Le principali sfide femminili degli Eurocross di Torino

La presentazione anche della staffetta mista

Mancano solo 48 ore alla mattinata di domenica 11 dicembre quando, nello splendido scenario del Parco la Mandria di Venaria Reale in provincia di Torino, si disputerà la 28esima edizione dei Campionati Europei di corsa campestre con una previsione meteo che ancora sembra promettere una giornata di sole, pur con temperature abbastanza rigide e qualche nuvola passeggera.

Dopo aver già presentato i principali protagonisti delle gara maschili, vediamo ora iniziando dalle assolute, quali saranno le atlete maggiormente candidate al successo finale da contendersi su un percorso di 8 km, due in meno rispetto agli uomini, con una sfida che sembra ristretta a tre nomi di altissima valenza internazionale, anche in pista, quali la norvegese Karoline Bjerkeli Grøvdal, la tedesca Konstanze Klosterhalfen e la turca Yasemin Can.

Grøvdal si presenterà ai nastri di partenza da campionessa uscente essendo riuscita, un anno fa a Dublino, a tagliare il traguardo vittoriosa dopo ben cinque podi consecutivi, dimostrazione di un’eccezionale costanza di rendimento in tale specifica disciplina e, infatti, la norvegese è la detentrice del primato per numero di medaglie conquistate nella storia dell’evento europeo, con 8 podi.

Chi invece detiene il record di vittore è la turca di origine keniane Can, 26 anni da compiere proprio domenica prossima, a segno consecutivamente dal 2016 al 2019, e quest’anno medaglia d’oro nei 10.000 metri degli Europei di Monaco di Baviera, dove peraltro ha ottenuto anche l’argento nei 5000 vinti, davanti al pubblico di casa, proprio dalla terza pretendente all’alloro dell’Eurocross, la tedesca Klosterhalfen.

Nella squadra tedesca da seguire però con interesse anche Alina Reh, la migliore della sua nazione nella scorsa edizione con la medaglia di bronzo, mentre un’altra possibile protagonista per le prime posizioni, quali l’irlandese Ciara Mageean, ha dovuto rinunciare per vari problemi fisici.

Tra le outsider la svedese vicecampionessa in carica Meraf Bahta, l’israeliana Selamawit Teferi, la britannica Jessica Judd e la finlandese Camilla Richardsson.

L’Italia non ha mai vinto una medaglia d’oro assoluta al femminile tra le assolute e, anche quest’anno, nessuna delle nostre rappresentanti appare nella condizione di poter lottare per le prime piazze ma, in ogni caso, metteranno la passione e la voglia di mettersi in mostra Gaia Colli, Federica Zanne e Nicole Reina, ma anche le debuttanti in nazionale assoluta Michela Moretton, Cristina Molteni e Maria Gorette Subano.

Quest’ultima, nata e cresciuta in Kenya, si è trasferita a Milano per gli studi e ha cominciato seriamente con l’atletica da poco più di un anno.

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Le principali sfide delle under 23

La gara più attesa, sulla distanza di 6 km, su cui si ripongono le maggiori speranze italiane di vittoria di tutto l’evento europeo, con l’icona del mezzofondo femminile azzurro Nadia Battocletti che proverà a replicare lo splendido successo di un anno fa a Dublino, il secondo eventuale tra le under 23 e il quarto totale dopo i titoli under 20 di Tilburg 2018 e Lisbona 2019.

Per Nadia il 2022 non è stato certo un anno facile, dopo lo straordinario settimo posto alle Olimpiadi di Tokyo 2021 sui 10.000 metri (prima delle europee), con una serie di problemi fisici quali una periostite tibiale in primavera che le ha precluso il mondiale in Oregon, e condizionato la preparazione per gli Europei di Monaco, e di natura patologica quale la mononucleosi contratta dopo Monaco che l’ha fermata totalmente per circa 6 settimane.

L’evento continentale del Parco la Mandria è quindi l’occasione giusta per buttarsi alle spalle tutti i contrattempi di una stagione sfortunata, con un successo che la proietterebbe verso le nuove sfide dell’anno prossimo con una carica ulteriore, anche se poi la 22enne azzurra non è certo un’atleta che non trovi dentro di se l’energia per uscire da qualsiasi difficoltà.

L’avvicinamento alla gara è stato, in ogni caso, molto promettente con due buoni piazzamenti a novembre nei cross internazionali spagnoli di Atapuerca, sesta alla prima gara dopo agosto, e Alcobendas dove è arrivata seconda.

