Mattia Donola nato per correre

Intervista esclusiva al velocista lombardo reduce da una stagione molto positiva

Mattia Donola è un velocista azzurro nato a Meda il 14 aprile 2000, specialista nei 100 e 200 metri dove vanta personali rispettivamente di 10″39 e 20″91 realizzati nella stagione appena conclusa a dimostrazione di una crescita agonistica costante.

Contrariamente a tanti altri ragazzini che iniziano a muovere i primi passi in altri sport, tra cui principalmente il calcio, Mattia si è subito appassionato alla corsa dalle categorie dei giovanissimi esordienti, e si è tesserato sin dal 2010 per la sua prima società, l’Atletica Meda, iniziando a gareggiare sulla distanza veloce dei 50 piani.

Passato poi da allievo su 100 e 200 metri, la sua prima importante stagione agonistica è stata quella del 2019 quando ha vinto i campionati italiani under 20 a Rieti sui 200 metri con il crono di 21″01, e poi ottenuto un prestigioso bronzo agli Europei Juniores di Boras sempre sul mezzo giro di pista con 21″18, ma anche l’argento con la staffetta 4×100, piazzamenti che gli hanno garantito l’arruolamento nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri a partire dall’inizio del 2020.

L’anno appena concluso in pista è stato certamente per lui molto positivo grazie al titolo italiano promesse, riservato agli atleti sotto i 23 anni, conquistato a Firenze sui 200 metri con il personale di 20″91 il 12 giugno, il sesto posto sempre sul mezzo giro di pista agli italiani assoluti di Rieti con 21″10, il secondo posto ancora sui 200 con 21″09 il 10 settembre nei Campionati del Mediterraneo under 23 di Pescara, manifestazione dove è stato anche oro con la staffetta 4×100 il giorno dopo con 39″57, ma anche con il personale sui 100 metri di 10″39 ottenuto il 17 settembre a Perugia, nella finale argento dei Campionati Societari, battendo tra l’altro Matteo Melluzzo componente della staffetta 4×100 azzurra assoluta.

Un atleta in ascesa, quindi, in un panorama nazionale di promettenti giovani velocisti particolarmente stimolati dalla enorme crescita del movimento, partita nel 2018 con l’abbattimento della barriera dei 10 secondi sui 100 metri da parte di Tortu e proseguita negli anni seguenti dai grandi risultati ottenuti sia da Filippo stesso, che naturalmente da Marcell Jacobs a partire dal 2021.

Adesso che per Mattia la lunga stagione è finalmente finita dopo l’ultima fatica del primo fine settimana di ottobre con le finali dei campionati societari under 23, siamo lieti di poterci far raccontare qualcosa in più di lui.

Mattia Donola (foto Grana/FIDAL)
Mattia Donola (foto Grana/FIDAL)
Ciao Mattia grazie per la disponibilità innanzitutto. Come puoi definire il bilancio di questa stagione appena conclusa?

Ciao e grazie a te per l’interesse. Sono certamente molto soddisfatto per un anno che poteva anche riservare delle incognite, tra l’altro iniziato agonisticamente con una falsa partenza nel primo 60 indoor, ma che ho chiuso nel migliore dei modi realizzando i miei personali sia nei 100 che nei 200 metri, a dimostrazione del fatto che i lavori svolti nella fase di preparazione abbiano dato i risultati auspicati

Dall’inizio dell’anno sei tornato per così dire a casa in quanto tu sei di Meda, in Brianza, ed eri stato per un paio di anni a Rieti ad allenarti con il Prof. Roberto Bonomi. Come mai eri andato e come mai sei tornato?

In effetti la mia principale incognita di questo 2022 era legato  proprio a questo, in quanto dalla fine dell’anno scorso aveva concluso la mia parentesi di vita a Rieti dove mi ero trasferito nell’estate del 2019.

Il motivo era legato al fatto che, sin dal 2017, avevo cominciato a collaborare con il Prof. Bonomi tramite la mia allenatrice di allora e, durante l’estate, avevo già passato dei periodi sul posto ma poi, dopo aver preso la maturità nel 2019, avevamo concordato con il Professore che sarebbe stata una buona idea per me vivere tutto l’anno a Rieti per farmi seguire quotidianamente da lui.

Purtroppo, però, nei miei due anni passati lì in cui mi sono trovato benissimo da un punto di vista umano, ci sono state varie problematiche a cominciare, ovviamente, dall’esplosione della pandemia e poi il Prof. Bonomi ha anche avuto dei problemi di salute che lo hanno inevitabilmente preoccupato e condizionato per cui, totalmente d’accordo con lui che ringrazio per tutto quanto ha sempre fatto per me, ho pensato che sarebbe stato meglio tornare a casa, anche perché ne sentivo la mancanza.

Adesso ti alleni con Alessio Conti, come è nata questa scelta?

