Armand “Mondo” Duplantis ha vinto il suo secondo oro olimpico consecutivo migliorando il suo record mondiale con 6.25m, un centimetro in più rispetto al suo precedente primato realizzato nella tappa della Diamond League di Xiamen dello scorso 20 Aprile. Duplantis ha stabilito il nono record mondiale della sua straordinaria carriera. Lo svedese ha superato 5.70m, 5.85m, 5.95m, 6.00m e 6.10m sempre al primo tentativo. Con il tentativo riuscito a 6.10m Mondo ha battuto di sette centimetri il primato olimpico detenuto dal brasiliano Thiago Braz Da Silva con 6.03m dall’edizione di Rio de Janeiro 2016.
Duplantis diventa il secondo astista a vincere due ori olimpici consecutivi nel salto con l’asta dopo lo statunitense Bob Richards, che realizzò la doppietta nelle edizioni di Helsinki 1952 e di Melbourne 1956.
Dopo il record si è scatenata la festa. Duplantis ha abbracciato la fidanzata Desiré Inglander, modella e influencer svedese. A sostenere Mondo c’erano i genitori Greg e Helena Duplantis, il Re di Svezia Carlo Gustavo, il grande campione francese Renaud Lavillenie e numerosi amici. Il DJ dello stadio scatenato ha fatto risuonare le canzoni della band svedese ABBA e la popolare canzone da “Freed From Desire” trasformando lo Stade de France in una vera discoteca.
Armand Duplantis: “Il più grande sogno da quando ero bambino era battere il record del mondo alle Olimpiadi. Sono riuscito a farlo davanti al più grande pubblico che abbia mai assistito ad una mia gara. Il pubblico è letteralmente impazzito. Sembrava quasi una partita di Football Americano. Avevo già provato l’esperienza di uno stadio da 100000 spettatori ma non ero mai al centro dell’attenzione.
Ho cercato di incanalare l’energia che ognuno mi stava dando. Ho battuto il record del mondo alle Olimpiadi, il più grande palcoscenico per un saltatore con l’asta. Penso di poterlo battere ancora, ma per ora non ci penso. Voglio godermi questo momento. Ho la mia famiglia, la mia fidanzata, i miei amici. Voglio fare una grande festa. Non dormirò molto. Voglio solo festeggiare e divertirmi”.
Sam Kendricks ha superato 5.70m. 5.75m, 5.90m e 5.95m al suo primo tentativo e ha commesso un solo errore alla quota di 5.85. Lo statunitense ha migliorato il personale stagionale di tre cm prima di commettere tre errori alla quota di 6.00m. Il simpatico astista di Oxford nel Mississippi ha festeggiato la sua seconda medaglia olimpica dopo il bronzo di Rio de Janeiro portando in braccio il figlio.
Il primatista greco Emmanouil Karalis si è aggiudicato il bronzo superando 5.90m al primo tentativo. L’atleta ellenico nato da madre ugandese ha preceduto il filippino Ernest John Obiena per un numero minore di errori. Karalis ha commesso successivamente un errore a 5.95m e due a 6.00m. Karalis ha vinto la terza medaglia di quest’anno dopo il bronzo ai Mondiali indoor di Glasgow e l’argento agli Europei di Roma.
Il turco Ersu Sasma si è piazzato al quinto posto eguagliando il personale stagionale con 5.85m al primo tentativo. L’australiano Kurtis Marshall ha realizzato la stessa misura di Sasma ma ha commesso più errori.
Il cinese Bokai Huang ha migliorato il personale con 5.80m, stessa misura realizzata anche dal norvegese Sondre Guttormsen.
5000 metri femminili
La fuoriclasse keniana Beatrice Chebet ha vinto la medaglia d’oro nella finale dei 5000 metri femminili in 14’28”56 aggiungendo questo titolo alla sua collezione che comprende due medaglie iridate in pista (argento a Eugene 2022 e bronzo a Budapest 2023 sui 5000 metri) e due ori ai Campionati del Mondo di cross. Chebet è diventata la prima donna a scendere al di sotto dei 29 minuti sui 10000 metri con il record del mondo di 28’54”14 al Prefontaine Classic di Eugene dello scorso 25 Maggio.
