Miltiadis Tentoglou, atleta greco di 26 anni compiuti lo scorso 18 marzo, è certamente una delle principali icone dell’atletica mondiale grazie al fatto che, nella sua specialità del salto in lungo, ha vinto praticamente tutto dall’agosto del 2018, quando appena ventenne ottenne agli Europei di Berlino la sua prima grande affermazione, fatta eccezione per i Mondiali di Doha del 2019 quando si presentò in precarie condizioni di forma a causa dei postumi di un infortunio, e per la stessa manifestazione iridata di Eugene 2022 quando venne beffato all’ultimo salto dal cinese Wang Jianan.

Per il resto un bilancio spaventoso di 1 titolo olimpico, 1 mondiale all’aperto e 1 al coperto, 2 europei all’aperto e 3 al coperto, il grande slam di tutti i titoli possibili completato, con una carriera ancora molto lunga davanti a se in cui forse gli manca solo l’acuto sulla misura in quanto, il record mondiale di 8,95 fatto nel lontano 1991 dallo statunitense Mike Powell, è ancora molto lontano dal suo personale di 8.60, ma la specialità del lungo in effetti, un po’ come quella dell’alto, ha subito negli ultimi anni una certa involuzione a livello di prestazioni massime realizzate.

Domani intanto il saltatore ellenico debutterà all’aperto nella terza tappa della Diamond League che si disputerà a Doha, in Qatar, la prima gara dopo la finale vinta ai campionati mondiali indoor di Glasgow a pari misura di 8,22 dell’azzurro Mattia Furlani, che si è dovuto inchinare per l’assegnazione dell’oro solamente ad una peggior seconda misura realizzata, con tra i suoi principali avversari la presenza del giamaicano Carey McLeod e dello svizzero Simon Ehammer, specialista del decathlon ma grande lunghista.

A proposito di ori olimpici da seguire nei 400 metri il bahamense Steven Gardiner nella sfida con il botswano leader stagionale Bayapo Ndori, poi nel giavellotto il debutto dell’indiano Neeraj Chopra, il probabile duello nei 200 metri tra l’argento olimpico Kenny Bednarek e il connazionale statunitense Courtney Lindsey, nei 5000 donne la campionessa del mondo del cross Beatrice Chebet, nell’alto sempre femminile l’australiana Eleanor Patterson, nei 400 ostacoli il brasiliano campione iridato di Eugene 2022 Alison Dos Santos, ed infine nei 100 metri donne sui blocchi la britannica Daryll Neita, che si allena a Padova con il tecnico italiano Marco Airale, dopo il successo nei 200 del meeting cinese di Suzhou.

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Gli azzurri impegnati

Mezzofondo in primo piano per gli italiani presenti con, negli 800 metri donne, il debutto stagionale sulla distanza per Elena Bellò, atleta già in possesso dello standard olimpico per aver corso in 1’59″15 a settembre, mentre ha iniziato con un test in 1’26″23 a fine aprile nei 600 di Milano, in una gara molto impegnativa per la presenza della campionessa mondiale, la keniana Mary Moraa, ma anche della britannica Jemma Reekie e di Noélie Yarigo del Benin, argento e bronzo ai Mondiali indoor di Glasgow, oltre all’etiope Habitam Alemu e all’ugandese ex iridata Halimah Nakaayi.

Nei 1500 tra gli uomini da seguire il recordman italiano indoor Ossama Meslek, capace a febbraio di 3’35″63 al coperto, azzurro che vive e si allena in Inghilterra dove ha iniziato la stagione all’aperto lunedì scorso con il successo in 3’56″15 nel miglio di Oxford sulla leggendaria pista di Iffley Road, nelle celebrazioni per il 70° anniversario dell’impresa di Roger Bannister, primo uomo sotto i quattro minuti.

Tra i favoriti di questa gara l’etiope Samuel Tefera e il keniano argento olimpico Timothy Cheruiyot che nel 2019 a Doha ha vinto l’oro mondiale, il norvegese bronzo iridato Narve Gilje Nordas e l’altro keniano Abel Kipsang, finito ai piedi del podio in Ungheria.

Nei 1500 donne da seguire con estremo interesse e curiosita Federica Del Buono, che  proprio nell’anno in cui sembrava voler puntare sui 5000 metri dove peraltro è ampiamente dentro, in questo momento nel ranking mondiale per partecipare alle Olimpiadi, sembra avere anche una grande condizione pure per la sua distanza preferita e sarà quindi interessante vedere se saprà ancora esprimersi al meglio su questa disciplina per inserirsi nell’affollatissima lotta per un posto nei giochi a cinque cerchi.

L’occasione di Doha sarà molto invitante in quanto si correrà su ritmi veloci con la campionessa mondiale indoor Freweyni Hailu, le altre etiopi Diribe Welteji, argento iridato a Budapest e Hirut Meshesha, la keniana Nelly Chepchirchir.

Nell’asta infine scatta la stagione all’aperto della primatista italiana Roberta Bruni che ha saltato 4,65 durante l’inverno, non lontana dal suo record di 4,73 outdoor, la quale quando manca meno di un mese agli Europei di Roma, trovare tante tante big in pedana a partire dalla britannica Molly Caudery, iridata indoor e migliore al mondo quest’anno con 4,86, all’australiana Nina Kennedy, oro mondiale in estate, poi la slovena Tina Sutej già quarta a Budapest senza dimenticare fuoriclasse come la statunitense Sandi Morris e la greca Katerina Stefanidi.

Tutti gli iscritti

Sempre a Doha, ma nell’evento dedicato al salto in alto “What Gravity Challenge” di oggi, ci sarà l’azzurro Marco Fassinotti con alcuni dei principali interpreti della specialità tra cui l’idolo di casa Mutaz Barshim, il neozelandese campione mondiale indoor Hamish Kerr e lo statunitense argento iridato JuVaughn Harrison.

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