Mahuchikh regala all’Ucraina la seconda grande emozione europea

La ventenne saltatrice in alto conquista il primo importante oro all'aperto della sua carriera

Ancora una grande soddisfazione sportiva per il popolo ucraino, così martoriato negli ultimi mesi dai tragici eventi di guerra, grazie alla seconda medaglia d’oro nei campionati europei di atletica, conclusisi ieri sera a Monaco di Baviera, ottenuta nel salto in alto femminile dalla ventenne Yaroslava Mahuchikh che, tra l’altro, si è allenata negli ultimi mesi proprio in un rifugio provvisorio in Germania, a Erlangen, a meno di due ore di macchina da Monaco.

E’ il secondo grande trionfo di Mahuchikh negli ultimi cinque mesi, dopo la vittoria nei campionati del mondo indoor di Belgrado, ma anche con l’ottima medaglia d’argento ottenuta nella manifestazione iridata all’aperto di Eugene a cui, peraltro, va aggiunto pure il bronzo conquistato l’anno scorso ai Giochi Olimpici di Tokyo, ma quella della serata di ieri è comunque la sua prima grande affermazione assoluta in una gara outdoor.

A Yaroslava sono bastati di fatto tre salti al primo tentativo di 1.86, 1.90 e 1.95 per avere ragione delle avversarie, e poi sbagliare i tre tentativi successivi a 1.97, ma evidentemente in questi campionati i contenuti tecnici del salto in alto non hanno potuto essere ai massimi livelli per vari motivi, come anche visto nella vittoria di Tamberi tra gli uomini con solo 2,30m.

Al secondo posto nella competizione si è classificata la trentenne montenegrina Marija Vukovic con la stessa misura di 1.95 di Mahuchikh, saltata però al terzo tentativo, mentre la medaglia di bronzo è andata alla 17enne serba Angelina Topic con 1.93, atleta che ha compiuto gli anni solamente pochi giorni fa il 26 luglio ma che vanta, in ogni caso, già un personale di 1.96 e un enorme talento derivatogli dal padre Dragutin, oro europeo di salto in alto a Spalato da adolescente nel 1990, ma anche dalla madre Biljana che ha vinto il bronzo nel salto triplo ai campionati mondiali di atletica del 2009.

Le dichiarazioni di Mahuchikh: “Questa è la mia prima medaglia d’oro in un grande campionato all’aperto e vorrei dedicarla alla popolazione ucraina. Ho lasciato la mia casa a marzo, da allora è stato difficile e ho cercato di fare qualcosa di speciale per loro.

La nostra gente aspetta sempre qualche buona notizia e sarà un piacere per loro vedere la mia medaglia d’oro. Voglio dimostrare che siamo una nazione forte e che possiamo lottare fino alla fine.

Amo questa medaglia. Voglio ringraziare la squadra ucraina e tutte le persone che mi hanno sostenuto. Spero di tornare a casa a settembre. Mi manca come anche i miei amici e mio padre“.

Lancio del giavellotto maschile

Il 27enne tedesco Julian Weber si è imposto al termine di un’avvincente sfida, prendendo il comando nel primo turno  di lanci con 83,05 m, ma pedendolo nel secondo turno quando l’argento olimpico Jakub Vadlejch della Repubblica Ceca, che aveva commesso un nullo nella sua prova d’apertura, ha lanciato a 87,28 m, per la gioia del suo allenatore in tribuna, il primatista mondiale Jan Zelezny, tre volte campione olimpico ma mai vincitore del titolo europeo.

Weber ha risposto al quarto turno con la misura di 87,66 m che gli ha garantito la medaglia d’oro.

Le dichiarazioni di Julian: “Non riesco ancora a capacitarmi di quello che ho fatto. Non posso crederci. Sono al settimo cielo. Desideravo questa medaglia da molto tempo. Festeggerò qui in questo stadio. Il pubblico di Monaco è stato davvero straordinario. È stato fantastico fare il giro d’onore qui. Non lo dimenticherò mai.

Non ho fatto nessun lancio di riscaldamento perché avevo molto dolore alla schiena. I miei fisioterapisti e i medici hanno comunque fatto un ottimo lavoro. Con questo problema fisico, credo che la pressione fosse minore per me e penso che sia stato un fattore chiave“.

