Grande gara dei 60 metri femminili nel corso della Orlen Copernicus Cup di Torun, prova Gold di World Indoor Tour, dove l’idolo di casa la velocista polacca Ewa Swoboda ha tenuto dietro la giamaicana, cinque volte medaglia d’oro olimpica, Elaine Thompson-Herah, con il crono di 7″03 rispetto al 7″04 dell’avversaria che è uscita fortissima negli ultimi metri, ma non è riuscita a completare la rimonta.
Swoboda, che è la leader mondiale stagionale dopo il suo record nazionale di 7″00 corso alla Orlen Cup di Lodz, era imbattuta quest’anno, avendo vinto anche a Dusseldorf in 7″10 domenica scorsa mentre Thompson-Herah, aveva corso solo a Birmingham, sabato scorso, per la sua vittoria in 7″08.
Swoboda cominciò a gareggiare giovanissima e dopo essere entrata a far parte del club locale Czworka Zory iniziò ad allenarsi con Iwona Krupa. All’inizio del 2014 vinse il titolo polacco indoor juniores sui 60 metri. Ai Campionati polacchi indoor del 2015 stabilì il record europeo juniores con 7”21 e si qualificò per la finale degli Europei Indoor a Praga ad appena 17 anni dove migliorò il record europeo juniores di un centesimo con 7”20.
In carriera è salita due volte sul podio agli Europei Indoor vincendo l’argento nel 2017 a Belgrado (sulla pista dei prossimi Mondiali) in 7”10 e l’oro a Glasgow nel 2019 in 7”09. Dopo aver saltato gli Europei Indoor di Torun a causa del covid e le Olimpiadi di Tokyo per un infortunio Ewa si è riscattata battendo il record nazionale con 7”00 in questa stagione.
Ewa Swoboda: “Sono molto regolare nel mio rendimento quest’inverno. Sono senza parole. Non riesco ancora a crederci di aver battuto Elaine Thompson Herah. E’ un risultato inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Questi risultati si spiegano con una dieta corretta. Inoltre ho risolto alcuni problemi personali. E’ stato un piacere aver gareggiato contro di lei. Penso di poter lottare per un buon risultato a Belgrado”.
La giovane polacca Pia Skrzyszowska (finalista europea indoor dei 60 metri ostacoli) ha migliorato il personale con 7”14 battendo la britannica Darriyl Neita (7”17 a due centesimi di secondo dal record personale).
Elaine Thompson Herah: “E’ stata una buona gara. Sono in salute. Questa gara mi ha dato buone sensazioni. Mi sono divertita con il pubblico. Appezzo molto la partecipazione della gente. E’ stato fantastico aver gareggiato con Ewa. Non ho ancora deciso se parteciperò ai Mondiali di Belgrado”.
Se la gara dei 60 donne è stata molto avvincente e incerta, quella dei 1500 donne, invece, è vissuta solamente sulla lotta contro il cronometro dell’etiope Gudaf Tsegay che ha realizzato la migliore prestazione tecnica del meeting vincendo con un eccellente 3’54”77, secondo miglior crono di sempre sulla distanza a livello indoor dopo il record personale da lei stessa stabilito al meeting di Liévin nel 2021 con 3’53”09.
Tsegay ha vinto la seconda gara di questa stagione cinque giorni dopo il successo nel miglio a Liévin dove una caduta subita durante il primo giro ha compromesso l’attacco al primato del mondo di Genzebe Dibaba.
La pacemaker è transitata ai 400 metri in 59’13” e ai 600 metri in 1’31”31. Tsegay ha preso la testa della gara e il ritmo è leggermente calato. Il passaggio agli 800 metri è stato di 2’04”07 ma l’etiope ha dato il tutto per tutto accelerando nel finale.
Tsegay ha vinto in carriera due medaglie di bronzo sui 1500 metri ai Mondiali di Doha nel 2019 in 3’54”38 alle spalle di Faith Kipyegon e Sifan Hassan e sui 5000 metri alle Olimpiadi di Tokyo nella gara vinta da Hassan su Hellen Obiri.
A 17 anni l’atleta nativa di Desta vinse la medaglia di bronzo ai Mondiali Juniores sui 1500 metri di Eugene sulla pista di Hayward Field dove si svolgeranno i Mondiali del prossimo Luglio. Sempre in Oregon conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali Indoor di Portland nel 2016.
Gudaf Tsegay: “Il mio obiettivo era battere il primato del mondo del miglio a Liévin. Sono sicura di essere in condizione per battere il record del mondo su questa distanza, ma a Liévin non è stata una buona giornata per me.
