Oggi la maratona di New York con l’azzurro Meucci

La presentazione e le dichiarazioni dei protagonisti più attesi

E’ finalmente arrivato il giorno della Maratona di New York, probabilmente la più famosa 42,195 km del mondo, che si snoderà nel pomeriggio italiano sull’affascinante percorso che va dal Ponte di Verrazzano fino a Central Park, nella sua 51esima edizione in cui è prevista la partecipazione di circa cinquantamila runners attesi da ogni parte del pianeta.

Tra i tantissimi italiani che proveranno il fascino di questa mitica competizione ce ne sarà uno da seguire con particolare attenzione, l’ex campione europeo di Zurigo 2014 Daniele Meucci, che proverà ad emulare la grande impresa realizzata l’anno scorso dal primatista italiano sulla distanza, Eyob Faniel, che conquistò un prestigioso terzo posto.

Il 37enne atleta pisano, allenato da Luciano Di Pardo e Giada Bertucci, torna in azione a distanza di meno di tre mesi dalla maratona dei campionati europei di Monaco di Baviera, dove terminò al tredicesimo posto con il tempo di 2h14’22 risultando il migliore della squadra azzurra ma, in stagione, ha pure ottenuto il proprio personale a Siviglia nel mese di febbraio, scendendo per la prima volta sotto le due ore e dieci con 2h09’25.

Per Daniele sarà la sua terza partecipazione all’evento della Grande Mela, che lo ha visto presente nel 2013, con il decimo posto finale, e nel 2018 con il cinquantunesimo.

Fortissima la concorrenza che il nostro atleta troverà sulla sua strada a cominciare dal keniano Albert Korir, già vincitore nella gara maschile dell’anno scorso con il tempo di 2h08’22, e secondo nell’edizione della corsa del 2019 in 2h09’36, ma che si è sempre molto ben distinto nelle altre maratone della sua carriera, imponendosi a Vienna nel 2017 in 2h08’40, Houston nel 2019 in 2h10’02 e a Ottawa nel 2019 con il record personale di 2h08’03.

In caso di vittoria keniana nell’edizione di quest’anno, il paese africano riuscirebbe a vincere tutte le sei maratone World Majors disputate nel 2022 dopo i trionfi di Eliud Kipchoge a Tokyo e a Berlino, Evans Chebet a Boston, Amos Kipruto a Londra e Benson Kipruto a Chicago.

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Le dichiarazioni della vigilia di Korir: “Sono davvero felice di tornare a New York dopo la vittoria dell’anno scorso, ma sento una grande responsabilità nel difendere il mio titolo. Sono rimasto sorpreso nel vedere che pochi atleti nella storia sono riusciti a vincere il titolo conquistato l’anno precedente, ma mi sto allenando duramente per aggiungere il mio nome a questa lista. Non è mai facile, ma devo beneficiare della mia esperienza. Tuttavia i miei avversari sono molto competitivi. Ho accumulato molti chilometri in allenamento. Tutto può succedere nelle maratone”.

Il cast presenta, in ogni caso, meno atleti keniani rispetto al passato e, di fatto, i migliori nove atleti iscritti della entry list provengono da nove nazioni diverse e di questi vanno citati in particolare il connazionale di Korir, Evans Chebet, l’etiope Shura Kitata, l’olandese Abdi Nageeye, il brasiliano Daniel Do Nascimento, il giapponese Suguru Osako, lo statunitense Galen Rupp, il marocchino Mohamed El Aaraby e il burundese Olivier Irabaruta.

Albert Korir (foto organizzatori New York 2021)
Albert Korir (foto organizzatori New York 2021)

Chebet, che ha vinto a Boston nello scorso aprile in 2h06’51 con uno split tra il 35° km e il 40° km fatto in un eccellente 13’55 sulla collina “spaccagambe” chiamata Heartbreak Hill, e l’edizione del 2020 della Trinidad Alfonso Valencia Marathon in 2h03’00, vanta il miglior tempo tra tutti gli iscritti della Maratona di New York 2022 e settima performance di sempre.

Il keniano Chebet, che si è piazzato quarto a Londra nel 2021 e ha vinto quattro delle ultime cinque gare disputate, punta a diventare il terzo atleta dal 2000 in poi a vincere le due classiche maratone di Boston e New York nello stesso anno. L’atleta si allena con il coach bresciano Claudio Berardelli, che potrebbe centrare un fantastico tris dopo i trionfi degli altri due allievi Amos Kipruto e Benson Kipruto, che si sono imposti rispettivamente a Londra e a Chicago nel corso del 2022.

