Fantastica Epis a 10 secondi dal record italiano di maratona: 2h23’54

Grande impresa dell'azzurra a Valencia dove si migliora di quasi un minuto e mezzo

L’impresa era stata annunciata e Giovanna Epis, alla vigilia della 42esima edizione della Maratona di Valencia, si era detta molto fiduciosa delle sue possibilità di migliorare il suo personale di 2h25’20 realizzato proprio l’anno scorso nella città iberica, ma il risultato finale di oggi è andato probabilmente al di là delle sue più rosee aspettative in quanto, la 34enne atleta, ha chiuso la sua fatica con l’eccellente crono di 2h23’54, a soli 10 secondi dal record italiano di Valeria Straneo, e a 7 dalla seconda miglior prestazione italiana di Maura Viceconte.

Per l’azzurra, allenata da Giorgio Rondelli, una enorme soddisfazione nella gara in cui si è classificata alla fine al 15esimo posto assoluto e dove l’etiope Amane Beriso ha vinto con un sensazionale 2h14’58, record della sua nazione e terzo tempo di sempre nella storia, andando peraltro durante il percorso anche sotto la proiezione del primato del mondo della keniana Kosgei di 2h14’04, per poi cedere leggermente nel finale.

Grande debutto sulla distanza dei 42,195 km dell’attesissima Letesenbet Gidey, che in realtà aveva dichiarato di puntare addirittura al record del mondo, ma che in ogni caso arriva seconda realizzando un eccellente 2h16’49 che la fa diventare la sesta donna di sempre, e le regala la soddisfazione del miglior crono di esordio di una maratoneta.

Le dichiarazioni di Giovanna dopo l’arrivo: “Non mi sembra vero e quasi non mi rendo conto di averlo fatto io, questo crono. Sono contentissima di chiudere nel migliore dei modi l’anno più bello della mia vita, per i risultati e per il matrimonio. Sapevo di poter correre forte, per me era una gara contro me stessa e ho sentito un po’ la tensione.

È la prima maratona che ho fatto senza mai rilassarmi, sempre a tutta, ma sarà sempre di più così. Sono un po’ calata nel finale e ho cercato di sprintare quando mi sono accorta che il primato italiano era vicino. Ma la gioia per questo crono è più grande di tutto.

Sembra strano a dirsi, però questa è la maratona in cui mi sono sentita peggio. Al ventesimo chilometro ho avuto problemi intestinali, che sono riuscita a gestire. Da lì in poi non ho preso nessun gel ai rifornimenti, solo poca acqua e il mal di pancia non si è acutizzato anche se è rimasto fino alla fine.

Alla mezza ho pensato che forse stavo rischiando troppo, perché ero partita con l’idea di transitare in 1h12:20 e invece il passaggio mi sembrava più veloce del previsto”.

Non è mai facile correre due maratone ravvicinate, in meno di quattro mesi. Però non avevo niente da perdere e, se l’anno scorso per me qui era la rivalsa dopo la delusione delle Olimpiadi dove non ho corso come avrei voluto, stavolta ero contenta del risultato degli Europei.

Alla vigilia pensavo che il record italiano fosse più lontano, ma significa che sono cresciuta e gli allenamenti dell’ultimo periodo lo avevano dimostrato grazie a un grande lavoro di squadra fatto con il mio allenatore Giorgio Rondelli, che riesce sempre a valutare tutto al meglio, con la mental coach Maria Chiara Crippa e con il massaggiatore Matteo Fumagalli, oltre al personal trainer Stefano Pozzi.

Con mio marito Luca Tocco adesso finalmente andremo in viaggio di nozze, tre mesi dopo il matrimonio. Tra un paio di settimane partiremo per stare una ventina di giorni negli Stati Uniti, a Los Angeles e San Francisco, con Capodanno alle Hawaii. Per l’anno prossimo ho già in mente di correre una maratona in primavera, ad aprile, per migliorarmi ancora e poi quella dei Mondiali di Budapest ad agosto”.

La gara maschile

Ancora meglio tra gli uomini fa un altro esordiente, il keniano Kelvin Kiptum, che vince nel fantastico e quasi incredibile crono di 2h01’53, terzo della storia dietro al primato del mondo di Eliud Kipchoge di 2h01’09 ed al 2h01’41 di Kenenisa Bekele.

Al secondo posto, molto staccato, il tanzaniano Gabriel Gerald Geay in 2h03’00 e record nazionale, al terzo l’altro keniano Alexander Mutiso in 2h03’29, mentre il campione del mondo l’etiope Tamirat Tola è quarto in 2h03’40, con un crono a solo 1 secondo dal suo personale.

Alla fine saranno 9 gli atleti sotto le 2h06′ con l’azzurro Daniele D’Onofrio che chiude 33esimo in 2h12’47.

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