Oggi mi sono sentita meglio. Non ho stabilito il primato del mondo, ma sono contenta della mia gara. Non sono ancora sicura di partecipare ai Mondiali Indoor. L’obiettivo principale è arrivare in forma ai Mondiali all’aperto a Eugene. Ho avuto un infortunio alle Olimpiadi l’anno scorso. Non voglio ripetere gli stessi errori che ho fatto l’anno scorso”.
L’Etiopia ha dominato la gara piazzando cinque atlete ai primi cinque posti. La ventenne Lemlem Hailu si è piazzata al secondo posto a oltre sette secondi da Tsegay in 4’02”25 battendo la finalista olimpica Freweyni Hailu (4’02”50), la vincitrice degli 800 metri dell’edizione dell’anno scorso Habitam Alemu (4’02”52) e Hirut Meshesha (4’03”22).
L’ugandese Winnie Nanyondo e la finlandese Sara Kuivisto hanno migliorato il record personali fermando il cronometro rispettivamente in 4’03”54 e in 4’06”14.
60 metri maschili
Lo statunitense Elijah Hall si è aggiudicato la finale dei 60 metri migliorando il primato stagionale con 6”53. Hall è cresciuto in Texas e ha giocato come tanti ragazzi del suo paese a football americano. Si rivelò nel 2018 quando vinse il titolo NCAA Indoor sui 200 metri a College Station in 20”02, secondo miglior tempo mondiale di sempre.
E’ un talento scoperto dal pluricampione olimpico e mondiale dello sprint e del salto in lungo Carl Lewis all’Università di Houston. Eccellente anche Mike Rodgers, che non finisce di stupire correndo in 6”55. Davvero straordinario per un velocista sulla breccia da tanti anni abituato a gareggiare moltissimo. L’ivoriano Arthur Cissé si è classificato al terzo posto in 6”57 precedendo con lo stesso tempo Adrian Brzezinski, che ha migliorato il record personale.
Elijah Hall: “Sono davvero felice. E’ stata una gara fantastica. Non vedo l’ora della prossima gara. Il pubblico mi ha dato una motivazione molto forte prima della gara.”
400 metri femminili
La medaglia olimpica dei 400 metri ostacoli Femke Bol ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno con 50”64, sfiorando di un centesimo il record nazionale realizzato l’anno scorso in occasione della vittoria agli Europei Indoor sulla stessa pista. La polacca Natalia Kaczmarek si è piazzata al secondo posto migliorando il record personale con 51”15 davanti alla connazionale Justyna Swiety Ersetic (51”40) e all’olandese Lieke Klaver (51”93).
Bol si allena insieme all’amica Klaver sotto la guida del tecnico svizzero Laurent Mewly, che segue anche la sprinter ticinese Ajla Del Ponte. L’atleta nata e cresciuta ad Amersfoort studia Scienze della Comunicazione all’Università di Wagenginen.
Femke Bol: “E’ stata un’esperienza straordinaria. L’ultima volta che gareggiai qui vinsi il titolo europeo indoor. Sono davvero felice di aver rivisto il pubblico che era stato assente l’anno scorso per la pandemia. La pista di Torun è velocissima. Sono contenta del tempo finale. Non vedo l’ora dei Mondiali di Belgrado.”

Getto del peso maschile
Per la prima nella storia due pesisti italiani hanno superato la barriera dei 21.50 metri nella stessa gara. Nick Ponzio si è classificato al terzo posto con 21.53m al termine di una gara nella quale ha realizzato altri due lanci oltre i 21 metri (21.39m e 21.32m) e due oltre i 20 metri (20.97m e 20.80m). Ha resistito per soli sei centimetri il record italiano di Leonardo Fabbri, stabilito a Stoccolma nel 2020 con 21.59m. Il pesista fiorentino, allenato anche lui da Dal Soglio, si è classificato al quinto posto con 20.42m.
La lista italiana indoor aggiornata vede ancora al primo posto Fabbri con 21.59m davanti a Alessandro Andrei (21.54m), Ponzio (21.52m) e Weir (21.50m).
Il croato Filip Mihaljevic ha vinto una gara di altissimi contenuti tecnici stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 21.84m al quinto tentativo.
La medaglia di bronzo dei Mondiali Indoor di Portland 2016 ha messo a segno una grande serie con cinque lanci oltre i 21 metri (21.45m, 21.66m, 21.34m, 21.84m e 21.50m) precedendo di un solo centimetro il polacco Konrad Bukowiecki, che si era portato in testa con un lancio da 20.83m al terzo tentativo. Mihaljevic vinse la medaglia di bronzo agli Europei Indoor dello scorso anno a Torun.