Il tempo finale fatto registrare da Chebet è la seconda migliore prestazione mai realizzata nella storia delle Olimpiadi sulla distanza.
La campionessa mondiale dei 1500 e dei 5000 metri Faith Kipyegon ha vinto l’argento in 14’29”60, terzo miglior crono nella storia delle Olimpiadi. Kipyegon é stata inizialmente squalificata pochi minuti dopo aver tagliato il traguardo per aver ostacolato l’etiope Gudaf Tsegay, ma è stata riammessa dalla giuria d’appello in seguito al ricorso della Federazione Keniana.
Beatrice Chebet: “Mi sarebbe dispiaciuto se avessero squalificato Faith Kipyegon. Non l’avrebbe meritato. Ha dovuto usare la mano per dire a Gudaf: “Non spingermi”. Non è stato un errore di Faith. Ha perso l’equilibrio e ha cercato di evitare di finire fuori dalla pista”.
Nadia Battocletti ha tagliato il traguardo al quarto posto migliorando di quattro secondi il suo record italiano con 14’31”64 al termine di una gara fantastica nella quale ha lottato ad armi pari con le fortissime africane. Il precedente record italiano era stato realizzato in occasione della vittoria agli Europei di Roma con 14’35”29. E’ una performance cronometrica di grande valore perché si tratta del decimo crono europeo più veloce della storia.
Per un paio di ore Nadia ha cullato il sogno della medaglia di bronzo in seguito alla squalifica di Kipyegon poi revocata. Anche se alla fine il sogno di vedere Nadia sul podio olimpico 28 anni dopo il bronzo di Roberta Brunet sui 5000 meri ad Atlanta 1996, va detto che la prestazione della trentina coronata dal primato italiano è stata davvero da incorniciare. La trentina é stata preceduta dalla stakanovista olandese Sifan Hassan, che ha vinto la medaglia d’argento con 14’30”61 tre anni dopo il doppio oro olimpico sui 5000 e sui 10000m e il bronzo sui 1500m a Tokyo 2021.
La trentina è stata sostenuta dai suoi concittadini che l’hanno seguita con trepidazione sul maxischermo allestito a Cavareno nella Val di Non, il paese della mezzofondista azzurra. Battocletti merita un applauso non solo per come ha corso ma anche per la sportività e la tranquillità con la quale ha vissuto l’attesa del ricorso della Federazione keniana.
Battocletti si è messa alle spalle Margaret Chelimo Kikpkemboi (14’32”23), le etiopi Ejgayehu Taye (14’32”98), Medina Eisa (14’35”43), la norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal (14’43”21) e Gudaf Tsegay (14’45”21). L’azzurra ha recuperato quattro posizioni con una progressione fantastica nell’ultimo giro dopo essere rimasta con il gruppo di testa.
Nadia Battocletti: “Sono felice per come ho corso con loro, per il record italiano e per aver gestito la gara in questo modo. Ho imparato molto, anche dalle gare meno belle come l’anno scorso ai Mondiali, che mi hanno fatto diventare più forte”.
Finale 800 metri femminili
La ventiduenne britannica Keely Hodgkinson ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica sugli 800 metri in 1’56”72 tre anni dopo l’argento a Tokyo alle spalle di Athing Mu. L’etiope Tsige Dugume ha migliorato il record personale aggiudicandosi l’argento con 1’57”15 davanti alla campionessa del mondo di Budapest 2023 Mary Moraa, terza con 1’57”42.
Shafiqua Maloney di St. Vincent and Grenadine si é piazzata al quarto posto in 1’57”66, miglior piazzamento di sempre per il suo paese nella storia delle Olimpiadi in qualunque disciplina sportiva. Renelle Lamote ha tagliato il traguardo al quinto posto in 1’58”19 davanti all’etiope Worknesh Mesele (1’58”28).
