Il fantastico venerdì dell’atletica italiana

L'analisi dettagliata di quanto accaduto nella leggendaria, per i colori azzurri, ottava giornata dell'atletica olimpica

Un sardo, un bresciano, un cremonese e un brianzolo. Non è l’inizio di una barzelletta ma è la composizione della formidabile squadra italiana, composta da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu che ha vinto una medaglia d’oro davvero sensazionale in 37”50 nella staffetta 4×100.

Il tempo finale non è solo il nuovo record italiano migliorato di 45 centesimi rispetto al 37”95 realizzato in batteria ma anche il secondo miglior crono di sempre in Europa e il quinto di sempre al mondo.

Non è più esagerato definire gli sprinter italiani i “Giamaicani d’Europa”. Gli azzurri hanno battuto quartetti fortissimi come la Gran Bretagna con formidabili velocisti come CJ Ujah, Zharnel Hughes, Richard Kilty e Nethanell Mitchell Blake e il Canada del campione olimpico dei 200 metri André De Grasse e Aaron Brown, la Cina e la Giamaica.

Un solo centesimo di secondo ha permesso all’ultimo frazionista azzurro Filippo Tortu di battere sulla linea del traguardo l’”anchorman” britannico Nethaneel Mitchell Blake, l’eroe che trascinò il quartetto UK al trionfo davanti sugli Stati Uniti ai Mondiali di Londra disputati al London Stadium nel 2017.

I primi tre frazionisti azzurri Patta, Jacobs e Desalu sono stati perfetti nei cambi e hanno lanciato Tortu verso l‘inseguimento della medaglia d’oro. Anche i britannici (veri maestri della staffetta) hanno corso una grande gara chiudendo in 37”51 ad un solo centesimo dagli azzurri. Mitchell Blake aveva un leggero vantaggio all’ultimo cambio ed è servita una grande frazione di Tortu per vincere la medaglia d’oro.

Nell’ultima frazione ha corso anche André De Grasse, che ha trascinato il suo Canada alla medaglia bronzo in 37”70 davanti alla Cina (37”79 record nazionale) e alla Giamaica (37”84). De Grasse ha vinto un oro e due bronzi in queste Olimpiadi arricchendo la sua bacheca di medaglie olimpiche che conta anche l’argento sui 200m e i due bronzi sui 100m e nella 4×100 di Rio de Janeiro. La vittoria di De Grasse sui 200 metri in 19”62 dimostra che è uno dei velocisti dal rendimento più regolare nelle grandi rassegne e questo aggiunge ancora più valore alla vittoria di Jacobs nei 100 metri

Da sottolineare, in particolare, la storia di Lorenzo Patta, ventunenne sardo di Oristano, che ha scoperto l’atletica soltanto nella primavera del 2016 attraverso le gare degli Studenteschi. Fino ad allora giocava a calcio nel La Palma Monte Urpino nel ruolo di attaccante. Sotto la guida del tecnico sardo Francesco Garau ha vinto il titolo italiano under 23 sui 100 metri a Grosseto nel 2020. Nel 2019 è stato l’ultimo frazionista della staffetta 4×100, seconda classificata agli Europei Under 20. Quest’anno ha migliorato il personale con 10”13.

Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)

Staffetta 4×100 femminile

Elaine Thompson Herah è la regina delle Olimpiadi di Tokyo con le sue tre straordinarie medaglie d’oro. Dopo i trionfi sui 100 e sui 200 metri la giamaicana ha corso la seconda frazione della staffetta, che ha stabilito il secondo miglior crono di sempre e il record nazionale con 41”02. Il quartetto da sogno della Giamaica comprendeva anche la giovane Briana Williams, l’altra pluri medagliata olimpica Shelly Ann Fraser Pryce e Shericka Jackson. Le giamaicane avevano realizzato il precedente primato nazionale di 41”07 in occasione della vittoria ai Mondiali di Pechino 2015.

Elaine Thompson Herah: “Sono contenta che il mio team sia riuscito a vincere e a regalare un grande spettacolo. E’ una sensazione irreale vincere tre ori e battere il record nazionale”.

Shelly Ann Fraser Pryce: “Il principale obiettivo era fare dei cambi sicuri. Sapevamo che facendo così potevamo fare bene.

