Oggi la maratona di Berlino con la presenza di Re Kipchoge

I principali protagonisti e le dichiarazioni alla vigilia della corsa tedesca

Il primatista del mondo della maratona, il 37enne keniano Eliud Kipchoge, sarà il protagonista più atteso della 48esima edizione della Berlin Marathon, corsa sui 42,195 km che fa parte del circuito Abbott World Marathon Majors ed è una gara targata World Athletics Platinum Label.

Il fuoriclasse africano, che torna a correre la Maratona di Berlino quattro anni dopo aver stabilito il suo record con lo straordinario tempo di 2h01’39 nell’edizione del 2018, ha vinto il secondo oro olimpico consecutivo di maratona l’anno scorso a Sapporo, cinque anni dopo il trionfo di Rio de Janeiro 2016, diventando il terzo atleta a centrare la doppietta a cinque cerchi sulla distanza dei 42,195 km, dopo Abebe Bikila (Roma 1960 e Tokyo 1964) e Waldemar Cierpinski (Montreal 1976 e Mosca 1980).

Kipchoge, che in carriera ha vinto 16 gare su 18 disputate nella distanza, insegue la quarta vittoria sulle strade della capitale tedesca su cinque partecipazioni dopo i successi nel 2015 in 2h04’00, nel 2017 in 2’03”32 e nel 2018 in 2’01”39, nel corso del 2022 ha vinto la World Marathon Majors di Tokyo stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 2h02’40.

Con una vittoria nell’edizione di quest’anno il keniano eguaglierebbe il primato di quattro successi alla Maratona di Berlino detenuto da Haile Gebrselassie, che tagliò per primo il traguardo nei pressi della Porta di Brandeburgo per quattro anni di fila dal 2006 al 2009.

Eliud sfiderà di nuovo l’etiope Guye Adola, vincitore della passata edizione in 2h05’45 davanti a Kenenisa Bekele in una giornata calda, che nell’edizione del 2017 corse alla pari con Kipchoge fino agli ultimi chilometri prima di concludere al secondo posto in 2h03’46, miglior tempo mai realizzato da un maratoneta al debutto sulla distanza.

Le dichiarazioni di Kipchoge: “Ringrazio gli organizzatori per avermi invitato ancora. Berlino ha il percorso più veloce. E’ la città dove l’essere umano può dimostrare il suo potenziale e spingersi oltre i propri limiti, però non mi sento di promettere il record del mondo ma voglio ispirare una nuova generazione e fare innamorare tutti della maratona. Mi sono allenato duramente ed ogni giorno per me è una nuova sfida.

Voglio disputare una buona gara e poi l’obiettivo è correre per la terza volta la maratona olimpica a Parigi. Credo di poter raggiungere la mia forma migliore in quell’occasione per vincere il terzo oro e dimostrare a tutto il mondo quanto è bella questa corsa”.

Le parole di Adola: “Sono contento di correre di nuovo a Berlino e di difendere il mio titolo vinto l’anno scorso. Ho ottimi ricordi di questa città perché qui ho corso il record personale al mio debutto sulla distanza nel 2017. Il mio obiettivo è scendere sotto le 2h03. Mi sono preparato bene. Non vedo l’ora di correre. Per me Kipchoge è un eroe”.

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Kipchoge e Adola sono due dei sei atleti in gara accreditati di un personale al di sotto delle 2h06. In tutto ci saranno 13 atleti in gara in grado di correre in meno di 2h07 e ben diciotto atleti che vantano tempi al di sotto delle 2h08.

L’eritreo Girmay Ghebrselassie, che disputerà la seconda maratona di questa stagione sette mesi dopo il terzo posto alla Maratona di Siviglia con il record personale di 2h05’3, ha vinto il titolo campione del mondo a Pechino nel 2015 e la Maratona di New York nel 2016 in 2h07’51.

Gli altri protagonisti in gara dovrebbero  essere l’etiope Dejene Debela, secondo a Chicago in 2h05’46 nel 2019, il keniano Mark Korir, primo a Parigi nel 2015 con il record personale di 2h05’49 e a Francoforte nel 2016 in 2h06’48, e più di recente quarto a Seul nel 2022 in 2h06’54, gli etiopi Ashenafi Moges, quarto a Milano in 2h07’06, Tadu Abate, sesto ad Amsterdam in 2h06’13 nel 2019 e terzo a Entshede nel 2022 in 2h07’59, il keniano Bethwel Yegon, secondo nell’edizione della Maratona di Berlino del 2021 in 2h06’14 alle spalle di Adola, l’etiope Awet Habte, quinto a Siviglia in 2h06’25, il giapponese Ryu Takaku, ottavo alla maratona di Tokyo nel 2020 in 2h06’45, l’eritreo Oqbe Kibrom Ruesom, terzo a Vienna in 2h07’25 e undicesimo a Valencia nel 2020 con 2h05’53.

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Ci saranno 13 maratoneti giapponesi, con un miglior tempo di accredito inferiore alle 2h10’, che avranno come obiettivo quello di ottenere la qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.

Il primatista austriaco Peter Herzog (record di 2h10’06) insegue il sogno di diventare il primo atleta del suo paese a scendere sotto la barriera delle 2h10’.