Hodgkinson era in testa davanti a Moraa all’ingresso dell’ultima curva e ha allungato sul rettilineo finale. Duguma ha superato Moraa negli ultimi metri aggiudicandosi l’argento.
Hodgkinson é diventata la prima ottocentista britannica a vincere l’oro olimpico degli 800 metri dal 2004, quando Kelly Holmes trionfò nell’edizione di Atene 2004. I giornalisti britannici l’hanno chiamata la First Lady del mezzofondo.
Hodgkinson é originaria di Wigan vicino a Manchester e studia criminologia all’Università di Leeds. Il padre corse la Maratona di Londra, mentre la madre Rachel era un atleta del Club Leigh Harriers. E’ allenata da Trevor Painter, marito dell’ex ottocentista britannica Jennifer Meadows.
Keely Hodgkinson: “Ho lavorato molto duramente nell’ultimo anno e avete potuto vedere quanto abbia significato per me questo oro quando ho tagliato il traguardo. Sono cresciuta molto negli ultimi due anni. In questa stagione ho cercato di compiere il definitivo salto di qualità. Il futuro è luminoso. Sono felice di aver portato a casa la medaglia e di poterla condividere con il mio team. E’ un lavoro di squadra. Questa è la nostra medaglia d’oro”.
Lancio del disco femminile
La statunitense Valarie Allman ha vinto la seconda medaglia d’oro olimpica consecutiva nel lancio del disco femminile con un lancio da 69.50m realizzato al quarto tentativo. Allman ha fatto registrare una serie super con altri lanci oltre i 68 metri che comprende le misure di 68.74m, 68.06m e 69.21m.
Allman ha iniziato la sua carriera come ballerina e la danza le ha permesso di migliorare la sua coordinazione in pedana. In un’intervista ha dichiarato di essere ghiotta di pastasciutta e di aver scoperto il lancio del disco quando un giorno partecipò ad un pasta party organizzato dal gruppo dei lanciatori del suo team universitario.
La cinese Bin Feng ha vinto la medaglia d’argento battendo la due volte campionessa olimpica Sandra Elkasevic con la stessa misura di 67.51m in virtù del secondo miglior lancio di 67.25m. Elkasevic ha fatto registrare il secondo miglior tentativo con 64.51m.
Valarie Allman: “Sono al settimo cielo. Fino a che non è finita la gara non riuscivo a credere che questo sogno si sarebbe avverato. Non riesco a credere che sono di nuovo la campionessa olimpica. E’ stato il lavoro di anni e non di una sola stagione”.
Daisy Osakue si é piazzata all’ottavo posto con 63.11 nella sua seconda finale olimpica consecutiva.
Semifinali 200 metri femminili
La campionessa olimpica dei 100 metri Julien Alfred ha vinto la prima semifinale dei 200 metri in un eccellente 21”98 davanti alla nigeriana Favour Ofili (22”05) e alla campionessa NCAA dei 100 e dei 200 metri McKenzie Long (22”30) in una sfida tra tre atlete emerse negli anni scorsi nelle gare universitarie statunitensi.
La medaglia di bronzo olimpica di Tokyo Gabby Thomas si è aggiudicata la seconda semifinale con 21”86 candidandosi per l’oro nella finale di Parigi. Dina Asher Smith si è qualificata per la finale grazie al secondo posto in 22”31.
La statunitense Brittany Brown ha conquistato la vittoria nella terza semifinale in 22”12 davanti alla vice campionessa europea Daryll Neita (22”24).
Batterie 400 metri ostacoli maschili
Il campione olimpico Karsten Warholm ha iniziato la difesa del suo titolo olimpico con una vittoria nella prima batteria con un eccellente 47”57, il miglior tempo mai fatto registrare in una batteria dei 400 metri ostacoli nella storia delle Olimpiadi. Warholm vinse la finale olimpica di Tokyo stabilendo il record del mondo di 45”94.