Il team degli Stati Uniti formato da Javianne Oliver, Tehana Daniels, Jenna Prandini e Gabby Thomas ha vinto la medaglia d’argento con 41”45. La Gran Bretagna con Asha Phillip, Imani Lansiquot, Dina Asher Smith e Darryl Neita ha ripetuto la medaglia di bronzo di cinque anni fa a Rio 2016 con 41”88. La fortissima squadra della Svizzera (Riccarda Dietsche, Ajla Del Ponte, Mujinga Kambundji e Salome Kora) ha sfiorato il podio con il quarto posto con 42”08.

20 km di marcia femminile

Antonella Palmisano ha regalato la seconda medaglia d’oro olimpica in due giorni per la marcia italiana nel giorno del suo trentesimo compleanno trionfando nella 20 km femminile dopo la vittoria del compagno di allenamenti Massimo Stano. Entrambi sono pugliesi e sono allenati dal tecnico Patrizio Parcesepe.

Palmisano ha sferrato l’attacco decisivo al 15 km con uno straordinario cambio di ritmo. L’atleta di Mottola in provincia di Taranto ha fermato il cronometro in 1h29’12” precedendo la colombiana Sandra Lorena Arenas (1h29’37”) e la forte cinese Liu Hong (1h29’57”).

L’atletica italiana non aveva mai vinto cinque ori nella stessa edizione delle Olimpiadi. A Mosca 1980 e Los Angeles 1984, l’Italia aveva conquistato tre medaglie d’oro. Palmisano ha gareggiato come con un fermacapelli portafortuna a forma di fiore con i colori della bandiera del Giappone. Palmisano aveva già vinto due bronzi ai Mondiali di Londra 2017 e agli Europei di Berlino 2018.

Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)
Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)

400 metri femminile

Shaunae Miller Uibo ha ripetuto la vittoria olimpica di cinque anni fa sui 400 metri trionfando con il primato personale di 48”36. Le Bahamas hanno fatto doppietta vincendo i 400 metri femminili dopo il trionfo di Steven Gardiner nella finale del giro di pista al maschile.

Miller Uibo è diventata la seconda quattrocentista a vincere due titoli olimpici consecutivi dopo la francese Marie José Pérec nelle edizioni di Barcellona 1992 e Atlanta 1996.

Shaunae Miller Uibo: “Sono molto felice e ora potrei mettermi a piangere. Ho avuto molti infortuni e vincere questa finale è straordinario. Sono grata per il fatto di aver vinto con un grande tempo”.

Marileidy Paulino ha vinto l’argento stabilendo il record nazionale con 49”20. Lo scorso Maggio l’atleta della Republica Dominicana si mise in luce vincendo al meeting di Savona, che ha rivelato tanti atleti ora protagonisti alle Olimpiadi.

Allyson Felix ha vinto il bronzo in 49”46 aggiudicandosi la decima medaglia olimpica della sua straordinaria carriera alla sua quinta Olimpiade, la prima da quando è diventata mamma di Camryn.

La californiana ha migliorato il record di medaglie olimpiche di Merlene Ottey, che vinse nove medaglie in questa manifestazione. Felix ha eguagliato inoltre il record di medaglie di un atleta statunitense alle Olimpiadi detenuto da Carl Lewis. Ha la possibilità di aggiungere un’altra medaglia se dovesse salire sul podio con la staffetta.

La giamaicana Stephanie Ann McPherson si è classificata al quarto posto eguagliando il record personale con 49”61 precedendo la connazionale Candice McLeod (49”87).

1500 metri femminili

Faith Kipyegon ha vinto la seconda medaglia d’oro consecutiva alle Olimpiadi sui 1500m migliorando il record olimpico con l’eccellente tempo di 3’53”11. Vinse nella precedente edizione delle Olimpiadi a Rio nel 2016 e ai Mondiali di Londra 2017 prima di diventare mamma.

Faith Kipyegon: “Quando ho tagliato il traguardo, è stato un momento molto emozionante per me. Ho pensato a mia figlia che è rimasta a casa. Voleva che le portassi la medaglia a casa”.

La britannica Laura Muir ha conquistato una straordinaria medaglia d’argento battendo il record britannico con 3’54”20. La scozzese aveva un record di 3’55”22 stabilito a Parigi nel 2016. La medaglia d’argento di Muir è stata festeggiata dalla BBC quasi come un oro.

Muir ha superato sul rettilineo finale l’olandese Sifan Hassan, che è salita ancora sul podio con 3’55”86 dopo il successo sui 5000 metri. Otto atlete sono scese sotto i 4 minuti. Freweny Gebreegzibeehr si è piazzata quarta con 3’57”60 precedendo la canadese Gabriela Debues Stafford (3’58”93),, l’australiana Linden Hall (3’59”01), l’ugandese Winnie Nanyondo (3’59”80) e la primatista giapponese Nozomi Tanaka (3’59”85).

