Si avvicina sempre di più la data fondamentale dell’autunno dell’atletica italiana, vale a dire quella dell’11 dicembre prossimo quando si svolgeranno i Campionati Europei di Cross nel Parco la Mandria di Venaria Reale in provincia di Torino.
È la quarta volta che l’Italia ospiterà gli tale evento in 28 edizioni disputate dal 1994 al 2022, il numero più alto tra tutte le nazioni del vecchio continente, dopo Ferrara 1998, San Giorgio su Legnano 2006 e Chia 2016, seguita da Gran Bretagna e Portogallo con tre organizzazioni, Belgio, Irlanda, Olanda e Slovenia con due, mentre solamente in tre località, Alnwick in Inghilterra nel 1994 e 1995, Tilburg in Olanda nel 2005 e 2018, e Dublino in Irlanda nel 2009 e 2021, la manifestazione si è ripetuta due volte.
Nella storia dei plurivincitori della più importante gara europea di cross, spicca il nome dell’ucraino Serhiy Lebid, nove volte medaglia d’oro, una volta d’argento e due volte di bronzo, mentre il primo vincitore assoluto, il portoghese Paulo Guerra, ha vinto quattro ori e una medaglia d’argento e poi, in questa speciale classifica, ci sono con due ori a testa lo lo spagnolo Alemayehu Bezabeh e il turco Aras Kaya, vincitori entrambi anche di un argento e un bronzo.
Con Lebid l’Ucraina è in prima posizione per il numero di medaglie d’oro che sono state dodici, ma è la Spagna a vantare il maggior numero di podi, ben sedici, distribuiti su due ori, nove argenti e cinque bronzi.
Turchia e Portogallo seguono l’Ucraina con cinque e quattro medaglie d’oro, ma rispettivamente con dieci e undici podi.
L’Italia può vantare, sempre nell’ambito delle categorie assolute, tre medaglie di colori diversi a cominciare dall’oro di Andrea Lalli nel 2012, poi l’argento di Yemaneberhan Crippa nel 2019 e infine il bronzo di Daniele Meucci nel 2012.
Il successo più netto, con il maggior margine sul secondo classificato, è del britannico Jon Brown che, nel 1996 a Charleroi, inflisse ben 35 secondi al vincitore uscente Paulo Guerra, mentre quello minimo, si è registrato nell’edizione 2014 a Samokov, con la coppia turca Polat Kemboi Arikan e Ali Kaya primi e secondo con lo stesso crono in un arrivo allo sprint.
L’ultimo vincitore maschile è stato nel 2021 a Dublino in Irlanda il fenomenale norvegese Jakob Ingebrigtsen, che sarà la grande stella della manifestazione di Venaria Reale, mentre argento fu il turco di origini keniane Aras Kaya e bronzo il francese Jimmy Gressier.
I principali successi al femminile
Tra le donne la leader incontrastata è la turca, anche lei di origini keniane, Yasemin Can che ha vinto quattro medaglie d’oro consecutive dal 2016 al 2019 mentre l’atleta che vanta più podi in assoluto è la norvegese Karoline Bjerkeli Grøvdal, sei medaglie consecutive nelle sei ultime edizioni, con le prime quattro partecipazioni tinte di bronzo, poi un argento e infine l’oro nell’ultimo europeo a Dublino.
Dietro Can troviamo, con due ori a testa, le britanniche Paula Radcliffe e Hayley Yelling e l’irlandese Fionnuala Britton mentre, tra le atlete che hanno vinto i tre diversi colori delle medaglie, ci sono l’altra britannica Gemma Steel e la finlandese Annemari Sandell.
La Gran Bretagna, nella classifica a squadre, occupa la prima posizione con cinque ori e dieci medaglie complessive, con la Turchia seconda, grazie ai quattro successi sopra citati di Can e otto podi in totale, come il Portogallo, che però ha conquistato solamente un oro.
L’ultima vittoria femminile, a Dublino, è stata come detto della norvegese Karoline Bjerkeli Grøvdal, con l’argento per la svedese Meraf Bahta e il bronzo per la tedesca Alina Reh.
Quale ultimo dato statistico relativo alle donne assolute, va rilevato il distacco finale maggiore di 15 secondi per la finnica Sandell e, due volte, per la turca Can, mentre l’arrivo più incerto è stato in occasione della vittoria della britannica Steel nel 2014, che ha chiuso con lo stesso tempo della seconda.
La competizione degli under 23
La gara si è svolta per la prima volta nel 2006 e, tra gli uomini, ha fatto storia il triennio d’oro del francese Jimmy Gressier, vincitore di questa categoria dal 2017 al 2019 mentre a livello di podi vanno segnalate le volte dello spagnolo Carlos Mayo (due argenti), dei francesi Florian Carvalho e Hassan Chahdi (un oro e un argento a testa), del britannico Andy Vernon (un argento e un bronzo) e dell’azzurro Yeman Crippa (due bronzi).
