Sisay Lemma e Workenesh Degefa hanno conquistato la vittoria alla Maratona Trinidad Alfonso di Valencia sul velocissimo percorso della bellissima città spagnola in una mattinata di sole, con il primo che ha migliorato il primato del percorso con 2h01’48 salendo al quarto posto delle liste mondiali di sempre alle spalle di Kelvin Kiptum (2h00’35”), Eliud Kipchoge (2h01’09”) e Kenenisa Bekele (2h01’41”).
Workenesh Degefa ha completato la doppietta etiope vincendo la gara femminile in 2h15’51 davanti alle connazionali Almaz Ayana (2h16’22) e Hiwot Gebrekidan (2h17’31).
Valencia si è confermata la città del running producendo prestazioni super e una quantità impressionante di risultati con il record del percorso stabilito da Kiptum nel 2022, di 2h01’53, stato battuto per cinque secondi da Lemma che ha demolito il suo record personale di 2h03’36” del 2019. L’etiope ha conquistato il suo secondo successo in carriera in una gara World Athletics Platinum dopo il trionfo a Londra nel 2021 in 2h04’01.
Nella sua carriera, iniziato in Italia con la vittoria alla Maratona di Carpi nel 2011 a soli 21 anni, Lemma vanta anche due trionfi a Vienna (2h07’31”), a Francoforte nel 2015 in 2h06’26” e tre terzi posti a Berlino nel 2021 con il record personale di 2h03’36”, a Tokyo (2h04’51”) e a Londra (2h05’45”) nel 2020.
Vanta cinque tempi sotto le 2h05’ su 25 maratone disputate in carriera mentre, dopo la vittoria a Londra nel 2021 si era piazzato settimo in 2h07’26 nel 2022 e secondo a Praga nel 2023 in 2h06’26.
Le dichiarazioni di Lemma: “E’ davvero incredibile aver vinto con un tempo così veloce. Sono felice di aver battuto il record del percorso. Mi sento al settimo cielo”.
La gara é partita ad un’andatura molto forte. I pacemakers hanno svolto un ottimo lavoro nelle fasi iniziali percorrendo i primi 5 km in 14’28” e hanno mantenuto un ritmo costante al passaggio al 10 km (28’56”).
Poco dopo il tredicesimo chilometro il gruppo di testa ha aumentato il ritmo. Un quartetto formato da Lemma, dal tanzaniano Gabriel Geay e dai keniani Alexander Mutiso e Kibiwot Kandie è riuscito a rimanere nel gruppo di testa correndo la frazione tra il 10 e il 15 km in 14’08”. Gli etiopi Dawit Woldu, Chalu Deso e il tre volte campione del mondo Joshua Cheptegei si sono poi ricongiunti al gruppo di testa e sette atleti sono transitati alla mezza maratona in 1h00’35”, tempo più veloce rispetto al passaggio previsto alla vigilia di 61’00”.
Bekele ha scelto di correre al suo ritmo passando alla mezza maratona in 1h00’58”, ma ha corso forte nella seconda parte superando molti avversari nelle fasi finali.
Un gruppetto di quattro atleti formato da Lemma, Geay, Deso e Wolde ha staccato Kandie, Mutiso e Cheptegei dopo 1 ora e 8 minuti di gara. Pochi minuti più tardi soltanto Lemma è rimasto alle spalle dell’ultimo pacemaker rimasto in gara, mentre Kandie e Wolde erano attardati di un paio di secondi.
Lemma è transitato al 30 km in 1h26’04”, con 30 secondi di vantaggio rispetto al passaggio intermedio dell’edizione dell’anno scorso quando Kelvin Kiptum migliorò il primato del percorso e il miglior tempo per un debuttante sulla distanza con 2h01’53”.
L’ultimo pacemaker ha esaurito il suo compito al 30 km. Kandie ha raggiunto Lemma e ha guidato per un breve tratto. Il ritmo è calato leggermente senza l’aiuto dei pacemaker.
Il terzetto composto da Lemma, Kandie e Wolde ha coperto la sezione tra il 30 e il 35 km in 14’36” con un’andatura da 2’55” al chilometro. La gara si è decisa al 37 km quando Lemma ha lanciato il suo attacco prendendo un buon vantaggio nei confronti di Wolde e Kandie.
Lemma ha corso gli ultimi chilometri in meno di 3 minuti raggiungendo il 40 km in 1h55’12” con un minuto di vantaggio su Wolde. Mutiso era in terza posizione con un gap di 30 secondi su Kandie.