Mihaljevic è nato in Bosnia Herzegovina e si è trasferito a Spalato. Fino all’età di 17 anni ha giocato a calcio prima di passare al getto del peso. Ha frequentato l’Università della Virginia vincendo tre titoli NCAA.
Filip Mihaljevic: “Era la mia prima partecipazione alla Copernicus Cup. Sono davvero eccitato di questo risultato”.
Konrad Bukowiecki: “Era da tempo che non realizzavo una misura simile. Sono davvero felice. Ho pensato che questa misura sarebbe stata sufficiente per vincere ma Filip mi ha soffiato la vittoria. E’ stato un lancio molto buono ma non è ancora al 100% delle mie capacità. Non sono completamente in salute. Ho sempre qualche problema fisico, ma sono tornato a divertirmi e questo mi aiuta a realizzare buoni risultati”.
60 metri ostacoli maschili
Il polacco Damian Czykier ha vinto i 60 metri ostacoli battendo il record nazionale con un eccellente 7”48 davanti al pubblico di casa. Con questa prestazione Czykier è salito al quarto posto delle liste mondiali dietro a Grant Holloway (7”35), Trey Cunningham (7”42) e Pascal Martinot Lagarde (7”46). Jakub Szymanski ha completato la doppietta polacca piazzandosi al secondo posto con 7”63 precedendo il campione europeo indoor in carica di Torun 2021 Wilhelm Belocian (7.65).
Czykier studia all’Università di Tecnologia di Varsavia. E’ cresciuto in una famiglia di sportivi: il padre è stato un calciatore, la madre ha giocato a basket.
Damian Czykier: “Non ero un talento precoce che ha realizzato risultati spettacolari fin da subito. Ho raggiunto buoni risultati grazie al duro lavoro. Ho avuto problemi fisici durante la preparazione e sono riuscito ad allenarmi bene per un mese e mezzo. Fortunatamente ho un allenatore saggio, che ha saputo prepararmi bene nonostante i problemi.”
60 ostacoli femminili
La finalista olimpica Devynne Charlton delle Bahamas si è imposta nella finale dei 60 metri ostacoli stabilendo il personale stagionale con un eccellente 7”90. La finlandese Reetta Hurske e l’ungherese Luca Kozak sono scese sotto gli 8 secondi correndo rispettivamente in 7”96 e in 7”97. La finlandese Nooralotta Neziri si è classificata al quarto posto migliorando il personale stagionale con 8”00.
Charlton studia scienze biologiche alla Purdue University negli Stati Uniti e si è classificata sesta alle Olimpiadi di Tokyo. Ama fare le immersioni, guardare film e ascoltare la musica.
Devynne Charlton: “Non vado mai in gara con aspettative di vittoria, anche se è sempre un obiettivo. Ho realizzato il secondo miglior tempo della mia carriera. E’ una pista davvero veloce. Mi piacciono molto l’impianto e il pubblico. Gareggerò ancora a Madrid prima di tornare negli Stati Uniti per preparare i Mondiali indoor di Belgrado”.
3000 metri maschili
Il vice campione mondiale e olimpico dei 3000 siepi Lamecha Girma ha vinto la seconda gara in quest’edizione del World Indoor Tour Gold in 7’31”09 davanti al campione olimpico dei 10000 metri Selemon Barega (7’31”39) in una ripetizione dello stesso ordine d’arrivo della gara di Liévin.
Il giovane Jakob Krop si è piazzato al terzo posto migliorando il record personale con 7’31”90 davanti all’altro etiope Getnet Wale (7’32”50). Wale si presentava con il secondo miglior tempo mondiale della storia di 7’24”98 (a otto centesimi dal record del mondo di Daniel Komen). Il serbo Elzan Bibic ha realizzato il record nazionale con 7’39”94 confermando il suo talento dopo essersi messo in luce con la vittoria al Palio della Quercia di Rovereto.
Barega è il quarto atleta etiope ad aver vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi sui 10000 metri dopo Miruts Yfter, Haile Gebrselassie e Kenenisa Bekele.
Selemon Barega: “Puntavo a correre un grande tempo. Mi sono preso una lunga pausa dopo le Olimpiadi e sono tornato ad allenarmi solo recentemente”.
800 metri maschili
Il britannico Elliot Giles ha vinto per il secondo anno consecutivo sulla pista portafortuna di Torun eguagliando con 1’45”42 il personale stagionale realizzato Sabato scorso a Birmingham. Nella città polacca Giles migliorò il record britannico indoor di Sebastian Coe diventando il secondo ottocentista indoor di sempre con 1’43”63.