Kitata é salito sulla ribalta internazionale nel 2017 vincendo le maratone di Roma in 2h07’28” e di Francoforte in 2h05’50. L’anno successivo l’atleta etiope si è classificato secondo a Londra con il record personale di 2h04’49” e a New York in 2h06’01” nel 2018. Ha il secondo miglior tempo tra gli iscritti della gara e ha conquistato il successo più prestigioso della sua carriera nel 2020 a Londra in 2h05’41. Nelle sue maratone più recenti si è piazzato sesto a Londra nel 2021 in 2h07’51, quinto a Tokyo in 2h06’12” nel 2022, ma si è ritirato alle Olimpiadi di Tokyo.

Nageeye ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 in 2h09’58 e si è imposto alla Maratona di Rotterdam con il record olandese di 2h04’56 lo scorso aprile. Nell’edizione dell’anno scorso della Maratona di New York, l’atleta di origini somale si è piazzato al quinto posto in 2h11’39 mentre si è ritirato nella maratona dei Campionati del Mondo in Oregon.

Il miglior atleta statunitense in gara è Galen Rupp, che ha vinto l’argento sui 10000 metri a Rio de Janeiro 2016 e il bronzo nella maratona di Tokyo 2021 nelle ultime due edizioni delle Olimpiadi. L’atleta, che ha stabilito il record personale di 2h06’07 in occasione della Maratona di Praga nel 2018, ha avuto una stagione difficile condizionata dagli infortuni e dal covid e non è andato oltre il diciannovesimo posto ai campionati iridati di Eugene. Nella sua carriera ha collezionato due piazzamenti da podio a Chicago (primo nel 2017 e secondo nel 2021) e un secondo posto a Boston nel 2017.

Galen Rupp (foto organizzazione)
Galen Rupp (foto organizzazione)

Galen Rupp: “Mi sento sempre meglio. La mia forma ha fatto molti progressi negli ultimi mesi. Sono davvero eccitato”.

Gli altri top runner statunitensi in gara sono l’atleta di origini keniane Leonard Korir (2h07’56 di personale e quarto classificato ai Trials Olimpici del 2020), Scott Fauble (2h08’52), Abdi Abdirahaman (2h08’56) e Marty Hehir (2h08’59).

Do Nascimiento ha stabilito il primato sudamericano con 2h04’54 in occasione del terzo posto a Seul lo scorso aprile, e si è piazzato ottavo ai Mondiali statunitensi dello scorso luglio.

Osako si è classificato quarto a Tokyo nel 2020 in 2h05’29, terzo a Boston nel 2017 in 2h10’28 e a Chicago nel 2018 in 2h05’50 e sesto alle Olimpiadi di Tokyo. Il nipponico aveva dichiarato l’intenzione di ritirarsi dopo i Giochi Olimpici ma ha cambiato idea. Nel suo ultimo test prima di New York ha corso in 1h01’05 nella mezza maratona alla Great North Run di Newcastle.

El Aaraby si è piazzato secondo nell’edizione dell’anno scorso della Maratona di New York in 2h09’06 davanti all’azzurro Eyob Faniel e ha stabilito il record personale di 2h06’55 a Parigi nel 2022. Il marocchino è classificato ventunesimo ai Mondiali di Eugene in 2h10’33 e terzo ai Campionati del Mondo militari.

Un altro atleta da seguire è il quarantenne svizzero di origini eritree Abraham Tadesse, che ha migliorato i record personali con 59’53 sulla mezza maratona a Copenaghen e 2h06’38”sulla maratona a Zurigo in questa stagione. L’atleta si è piazzato settimo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 e quinto a New York nel 2017.

Il cast è completato dal burundese Olivier Irabaruta, secondo alla Maratona di Zurigo in 2h07’13, dal giapponese Tetsuya Yoroizaka, secondo alla Maratona di Beppu Oita con il record personale di 2h07’55, e dall’etiope Girma Bekele Gebre, terzo a New York nel 2019 in 2h08’38 alle spalle del vincitore Geoffrey Kamworor.

La gara femminile

La campionessa mondiale di maratona Gotytom Gebrselase sfida la medaglia d’oro iridata di corsa campestre Hellen Obiri in un gara che si preannuncia anche più appassionante di quella maschile.

