Evans Chebet e Sharon Lokedi hanno firmato il trionfo keniano nella cinquantunesima edizione della TCS New York City Marathon, gara World Athletics Platinum inserita nel circuito delle sei World Marathon Majors. Entrambi erano al debutto nella leggendaria maratona della Big Apple che parte dal Ponte di Verrazzano e termina in Central Park.
Chebet, che ha centrato una straordinaria doppietta delle super classiche statunitensi vincendo a New York dopo il trionfo dello scorso aprile a Boston, su un altro percorso molto impegnativo e ricco di saliscendi, ha dimostrato di sapersi esprimere su grandi livelli anche su percorsi veloci e pianeggianti avendo vinto a Valencia nel 2020 con il record personale di 2h03’00, settima migliore prestazione all-time. In carriera ha ottenuto anche un secondo posto a Milano nel 2019, un terzo posto a Berlino nel 2016 e un quarto a Londra nel 2021.
Il fondista keniano, che è diventato il primo maratoneta in grado di vincere a New York e a Boston nello stesso anno dal 2011 in cui primeggiò il connazionale Geoffrey Mutai, si allena nel gruppo seguito dal coach bresciano Claudio Berardelli e dal manager trentino Gianni Demadonna, ex atleta secondo classificato a New York nel 1987.
Berardelli ha coronato un anno davvero straordinario avendo conquistato successi nelle Majors con altri atleti da lui allenati come Amos Kipruto e Benson Kipruto, vincitori rispettivamente a Londra e Chicago. Il Kenya ha vinto tutte le sei Marathon Majors del 2022.
Chebet ha tagliato il traguardo in Central Park in 2h08’41 battendo di 13 secondi il vincitore della Maratona di Londra 2020 Shura Kitata, mentre l’olandese Abdi Nageeye, vice campione olimpico a Sapporo, ha tagliato il traguardo al terzo posto in 2h10’31 davanti al secondo classificato della passata edizione Mohamed El Aaraby (2h11’00) e ai due giapponesi Suguru Osako (2h11’34) e Tetsuya Yoroizaka (2h12’12).
Il vincitore dell’edizione del 2021 Albert Korir ha battuto di due soli secondi il campione europeo di maratona di Zurigo 2014 Daniele Meucci nei metri finali in 2h13’27. Meucci ha raggiunto il miglior piazzamento della sua carriera nelle tre partecipazioni alla corsa della Grande Mela migliorandosi di due posizioni rispetto al decimo posto nel 2013.
Questi sono i tempi di passaggio del maratoneta pisano: 15’31 al 5° km, 10° km in 30’11, 45’26 al 15° km, 1h00’40 al 20° km, 1h04’03 al km 21,097, 1h16’23 al 25° km, 1h31’41 al 30° km, 1h48’02 al 35 km, 2h05’43 al 40° km.
Le dichiarazioni di Meucci: “Sono contento. Ho azzardato il passaggio alla mezza maratona di New York in 1h04 e sentivo che era forte. In testa sono andati fortissimo fin dalle fasi iniziali e così riuscivo a tenerli a vista. Ad un certo ho pensato di poter arrivare sesto, ma la crisi arrivata anche per me nel finale. Quando sono entrato in Central Park hanno incominciato ad indurirsi i polpacci, con un principio di crampi. Ho dovuto correre per inerzia”.
Il brasiliano Daniel Do Nascimento (atleta dal personale di 2h04’51 realizzato a Seul lo scorso Aprile) ha preso il comando andando in fuga al quinto chilometro prima di transitare al 10° km in 28’42 e al 21° km in un sensazionale 1h01’22, con una proiezione che lasciava presupporre un possibile attacco al primato del percorso detenuto da Geoffrey Mutai dal 2011 con 2h05’06. Per fare un confronto Mutai transitò alla mezza maratona in 1h03’18.
Do Nascimento, che ha accumulato un vantaggio sul gruppo degli inseguitori di due minuti e dodici secondi a metà gara, ha pagato lo sforzo nella seconda parte della gara e si è dovuto fermare per una ventina di secondi al 28° km. Il primatista sudamericano è poi transitato al 30° km in 1h29’09 con un minuto di vantaggio su Chebet, ma il divario si è ridotto a 40 secondi al 32° km.
Il brasiliano ha infine smesso di correre a causa dei crampi prima di fermarsi al 33° km con Chebet che ha preso il largo staccando il gruppo degli inseguitori comprendente Kitata e Nageeye di 30 secondi.
Le parole del vincitore: “Boston era stata decisamente più dura di New York. Aver gareggiato in quella maratona mi ha permesso di arrivare pronto a New York. Do Nascimento aveva un buon vantaggio ma ero fiducioso di poterlo superare. Faceva caldo ed era umido. Ho molta esperienza e sapevo di potercela fare”.
