Il keniano Alexander Mutiso Munyao ha vinto a sorpresa la gara maschile della quarantaquattresima edizione della Maratona di Londra, con il crono di 2h04’01, battendo con un allungo decisivo negli ultimi 2 chilometri il quarantunenne etiope Kenenisa Bekele, autentica leggenda dell’atletica mondiale, secondo con il crono di 2h04’15 che gli è valso il miglioramento della già sua miglior prestazione di sempre over 40, ma soprattutto un’ipoteca per la partecipazione alle prossime Olimpiadi di Parigi avendo ampiamente realizzato il minimo richiesto, anche se nel ranking mondiale ci sono altri 5 atleti della sua nazione che lo hanno raggiunto con tempi migliori del suo.

Ricordiamo come il fenomenale atleta, che compirà 42 anni il prossimo 13 giugno, abbia vinto in carriera 22 titoli mondiali tra pista e corsa campestre ma anche e soprattutto 3 ori olimpici sempre in pista e di come, dopo essersi dedicato alla maratona ed avere anche realizzato l’attuale primato nazionale dell’Etiopia con 2h01’41 nel 2019, non sia mai riuscito a partecipare a nessun grande evento mondiale per la sua nazione in tale specialità.

Le sue possibilità di trovare un posto tra i 3 disponibili per Parigi non sono poi così ridotte, benché abbia davanti 5 altri suoi connazionali, perché conterà la decisione del responsabile tecnico della federazione etiope e poi bisognerà anche capire chi si renderà disponibile perché, per ragioni anche economiche di partecipazione ad altre maratone in periodi poco successivi alle Olimpiadi stesse, talora capita che qualche atleta ci possa rinunciare spontaneamente anche se succede più spesso per i Mondiali.

Tornando alla gara maschile di Londra, un gruppo di testa composto da dodici atleti è partito ad un ritmo molto veloce transitando al 5 km in 14’35” e al 10 km in 29’03”. Munyao, Bekele, Tamirat Tola (campione del mondo di Eugene 2022 e vincitore a New York nel 2023) e il vincitore della Maratona di Chicago 2021 Seifu Tura erano tra i dieci atleti al comando, che sono passati al 21 km in 1h01’29” con 80 secondi di vantaggio sul britannico Emilie Cairess.

Otto atleti erano ancora in testa al trentesimo km. Il gruppo si è ridotto a cinque atleti (Munyao, Bekele, Tola, Dawit Wolde e Milkesa Mengesha) dopo 1 ora e 30 minuti di gara.

Un terzetto di testa formato da Bekele, Munyao e Mengesha ha staccato Tola e Wolde meno di dieci minuti dopo.

Mengesha non é riuscito a tenere il passo con Munyao e Bekele, che hanno iniziato il lungo testa a testa. Munyao ha lanciato l’attacco decisivo a quattro chilometri dalla fine lungo il tratto del Fiume Tamigi. Il keniano ha preso un vantaggio di sei secondi nei confronti di Bekele e ha aumentato il suo vantaggio nella parte finale della gara prima di tagliare il traguardo in 2h04’01” con 14 secondi di vantaggio sull’etiope che ha stabilito il miglior tempo di sempre per un atleta al di sopra dei 40 anni con 2h04’15”. Il quarantunenne etiope ha ripetuto il secondo posto della Maratona di Londra del 2017.

Tamirat Tola é stato uno dei primi atleti a cedere dopo essere stato staccato da Munyao e Bekele. Molti degli atleti africani accreditati dei migliori tempi si sono ritirati nelle fasi finali e sono stati raggiunti e superati dai britannici Emilie Cairess e Mahamed Mahamed.

Munyao aveva già corso due volte al di sotto delle 2h04’ a Valencia nel 2022 (terzo in 2h03’29”) e nel 2023 (secondo in 2h03’11”). Sempre nella città spagnola è sceso sotto i 58 minuti nella mezza maratona con 57’59” nel 2020. In pista ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali under 18 sui 3000 metri a Donetsk nel 2013.

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Alexander Munyao Mutiso: “Al quarantesimo chilometro ho sentito la pressione di Bekele, ma ero fiducioso perché mi ero allenato bene per questa gara. Dopo il quarantesimo km pensavo di avere energia sufficiente per vincere. Per questo motivo ho attaccato e sapevo che avrei vinto”.

Kenenisa Bekele: “Sono andato vicino alla vittoria. Ho sentito dolore alla schiena. Sono felice ma un po’ deluso. Ho ancora davanti due o tre anni di maratona”.

Emilie Cairess (vice campione europeo di cross nel 2022 a Venaria Reale) ha tagliato il traguardo in 2h06’46 diventando il secondo britannico più veloce della storia e il primo atleta di casa a raggiungere il podio a Londra dai tempi di Mo Farah nel 2018. Cairess era allenato da Alan Storey ma dal 2022 è seguito dal tecnico piemontese Renato Canova.

