La keniana Ruth Chepngetich, come da pronostico, ha vinto la 44esima edizione della Bank of America Chicago Marathon, gara del circuito World Athletics Elite Platinum Label, con lo straordinario crono di 2h14’18 che l’ha portata a sfiorare il primato del mondo sui 42,195 km di soli 14 secondi.
Il connazionale Benson Kipruto ha realizzato una doppietta keniana, vincendo la gara maschile in 2h04’24, il terzo tempo più veloce sulle strade di Chicago.
La campionessa del mondo di Doha 2019 é partita fortissima transitando al 5° km in 15’11 con un vantaggio di 45 secondi sull’etiope Ruti Aga e sulla keniana Vivian Kiplagat, per poi aumentare il suo vantaggio a 1’55 al passaggio al 10 km in 30’40, transitare al 15° km in 46’19, al 20° in 1h02’10 e, al passaggio intermedio dei 21,097 km, in 1h05’44 con un vantaggio di oltre un minuto rispetto al passaggio del record del mondo con un gap di oltre quattro minuti nei confronti del gruppo delle inseguitrici, guidato dalla statunitense Emily Sisson.
Chepngetich ha proseguito la gara su ritmi forsennati correndo la frazione successiva di 5 km in 15’53 ed è passata al 25° km in 1h18’03 con un vantaggio di oltre due minuti sul passaggio del record del mondo.
Lo sforzo si é fatto sentire negli ultimi 12 km quando Chepngetich ha iniziato a rallentare anche se era ancora in tabella di marcia per compiere la grande impresa ai passaggi del 30° km (1h34’07) e del 35° (1h50’25). A sette km dalla fine aveva un vantaggio di quasi cinque minuti su Sisson.
La keniana ha poi rallentato nel finale percorrendo la frazione tra il 35° e il 40° km in 16’37 ma ha tagliato il traguardo in 2h14’18, salendo al secondo posto nelle liste mondiali di sempre davanti alla britannica Paula Radcliffe, che stabilì l’allora primato del mondo con 2h15’25 a Londra nel 2003.
Chepngetich ha bissato il successo dell’anno scorso quando si impose di quasi due minuti in 2h22’31 dopo essere transitata a metà gara in 1h07’34. Prima di ieri aveva corso la maratona in 2h17’08 a Dubai nel 2019 e in 2h17’18 a Nagoya nel 2022.
Le dichiarazioni di Ruth: “Sono davvero felice della mia seconda vittoria consecutiva a Chicago. Volevo battere il record del mondo, ma l’ho mancato per alcuni secondi. Ci sono andata davvero vicina. Tornerò l’anno prossimo per centrare l’impresa”.
Chepngetich, rivelatasi nel 2017 con il successo alla Stramilano Half Marathon in 1h07’42, ha detenuto il record del mondo sulla mezza maratona con il tempo di 1h04’02 realizzato a Istanbul il 6 Aprile del 2021. Il primato è stato successivamente battuto da Letesenbet Gidey con 1h02’52.
L’atleta, che ha compiuto 28 anni lo scorso 8 Agosto ed è la più grande di cinque fratelii (due femmine e tre maschi), è cresciuta a Kericho iniziando a correre alla Sigowet Primary School in merito a cui ha raccontato.
“Ogni mattina percorrevo 4 km di corsa per andare a scuola. Tornavo a casa per pranzare prima di rientrare a scuola nel pomeriggio. Ogni giorno correvo 16 chilometri. Iniziai con i 400 metri prima di passare alle distanze più lunghe come i 3000 e i 5000 metri.
Provai i 10000 metri ma non mi piaceva questa distanza e decisi di tornare ai 3000 metri. Per un breve periodo provai i 3000 siepi. Dopo aver completato gli studi alla Momoniat Secondary School ho allungato la distanza passando alle corse su strada. Entrai a far parte di un gruppo di atleti a Chepsion. Mi sono trasferita di nuovo a Kericho dove sono stata allenata da Samuel Bii”.
Una delle caratteristiche della straordinaria fondista, seguita dal manager bresciano Federico Rosa, è quella di essere autodidatta nel senso di non essere seguita attualmente da nessun tecnico, anche se occasionalmente si allena con un gruppo di atleti uomini.
“So cosa mi occorre in allenamento e non mi serve avere un allenatore. Ogni settimana percorro 170 km in allenamento. Ho alcuni compagni che mi tirano il ritmo in allenamento e per me è sufficiente. La mia più grande motivazione è mia figlia Sharleen di 10 anni. E’ la ragione per la quale continuo ad allenarmi duramente”.
La statunitense Emily Sisson si é piazzata al secondo posto in 2h18’29 migliorando il record nazionale stabilito da Keira D’Amato a Houston lo scorso gennaio.