Lo svedese Andreas Kramer è sceso sotto la barriera dell’1’46” con 1’45”71 un anno dopo aver stabilito il record nazionale con 1’45”09. Il vincitore di Birmingham Collins Kipruto ha tagliato il traguardo al terzo posto in 1’45”94 superando i polacchi Marcin Lewandowski (1’46”01) e Adam Kszczot (1’46”29 nella sua ultima gara sulla pista di Torun prima di appendere le scarpe al chiodo. Il polacco Kacper Lewalski ha realizzato il primato nazionale under 20 con 1’46”89.
Giles è nato a Birmingham da padre giamaicano e madre inglese. Ha avuto un serio incidente in motocicletta nel 2014 e non è ha potuto gareggiare per due anni. Ha praticato rugby a buoni livelli.
Eliot Giles: “Mi sono divertito molto. E’ il mio secondo successo su tre partecipazioni alla Copernicus Cup. Grazie al pubblico è stata una gara fantastica”.
800 metri femminili
L’australiana Catriona Bisset ha vinto gli 800 metri in 2’00”16 battendo per tre soli centesimi di secondo la campionessa del mondo Halimah Nakaayi e l’etiope Tigist Girma, che hanno realizzato lo stesso tempo di 2’00”19. La polacca Anzheika Cichocka si è piazzata al quarto posto in 2’00”53.
Bisset ha battuto il primato dell’Oceania indoor con 1’59”46 a Birmingham Sabato scorso, mentre Nakaayi ha stabilito il record ugandese indoor con 1’58”58 a Liévin. L’australiana è nata a Newcastle in Australia e ha studiato architettura presso l’Università di Melbourne. La madre di origini cinesi è nata a Nanchino.
Catriona Bisset: “Mi sentivo fiduciosa durante la competizione. E’ la mia seconda partecipazione alla Copernicus Cup. Sono davvero stanca ma felice della mia gara”.
Salto con l’asta maschile
Il filippino Ernest John Obiena ha eguagliato il personale stagionale superando la misura di 5.81m (seconda prestazione della sua carriera) al terzo tentativo aggiudicandosi la seconda gara in terra polacca dopo il successo alla Orlen Cup con la stessa misura. Obiena è stato seguito in tribuna dal coach Vitaliy Petrov.
Il belga Ben Broeders si è piazzato al secondo posto con 5.71m battendo per un numero minore di errori il due volte medagliato olimpico Thiago Braz Da Silva e il primatista olandese Menno Vloon.
Obiena ha eredito la passione per l’atletica dai genitori Emerson Obiena e Jeanette Uy, entrambi ex atleti rispettivamente nel salto con l’asta e negli ostacoli. Si è avvicinato al salto con l’asta a 12 anni ed è stato allenato dal padre fino all’età di 18 anni.
Studia ingegneria elettronica all’Università di Santo Tomas ed è stato il primo atleta filippino a vincere una borsa di studio della Federazione Mondiale di atletica. Si allena a Formia con Thiago Braz. Durante l’inverno 2022 si allena nell’impianto indoor di Padova. La scorsa estate Obiena ha battuto il record asiatico due volte a Parigi con 5.91m e a Innsbruck con 5.93m.
Ernest Obiena: “Grazie ad una borsa di studio della World Athletics sono entrato nella Scuola di salto con l’asta di Formia dove ho potuto imparare da Vitaly Petrov, tecnico di Sergey Bubka, Yelena Isinbayeva, Giuseppe Gibilisco e Thiago Braz Da Silva”.
Salto in lungo femminile
Larissa Iapichino si è piazzata al sesto posto con 6.38m realizzato al secondo tentativo dopo un salto da 6.35m alla prima prova. Nei successivi quattro salti ha fatto quattro salti nulli.
Larissa Iapichino: “Non sono mai stata in partita. Non cerco scuse. Ci sono ancora cose da sistemare sulla rincorsa. Negli ultimi due salti ho dato il massimo e purtroppo l’asse di battuta mi ha tradito in entrambe le occasioni. Ci vediamo Domenica agli Assoluti. Mi spiace per questa occasione persa”.
La svedese di origini gambiane Khaddi Sagnia (bronzo europeo indoor su questa pedana) ha bissato il successo di Sabato scorso a Birmingham ripetendo la stessa misura di 6.70m. Sagnia è originaria di Helsinborg ed è cresciuta in una famiglia numerosa con sette fratelli.
La serba Milica Gardasevic (campionessa europea a Grosseto 2017 e sempre più erede della grande Ivana Spanovic Vuleta) ha migliorato il personale assoluto di tre centimetri con 6.66m battendo la finalista olimpica britannica Jazmyn Sawyers (6.46m).
Tutti i risultati