Il francese Clement Ducos si è piazzato al secondo posto migliorando il record personale con un eccellente 47”69 per la gioia dei 75000 spettatori che hanno riempito lo Stade de France di Parigi St. Denis nella sessione mattutina. Ducos, atleta del 2001 che gareggia a livello NCAA negli Stati Uniti, diventa il terzo francese di sempre dopo Stephane Diagana (47”37) e Wilfried Happio (47”41). Abderrahmane Samba si è piazzato al terzo posto in 48”35 qualificandosi direttamente per le semifinali con 48”35.
Karsten Warholm: “Devo sorridere un po’. E’ stata una sfortuna gareggiare nella stessa batteria con un francese. Il pubblico ha fatto il tifo per lui e sentivo il bisogno di regalare spettacolo. In retrospettiva avrei potuto lasciare andare Ducos, ma non penso che questo importi molto. Ho sentito la necessità di correre forte, ma senza svuotare il serbatoio. Tuttavia, avrei preferito correre più lentamente”.
Il vincitore dei Trials statunitensi Raj Benjamin ha vinto agevolmente la seconda batteria in 48”82 davanti al giamaicano Jaheel Hyde (49”08) e al vince campione mondiale Kyron McMaster delle Isole Vergini Britanniche (49”24).
Il due volte finalista olimpico Rasmus Magi ha vinto la terza batteria in 48”62 davanti a CJ Allen (48”64) e al campione mondiale di Eugene 2022 Alison Dos Santos (48”75).
Il giamaicano Roshawn Clarke, primatista mondiale under 20 con 47”34, si è imposto nella quarta batteria in 48”17 davanti al nigeriano Ezekiel Nathaniel (48”38) e al francese Wilfried Happio (48”42). Alessandro Sibilio, vice campione europeo a Roma e primatista italiano, si è qualificato con il migliore dei tre tempi di recupero con 48”43, ottavo miglior crono complessivo di tutte le batterie.
Alessandro Sibilio: “Pensavo di stare meglio. Ho cercato di di gestire all’inizio ma al terzo ostacolo ho visto il nigeriano Nathaniel passare all’interno e mi ha dato una scossa. Ho fatto tantissimi errori. Non è facile presentarsi dopo un mese senza gare per il fastidio fisico che ho avuto. Era importante qualificarsi e in semifinale sarà una battaglia”.
Batterie 400 metri femminili
La campionessa mondiale di Budapest 2023 Marileidy Paulino ha corso il tempo più veloce delle batterie con 49”42 qualificandosi agevolmente per le semifinali di Mercoledì.
Tre atlete europee sono scese al di sotto dei 50 secondi. La britannica Amber Anning ha fatto registrare il secondo miglior tempo con 49”68 due giorni dopo aver contribuito al bronzo della staffetta 4×400 mista della Gran Bretagna con una super frazione cronometrata in 48”81. La medaglia d’oro olimpica della staffetta 4×400 mista Lieke Klaver si è piazzata seconda dietro ad Anning in 49”96.
La messicana Paola Moran ha concluso al terzo posto con 51”04. Alice Mangione si è piazzata quinta con 51”60 arrivando a mezzo secondo dal personale ma la siciliana avrà un’altra possibilità di passare il turno attraverso il ripescaggio.
La polacca Natalia Kaczmarek, campionessa europea a Roma 2024, si è imposta in 49”98 battendo la messicana Roxana Gomez (50”38) e la medaglia di bronzo delle Barbados Sada Williams (50”45).
La campionessa mondiale di Doha 2019 Selwa Naser si è imposta nella sua batteria scendendo sotto i 50 secondi con 49”91.
La vice campionessa europea Rhasidat Adeleke si è imposta in batteria con 50”09 davanti alla statunitense Alexis Holmes (50”35) nonostante un rallentamento sul rettilineo finale.