Il miglior tedesco in gara è Johannes Motschmann, che ha contribuito alla medaglia d’argento a squadre della Germania agli Europei di Monaco di Baviera dello scorso 15 Agosto.

Johannes Motschmann: “La Maratona di Berlino è la più grande della mia carriera. Sono di Berlino e per questo considero questa gara più importante rispetto agli Europei di Monaco”.

Tra le tante celebrità ai nastri di partenza ci sarà anche il grande calciatore del Milan e della nazionale brasiliana Kakà.

Kakà: ”Volevo correre una maratona major e i miei amici mi hanno consigliato di venire a Berlino. Domenica voglio correre in 3h40’. La maratona è speciale perché perché gli atleti élite partono insieme agli amatori. Sono davvero eccitato”.

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Gara femminile

Sarà la trentasettenne statunitense Keira D’Amato la protagonista più attesa tra le donne dopo avere vinto la maratona di Houston con il record nord americano di 2h19’12 lo scorso gennaio, ed essersi piazzata all’ottavo posto nella maratona dei Campionati del Mondo di Eugene con 2h23’34, dopo essere stata convocata per la rassegna iridata in sostituzione dell’infortunata Molly Seidel.

La fondista statunitense, che in questo mese si è aggiudicata il titolo statunitense della 20 km con il tempo di 1h04’29, ha il miglior tempo tra le iscritte a Berlino e l’unico crono tra le atlete presenti nella capitale tedesca al di sotto delle 2h20.

D’Amato ha iniziato la sua carriera correndo a scuola e all’università, ma la sua attività agonistica è stata rallentata da un infortunio quando aveva 24 anni che l’ha portata ad abbandonare temporaneamente in un periodo in cui è diventata madre di due bambini e ha lavorato in un’agenzia immobiliare.

E’ tornata a correre a buoni livelli a 30 anni e ora ha compiuto un salto di qualità a livello mondiale. Nella sua precedente partecipazione alla Maratona di Berlino D’Amato migliorò il record personale di sei minuti correndo in 2h34’55 nel 2019.

Le dichiarazioni di D’Amato: “Mi piacerebbe correre ancora più velocemente rispetto al mio record nordamericano. Sarebbe un sogno vincere la maratona di Berlino. E’ sempre stata la mia ambizione. Il percorso è molto veloce e piatto. L’organizzazione è eccellente. Il sostegno del pubblico è fantastico. Nonostante il periodo di recupero molto ridotto dopo l’ottavo posto ai Mondiali di Eugene sono ottimista di poter correre forte”.

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Per vincere a Berlino potrebbe essere necessario battere il primato del percorso detenuto dalla keniana Gladys Cherono con 2h18’11 dall’edizione 2018.

Il campo delle partenti annovera sette atlete con un primato personale al di sotto delle 2h23. Si tratta del cast di maggior livello tecnico nella storia della competizione. Molte atlete proveranno a scendere per la prima volta in carriera al di sotto delle 2h20.

La keniana Nancy Jelagat, seconda alla mezza maratona di Berlino del 2021 in 1h05’21 e vincitrice nell’ultima edizione della Maratona di Valencia in 2h19’31, era tra le atlete più attese e ha dovuto rinunciare alla maratona di Berlino per un piccolo infortunio al ginocchio.

Le tre migliori etiopi in gara saranno Gutemi Shone, Workenesh Edesa e Sisay Gola, con la prima che ha migliorato il personale di 2h20’11 a Dubai nel 2020 e ha corso in 2h21’46 a Praga l’anno scorso.

Edesa ha realizzato il record personale di 2h20’54 a Valencia nel 2019 e si è piazzata seconda a Riyadh in 2h26’55 nel 2022. Gola si è migliorata correndo in 2h20’50 a Siviglia lo scorso febbraio.

Da seguire anche le altre etiopi Bekelesh Gudeta, vincitrice alla Maratona di Praga in 2h22’56 lo scorso maggio, e Tigist Abeyechew, quarta a Dubai nel 2020 in 2h22’45.

Le keniane Maurine Chepkemoi e Vibian Chepkurui completano la lista delle atlete accreditate di un record personale al di sotto delle 2h21.

Chepkemoi si è piazzata seconda ad Amsterdam nel 2021 con 2h20’18 e ha vinto la Maratona di Enshede sempre in Olanda in 2h21’10 dello scorso aprile.

Chepkirui, che si è aggiudicata la Maratona di Vienna per la seconda volta in carriera in 2h20’59 lo scorso Aprile, ha fatto delle dichiarazioni molto ottimistiche: “Voglio vincere la gara e scendere sotto le 2h20.”

Nell’edizione dell’anno scorso l’etiope Gotytom Gebrselase si impose al debutto sulla distanza in 2h20’09. Altre due debuttanti africane potrebbero seguire l’esempio di Gebrselase e usare la maratona di Berlino come trampolino di lancio per la loro carriera.

Si tratta della keniana Rosemary Wanjiru, quarta classificata sui 10000 metri ai Mondiali di Doha 2019) e dell’etiope Nigsti Haftu, prima alla mezza maratona di Parigi in 1h07’36 dello scorso 6 Marzo e sesta alla mezza maratona di Valencia del 2021 in 1h06’17.

La quarantottesima edizione della Maratona di Berlino ha fatto registrare 45527 iscritti provenienti da 157 paesi.

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