Finalmente l’oro olimpico per Marija Lasickene

La grande saltatrice russa raggiunge un non pronosticabile successo fortemente meritato e voluto

Il successo che si aspettava, pur al fenomeno mondiale degli ultimi anni del salto in alto, la russa Marija Lasickene che sembrava, proprio in questo anno olimpico, non all’apice della condizione e, invece, tira fuori tutta la sua infinita classe, oltre che un eccezionale sangue freddo, e vince l’unico trofeo mancante della sua carriera, il più importante.

Alla fine Marija, che è l’unica a superare quota 2,04, si scioglie in un pianto liberatorio e l’immagine è particolarmente toccante, anche conoscendo la tradizionale impertubabilità dell’atleta.

L’argento va all’emergente Nicola McDermott, con record dell’Oceania fissato a 2,02, ed il bronzo finisce alla favorita della vigilia, l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, 2,00.

La Lasickene è brava a ribaltare la situazione dopo il 2,00 realizzato dalla McDermott al primo tentativo.

La russa sale in successione a 2,02 (alla prima) e 2,04 (alla seconda), mentre Mahuchikh spende un tentativo a 2,02 e due a 2,04, senza mai riuscire.

Ricordiamo che la russa non aveva potuto partecipare alle Olimpiadi del 2016 a Rio a causa dell’esclusione della sua nazionale per la famosa sanzione relativa al doping di stato, mentre ha vinto le ultime tre edizioni dei mondiali, 2015, 2017 e 2019, l’ultima e la terz’ultima degli europei, 2018 e 2014, non avendo potuto partecipare a quella del 2016.

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