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Staffetta 4×100 femminile

La Germania ha vinto conquistando la settima medaglia d’oro dei campionati che le ha permesso di superare nel medagliere finale la Gran Bretagna.

La terza frazionista Gina Luckenkemper, vincitrice del titolo individuale sui 100 metri per cinque millesimi di secondo, è stata ancora una volta la protagonista indiscussa, con il massimo lo sforzo prima di passare il testimone in testa a Rebekka Haase, che ha mantenuto il primo posto con il tempo finale di 42″34, nonostante la forte pressione della polacca Ewa Swoboda.

La Polonia ha conquistato l’argento con il record nazionale di 42″61, mentre splendido è stato il bronzo della squadra azzurra con 42″84.

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Staffetta 4×100 uomini

Vittoria della Gran Bretagna per il suo sesto oro assoluto dei campionati con i favoriti della vigilia che si sono dimostrati all’altezza del loro potenziale, aggiudicandosi la gara con il crono di 37″67 davanti alla Francia, che ha fatto segnare 37″94, e alla Polonia, che ha ottenuto il record nazionale di 38″15.

Anche la Svizzera, quinta classificata, ha stabilito un record nazionale, chiudendo in 38″36.

Dopo aver preso il testimone dal capofila Jeremiah Azu, il campione europeo dei 200 m Zharnel Hughes ha corso una frazione fulminea per dare un grande vantaggio a Jona Efoloko, che ha passato il testimone a Nethaneel Mitchell-Blake che ha tagliato il traguardo vittorioso.

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Finale 800 metri uomini

Lo spagnolo Mariano Garcia ha aggiunto l’oro europeo degli 800m al suo titolo mondiale indoor, resistendo alla rimonta finale da parte del britannico Jake Wightman, campione del mondo dei 1500m e vincendo in 1’44″85.

Wightman, desideroso di mostrare le sue potenzialità anche sui due giri di pista a Monaco, ha spinto al massimo nelle fasi finali, ma ha probabilmente pagato il prezzo per aver dovuto fare il giro esterno dopo essere stato stretto nell’ultima curva.

A quel punto lo spagnolo, che mima di accendere una moto prima di ogni gara, era già in sella al suo mezzo per conquistare il secondo titolo della stagione, con il britannico che ha in ogni caso completato la sua serie di medaglie stagionali, dopo l’oro mondiale dei 1500m e il bronzo dei 1500m ai Commonwealth Games, con l’argento in 1’44″91.

L’irlandese Mark English ha ripetuto il piazzamento di Zurigo 2014, conquistando il bronzo in 1’45″19 davanti allo svedese Andreas Kramer che ha fatto segnare 1’45″38.

Le parole di Garcia: “Sono molto soddisfatto dell’oro. Mi aspettavo una gara molto più lenta, ma non è stato così, sono andato avanti e ho deciso di controllare fin dall’inizio. Quando ho deciso di prendere il comando, sapevo di dover dare il massimo, perché verso la fine della gara è quando si hanno meno energie e quindi devo fare bene“.

Le dichiarazioni di Wightman: “Ero molto vicino all’oro e sarei stato molto contento di ottenerlo, ma sono comunque abbastanza soddisfatto dell’argento. Non ero abbastanza vicino nell’ultimo rettilineo ed è difficile quando non si è così vicini con avversari forti. Non sono riuscito a spingere abbastanza per passare Garcia. È stata una gara difficile molto tattica“.

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Finale 100 ostacoli donne

Circa 40 minuti prima di guidare la sua nazionale alla conquista della medaglia d’argento nella 4x100m, la polacca Pia Skrzyszowska ha fatto segnare un ottimo 12″53 per vincere l’oro davanti all’ungherese Luca Kozak che ha eguagliato il record nazionale del suo paese, già fatto in semifinale, con 12″69, mentre il bronzo è andato alla svizzera Ditaji Kambundji, la cui sorella maggiore Mujinga ha vinto l’argento nei 100 m e l’oro nei 200 m a questi campionati, che ha chiuso in 12″74.

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