Record all-comers di Kipchoge e Kosgei a Tokyo

L'approfondimento con le dichiarazioni dei protagonisti della maratona giapponese

Il due volte campione olimpico Eliud Kipchoge ha vinto la quarta Maratona Majors della carriera fermando il cronometro in un eccellente 2h02’40 alla Maratona di Tokyo.

Kipchoge raggiunge Wilson Kipsang tra i maratoneti in grado di vincere almeno quattro maratone del circuito World Marathon Majors avendo vinto in precedenza una volta a Chicago, quattro volte a Londra e tre volte a Berlino.

Dopo aver vinto il secondo titolo olimpico Kipchoge ha dichiarato che il suo obiettivo futuro è vincere tutte le gare del circuito World Marathon Majors almeno una volta nella sua carriera. Le uniche gare che mancano ancora nel suo ricco curriculum sono le maratone di Boston e di New York.

Su sedici gare disputate in carriera sulla distanza ne ha vinte 14, perdendo soltanto a Berlino nel 2013 e a Londra nel 2020. La lista delle gare vinte in carriera comprende anche i due ori olimpici. Soltanto Abebe Bikila e Waldemar Cerpinski sono riusciti a fare altrettanto nella storia delle Olimpiadi.

Kipchoge ha stabilito il quarto miglior tempo della storia dopo il suo record del mondo di 2:01:37 realizzato a Berlino nel 2018, il 2h01:41 di Kenenisa Bekele a Berlino 2019 e il 2h02’37” sempre di Kipchoge a Londra nel 2019.

Il bronzo iridato di maratona Amos Kipruto, che è rimasto insieme a Kipchoge fino al 36 km, ha tagliato il traguardo in 2h03’13” stabilendo il primato personale e il nono miglior crono di sempre. Il medagliato olimpico e mondiale Tamirat Tola ha completato un podio straordinario con 2h04’14”.

Il primatista giapponese Kengo Suzuki ha mancato il suo record giapponese di 32 secondi ma ha concluso la prova al quarto posto in un eccellente 2h05’28”. La gara maschile ha fatto registrare 22 atleti al di sotto delle 2h09’. Un totale di 50 atleti (compresi 43 giapponesi) sono scesi al di sotto delle 2h15’.

La gara maschile è partita a ritmi molto veloci. Il gruppo di testa comprendente Eliud Kipchoge, Amos Kipruto, Tamirat Tola, Mosinet Geremew e Jonathan Korir è transitato al 5 km in un tratto in discesa in 14’17” (con una proiezione al di sotto del primato del mondo), al 10 km in 28’37”, al 15 km in 43’16”, al 20 km in 57’53” e alla mezza maratona in 1h01’03”.

Geremew (vice campione del mondo a Doha nel 2019 e quarto nelle liste mondiali all-time con il 2h02’55” realizzato a Londra nel 2019) è rimasto nel gruppo di testa fino a metà gara ma è stato costretto a fermarsi per un problema fisico intorno al 25 km.

Quando l’ultimo dei pacemaker si è fermato al 27 km, sono rimasti in testa soltanto tre atleti: Kipchoge, Kipruto e Tola.

Tola ha incominciato a perdere terreno al 29 km. Kipchoge e Kipruto sono transitati fianco a fianco al 35 km in 1h41’30” (con la frazione tra il 30 e il 35 km più lenta della gara cronometrata in 14’39”).

Kipchoge ha lanciato l’attacco decisivo al 36 km. Kipruto non ha risposto all’attacco di Kipchoge, che preso un vantaggio di cinque secondi sul connazionale al 37 km. Il primatista del mondo ha corso da solo negli ultimi 5 km prima di tagliare il traguardo in 2h02’40” con un minuto e 33 secondi di vantaggio su Kipruto.

Con il tempo finale Kipchoge ha polverizzato il precedente record del percorso realizzato da Wilson Kipsang con 2h03’58” nel 2017.

Kipchoge detiene i primati del percorso delle maratone di Londra, Berlino e Tokyo.

Eliud Kipchoge: “Sono davvero orgoglioso di aver vinto sulle strade di Tokyo, dove la gente ha nel cuore la passione per la corsa. E’ fantastico aver vinto quattro delle sei Abbott World Marathon Majors. Mi sento emozionato di essere tornato in Giappone dopo aver vinto il secondo titolo olimpico a Sapporo. Ho apprezzato molto il tifo del pubblico. Volevo correre forte e ci sono riuscito.