Lemma ha tagliato il traguardo in 2h01’48”, a sette secondi dal primato etiope stabilito da Kenenisa Bekele con 2h01’41” nel 2019 a Berlino. L’atleta etiope ha corso la seconda parte più lentamente rispetto alla prima metà gara facendo segnare 61’09” tra il 21 e il 42 km, un tempo molto vicino rispetto al suo personale di 61’09” sulla mezza maratona stabilito ad Ankara.
Mutiso ha superato Wolde nelle fasi finali della gara tagliando il traguardo al secondo posto con il record personale di 2h03’11”. Wolde ha completato il podio in terza posizione con 2h03’48”.
Alexander Mutiso: “Non ero preoccupato quando sono stato staccato. Il mio piano era seguire il mio ritmo e ha funzionato alla perfezione per me perché sono riuscito ad incrementare il ritmo negli ultimi chilometri e a chiudere al secondo posto”.
Bekele ha superato Geay nei chilometri finali chiudendo al quarto posto in 2h04’19”, prestazione che migliora il precedente record master 40 detenuto dallo svizzero di origini eritree Tadesse Abraham con 2h05’10”.
L’obiettivo di Bekele è partecipare alle Olimpiadi di Parigi nella maratona, anche se la concorrenza etiope è molto forte con tanti atleti in grado di conquistare i tre posti nella squadra olimpica. Si tratta del vincitore della maratona di New York Tamirat Tola, di Sisay Lemma, Tadese Takele ((terzo a Berlino in 2h03’24”), Chalu Deso (2h05’22 a Tokyo) e Dawit Wolde.
Geay ha tagliato il traguardo al quinto posto in 2h04’33”. L’ex primatista mondiale di mezza maratona Kibiwot Kandie, vincitore alla mezza maratona di Valencia in 57’40” nello scorso Ottobre, si è classificato al sesto posto migliorando il record personale con 2h04’48”.
In una gara di livello eccellente con 13 atleti in grado di scendere al di sotto delle 2h06’ l’etiope Chalu Deso si è classificato al quinto posto in 2h05’14” davanti all’etiope Mohamed Esa (2h05’40”), al francese Mehdi Frere (2h05’43”) e all’etiope Gashau Ayale (2h05’46”). Lo spagnolo Tariku Novales ha migliorato il record spagnolo con 2h05’48”.
Tariku Novales: “E’ stata una gara spettacolare. Noi spagnoli siamo fortunati ad avere una gara di grande livello. Ero fiducioso di poter battere il record spagnolo”.
Il francese di origini spagnole Nicolas Navarro é sceso a sua volta al di sotto delle 2h06’ piazzandosi al quattordicesimo posto in 2h05’53”. L’azzurro Nekagenet Crippa, fratello del campione europeo dei 10000 metri Yeman Crippa, ha realizzato lo standard di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi con l’eccellente tempo di 2h07’40” diventando il quarto italiano di sempre dopo Iliass Aouani (2h07’16 a Barcellona nel 2023), Eyob Faniel (2h07”19 a Siviglia nel 2020) e Stefano Baldini (2h07’22” a Londra nel 2006) ma davanti a Giacomo Leone (2h07’52” a Otsu nel 2001).
Neka ha battuto il il primato personale di 2h12’11” realizzato a Roma lo scorso Marzo e il record di famiglia detenuto da Yeman, che corse a Milano in 2h08’57” in Aprile. Il trentino è transitato al 5 km in 14’58”, al 10 km in 30’15”, al 15 km in 45’30”, al 20 km in 1h00’41”, alla mezza maratona in 1h04’02”, al 25 km in 1h16’07” al 30 km in 1h31’21, al 35 km in 1h46’29” e in 2h01’39” al 40 km.
Il tre volte campione del mondo dei 10000 metri Joshua Cheptegei è transitato al 21 km in testa alla gara con un passaggio in 1h00’35”, ma ha ceduto nella seconda metà gara chiudendo al trentasettesimo posto in 2h08’59” al debutto sulla distanza dei 42 km.
Joshua Cheptegei: “La maratona è un nuovo capitolo nella mia vita che ho aperto oggi. Sono orgoglioso di aver concluso la gara anche se il risultato non rispecchia il livello del lavoro svolto in allenamento. La mia preparazione per la maratona è stata rallentata da un infortunio al piede. Intendo correre ancora maratone in futuro, ma soltanto dopo le Olimpiadi di Parigi. Il mio focus è la preparazione per i 10000 metri olimpici. Dopo le delusioni sono sempre riuscito a tornare più forte. E’ la lezione più grande della mia vita. Altri capitoli della mia carriera di maratoneta saranno scritti in futuro”.