5000 metri maschili

Il primatista mondiale dei 5000 e dei 10000 metri Joshua Cheptegei ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica in 12’58”15 una settimana dopo l’argento sui 10000 metri dietro all’etiope Selemon Barega. Cheptegei ha completato l’en plein dopo aver vinto l’oro ai Mondiali sui 10000m a Doha 2019 e il doppio successo ai Giochi del Commonwealth su 5000m e sui 10000m.

Mohammed Ahmed ha recuperato dalla quarta alla seconda posizione aggiudicandosi l’argento in 12’58”61. Paul Chelimo ha acciuffato il bronzo con un tuffo finale superando il keniano Nicholas Kimeli per 12 centesimi in 12’59”05. Jakob Kiplimo si è piazzato al quinto posto in 13’02”40.

Joshua Cheptegei: “La medaglia è davvero speciale perché arriva in un momento in cui mi sentivo stanco. Mi sono detto che dovevo approfittare di questo momento per diventare campione olimpico. Non si sa mai cosa potrebbe succedere tra tre anni a Parigi”.

50 km di marcia maschile

Il polacco Dawid Tomala ha vinto a sorpresa la 50 km di marcia a Sapporo in 3h50’08” conquistando il quarto oro della Polonia in questa edizione dei Giochi Olimpici in una giornata caldissima con una temperatura di 35°C. Il tedesco Jonathan Hilbert si è aggiudicato l’argento in 3’50”44 davanti al canadese Evan Dunfee (3h50’59”).

Dawid Tomala: “E’ stato un giorno fantastico per me. Non riesco ancora a crederci. E’ tutto straordinario”.

Lancio del giavellotto femminile

La cinese Liu Shiying ha conquistato la prima medaglia d’oro olimpica per il suo paese nella storia delle Olimpiadi stabilendo il primato stagionale con 66.34m al primo tentativo.

La leader mondiale stagionale Maria Andrejczyk della Polonia si è aggiudicata la medaglia d’argento con 64.61m precedendo la campionessa mondiale Kelsey Lee Barber, che con un lancio da 64.56m è diventata la seconda medagliata australiana nella storia delle Olimpiadi dai tempi di Louise Currey ad Atlanta 1996.

Liu Shying: “Significa molto per me e per il mio paese aver vinto questa medaglia d’oro. Il 2020 è stato un anno brutto a causa di un infortunio e della pandemia”.

Kelsey Lee Barber: “Non ho mai smesso di lottare per la medaglia d’oro. Oggi sono orgogliosa della medaglia di bronzo dopo un periodo difficile”.

Batterie 4×400 maschili

Alessandro Sibilio, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Davide Re hanno demolito il primato italiano con l’eccellente tempo di 2’58”91 classificandosi quarti nella loro batteria.

E’ caduto dopo tanti anni il vecchio primato stabilito da Giovanni Bongiorni, Mauro Zuliani, Vito Petrella e Roberto Ribaud agli Europei del 1986 a Stoccarda nell’impianto allora chiamato Neckarstadion. L’Italia torna in finale alle Olimpiadi nella 4×400 per la prima volta da Barcellona 1992 quando Aimar, Vaccari, Grossi e Nuti si piazzarono al sesto posto.

Alessandro Sibilio: “Oggi abbiamo corso fortissimo e non ce l’aspettavamo fino a questo punto, anche se sapevamo di stare bene. Abbiamo distrutto il record. In finale vogliamo fare ancora meglio”.

Edoardo Scotti: “E’ dal 2018 che dico che alle Olimpiadi avremmo frantumato questo record. Ero arrabbiato per essere stato eliminato in batteria nella gara individuale”.

Davide Re: “Gara stupenda e in finale c’è l’opportunità di fare meglio, perché in finale si tirano fuori energie che non si pensa di avere”-

Gli azzurri diventano quarti di sempre in Europa e vanno in finale con il quinto miglior tempo. Gli statunitensi Trevor Stewart, Randolph Ross, Bryce Deadmon e Vernon Norwood hanno vinto la batteria degli azzurri in 2’57”77 davanti al Botswana di Isaac Makwala (2’58”33) e Trinidad and Tobago (2’58”60). La Polonia si è aggiudicata la seconda batteria in 2’58”55 davanti alla Giamaica (2’59”29) e al Belgio (2’59”37).

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