Positivo rientro agonistico sulla distanza dei 42,195 km da parte del primatista italiano sulla distanza, Eyob Faniel, il quale chiude la sua fatica sulle strade di Osaka in Giappone nel buon crono di 2h07’53, sulle strade di Osaka, in Giappone, a poco più di mezzo minuto dal suo record di 2h07’19 ottenuto proprio tre anni fa a Siviglia.

Faniel tornava a gareggiare nella maratona a distanza di 15 mesi da quella di New York 2021 dove aveva conquistato un prestigioso terzo posto e adesso tale crono gli garantisce ampiamente il minimo per la partecipazione ai prossimi Mondiali di Budapest, dopo un 2022 contraddistinto per lui da vari problemi fisici.

Il successo della gara è andato all’etiope Hailemaryam Kiros con 2h06’01, davanti all’ugandese Victor Kiplangat (2h06’03) e al tanzaniano Alphonce Simbu (2h06’19), mentre va anche rilevato da un punto di vista statistico che soltanto altri due azzurri hanno corso in meno di 2h08 nella loro carriera sulle maratone, l’olimpionico Stefano Baldini (in quattro occasioni) e Giacomo Leone.

Le dichiarazione di Eyob: “Dovevo rientrare in gara e ce l’ho fatta. Sapevo di non essere al massimo della forma, anche per questo sono soddisfatto di com’è andata. Mi sono sentito bene fino al 29° chilometro, senza però riuscire a rispondere subito agli attacchi quando si sono fermate le lepri e ho un po’ sofferto, con le gambe dure anche a causa del freddo.

Più avanti mi sono sbloccato, intorno al 36esimo, ricominciando a correre meglio. Non pensavo al record italiano, ma solo a finirla con buone sensazioni e sono contento di averla portata a termine così, per ricordarmi che sono un maratoneta. Mi fa ben sperare per le prossime gare.

Ora devo lavorare su quello che mi è mancato. Nell’ultimo periodo in Eritrea mi sono allenato bene, ma con qualche stop per il fastidio al medio gluteo che non è facile da gestire. L’infortunio della scorsa stagione mi ha insegnato tanto e un grande aiuto l’ho avuto dal coach Claudio Berardelli. Sono stato tre mesi lontano da casa, ci voleva concentrazione, ma alla fine il lavoro ha pagato. Torno a casa felice, con il cuore in pace, per riabbracciare la mia famiglia”.

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