Ventotto atleti sono scesi sotto le 2h08’. Mai nessuna gara nella storia aveva fatto registrare così tante prestazioni al di sotto di questa barriera. Il record precedenti era detenuto sempre da Valencia con 18 performance al di sotto delle 2h08’.
Il molisano Giovanni Grano ha tagliato il traguardo al cinquantottesimo posto in 2h13’58”. Yassine El Fathaoui si è ritirato al 15 km per un problema muscolare.
La gara femminile
La gara femminile è iniziata ad un ritmo regolare da 3’12”. Il gruppo di testa ha coperto i primi 5 km in 16’00” e al 10 km in 32’02”. Poco dopo soltanto un terzetto formato da Almaz Ayana, Workenesh Degefa e Hiwot Gebrekidan è rimasto al comando.
Le tre atlete etiopi sono transitate al 21 km in 1h07’29”. La keniana Celestine Chepchirchir ha coperto la prima metà gara in 1h08’20”. Il ritmo è calato leggermente nei successivi 10 km e le leader della gara sono passate al 30 km in 1h36’22”.
Degefa ha lanciato l’attacco decisivo al 33 km staccando Ayana, che ha provato a recuperare lo svantaggio ma non è riuscita a tenere testa alla connazionale. Degefa è passata al 35 km in 1h52’34” con quattro secondi di vantaggio su Ayana. Gebrekidan è rimasta attardata di 51 secondi nei confronti di Degefa.
Degefa ha aumentato il ritmo accumulando un vantaggio ormai incolmabile nei confronti di Ayana.
Degefa è scesa al di sotto delle 2h16’ per la prima volta in carriera con 2h15’51” diventando la settima atleta di sempre sulla distanza. L’etiope ha migliorato il precedente personale di 2h17’41” realizzato a Doha nel 2019 (diciottesima migliore prestazione mondiale all-time). Degefa non correva una maratona da Dubai 2020 conclusa in 2h19’38” ma aveva dimostrato la sua ottima condizione di forma vincendo la mezza maratona di Trento in 1h07’48” lo scorso Ottobre.
Worknesh Degefa: “Sono contenta perché venivo da una lunga pausa di quasi quattro anni dopo una doppia maternità. Il percorso era molto bello e le condizioni erano perfette per correre”.
Ayana, campionessa olimpica a Rio de Janeiro 2016 sui 10000 metri e vincitrice alla Maratona di Amsterdam con 2h17’20” al debutto sulla distanza, ha migliorato il record personale di quasi un minuto con 2h16’22”, ottava migliore prestazione di sempre. Gebrekidan ha completato il podio tutto etiope migliorando il record personale di 1 minuto e 11 secondi.
Celestine Chepchirchir si è classificata al quarto posto in 2h20’46”. Majida Maayouf ha migliorato di cinque minuti il record spagnolo in quinta posizione con 2h21’27” precedendo con lo stesso tempo la turca Sultan Haydar, che ha migliorato il record nazionale.
Majida Maayouf: “E’ stata una gara molto veloce. Sono contenta per aver battuto il mio record nazionale, soprattutto perché nell’ultimo periodo avevo avuto la tosse che mi aveva causato qualche problema nell’avvicinamento a questa maratona”.
Desi Mokonen del Barhein ha tagliato il traguardo in settima posizione in 2h22’29” davanti all’australiana Geneviève Gregson (2h23’08”).
Sofia Yaremchuk ha migliorato di 28 secondi il record italiano fermando il cronometro in nona posizione in 2h23’16”. Il precedente primato era detenuto da Valeria Straneo, che fermò il cronometro in 2h23’44” a Rotterdam nel 2012. Yaremchuk ha corso ad un’andatura regolare da 3’24”-3’25” al km.
L’allieva di Fabio Martelli aveva stabilito il precedente record personale di 2h24’02”a Londra lo scorso Aprile. L’atleta romana di origini ucraine è transitata al 5 km in 17’02”, al 10 km in 34’00”, al 15 km in 51’01”, al 20 km in 1h07’29”, al 21 km in 1h11’44”, al 25 km in 1h25’06”, al 30 km in 1h41’57”, al 35 km in 1h59’01” e al 40 km in 2h15’48”.
Dietro all’azzurra si sono messe in luce anche l’australiana Isobel Bett Doyle, decima in 2h24’03”, e la svizzera Fabienne Schlumpf, undicesima in 2h24’30”.