La Cinque Mulini dominata dagli etiopi

Ritirato il primatista italiano della maratona Eyob Faniel

Grande prestazione degli atleti dell’Etiopia nel corso della 89esima edizione della classicissima corsa campestre, che si svolge ininterrottamente dal 1933, Cinque Mulini dove trionfano, sul circuito variegato di San Vittore Olona (Milano), Nibret Melak al maschile e Tsehay Gemechu al femminile.

Melak che, proprio una settimana fa, era giunto secondo nell’altro grande cross lombardo del Campaccio, si impone al termine di un’appassionante volata sul keniano Leonard Bett e sull’altro etiope Muktar Edris, l’atleta di maggior prestigio presente, in virtù dei due titoli mondiali conquistati in pista, sui 5000 metri, a Londra 2017 e Doha 2019, ma anche vincitore di questa corsa nel 2013 e 2015.

Per il 21enne etiope la vittoria è scandita dal crono di 28’57 e Bett, leader della scorsa edizione sui prati di San Vittore Olona, viene sconfitto con 28’58 dopo aver cercato di prendere l’iniziativa nell’ultimo dei cinque giri, mentre Edris realizza il tempo di 28’59, identico a quello del quarto classificato, l’ugandese Oscar Chelimo.

Nella prova dei 10,2 chilometri c’era anche il pluriprimatista italiano di corse su strada, Eyob Faniel che, al di là del fatto di non essere un grande specialista delle campestri, si è trovato abbastanza a disagio su un percorso molto caratteristico, ma fatto di salite, discese, rallentamenti improvvisi, e da un terreno molto sconnesso da creare, forse, qualche apprensione in chi sta preparando un appuntamento troppo importante, le Olimpiadi, per rischiare il minimo contrattempo.

Alla fine, dopo metà gara, Eyob ha preferito ritirarsi e allora, il migliore degli azzurri è stato il vicecampione tricolore Yohanes Chiappinelli, settimo in 30’03 davanti all’altro italiano Marouan Razine, 30’10 e poi Italo Quazzola nono con 30’17, Cesare Maestri decimo in 30’27 davanti a Sebastiano Parolini con 30’41.

Tsehay Gemechu (foto organizzatori Campaccio 2021)
Tsehay Gemechu (foto organizzatori Campaccio 2021)

Nei 6,2 chilometri delle donne è stata una sfida combattuta che ha visto ancora una volta, dopo il Campaccio di domenica scorsa, la vittoria di Tsehay Gemechu che allunga nel tratto conclusivo, staccando le keniane Beatrice Chebet e Sheila Chelangat .

La 22enne Gemechu chiude con tre secondi di vantaggio 18’53 contro 18’56 della seconda, ed è la quarta atleta a firmare l’accoppiata Campaccio-Cinque Mulini nella stessa stagione dopo la norvegese Grete Waitz (1982), Nadia Dandolo (1990) e l’ungherese Aniko Kalovics (2009).

Quasi mezzo minuto il distacco per Chelangat, 19’22, che precede l’altra etiope Alemitu Tariku con 19’31.

La prima delle azzurre è Rebecca Lonedo che ottiene la nona piazza in 20’48, proprio davanti alla giovane piemontese Giovanna Selva, decima in 20’53 e poi la tricolore del cross corto Nicole Reina con 21’00.

Ritirata invece la maratoneta azzurra Giovanna Epis, a dimostrazione del fatto che il percorso non era particolarmente adatto a specialisti della strada.

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