Kengo Suzuki vince la maratona di Lake Biwa in 2h04’56”

Per la prima volta un giapponese scende sotto le 2 ore e 5 minuti in una 42,195 chilometri.

Kengo Suzuki è diventato il primo maratoneta giapponese a scendere sotto il muro delle 2h05’ sulla distanza dei 42,195 km correndo la classica nipponica di Lake Biwa in 2h04’56” in una giornata ideale per correre con una temperatura di 7°C.

Suzuki si era classificato al settimo posto ai Trials olimpici giapponesi di maratona e non parteciperà alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021.

Il suo precedente record personale era 2h10’21”.

Nel 2017 vinse la medaglia d’argento nella mezza maratona alle Universiadi. Il precedente primato giapponese era detenuto da Wllson Kipsang con 2h05’17”.

La maratona di Lake Biwa è arrivata alla settantaseiesima e ultima edizione della sua lunga e gloriosa storia. Dall’anno prossimo si unirà alla Maratona di Osaka.

Lo scorso anno Suzuki si era classificato dodicesimo in questa manifestazione con un calo vistoso nel finale dopo un inizio molto veloce. Suzuki ha piazzato l’allungo decisivo al 36 km staccando Simon Kariuki e Hidikazu Hijikata.

Tra il 35 e il 40 km il vincitore ha realizzato lo split più veloce della gara correndo in 14’39” prima di concludere gli ultimi 2.195 km in 6’16”.

Suguro Osako aveva stabilito il precedente primato giapponese di maratona con 2’05’29” a Tokyo nel 2020.

Kengo Suzuki: “Non mi aspettavo di correre questo tempo. Nelle precedenti maratone avevo rallentato nella parte finale della gara. L’obiettivo di oggi era finire forte. Ho 25 anni e l’obiettivo è la maratona delle Olimpiadi di Parigi. Mi sono allenato con l’obiettivo di riscattare la delusione per la mancata qualificazione alle Olimpiadi.

Sono orgoglioso di aver stabilito il primato nazionale nell’ultima edizione di questa gara. Avevo ancora molte energie in corpo alla fine della gara. Quando ho perso la bottiglia alla stazione di rifornimento al 36 km ho capito che era il momento giusto per lanciare l’attacco decisivo”.

Hidekazu Hijikata e Kyhohei Hosoya sono scesi al di sotto del loro precedente record personale con 2h06’26” e 2h06’35”. Al di sotto delle 2h07’ sono scesi anche Hiroto Inoue (2h06’47”) e Yusuke Ogura (2h06’51”).

Primati personali anche per Shuho Dairokumo (2h07’12) e il keniano di stanza in Giappone Simon Kariuki (2h07’18”). Lo stakanovista delle maratone Yuki Kawauchi (vincitore alla Maatona di Boston nel 2018) si è classificato al decimo posto con il record personale di 2h07’27”.

Masaki Sakuda ha realizzato il miglior tempo di sempre in Giappone al debutto sulla distanza con 2h07’42”.

In una gara di straordinari contenuti tecnici tutti i primi cinque classificati sono scesi al di sotto delle 2h07’ stabilendo il record personale.

Quindici atleti hanno corso in meno di 2h08’ (il primato assoluto di 17 corridori sotto questo muro è detenuto dalla maratona di Tokyo del 2020). Ventotto hanno abbattuto la barriera delle 2h09’ (a Tokyo nel 2020 furono in 24).

Sono scesi sotto le 2h10 in quarantadue (lo scorso anno furono in 30 ad infrangere questa barriera a Valencia).

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