengtstrom (46″15), bronzo mondiale indoor.
In due a 2,27 nell’alto, con il neozelandese Hamish Kerr a prevalere sul tedesco Tobias Potye per il minor numero di errori.
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