Ho battuto il primato del percorso. Sono felice di aver vinto un’altra maratona del circuito World Marathon Majors. Voglio che il mondo ritrovi unità. Con questa vittoria voglio portare un po’ di positività e speranza nel mondo.

Dico che punto sempre ad un obiettivo alla volta. Volevo gareggiare a Tokyo per mantenere la promessa fatta l’anno scorso. Inoltre volevo correre forte e ispirare il mondo. Ho ancora tanti obiettivi da raggiungere e parlerò dei prossimi traguardi con il mio manager e il mio allenatore”.

La primatista mondiale di maratona e vice campionessa olimpica Brigid Kosgei ha fermato il cronometro in 2h16’02 stabilendo il terzo crono più veloce della storia. Soltanto la stessa Kosgei con il suo record del mondo di 2h14’04” realizzato a Chicago nel 2019 e la britannica Paula Radcliffe con il 2h15’25” hanno fatto meglio nella storia.

Brigid Kosgei: “Ho corso il terzo tempo della storia ma il vento non mi ha permesso di correre in 2h14”.

L’etiope Ashete Bekere (vincitrice alla Maratona di Berlino nel 2019) si è piazzata al secondo posto stabilendo il primato personale con 2h17’58”.

Kosgei ha aggiunto la vittoria alla Maratona di Tokyo ai due successi alle Maratone di Londra e di Chicago. Lo scorso autunno ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi alle spalle della connazionale Peres Jepchirchir e si è classificata al quarto posto alla Maratona di Londra in 2h18’40” due mesi dopo le Olimpiadi. Soltanto Mary Keitany ha vinto sette gare del circuito Majors.

Il gruppo di testa ha mantenuto un ritmo da 2h15’44” al 5 km su un tratto leggermente in discesa prima di transitare al decimo chilometro in 32’14” con una proiezione ben al di sotto del primato del percorso stabilito dal 2020 dall’israeliana Lonah Salpeter con 2h17’45” su un percorso leggermente diverso.

Kosgei faceva parte di un gruppo di testa che comprendeva Gebrselase, Bekere, Angela Tanui (vincitrice alla Maratona di Amsterdam) e Hiwot Gebrekidan (prima a Milano in 2h19’35” e seconda a Berlino in 2h21’23 nel 2021). Il quintetto è transitato al 15 km in 48’21” e alla mezza maratona in 1h08’06”.

Il gruppo degli inseguitori comprendente le giapponesi Ichiyama e Hitomi Niiya (vincitrice nella prima edizione della maratona di Tokyo nel 2007), l’etiope Helen Bekere e la statunitense Sarah Hall (seconda alla maratona di Londra nel 2020) aveva un ritardo di 30 secondi.

Kosgei e Gebrselase hanno staccato le avversarie al passaggio al 35 km transitando in 1h53’08”. Kosgei ha perso un rifornimento a sette chilometri dalla fine ma ha incrementato il suo vantaggio nei confronti di Gebrselase.

Bekere (terza alla Maratona di Londra in 2h18’18”) ha superato Gebrselase nel finale aggiudicandosi il secondo posto con un miglioramento del primato personale di 20 secondi.

L’altra etiope Gotytom Gebreslase (vincitrice a Berlino nel 2021) si è classificata al terzo posto migliorando a sua volta il record personale con 2h18’18’.

Le prime cinque atlete al traguardo sono scese al di sotto delle 2h20’: Angela Tanui si è classificata al quarto posto in 2h18’42” davanti a Hiwot Gebrekidan (2h19’10”). Soltanto sette volte nella storia una gara femminile ha fatto registrare tre prestazioni o più al di sotto delle 2h20’. Il record in una stessa competizione al femminile appartiene all’edizione 2020 della Maratona di Valencia con sei performance al di sotto delle 2h20’.

In tredici hanno corso in meno di 2h30’. La giapponese Mao Ichiyama è stata la prima delle atlete di casa in sesta posizione con il tempo di 2h21’02” davanti a Niiya (2h21’17) e Hall (2h22’56”). Ben tredici atlete nipponiche hanno fermato il cronometro in meno di 2h40’.

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