Gebrselase ha vinto la Maratona di Berlino nel 2021 in 2h20’09 al debutto sulla distanza e la medaglia d’oro ai Mondiali di Eugene lo scorso luglio battendo il record dei campionati con 2h18’11. La maratoneta etiope si è piazzata al terzo posto alla Maratona di Tokyo nello scorso Marzo in 2h18’18.

Le dichiarazioni di Gebrselase: “Vincere il titolo mondiale a Eugene è stato come realizzare un sogno. Sono onorata di poter correre la prossima maratona di New York, che ospita la più grande maratona del mondo. So che è un percorso difficile. Non vedo l’ora di avere nuovi successi in questa gara”.

Gebreselase è una delle tre campionesse del mondo in gara nella corsa della Big Apple insieme a Edna Kiplagat e a Hellen Obiri.

Gotytom Gebrselase (foto Colombo/FIDAL)
Gotytom Gebrselase (foto Colombo/FIDAL)

La keniana Obiri, che ha scelto New York per il suo debutto in maratona, ha conquistato in carriera due medaglie d’oro sui 5000 metri in due edizioni consecutive dei Campionati del Mondo di Londra 2017 e di Doha 2019 e l’argento sui 10000 metri ai Mondiali di Eugene 2022 oltre a due argenti olimpici sui 5000 metri a Rio de Janeiro 2016 e a Tokyo 2021.

Nelle prime corse su strada della sua carriera la fuoriclasse keniana si è piazzata seconda alla mezza maratona di Ras Al Khaimah stabilendo il record personale con 1h04’22 e ha vinto due mezze maratone a Istanbul in 1h04’48 e nella Great North Run di Newcastle in 1h07’05 davanti a Peres Jepchirchir e Almaz Ayana.

In pista Obiri è nona nelle liste mondiali all-time sui 5000 metri con 14’18”37. Sulle distanze più brevi ha vinto la Great Manchester Run sui 10 km dello scorso Maggio.

Obiri, che si é trasferita a Boulder in Colorado per allenarsi sotto la guida di Dathan Ritzenhein, ex fondista statunitense dai personali di 12’58”27 sui 5000 metri e 2h07’47 sulla maratona, si allena con la due volte campionessa del mondo di maratona Edna Kiplagat che vive negli Stati Uniti da una decina di anni e sarà anche lei in gara a New York.

Le parole di Obiri: “Tutti mi hanno accolto molto bene negli Stati Uniti. L’ambiente di allenamento è perfetto. L’allenamento è simile a quello che ho svolto in Kenya. Penso che possa diventare un posto ideale dove mia figlia può crescere. La sfida più grande è stata la lontananza dalla mia famiglia. Mi sta mancando molto. Ho visto tante volte la Maratona di New York in televisione.

So che il percorso è molto difficile, ma spero che la mia esperienza nelle gare in pista, su strada e nelle corse campestri mi aiuterà ad affrontare al meglio i saliscendi del percorso. Seguirò i consigli del mio allenatore, che ha gareggiato tante volte a New York ”.

Hellen Obiri (foto Chiara Montesano)
Hellen Obiri (foto Chiara Montesano)

Kiplagat, che ha collezionato quattro successi nel circuito delle World Marathon Majors a New York nel 2010, a Londra nel 2014 e a Boston nel 2017, nelle ultime quattro gare disputate si è piazzata seconda a Boston nel 2019, quarta ai Mondiali di Doha 2019, seconda a Boston nel 2021 e quarta sempre a Boston nel 2022.

La keniana, che compirà 43 anni il prossimo 15 novembre, vanta un primato personale di 2h19’50 realizzato a Londra nel 2012 e si è piazzata al quarto posto alla Maratona di Boston dello scorso aprile in 2h21’40”.

Il 2022 è stato l’anno delle vittorie di grandi maratonete all’esordio in maratona con Yalemzerf Yehualaw che ha debuttato vincendo ad Amburgo con il miglior tempo per un’esordiente di 2h17”23 lo scorso aprile, mentre lo scorso ottobre Almaz Ayana ha corso la sua prima maratona ad Amsterdam vincendo in 2h17’20. Il prossimo Dicembre Letesenbet Gidey correrà per la prima volta sulla distanza dei 42,195 km km a Valencia.

La vincitrice della passata edizione Peres Jepchirchir è stata costretta invece a rinunciare alla difesa del titolo per un infortunio.

