Nell’ultima giornata di questa eccellente spedizione azzurra ai Campionati Europei al coperto di Istanbul, che vede l’Italia già con quattro medaglie di cui due d’oro con Zane Weir nel peso e Samuele Ceccarelli nei 60 metri, ma anche due d’argento con Marcell Jacobs sempre nei 60 e Dariya Derkach nel triplo, si continua a sognare in particolare con due atleti che hanno la possibilità di lottare per il podio, Claudio Stecchi nel salto con l’asta uomini e Larissa Iapichino nel lungo donne.

Certamente non semplice, però, il compito dei due azzurri ma soprattutto Stecchi può giocarsi la sua eccellente condizione mostrata dalle crescenti prestazioni dopo l’esordio, che l’hanno portato sino ad eguagliare con 5,82 il primato nazionale indoor del suo tecnico Gibilisco, tra un lotto di avversari alla sua portata dopo la rinuncia del fenomeno dell’atletica mondiale Armand Duplantis.

Una finale a 9 quella di Claudio dove oltretutto non ci sarà nemmeno, perché non si è qualificato, l’atleta più accreditato della vigilia, l’olandese Menno Vloon che aveva saltato in stagione 5,91 mentre anche il norvegese Sondre Guttormsen, quest’anno salito a 5.90, non è apparso ieri nella miglior condizione fermandosi a 5.65 anche se poi oggi potrebbe essere tutta un’altra storia.

Il favorito reale, in ogni caso, sembrerebbe essere il greco Emmanouil Karalis che non ha fallito una prova in qualificazione sino a 5.75 e vanta 5.86 nel 2023, ma veramente tutto può accadere perché abbiamo visto Stecchi nell’intervista di ieri dopo la gara in cui ha fatto solo un salto nullo a 5.75, molto concentrato e soprattutto sereno, aspetto molto importante perché in questo tipo di manifestazione la testa ha certamente un ruolo notevole.

In ottima condizione è apparsa, peraltro, anche Iapichino che in stagione ha già saltato 6,72 e si è qualificata ieri con 6.66 ma, tra le sue avversarie odierne, due sono apparse in una forma straordinaria a cominciare dalla campionessa del mondo indoor di Belgrado, la serba Ivana Vuleta capace di saltare già 6.98, ma anche l’altro fenomeno mondiale rappresentato dalla campionessa iridata all’aperto, la tedesca Malaika Mihambo, non è apparsa da meno limitandosi a un significativo 6.87.

In una finale con una entusiasmante sfida a due già scritta, la lotta per il terzo posto del podio riguarderà la svedese Khaddi Sagnia ieri a 6.74, la britannica Jazmin Sawyers a 6.71 e la svizzera Annik Kalin a 6.70, oltre naturalmente a Larissa che dovrà migliorare il suo stagionale se vorrà riuscire nell’impresa, ma il suo infinito talento non può certo precluderle nulla.

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Abbiamo citato Stecchi e Iapichino ma c’è sicuramente un altro azzurro che potrebbe oggi nella giornata conclusiva lottare per un podio, Catalin Tecuceanu il quale tra gli 8 finalisti degli 800 metri uomini vanta il secondo crono stagionale di accredito, 1’45″99 a soli 9 centesimi da quello dello svedese Andreas Kramer.

In realtà, però, entrambi gli atleti si sono qualificati ieri con un po’ di affanno, in particolare Catalin che ha sfruttato il suo solito irresistibile finale ma trovandosi, a cento metri dall’arrivo, ultimo per distacco nella sua semifinale, per cui bisognerà vedere come si svilupperà poi la competizione dove ci sarà anche un altro azzurro, Simone Barontini, che potrebbe in ogni caso far valere la sua grinta e il coraggio mostrato appieno nella sua semifinale dove ha condotto, al contrario del connazionale, una gara di testa.

Un’azzurra anche nei 4 giri al coperto delle donne, con Eloisa Coiro che ha già fatto un’impresa a raggiungere la finale a 8 per cui potrà fare ulteriore esperienza tra fortissime avversarie a cominciare dalla favoritissima britannica Keely Hodgkinson.

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Mentre stavamo scrivendo il nostro articolo arriva dalla pista di Istanbul la notizia della qualificazione alla finale dei 60 ostacoli uomini degli italiani Paolo Dal Molin, terzo con 7″62 nella prima semifinale vinta dal grande favorito lo svizzero Jason Joseph primo in 7″50, ma splendido passaggio anche di Lorenzo Simonelli quarto per un soffio in 7″74 ma approdato al risultato sognato.

Complicato ma non impossibile per Dal Molin ripetere quantomeno il bronzo di Torun 2021, in quanto i suoi primi 30 metri sono sempre irresistibili e sicuramente lotterà sino in fondo per ottenere il meglio, mentre sfiora la finale anche il terzo azzurro, Hassane Fofana, che chiude in quinta posizione la seconda semifinale con 7″71.

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Ci saranno due italiani anche nella finale del salto in alto uomini che ha visto, oggettivamente, delle qualificazioni dai modestissimi contenuti tecnici visto, che si è passato il turno con 2.19, per cui nulla sembrerebbe impossibile nella lotta per il podio nemmeno in questa gara, dove l’alterno ucraino Andrij Protsenko non dovrebbe avere problemi a conquistare il titolo ma dove, sia Marco Fassinotti che Christian Falocchi, potrebbero sognare in grande a patto di trovare almeno un salto da 2.25 al primo tentativo.

Da segnalare, infine, la finale diretta della 4×400 femminile con l’Italia tra le sei nazioni partecipanti ma totalmente chiusa nella lotta per le prime tre posizioni dallo strapotere di Olanda, Gran Bretagna, Polonia e Germania che si giocheranno il successo con una chiara preferenza alla nazione dei Paesi Bassi che vanta il fenomeno Femke Bol su tutte.

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