Molto competitiva, anche a livello di classifica a squadra, tutta la compagine azzurra a partire da un’altra 22enne di grande talento e in costante crescita quale Anna Arnaudo, già sesta lo scorso anno e convincente al J Medical Cross sullo stesso percorso degli Europei, poi Ludovica Cavalli, anche lei in netta crescita nei 1500 e 3000 su pista, senza dimenticare l’altra 2000 Giovanna Selva, la 2001 Sara Nestola e la 2002 Aurora Bado.

Tra le possibili rivali internazionali di Nadia e delle azzurre, non ci sarà la slovena Lukan, seconda l’anno scorso, ma attenzione alla portoghese Mariana Machado, terza a Dublino, alla francese Manon Trapp (quarta) e all’irlandese Sarah Healy (quinta).

Possibili sorprese potrebbero essere poi la campionessa europea under 20 di Dublino, la britannica Megan Keith, e il bronzo sempre tra le juniores, la tedesca Emma Heckel, entrambe al passaggio di categoria.

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Le principali sfide delle under 20

Sui 4 km del percorso, a cercare la vittoria la principale candidata sembra essere la danese Sofia Thøgersen, che ha lasciato il segno agli europei under 18 di Gerusalemme con una doppia medaglia nella stessa giornata di gara, bronzo di mattina nei 2000 siepi e oro di pomeriggio nei 3000 metri.

Sue principali avversarie, anche di due anni più grandi di lei, saranno l’argento di Dublino 2021 Ingeborg Østgard (Norvegia), che nonostante la giovane età ha già debuttato in estate agli Europei di Monaco di Baviera nei 1500 metri.

Buone possibilità anche per la finlandese Ilona Mononen e l’ungherese Greta Varga, poi da seguire diverse 2006 (allieve primo anno) tra cui le turche Ayca Fidanoglu ed Edibe Yagiz, la svizzera Shirin Kerber e la britannica Innes Fitzgerald.

Tra le azzurre molto agguerrita la sedicenne Sofia Sidenius e le altre allieve quali Lucia Arnoldo e Laura Ribigini, senza trascurare le junior Beatrice Casagrande, Adele Roatta e Nicole Coppa.

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La staffetta mista

Da quando è stata introdotta questa gara specifica, quattro edizioni, ci sono state tre successi per la Gran Bretagna e uno per la Spagna, nel 2018 ma l’Italia, mai a podio sino ad oggi, può quest’anno giocarsi appieno le sue ambizioni con un quartetto molto competitivo composto da Pietro Arese, Yassin Bouih, Gaia Sabbatini e Federica Del Buono (con riserve Micol Majori e Ossama El Kabbouri).

Difficile fare, in ogni caso, un pronostico sulla nazione con le maggiori possibilità di conquistare l’oro, ma vi è la certezza del grande potenziale azzurro grazie alla grande crescita di Arese (quarto agli Europei di Monaco nei 1500), all’esperta e ritrovatissima Del Buono, alla grande determinazione di Sabbatini e Bouih, entrambi reduci da una stagione di alti e bassi.

Per Arese e Del Buono, peraltro, una medaglia nella specialità è già arrivata di recente con il bronzo ai Mondiali militari in Portogallo.

La Gran Bretagna affronta la gara con un quartetto totalmente nuovo rispetto al 2021, con Callum Elson, James Heneghan, Revee Walcott-Nolan e Khahisa Mhlanga mentre, tra i nomi più conosciuti, spicca quello del finlandese Topi Raitanen, campione europeo dei 3000 siepi a Monaco di Baviera.

Attenzione anche al Portogallo che schiera entrambi i vincitori del cross corto del J Medical che si è disputato il 20 novembre a Venaria Reale, Isaac Nader e Salomé Afonso.

La Francia, infine, dispone di Azeddine Habz, mezzofondista straordinario con un personale di 3’31″74 nei 1500, la Spagna dell’ottocentista quinto a Tokyo Adrian Ben, l’Irlanda di Andrew Coscoran, il Belgio di tre quarti della squadra che è stata di bronzo un anno fa, Ruben Verheyden, Vanessa Scaunet e Stijn Baeten.

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Il programma gare dell’11 dicembre

  • 9.35 – U20 uomini (6 km)
  • 10.03 – U20 donne (4 km)
  • 10.30 – Staffetta mista (4 x 1,5 km)
  • 11.30 – U23 uomini (8 km)
  • 12.03 – U23 donne (6 km)
  • 12.33 – Senior donne (8 km)
  • 13.10 – Senior uomini (10 km)
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