La gara femminile
Il gruppo di testa comprendente la campionessa del mondo Gotytom Gebrselase, la due volte iridata dei 5000 metri Hellen Obiri, Lonah Salpeter e Sharon Lokedi ha fatto registrare tempi di passaggio al 10° km di 34’24 e di 1h12’17 al 21° km.
Gebrelase, Obiri e Viola Cheptoo Lagat (sorella di Bernard Lagat) hanno staccato il gruppo di testa composto da otto atlete al passaggio al 30° km (1h42’27). Salpeter, Lokedi e la due volte campionessa mondiale Edna Kiplagat inseguivano a 11 secondi.
Alcuni chilometri più tardi Salpeter e Lokedi hanno completato la rimonta recuperando lo svantaggio nei confronti del gruppo di testa, mentre Cheptoo ha perso terreno.
Un quartetto formato da Gebrselase, Obiri, Lokedi e Salpeter è rimasto in lotta per la vittoria nelle fasi finali della gara in Central Park.
Obiri e Gebrselase sono state le prime a perdere terreno con Lokedi e Salpeter che hanno dato vita ad un bel duello testa a testa nel tratto finale di gara con la keniana a lanciare il suo attacco decisivo ad un miglio dalla fine per aggiudicarsi la vittoria in 2h23’23 con sette secondi di vantaggio nei confronti di Saalpeter.
Gebrseslase ha completato il podio in 2h23’39 mentre Edna Kiplagat si ė confermata su eccellenti livelli con un quarto posto in 2h24’18 nove giorni prima del suo compleanno, correndo quattro minuti più velocemente rispetto al tempo con il quale vinse a New York nel 2010.
Cheptoo ha completato la classifica delle prime cinque correndo in 2h25’34 davanti alla due volte campionessa mondiale dei 5000 metri Hellen Obiri, che ha esordito in maratona con un quinto posto in 2h25’49. La campionessa statunitense del 2020 Aliaphine Tuliamuk è stata la prima delle atlete di casa in settima posizione in 2h26’18.
Lokedi ha cominciato con la corsa ai tempi della scuola, quando percorreva due miglia per andare a scuola e tornare a casa. Quando aveva 14 anni, la sua famiglia fuggì dal suo villaggio, che era diventato una zona a rischio a causa delle violenze dopo le elezioni presidenziali keniane. La sua famiglia ha vissuto senza riparo e senza cibo prima di tornare a casa dopo la fine del conflitto.
Nella sua carriera Lokedi ha vinto il titolo NCAA sui 10000 metri nel 2018 quando studiava presso l’Università del Kansas. Si è classificata al quarto posto alla mezza maratona di New York e alla Great Manchester Run sui 10 km. Vive a Flagstaff in Arizona.
Le dichiarazioni di Lokedi: “Sono senza parole. Mi sento eccitata per la vittoria. Il percorso era straordinario. Ho ricevuto molto sostegno dal pubblico. Mi sto godendo il momento. Tornerò nella mia base di allenamento in Arizona e pianificherò il programma delle prossime gare, Non mi aspettavo di vincere, ma speravo di correre bene”.
L’edizione 2022 della Maratona di New York disputata in una giornata calda con una temperatura di 23°C ha fatto registrare il ritorno dei 50000 partecipanti dopo due anni difficili a causa della pandemia.
Le prime 10 atlete classificate
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1 Sharon Lokedi (KEN) 2h23’23
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2 Lonah Salpeter (ISR) 2h23’30
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3 Gotytom Gebreslase (ETH) 2h23’39
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4 Edna Kiplagat (KEN) 2h24’16
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5 Viola Cheptoo (KEN) 2h25’34
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6 Hellen Obiri (KEN) 2h25’49
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7 Aliphine Tuliamuk (USA) 2h26’18
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8 Emma Bates (USA) 2h26’53
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9 Jessica Stenson (AUS) 2h27’27
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10 Nell Rojas (USA) 2h28’32
I primi 10 atleti classificati
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1 Evans Chebet (KEN) 2h08’41
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2 Shura Kitata (ETH) 2h08’54
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3 Abdi Nageeye (NED) 2h10’31
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4 Mohamed El Aaraby (MAR) 2h11’00
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5 Suguru Osako (JPN) 2h11’31
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6 Tetsuya Yoroizaka (JPN) 2h12’12
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7 Albert Korir (KEN) 2h13’27
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8 Daniele Meucci (ITA) 2h13’29
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9 Scott Fauble (USA) 2h13’35
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10 Reed Fischer 2h15’23