Batterie 200 metri maschili
Il vice campione olimpico Kenneth Bednarek ha corso il tempo più veloce nel primo turno dei 200 metri vincendo la quarta batteria in 19”96 davanti ad Alexander Ogando (20”04). Diego Pettorossi, campione italiano a Rieti 2022, si è piazzato al quarto posto con 20”63 e proverà a qualificarsi per la semifinale attraverso il turno di ripescaggio.
Il bronzo mondiale Letsile Tebogo si è imposto nella terza batteria in 20”10 il giorno dopo aver stabilito il record personale con 9”86 nella finale olimpica dei 100 metri. Makanakaishe Charamba dello Zimbabwe si é piazzato secondo in 20”27 precedendo di due centesimi di secondo l’argento europeo di Roma 2024 Filippo Tortu (20”29). Il lombardo di origini sarde si è preso la rivincita nei confronti dello svizzero Timothé Mumenthaler, che aveva battuto l’azzurro agli Europei ma questa volta gli è finito alle spalle in 20”63.
Filippo Tortu: “Avrei voluto fare meglio, ma sono contento. Era importante chiudere nei primi tre in una batteria veloce, per risparmiarmi il turno di ripescaggio. Posso migliorare qualcosa e non vedo l’ora di correre la semifinale”.
Il campione olimpico e mondiale dei 100 metri Noah Lyles ha vinto la sesta batteria in 20”19 davanti al campione in carica André De Grasse (20”30).
Noah Lyles: “Sono contento di aver ricevuto la medaglia d’oro dei 100 metri e di aver assistito al record del mondo di Duplantis. Non mi era mai capitato di vivere un momento storico dell’atletica davanti a così tanta gente all’interno di uno stadio dell’atletica”.
Il liberiano Joseph Fahnbulleh si è imposto nella prima batteria con 20”20 battendo il campione olimpico della staffetta 4×100 Eseosa Desalu, che ha corso in un ottimo 20”26 battendo il primatista mondiale dei 400 metri Wayde Van Niekerk (20”42). Desalu ha fatto registrare il terzo tempo della sua carriera dopo il 20”08 di La Chaux de Fonds di quest’anno e il 20”13 della finale europea di Berlino 2018.
Eseosa Desalu: “L’obiettivo era qualificarmi con la Q maiuscola e sono riuscito a centrarlo. Ho fatto la gara su me stesso. All’uscita di curva sono venuto fuori e ho continuato a spingere. Ero calmo, ma all’ingresso dello stadio così pieno è stata un’emozione, quasi mi si sono bloccate le gambe”.
Il primatista ugandese Tarsis Orogot ha conquistato il successo nella seconda batteria in 20”31 davanti a Wayna McCoy (20”35).
Qualificazioni del salto con l’asta femminile
Mai un’astista azzurra si era qualificata per la finale delle Olimpiadi nel salto con l’asta femminile. A Parigi si sono qualificate sia Roberta Bruni sia Elisa Molinarolo al termine di una qualificazione che ha visto l’ammissione alla finale di 20 atlete. La qualificazione avrebbe potuto protrarsi fino a 4.65m ma si è conclusa perché undici atlete sono riuscite a saltare 4.55m e il dodicesimo posto è stato condiviso da nove atlete a 4.40m. Molinarolo e Bruni sono state tra le sei atlete in grado di qualificarsi senza commettere alcun errore. Le azzurre hanno superato 4.20m, 4.40m e 4.55m alla prima prova.
Le altre atlete sono state la campionessa europea di Roma 2024 Angelica Moser, le campionesse mondiali di Budapest 2023 Katie Moon e Nina Kennedy e la ceca Amalia Svabikova. La campionessa mondiale indoor Molly Caudery ha commesso tre errori alla misura d’ingresso di 4.55m. E’ stata eliminata anche l’altra britannica Holly Bradshaw, che ha sbagliato tre prove a 4.40m.
Il gruppo delle qualificate comprende anche la campionessa europea di Monaco di Baviera 2022 Wilma Murto e la campionessa olimpica di Rio 2016 Katerini Stefanidi.
