Che grande giornata di maratone! In una sola mattinata le gare di Amsterdam e Parigi hanno rivoluzionato la lista mondiale stagionale. Oltre a prestazioni da favola le due maratone europee hanno regalato le spettacolari immagini da cartolina di queste città che sono tornate a rivivere dopo due anni difficili a causa della pandemia.
Ad Amsterdam undici atleti sono scesi sotto la barriera delle 2h07’. I primi cinque hanno infranto la barriera delle 2h05’ entrando tutti nella top ten stagionale. Il vincitore Tamirat Tola ha conquistato il successo in 2h03’39” demolendo il primato personale di 2h04’06” stabilito nel 2018 a Dubai ma non è bastato per scalzare dal primo posto delle liste mondiali stagionali Titus Ekiru, vincitore alla Maratona di Milano in 2h02’57” lo scorso 16 Maggio.
Tola ha battuto il primato del percorso detenuto dal keniano Lawrence Cherono e la sua prestazione vale anche quale miglior tempo mai registrato sul suolo olandese. Cherono aveva vinto l’edizione del 2018 in 2h04’06”, che coincide con il precedente record personale di Tola stabilito a Dubai nel 2018.
Tola ha festeggiato il risultato più importante della sua carriera proprio nel giorno in cui suo fratello Adisa Tola ha conquistato la sua prima vittoria alla Roma Ostia Half Marathon in 59’54” davanti a Daniele Meucci (1h00’11”) al debutto in una gara europea.
Il fuoriclasse etiope ha incrementato il ritmo coprendo la frazione tra il 30 e il 40 km in 28’53” portando il suo vantaggio a nove secondi nei confronti dei suoi avversari al 40 km. Ha continuato ad aumentare il gap negli ultimi 2 km prima di tagliare il traguardo in un crono che si colloca al sedicesimo posto delle liste mondiali all-time.
Tamirat Tola: “Sapevo che il primato sarebbe stato possibile in queste condizioni climatiche favorevoli. Mi sono sentito bene e la mia tattica era di aspettare il momento giusto per attaccare. Ho controllato la gara e poi ho spinto sull’acceleratore fino alla fine. Sono contento di questa grande vittoria”.
La maratona olandese corsa sul velocissimo percorso che costeggia il fiume Amstel ha fatto registrare anche la quarta e la quinta migliore prestazione mondiale stagionale di Bernard Koech (2h04’09”) e di Laul Gebrsesilase (2h04’12”), la decima prestazione di Jonathan Korir (2h04’32”) e il primato eritreo di Hiskel Tewelde (2h04’35”). Completano un quadro di risultati straordinari il sesto posto di Moses Kibet (2h05’20”) e il settimo posto di Afewerki Berhane (2h05’22”).
Addirittura il diciassettesimo Laban Korir è sceso sotto le 2h08’ con 2h07’56” a dimostrazione dello straordinario livello di questa manifestazione.
La ventinovenne keniana Angela Tanui ha trionfato nella gara femminile tagliando il traguardo all’interno dello Stadio Olimpico di Amsterdam in 2h17’57”, record all-comers su suolo olandese.
Tanui sale al primo posto delle liste mondiali dell’anno superando Hiwot Gebrekidan (vincitrice a Milano in 2h19’35”) e Gotytom Gebreslase (prima a Berlino in 2h20’09”). La maratona femminile di Amsterdam ha prodotto la quinta, la sesta e l’ottava migliore prestazione mondiale dell’anno (Maureen Chepkemoi 2h20’18, Haven Hailu 2h20’19”, Gebenayesh Ayele 2h21’22).
La keniota ha demolito il primato della manifestazione detenuto dall’etiope Degitu Azimarew, che vinse l’edizione del 2019 in 2h19’26”, ed è diventata la decima donna della storia a scendere al di sotto delle 2h18’. Tanui ha percorso la prima metà gara in 1h10’07” e la seconda parte in 1h07’50.
Angela Tanui: “Sono contenta di aver potuto correre ad Amsterdam dopo essere stata costretta a rinunciare a Boston per problemi di visto. Sapevo che sarebbe stata la mia gara. Dopo il passaggio alla mezza maratona mi sono detta che avrei potuto correre più velocemente”.
Ai risultati di Amsterdam ha risposto alla grande la Schneider Marathon di Parigi che ha fatto registrare cinque prestazioni sotto la barriera delle 2h05’ e otto sotto le 2h06’. Sedici hanno corso in meno di 2h10’.
Elisha Rotich ha iscritto il suo nome nell’albo d’oro della Maratona della Ville Lumiére in 2h04’21” migliorando il primato della manifestazione detenuto dal 2014 dal grande Kenenisa Bekele, che trionfò in 2h05’03” nel 2014. Il trentunenne keniano non solo ha migliorato il personale di 55 secondi ma ha realizzato il settimo tempo più veloce dell’anno.
Al secondo posto Hailemaryam Kiros che ha tagliato il traguardo in 2h04’41 con tre secondi di vantaggio su Hillary Kipsambu e sei secondi su Barselius Kipyego. Abayneh Degu ha fermato il cronometro in 2h04’53” superando Morris Gachaga (2h05’09”), Tsegaye Getachew (2h05’11) e Joel Kemboi Kimurer (2h05’25”).
“E’ stato fantastico correre a Parigi. Sono felice sia del primato della gara sia della vittoria”, ha dichiarato al traguardo il vincitore keniota.
Meno veloce la gara femminile monopolizzata dall’Etiopia. Tigist Memunye ha lanciato l’attacco decisivo al 41 km prima di tagliare il traguardo in 2h26’12” con tre secondi di vantaggio su Yenesheh Tilahun Dinkesa. Fantu Jimma ha completato il podio tutto etiope in 2h26’22”. Waganesh Mekesha è scesa sotto le 2h27’ con 2h26’37”.
Le mezze maratone hanno fatto registrare il primato della gara femminile alla RomaOstia dell’emergente keniana Joyce Chepkemoi Tele, che ha battuto allo sprint Betty Chepkemoi per due secondi in 1h06’35”. Tele ha tolto il record della manifestazione detenuto dalla grande Florence Kiplagat dal 2012 con 1h06’38”.
L’etiope Haftu Teklu e la keniana Sandrafelis Chebet Tuei hanno trionfato alla Mezza Maratona di Barcellona in una giornata perfetta per correre facendo registrare rispettivamente 59’39” nella gara maschile e 1h07’12” (record personale migliorato di oltre un minuto).