Lonah Chemtai Salpeter torna a gareggiare negli Stati Uniti quattro mesi dopo aver vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene in 2h20’18. Nel circuito delle World Marathon Majors la maratoneta israeliana di origini keniane ha vinto a Tokyo nel Marzo 2020 stabilendo il record personale con 2h17’45”. In carriera è scesa quattro volte al di sotto della barriera delle 2h20’.

Nelle ultime due edizioni dei Campionati Europei Salpeter ha conquistato l’oro sui 10000 metri a Berlino nel 2018 e il bronzo sulla stessa distanza a Monaco di Baviera nel 2022. Sapeter è nata e cresciuta in un villaggio senza elettricità e acqua corrente a West Pokot County nell’Ovest del Kenya.

Si è trasferita in Israele nel 2008 per lavorare come baby sitter dei bambini dell’Ambasciatore keniano. Ha conosciuto il suo futuro marito Dan Salpeter di nazionalità israeliana nel 2011 e si è sposata nel 2014. Il figlio Roy è nato nel Dicembre 2014. Lonah è diventata cittadina israeliana nel 2016. Dopo gli Europei di Berlino 2018 ha vinto la Maratona di Firenze stabilendo il record israeliano con 2h24’17”.

Salpeter spera che la medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene possa essere un trampolino di lancio per un altro piazzamento di prestigio a New York.

Lonah Salpeter: “Sogno di correre a New York da tanto tempo. L’obiettivo è piazzarmi tra i primi tre”.

La ventisettenne etiope Senbere Teferi proverà a diventare la prima atleta a vincere la New York Marathon, la New York Mini di 10 km e la TCS New York Marathon nello stesso anno. In carriera Teferi ha conquistato due medaglie d’argento sui 5000 metri ai Campionati del Mondo di Pechino 2015 e ai Mondiali di corsa campestre di Guyiang nello stesso anno.

Teferi ha stabilito il record personale di 1h05’32” sulla mezza maratona a Valencia nel 2019. Vanta inoltre record personali in pista di grande livello come 8’32”49 sui 3000 metri, 14’15’24” sui 5000 metri e 30’40”59 sui 10000 metri.

Un’altra atleta da seguire è Viola Lagat Cheptoo, seconda classificata nella passata edizione della Maratona di New York in 2h22’44” (quarto miglior tempo mai realizzato nella storia della Maratona di New York) e sesta a Boston nel 2022.

Cheptoo, sorella minore del campione del mondo dei 1500 e dei 5000 metri di Osaka 2007 Bernard Lagat, si è piazzata al sesto posto alla Maratona di Boston in 2h23’47” e ha vinto la mezza maratona di Napoli del 2020 in 1h06’47”. L’emergente keniana Sharon Lokedi torna a New York, dove ha stabilito il record personale sulla mezza maratona con 1h08’14” lo scorso Marzo.

Il cast delle atlete keniane è completato da Caroline Rotich, vincitrice alla Maratona di Boston nel 2015 in 2h24’55” e quarta classificata a Chicago nel 2012 in 2h23’22”-

Le speranze statunitensi sono riposte su Keira D’Amato che, ha dapprima stabilito il primato nazionale correndo la Maratona di Houston in 2h19’12 lo scorso gennaio, poi si è piazzata ottava ai Mondiali di Eugene a luglio e, infine, ha disputato la Maratona di Berlino soltanto sei settimane fa piazzandosi al sesto posto in 2h21’48. Il record statunitense, peraltro, è stato successivamente battuto da Emiiy Sisson a Chicago con 2h18’29 lo scorso ottobre.

Le altre atlete di casa in gara sono Emma Bates (seconda a Chicago nel 2021 in 2h24’20 e settima classificata ai Mondiali di Eugene con il record personale di 2h23’18”), la top runner di origini keniane Aliphine Tuliamuk (campionessa statunitense ad Atlanta nel 2020 in 2h27’23” e terza classificata a Rotterdam nel 2019 in 2h26’50”), Des Linden (vincitrice alla Maratona di Boston nel 2018 e seconda a Chicago nel 2010), Nell Rojas (sesta a Boston nel 2021 in 2h27’12”) e Stephanie Bruce (sesta a Chicago nel 2019 in 2h27’47”), Lindsay Flanagan, che ha vinto l’argento ai Pan American nel 2015 e ha corso la maratona in 2h24’35” in Australia lo scorso Luglio.

Tra le iscritte ci sono anche le australiane Eloise Wellings e Jessica Stenson e la giapponese Mao Uesugi, seconda classificata alla Maratona di Osaka.

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