La Francia è, a livello nazioni, la prima tra gli uomini sia nel numero delle medaglie d’oro (sei), che dei podi (dieci), mentre sei medaglie sono state conquistate dalla Gran Bretagna (due d’oro), un oro e tre bronzi per l’Italia, con Andrea Lalli vincitore nel 2008, l’accoppiata di bronzo di Yeman Crippa (2016 e 2017) e il bronzo di Daniele Meucci nell’edizione inaugurale per la categoria U23, nel 2006.
È stato il norvegese Henrik Ingebrigtsen ad ottenere il maggior distacco sul secondo classificato chiudendo con 12 secondi di vantaggio nel 2012 a Budapest, ma anche Andrea Lalli, e due volte Jimmy Gressier, si sono imposti con un ottimo margine di 8 secondi.
Per Gressier anche un successo con il minor distacco, appena 2 secondi, così come per l’ungherese Bene, il turco Koyuncu e il russo Safiullin.
L’ultimo vincitore a Dublino è stato il britannico Charles Hicks, con l’argento dell’irlandese Darrah McElhinney e bronzo del lussemburghese Ruben Querinjean.
Tra le donne, quattro atlete hanno vinto una medaglia in due occasioni, la danese Anna Emilie Møller, oro nel 2018 e nel 2019 e la britannica Emma Pallant, oro nel 2011 dopo l’argento dell’anno precedente, ma anche la serba Amela Terzic (argento 2013 e bronzo 2015) e la tedesca Anna Gehring (argento nel 2016 e nel 2018).
L’Italia ha vinto l’oro proprio nell’ultima edizione del 2021 a Dublino grazie a Nadia Battocletti a Dublino nel 2021 e, tra le grandi stelle dell’atletica che hanno conquistato un podio under 23 nell’eurocross, vanno ricordate l’olandese Sifan Hassan, oro nel 2013, e la tedesca Konstanze Klosterhalfen, argento nel 2017.
Dieci medaglie, ma tre d’oro, sono il carnet individuale della Gran Bretagna, che non porta una sua under 23 sul podio da cinque anni, mentre cinque sono i podi per l’Olanda, con due ori, e per la Germania, con un oro.
Tra le donne under 23, il maggior distacco finale è stato per la danese Anna Emilie Møller nel 2019, ben 39 secondi in occasione del suo secondo titolo di categoria.
Il podio di Dublino 2021 è stato composto, oltre che dalla vincitrice Battocletti, dalla slovena Klara Lukan argento, e dalla portoghese Mariana Machado bronzo.
La competizione degli under 20
Jakob Ingebrigtsen leader incontrastato con quattro medaglie d’oro dal 2016 al 2019, prima di decollare all’oro assoluto nel 2021. Le imprese del norvegese consentono al paese scandinavo di capeggiare anche il medagliere (sei podi in totale, come l’Italia), pur se a podio sono andate più volte la Gran Bretagna (otto volte ma mai con la medaglia d’oro), la Russia (dieci volte), e la Francia (sette volte).
Tra i pluri-medagliati, dietro il super-asso Ingebrigtsen c’è l’azzurro Yeman Crippa e la sua doppietta d’oro nel 2014 e 2015 mentre nell’ultima edizione, dominio scandinavo anche senza Ingebrigtsen, con oro al danese Axel Vang Christensen, argento al norvegese Abdullahi Dahir Rabi e bronzo all’altro danese Joel Ibler Lillesø.
Tra le ragazze in quattro sono state capaci di mettere l’oro al collo per almeno due volte, l’azzurra Nadia Battocletti (ultima in ordine cronologico), la tedesca Konstanze Klosterhalfen e le britanniche Emelia Gorecka (con un record di quattro medaglie individuali) e Stephanie Twell (che ha vinto tre titoli).
Set completo di medaglie per la già citata Gorecka e le connazionali Knowles-Jones e Purdue, la serba Terzic e la romena Bobocel.
Nel medagliere femminile U20 c’è il dominio più netto, a firma britannica, delle gare individuali. Nove volte all’oro, cinque all’argento e sette al bronzo.
Ultimo podio, oro alla britannica Megan Keith, argento alla norvegese Ingeborg Østgard e bronzo alla tedesca Emma Heckel.
Curiosità
Nadia Battocletti è tra le quattro under 20 vincitrici con il minor margine sulla seconda, in occasione del successo di Tilburg nel 2018 (un solo secondo), mentre il vantaggio più ampio spetta dal 2003 alla lettone Inna Poluškina, con ben 25 secondi.