Aggiornamento del 13 dicembre
L’articolo sotto è mancante di un importante aggiornamento che vi invitiamo a leggere nell‘articolo di questo link.
Quanto scritto sotto in data 11 dicembre è quel che attualmente emerge da documenti ufficiali e segnalazioni di alcuni siti di Federazioni, mentre l’aggiornamento che consiste in un annullamento dell’inibizione per il sig. Spazzini, a seguito di un successivo ricorso, è emerso da una segnalazione dello stesso imprenditore desenzanese che ringraziamo in tal senso, e da un nostro specifico approfondimento con richiesta presso gli organi competenti.
A gennaio 2022 la controversa vicenda che aveva coinvolto Giacomo Spazzini ed il presunto “medico” Antonio Armiento si era conclusa con l’assoluzione del primo ed il patteggiamento del secondo. Sembrava che fosse tutto finito per l’imprenditore di Desenzano del Garda ma, come già avevamo anticipato in un nostro articolo, anche NADO Italia aveva avviato un’indagine.
Forse la stampa inglese non aveva tutti i torti a sospettare di Giacomo Spazzini, e infatti il Tribunale Nazionale Antidoping ha infine valutato la vicenda che aveva coinvolto lui ed i suoi collaboratori della GS Loft, azienda fondata dallo stesso Spazzini e pubblicizzata come “esclusivo club di consulenza per il benessere del corpo”.
Si trattava di false prescrizioni mediche (dal 2015 al 2019) che la giustizia ordinaria del Tribunale di Milano valutò solo come frode al Servizio Sanitario Nazionale, ma in quelle stesse ricette erano prescritti illecitamente farmaci dopanti, ovvero diuretici, insulina ed ormone della crescita.
Questi farmaci costituiscono uno dei “cocktail” preferiti dei bodybuilder della IFBB, ambiente da cui provengono Spazzini ed alcuni dei suoi più stretti collaboratori. IFBB sta per International Fitness and Bodybuilding Federation, singolare federazione scissa in due nel 2017; da un lato la IFBB Élite Pro (federazione recentemente dichiarata non conforme dalla WADA), dall’altro la IFBB Pro (federazione senza controlli antidoping riconosciuti e con presidente squalificato 8 anni per ripetute violazioni delle regole WADA).
La giustizia sportiva ha quindi indagato sull’operato di Spazzini e punito severamente le condotte dei coinvolti che sul piano penale non avevano commesso reati ma, secondo le norme antidoping meritano squalifiche pesantissime, come ufficializzato dalle liste dei soggetti squalificati presenti sul sito della Federciclismo e della UISP:
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Giacomo Spazzini (Ex bodybuilder IFBB e titolare della GS Loft): 15 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Riccardo Costantin (Ex bodybuilder IFBB PRO allenato da Spazzini e collaboratore nella GS Loft): 10 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Alessio Ruffini: 10 anni di sospensione (soggetto non tesserato)
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Andrea Pedrazzini: 6 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Cinzia Bignotti (Ex bodybuilder IFBB, moglie di Spazzini e sua collaboratrice nella GS Loft): 6 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Valentina Sessa : 4 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Giulio Bignotti: 4 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Greta Barbero: 4 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
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Giulio Personi: 4 anni di inibizione (soggetto non tesserato)
Rispetto alla lista delle persone coinvolte nel processo ordinario risulta mancare ancora il nome di Antonio Armiento (unico che aveva patteggiato) e di pochi altri, ma non è escluso che anche per loro arrivi una decisione in ambito sportivo.
Nota di redazione
E’ noto che tutta l’indagine che ha riguardato Spazzini sia balzata all’attenzione generale perché lo stesso è stato per un certo periodo, più o meno sino all’inizio del 2021, il nutrizionista del campione olimpico ed europeo dei 100 metri, nonché campione europeo e mondiale dei 60, Marcell Jacobs.
Tra l’altro rileviamo che ancora ad oggi, sul profilo instagram dello stesso Spazzini vi siano numerosi post con lo stesso Jacobs e che, soprattutto, ve ne sia uno datato 1° agosto 2021, il giorno del trionfo olimpico di Marcell, in cui sotto l’immagine del velocista c’è scritto “Abbiamo fatto la storia“, e che di questo post nessuno si sia mai preoccupato per farlo rimuovere, a tutela dell’immagine del campione desenzanese e di tutta l’atletica italiana.
Va rilevato infine come, quanto sopra, sia emerso come detto dal sito di Federciclismo e della UISP, ma non siamo in grado di sapere esattamente da quando tale informazione sia stata inserita anche se, in realtà, è certo che la decisione sia stata presa da Nado Italia già da marzo ed inviata per conoscenza a varie Federazioni che ne hanno poi fatto l’uso che ne hanno voluto, nei termini che hanno ritenuto più opportuni.
Sotto il comunicato inviato ad esempio alla Lega Nazionale Dilettanti di calcio.