Prima di trasferirmi a Rieti ero stato seguito anche da Salvino Tortu con cui ero rimasto in ottimi rapporti e, quando sono tornato, gli ho chiesto un consiglio su come potessi muovermi e lui mi ha indirizzato verso Alessio che è il Direttore Tecnico della SSD Raptors Milano e segue un bel gruppo di atleti e atlete della sua società sportiva ma anche di altre.

Con Ale si è subito creato un ottimo feeling in quanto, oltre alle sue indiscutibili doti tecniche che gli derivano da una grande esperienza da allenatore, pur essendo ancora molto giovane, è riuscito a colpirmi per le sue doti umane e la capacità che ha avuto di far emergere la parte più giocosa e gioiosa di me, nel senso che probabilmente negli ultimi anni mi ero un po’ troppo chiuso con atteggiamenti anche troppo austeri, e invece lui ha tirato fuori di nuovo il ragazzo che di fatto sono.

Mattia Donola (foto Chiara Montesano)
Mattia Donola (foto Chiara Montesano)
Raccontami brevemente i tuoi inizi.

Diciamo che sono nato per correre e in realtà non mi è mai interessato nient’altro, nel senso che per me è sempre stato normale sin da bambino muovermi di corsa per qualsiasi cosa facessi e quindi, a livello sportivo, ho messo in pratica questa mia attitudine fermo restando che non mi è mai piaciuto nessun altro sport, a cominciare dal calcio di cui non sono assolutamente tifoso.

Quindi, a 10 anni sono entrato in una pista di atletica a Meda e non ho più smesso di andarci, ovviamente cambiando impianti, e oggi ho il privilegio di allenarmi all’Arena di Milano in un contesto ambientale particolarmente bello e ricco di storia.

Assodato che questa sia stata la tua miglior stagione, anche se adesso sei momentaneamente in vacanza immagino tu sia già concentrato sulla prossima. Sai già se farai le gare indoor?

Sicuramente si, senza troppo aspettative e principalmente per spezzare il periodo di preparazione non perdendo l’attitudine ai blocchi e al clima agonistico, ma anche con l’obiettivo di migliorare il mio personale sui 60 metri che è fermo a 6″85

Quali sono le tue aspettative sul 2023, su quale gara pensi di concentrati maggiormente e quale è il tuo sogno?

L’obiettivo del 2022 era sicuramente quello di aumentare la velocità di base e credo di averlo raggiunto per cui l’anno prossimo voglio concentrarmi di più sui 200 metri, fermo restando che spero di migliorarmi cronometricamente su entrambe le distanze.

Dal 2023 sarò al 100% un atleta assoluto nel senso che non ci saranno più eventi da fare riservati agli under 23 e quindi l’unica grande manifestazione internazionale saranno i Campionati del Mondo in Ungheria.

Chiaro che non posso pensare di poterci puntare, ma l’obiettivo deve essere quello di avvicinarsi verso crono che mi consentano di iniziare a fare delle competizioni di importanti circuiti internazionali quali ad esempio il Continental Tour, in proiezione anche del 2024 quando ci saranno gli Europei in Italia, oltre che le Olimpiadi di Parigi, e poi mi piacerebbe molto giocarmi delle possibilità per provare ad entrare nel giro della staffetta 4×100 che è composto da una decina di velocisti.

Mattia Donola (foto Chiara Montesano)
Mattia Donola (foto Chiara Montesano)
Quanti allenamenti fai a settimana?

Sino a quest’anno ne ho fatti 6 con uno di questi dedicato solo alla forza in palestra in quanto, d’accordo con Alessio, abbiamo deciso di aspettare ad introdurre degli allenamenti doppi nella settimana, anche perché si è deciso di concentrarsi molto sulla tecnica di corsa nell’ottica di lavori di estrema qualità e minor quantità.

Fai una dieta particolare?

Per ora no, cerco di mangiare nella maniera più sana anche se mi è capitato di confrontarmi con alcuni dietologi che mi hanno dato utili consigli.

A parte l’atletica quali sono le tue passioni?

Mi piace suonare la chitarra, uscire con gli amici e stare con la mia famiglia.

Che tipo di studi stai facendo e quando finirai con l’attività agonistica pensi di rimanere nel Corpo di Carabinieri che ringraziamo, tra l’altro, per l’autorizzazione a questa intervista.

Ho fatto un corso triennale di Massofisioterapia a Perugia, presso una scuola privata, e a breve prenderò la qualifica perchè mi piacerebbe che questo fosse il mio lavoro per il futuro.

Sono molto orgoglioso di essere nell’Arma dei Carabinieri e, se alla fine della mia carriera agonistica avessi la possibilità di svolgere tale attività all’interno, ne sarei molto contento.

Un grande ringraziamento a Mattia e il miglior in bocca al lupo per i prossimi impegni.
Mattia Donola (foto Grana/FIDAL)
Mattia Donola (foto Grana/FIDAL)
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