Roberta Bruni: “Ho avuto paura perché l’avvicinamento è stato complicato. Dopo il meeting di Londra sono tornata a casa con una brutta influenza, rimanendo a letto per una settimana. Se non fosse stato per la Federazione e il Coni io non sarei qui. Tutte le notti sognavo di inginocchiarmi davanti a quella curva, con le lacrime agli occhi per la gioia, e ci sono riuscita. Mercoledì sera è una nuova gara. Saremo tante perché perché è stata una qualificazione atipica, ma il mio obiettivo l’ho raggiunto e ora voglio divertirmi”.
Elisa Molinarolo: “E’ un sogno che si realizza, anche se non è stata facile la qualificazione, ma ho messo a segno tutte le misure al primo tentativo ed è un buon segnale. Sugli spalti c’era la mia famiglia e quasi tutti quelli che seguono quotidianamente. Ho provato un’emozione incredibile”.
Qualificazioni del lancio del disco maschile
Il primatista mondiale Mykolas Alekna ha commesso un lancio nullo al primo tentativo ma si è subito riscattato realizzato il miglior lancio del turno di qualificazione maschile con 67.47m. Alekna proverà ad emulare il padre Virgilius Alekna, che vinse due titoli olimpici a Sydney 2000 e ad Atene 2004.
Lukas Weisshaidinger e Clemens Prufer hanno realizzato la misura di qualificazione al primo tentativo con 66.72m e 66.36. Il vincitore della Diamond League Matthew Denny ha superato la misura automatica di qualificazione con 66.83m.
Daniel Stahl si é qualificato con l’ottava miglior misura di 65.00m. Il campione europeo Krjstian Ceh ha realizzato il nono miglior lancio di 64.80m precedendo Andrius Gudzius (64.07m).
Batterie 3000 siepi maschili
Mohamed Tindouft ha fatto registrare il tempo più veloce stabilendo il record personale con 8’10”62 precedendo l’etiope Samuel Firewu (8’11”62), il keniano Abraham Kibiwot (8’12”02), il giapponese Ryuji Miura (8’12”41) e l’indiano Avinash Sable (8’15”63). Osama Zoghlami si è battuto con generosità chiudendo all’ottavo posto in 8’20”52 ad un secondo dal primato stagionale.
Ossama Zoghlami: “Ho cercato di gestirmi al meglio quando ho visto che il ritmo era veloce, ma ho dato il 110%. Non sono quello del podio europeo di due anni fa. E’ mancata la continuità nella preparazione a causa dei problemi fisici”.
Il campione olimpico e mondiale in carica Soufiane El Bakkali si è imposto nella prima batteria dei 3000 siepi in 8’17”90 battendo l’ugandese Leonard Chemutai (8’18”19) e l’etiope Getnet Wale (818”25). L’azzurro Yassin Bouih ha tagliato il traguardo all’undicesimo posto in 8’40”34.
Il primatista mondiale Lamecha Girma ha portato a casa la batteria più lenta con 8’23”29 davanti a Kenneth Rooks e a Simon Koech che hanno corso lo stesso tempo di 8’24”95.
Turno di ripescaggio dei 400 metri ostacoli femminili
La primatista italiana Ayomide Folorunso si è riscattata alla grande vincendo la prima batteria del turno di ripescaggio con 55”07 davanti alla belga Naomi Van Den Broeck e all’australiana Alana Yukich, seconde ex aequo con 55”11. Mo Jaidie si é aggiudicata la seconda batteria di ripescaggio con 54”75 davanti a Jessie Knight e a Gianna Woodruff, che hanno corso lo stesso tempo di 55”10.
Ayomide Folorunso: “Ci ho messo la cattiveria giusta. Non potevo uscire senza aver fatto del mio meglio. Dopo la batteria non superata, ho vissuto un pomeriggio molto difficile ma ringrazio chi mi ha dato le parole giuste per resettare e ricominciare da capo”.
Alice Muraro si é piazzata sesta con 55”48 nella batteria vinta dalla francese Shana Grebo (54”91) davanti all’ucraina Anna Ryzhikova (54”95).