Un 2023 veramente di notevoli soddisfazioni quello di Alexandrina Mihai, ventenne grande promessa della marcia femminile, che ha chiuso al meglio la sua prima stagione da cittadina italiana con l’entrata nel gruppo militare della Polizia di Stato, lei che pur essendo nata in Moldavia nel 2003 vive a Soave in provincia di Verona da quando aveva 5 anni, e ne ha dovuti aspettare circa 14 per poter ottenere il riconoscimento che le consente, tra le altre cose, di vestire la maglia azzurra nelle grandi competizioni internazionali.

L’arruolamento nelle Fiamme Oro rappresenta per Mihai anche il definitivo coronamento del suo desiderio di poter fare l’atleta professionista a tempo pieno, giusto riconoscimento per i brillanti risultati ottenuti in carriera tra cui su tutti, nel presente anno, la medaglia d’argento agli Europei under 23 di Espoo in Finlandia nella 20 chilometri, dopo aver debuttato in nazionale assoluta agli Europei a squadre di Podebrady, senza dimenticare l’ottimo quinto posto alle Universiadi disputate in Cina a Chengdu.

La marcia italiana, quella vera, si muove dunque sempre di più e per la prossima stagione così importante, ricca dell’appuntamento con le Olimpiadi di Parigi ma anche con gli Europei di Roma, l’Italia femminile potrà certamente contare oltre alla punta rappresentata da Antonella Palmisano, anche sull’atleta veronese che qualche settimana fa si è raccontata a noi toccando alcuni temi molto interessanti, di cui sotto alcuni dei principali.

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Quali sono i tuoi ricordi di quando eri nel tuo paese di origine?

Mi ricordo molto bene alcune cose della mia infanzia in Moldavia. Ho un bel ricordo soprattutto dei nonni, perché ho passato tanto tempo con loro, e anche di una amica con cui ancora mi sento. Sicuramente sentivo la mancanza dei genitori, ma me la sono vissuta meglio di quanto si possa pensare.

Come hai cominciato con l’atletica ed in particolare con la marcia?

Ho iniziato atletica perché avevo bisogno di un po’ di agonismo, visto che facevo solo dei corsi di nuoto. Per fare nuoto agonistico dovevo andare più lontano ed era difficile. Quindi ho provato un po’ per quello e anche perché a scuola non ero brava in educazione fisica: gli sport di squadra non fanno per me, a pallavolo ero davvero molto scarsa! Così ho provato atletica e ho iniziato con la corsa, a settembre, nella stagione delle campestri.

A febbraio poi il mio allenatore, mentre provavamo le varie andature in riscaldamento, ha visto che facevo qualcosa di diverso rispetto agli altri durante la rullata. A quel punto ha pensato che potesse venirmi bene la marcia e me l’ha fatta provare. È stato un approccio del tutto casuale, ma alla fine è andata bene e ho cominciato anche a conoscere meglio la storia della marcia.

Che emozione hai provato quando sei diventata ufficialmente cittadina italiana?

Un’emozione enorme anche se c’è stata la piccola beffa di averla ottenuta due giorni dopo aver marciato sotto al tempo del record italiano junior di Antonella Palmisano nella 20 km.

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Ti alleni solo in strada o anche in pista?

Anche in pista e sicuramente marciare lì è un po’ diverso rispetto alla strada, però non è una cosa che sento così tanto. È un po’ più noioso, soprattutto sui 10 mila. Quando giri tante volte, dopo un po’ comincia a pesarti. In gara però se sei concentrato non te ne accorgi, mentre in allenamento è un po’ più pesante.

Io infatti prediligo fare le ripetute su strada, anche se capita di farne in pista. Di solito comunque non sopra i 3 km. Di gare indoor ne ho fatte anche gli anni scorsi. Sono abbastanza divertenti e quest’anno me le sono godute un po’ di più, ma anche nel 2022 non erano andate male. Mi piace farle e penso ne disputerò qualcuna anche nel 2024. Adesso comunque bisognerà ragionarci e vedere quali gare fare nella prossima stagione.

Le emozioni dell’argento europeo under 23 ottenuto lo scorso luglio a Espoo

La Finlandia è stata sicuramente una gran bella esperienza, perché era la mia prima volta con la Nazionale giovanile. C’è proprio un bel clima di squadra, si sta bene. Il risultato sicuramente ha reso la trasferta ancora più bella, ma aldilà di questo ci sono tante piccole cose che me l’hanno fatta apprezzare. Ero un po’ la nuova arrivata, anche se conoscevo già molti altri atleti, e mi hanno accolto molto bene.

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Per la cronaca a indossare la maglia del gruppo sportivo della Polizia di Stato sarà anche il velocista Samuele Ceccarelli, campione europeo indoor dei 60 metri per aver vinto l’oro alla rassegna continentale di Istanbul dove è sceso a 6″47 prima di migliorarsi notevolmente all’aperto con 10″13 nei 100 metri conquistando poi il successo nella trionfale edizione degli Europei a squadre per gli azzurri a Chorzow.

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