Ritornando da Tokyo: Lorenzo Patta

L'incredibile favola d'oro del velocista sardo

Lo sport è spesso pieno di belle fiabe e quella di Lorenzo Patta, uno dei quattro componenti della staffetta azzurra 4×100 oro alle Olimpiadi, lo è certamente perché mai il velocista sardo di Oristano si sarebbe immaginato che questo 2021 gli avrebbe regalato la più grande gioia sognata da qualsiasi atleta.

Sino al 13 maggio di quest’anno, 10 giorni prima del suo 21esimo compleanno, Lorenzo era infatti un atleta conosciuto dagli addetti ai lavori per una medaglia d’argento nella staffetta degli Europei Under 20 di Boras 2019, e per qualche titolo italiano nelle categorie giovanili, senza peraltro avere mai registrato crono di grande rilievo anche se, nel settembre del 2020, aveva ottenuto il personale di 10″31 nella vittoriosa finale di Grosseto dei campionati nazionali under 23.

Poi, la sorprendente vittoria nel meeting di Savona, quello che ha cambiato le gerarchie azzurre dei 100 metri con il primo record italiano di Jacobs che, dopo aver fatto 9″95 in batteria, ha rinunciato alla finale e ha dato via libera proprio a Patta che, a sorpresa, si è imposto in 10″13 e polverizzato il suo precedente personale.

Grande crono per l’esile velocista sardo, settima miglior prestazione italiana di tutti i tempi al pari con Fabio Cerutti, e l’inizio delle attenzioni generali con anche un po’ di casualità che, a causa del successivo infortunio di Jacobs e della rinuncia di Tortu, lo ha portato subito dopo, il 29 maggio, a rappresentare l’Italia sui 100 metri dei Campionati Europei a squadre di Chorzow, dove si è molto ben comportato finendo secondo in 10″29, con vento contrario, solo un centesimo dietro al francese Mouhamadou Fall.

Sembrava scontato, a questo punto, che Lorenzo fosse inserito nel novero di atleti in predicato di fare parte della staffetta azzurra 4×100 olimpica che, a parte i tre inamovibili, Tortu, Jacobs e Desalu, doveva essere ancora definita con anche le riserve, ma un problema fisico successivo proprio alla gara di Chorzow sembrava dovesse precludere a Lorenzo ogni possibilità per volare a Tokyo con la squadra azzurra.

Ma, fortunatamente, l’atleta è riuscito a recuperare in tempi abbastanza veloci e ha potuto fare gli ultimi decisivi raduni, prima della partenza per il Giappone, alla fine dei quali è stato deciso definitivamente che avrebbe fatto parte della squadra, anche se non era ancora certo che sarebbe stato schierato nel quartetto titolare.

Il resto è già storia che non potrà mai essere dimenticata, Lorenzo era sui blocchi di partenza della magica staffetta che ci ha regalato, prima la qualificazione alla finale, e poi quello che forse è stato l’oro più emozionante di tutta la spedizione azzurra olimpica, certamente il più visto e rivisto.

Non avevamo mai avuto il piacere di intervistarlo prima e, ovviamente, nessuna occasione poteva essere migliore di questa per cominciare, e gliene siamo particolarmente grati.

Ciao Lorenzo, partendo dal momento del trionfo che hai vissuto a pochi metri dal traguardo, ti sei accorto subito della vittoria?

Assolutamente si, ho visto dal maxi schermo che Pippo era avanti ed è stata un’emozione incredibile.

Cosa hai provato sui blocchi di partenza? 

Avevo l’adrenalina a mille, non vedevo l’ora che lo starter sparasse. È stata una bella responsabilità partire per primo e ci tengo a ringraziare il prof. Di Mulo che mi ha dato questo grande onore.

Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Seconda uscita con la nazionale assoluta, Olimpiadi e medaglia d’oro. Come sei riuscito a gestire la tensione?

Mah, ho la fortuna di non sentire troppo la tensione, sono una persona molto serena in pista. Certo, fa strano dire di non aver avuto tensione per un’Olimpiade ma probabilmente la mancanza di pubblico mi ha dato una mano perché non ho mai corso con tante persone intorno e questo, forse, mi avrebbe destabilizzato un po’, (oppure mi avrebbe caricato maggiormente, chi lo sa?).

Prevedi di gareggiare ancora durante questa stagione?

Ancora con precisione non lo so, probabilmente farò un’ultima uscita verso la metà/fine settembre.

Ti vedi più sui 100 o sui 200? Quale delle due gare preferisci?

Sinceramente credo che, vedendo le mie caratteristiche, la mia gara siano i 200! È la mia distanza preferita e mi dispiace tantissimo non essere riuscito più a correrla a causa di infortuni vari! Spero che l’anno prossimo sia quello buono!

Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Lorenzo Patta (foto Colombo/FIDAL)
Sei stato una delle più grandi, se non la più grande sorpresa di questo anno, al punto che in tanti si sono chiesti da dove tu fossi arrivato. Qual è la tua storia legata all’atletica?

La mia storia parte, come la maggior parte dei ragazzi italiani, dagli studenteschi dove sono arrivato secondo alle finali nazionali e, dopo quel risultato, ho deciso di provare ma continuando ugualmente a giocare a calcio.

Cosa ti ha attirato dell’atletica tanto da farti lasciare il calcio?

Devo dire la verità, io son sempre stato appassionato di atletica, seguivo le gare anche se non con troppa attenzione, diciamo, ma ciò che mi ha fatto fare questa scelta sono sicuramente i risultati abbastanza buoni che ho ottenuto sin da subito e poi, anche il mio allenatore è stato bravo a convincermi facendomi credere appieno nei miei mezzi. 

Hai iniziato a fare atletica più tardi rispetto ai tuoi compagni di nazionale, cosa consiglieresti a chi volesse approcciarsi a questo sport “tardi”?

Sicuramente che non è mai troppo tardi! L’Atletica è uno sport bellissimo, non c’è un età fissa per cominciare a praticarla. Ci sono tanti ragazzi di 16/17/18 anni che mi hanno chiesto se fosse troppo tardi per iniziare e la mia risposta è ovviamente no se rappresenta qualcosa che possa divertirli e in cui credono, ma questo vale naturalmente per qualsiasi sport.

Come è cambiata la tua vita dopo Tokyo?

Al momento non è cambiato moltissimo. A livello sportivo non è cambiato praticamente nulla, mi alleno come prima ma credo che, in futuro cambieranno le gare a cui parteciperò. Per quanto riguarda il resto magari mi chiedono qualche foto in più rispetto a prima, ma niente di troppo particolare per adesso. 

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Adesso è difficile dirlo sinceramente, non saprei. L’anno prossimo ci sono Europei e Mondiali, vediamo cosa riuscirò a combinare.

Se posso, vorrei ringraziare la mia Società, il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, che non mi fanno mai mancare nulla e mi hanno dato una grossa mano in questi anni. Li ringrazio veramente tantissimo.

Patta-Jacobs-Desalu-Tortu (foto Colombo/FIDAL)
Patta-Jacobs-Desalu-Tortu (foto Colombo/FIDAL)
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