Abdon Pamich-Tokyo 1964 (foto archivio)
Abdon Pamich-Tokyo 1964 (foto archivio)

La notizia non può non colpire particolarmente noi italiani appassionati di Atletica, perché la 50 km di marcia ha rappresentato nel cammino agonistico degli azzurri una frequente terra di conquista, basti pensare che dei 28 allori conquistati dagli azzurri nella storia, tra Olimpiadi e Mondiali, ben 4 sono arrivati proprio da tale disciplina e ci piace ricordare, in copertina, quella del grande Abdon Pamich alle Olimpiadi di Tokyo 1964.

Ieri, dunque, è stato comunicato che tale distanza della marcia non farà parte del programma olimpico di Parigi 2024, decisione presa dal Comitato Olimpico Internazionale al termine dell’executive board che ha dato forma ai Giochi che si terranno nella capitale francese tra 4 anni.

La ragione di tale scelta sta nel desiderio, assolutamente lodevole, di portare alle Olimpiadi lo stesso numero di uomini e donne e, quindi, siccome tale gara al femminile, dopo qualche anno di competizioni anche a livello di Campionati del Mondo, è stata di fatto abolita, per ottenere la perfetta eguaglianza numerica tra i sessi, si è dovuta abolirla dal programma maschile olimpico.

Sarà immutato, però, il numero di specialità previste per l’Atletica, e la 50 chilometri maschile sarà sostituita a Parigi da un un evento misto (uomini e donne) che World Athletics definirà entro il 31 maggio 2021, e poi discuterà con il CIO.

Quel che è certo, però, è che tale nuova disciplina, come espressamente sottolineato dal Board, non potrà essere la staffetta di cross che, quindi, non entrerà per adesso nel programma olimpico.

World Athletics ha successivamente chiarito che sta considerando soltanto la marcia per il nuovo evento da aggiungere al programma di Parigi 2024, e ha espresso rammarico per la notizia della mancata introduzione del cross.

È una specialità emozionante e in rapida crescita in tutto il mondo e siamo profondamente dispiaciuti che non sarà alle Olimpiadi di Parigi, a maggior ragione vista l’eredità dei Giochi di Parigi 1924 (che ospitarono il cross per l’ultima volta, ndr).

In ogni caso abbiamo sviluppato un prodotto ‘staffetta mista’ che riteniamo veramente entusiasmante e ci incoraggia l’impegno del CIO di voler continuare a lavorare con noi per realizzare la nostra visione in una futura Olimpiade”, questo il primo commento ufficiale.

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