La keniana Vivian Jerono Kiplagat (vincitrice alla Maratona di Milano nel 2019 e nel 2022) ha completato il podio piazzandosi al terzo posto in 2h20’52 davanti alle etiopi Ruti Aga (2h21’41) e Waganesh Mekasha (2h23’41).
La statunitense Susanna Sullivan, infine, ha tagliato il traguardo in sesta posizione in 2h25’14 precedendo la connazionale Sarah Vaughn (2h26’23).
Le prime 10 donne
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1 Ruth Chepngetich (KEN) 2h14’18
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2 Emily Sisson (USA) 2h18’29
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3 Vivian Kiplagat (KEN) 2h20’52
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4 Ruti Aga (ETH) 2h21’41
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5 Waganesh Mekasha (ETH) 2h23’41
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6 Susanna Sullivan (USA) 2h25’14
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7 Sara Vaughn (USA) 2h26’23
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8 Maggie Montoya (USA) 2h28’07
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9 Sarah Inglis (GBR) 2h29’37
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10 Makena Morley (USA) 2h30’28
La gara maschile
Benson Kipruto ha vinto la gara maschile con il record personale di 2h04’24 aggiudicandosi la seconda vittoria della sua carriera nel circuito delle World Marathon Majors dopo il successo a Boston nel 2021 in 2h09’51.
Il keniano ha stabilito il terzo tempo vincente più veloce nella storia della maratona di Chicago in quanto solo Dennis Kimetto e l’attuale primatista mondiale Eliud Kipchoge hanno fatto meglio sul veloce percorso della “Windy City”, correndo rispettivamente in 2h03’45 nel 2013 e in 2h04’11 nel 2014.
Kipruto, che ha migliorato il record personale di 2h05’13 stabilito nel 2019 alla Maratona di Toronto, nella sua carriera ha vinto anche la Maratona di Praga nel 2021 in 2h10’16 e si è piazzato terzo a Boston in 2h07’27 nello scorso Aprile.
L’atleta, che ha seguito le orme del fratello maggiore Dickson Chumba, che vinse la Maratona di Chicago del 2015 in 2h09’25 e due edizioni della Tokyo Marathon nel 2014 e nel 2018, è allenato da Claudio Berardelli, tecnico anche del vincitore di Londra Amos Kipruto.
Il vincitore dell’edizione dell’anno scorso Seifu Tura Abdiwak si è confermato su eccellenti livelli piazzandosi secondo in 2h04’49”, a 20 secondi dal record personale di 2h04’29 realizzato alla Maratona di Milano. L’etiope è sceso per la terza volta in carriera sotto le 2h05’.
Il keniano John Korir, vincitore delle ultime due edizioni della Maratona di Los Angeles, ha migliorato di oltre quattro minuti il record personale con 2h05’01 piazzandosi al terzo posto, mentre Benson Koech ha tagliato il traguardo in 2h07’16 davanti a Shifera Tamru (2h07’53”), con il giapponese Kyhoei Hosoya che è stato il migliore dei non africani in sesta posizione con 2h08’05.
Il campione statunitense di mezza maratona Conner Mantz é stato il primo atleta di casa a tagliare il traguardo in settima posizione in 2h08’16 in una gara che ha visto i primi dieci atleti al traguardo scendere sotto le 2h09′.
Il gruppo di testa formato inizialmente da dieci atleti e comprendente John Koech, Benson Kipruto, Dawit Wolde, Seifu Tura, Jemal Ymer e il primatista ugandese Stephan Kissa è transitato al 10° km in 29’35, al 20° in 59’11 e al passaggio della mezza in 1h02’24, e poi al trentesimo chilometro in 1h28’31 quando sono rimasti in otto.
La gara si è decisa al 35° km quando Tura, Koech, Korir e Kipruto hanno cambiato ritmo staccando il gruppo degli inseguitori, con quest’ultimo che ha lanciato l’attacco decisivo prendendo 25 secondi di vantaggio negli ultimi 5 km e chiudendo vittorioso con un miglioramento di 49 secondi sul suo precedente personale.
Le parole di Benson: “Sono felice di aver proseguito la tradizione della mia famiglia dopo il successo di mio fratello nell’edizione di sette anni fa”.
I primi 10 uomini
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1 Benson Kipruto (KEN) 2h04’24
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2 Seifu Tura (ETH) 2h04:49
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3 John Korir (KEN) 2h05’01
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4 Bernard Koech (KEN) 2h07’15
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5 Shifera Tamru (ETH) 2h07’53
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6 Kyohei Hosoya (JPN) 2h08’05
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7 Conner Mantz (USA) 2h08’16
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8 Hamza Sahli (MAR) 2h08’22
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9 Eric Kiptanui (KEN) 2h08’26
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10 Dong Guojian (CHN) 2h08’53
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