Mahamed Mahamed si è piazzato al quarto posto con il record personale di 2h07’05”. Il francese Hassan Chahdi ha completato una grande giornata per la maratona europea classificandosi al terzo posto in 2h07’15”.

Mahamed Mahamed: “E’ un sogno che si avvera. Non riesco a smettere di sorridere. La corsa di lunga distanza britannica continua a migliorare. Io e Cairess abbiamo ancora diversi anni davanti”.

La Svizzera ha vinto entrambe le gare wheelchair con Marcel Hugh a livello maschile in 1h28’35” davanti allo statunitense Daniel Romanchuk (1h29’06”) e al britannico David Weir (1h29’58”) e Catherine Debrunner nella competizione femminile con 1h38’54” davanti alla connazionale Manuela Schaer (1h39’38”).

La gara riservata solo alle donne

La campionessa olimpica Peres Jepchirchir ha trionfato nella gara femminile della quarantaquattresima edizione della Maratona di Londra stabilendo la migliore prestazione mondiale di sempre per una gara soltanto femminile senza pacemaker maschili con 2h16’16”. Jepchirchir ha tolto 45 secondi al precedente primato “women-only” stabilito dalla connazionale Catherine Ndereba sempre a Londra in 2h17’01”.

Un gruppo di testa comprendente tutte le atlete più forti è transitato al 5 km in 15’44” in tabella di marcia per un tempo al di sotto delle 2h13’. Le atlete al comando sono passate al 10 km in 31’26”. Sette donne sono rimaste in lotta per la vittoria finale al 21 km in 1h07’04”, il secondo miglior tempo di tempo mai registrato a Londra al passaggio della mezza maratona.

La medaglia d’argento Brigid Kosgei è stata la prima delle atlete top a perdere il terreno quando un gruppo di sei atlete composto da Jepchirchir, Assefa, Tigist Ketema (vincitrice alla Maratona di Dubai 2024), Yalemzerf Yehualaw (vincitrice a Londra nel 2022), Joyciline Jepkosgei (prima a Londra nel 2021) e Megertu Alemu (seconda classificata nella capitale britannica nel 2023) ha preso un buon vantaggio dopo metà gara. Quattro donne (Jepchirchir, Assefa, Jepkosgei e Megertu Alemu) sono rimaste da sole al comando, mentre Ketema e Yehualaw hanno incominciato a perdere terreno nei confronti delle prime.

Il quartetto ha corso in testa fino all’ ultimo chilometro. Alemu ha perso il contatto quando Jepchirchir, Assefa e Jepkosgei hanno incrementato il ritmo.

Jepchirchir, campionessa olimpica di maratona a Sapporo nel 2021 e tre volte oro mondiale di mezza maratona, ha lanciato l’attacco decisivo negli ultimi 300 metri

Assefa, Jepkosgei e Alemu sono scese a loro volta al di sotto del precedente primato “women-only” di Ndereba. Assefa ha fermato il cronometro in seconda posizione in 2h16’23”, terzo tempo della sua carriera dopo il record del mondo di 2h11’53” a Berlino nel 2023 e il 2h15’37” sempre nella maratona della capitale tedesca l’anno precedente.

Jepkosgei ha tagliato il traguardo ad un secondo da Assefa in 2h16’24” (primato personale e miglior tempo di sempre per una terza classificata). Alemu ha migliorato il record personale con 2h16’34. Anche Brigid Kosgei e Sheila Chepkirui sono scese al di sotto delle 2h20’ con 2h19’02” e 2h19’31”. La britannica MacLellan è stata la migliore delle europee con 2h29’15”.

La London Marathon diventa la prima gara sulla distanza dei 42 km nella quale le prime quattro classificate sono scese al di sotto delle 2h17’.

Jepchirchir ha collezionato la terza vittoria in una Maratona World Majors dopo i trionfi di New York nel 2021 e di Boston nel 2022.

Jepchirchir si é assicurata il posto nella squadra olimpica per Parigi grazie a questo successo. La keniana proverà a diventare la prima atleta a vincere due medaglie d’oro consecutive nella maratona alle Olimpiadi.

Peres Jepchirchir: “Mi sento grata. Sono davvero felice. Non mi aspettavo questo record. Avevamo intenzione di battere il record ma non mi aspettavo di poterlo battere io. Quando ero al 40 km, mi sono detta di rilassarmi. Al 41 km avrei accelerato o atteso fino a 600 metri dalla fine. Significa molto per me perché già l’anno scorso mi aspettavo di vincere. Quest’anno sono molto felice.

Questa era l’ultima gara utile per definire la selezione keniana per le Olimpiadi di Parigi. Sapevo che avrei difeso il mio titolo a Parigi. Sono felice di essermi qualificata. Prego di poter correre bene a Parigi e difendere il mio titolo. So che no sarà facile ma darò il mio meglio”.

Il Kenya ha vinto sei delle ultime sette edizioni della gara femminile della Maratona di Londra. L’unica sconfitta arrivò l’anno scorso, quando trionfò l’olandese Sifan Hassan al debutto sulla distanza.

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