Sofiia Yaremchuk corre per l’Italia

Intervista con l'atleta ucraina diventata cittadina italiana per meriti sportivi

La storia dell’Atletica, moderna e passata, è ricca di casi di atleti che iniziano la loro carriera agonistica correndo sotto la bandiera dello stato in cui sono nati, e poi cambiano nazionalità rappresentando quindi un altro Paese.

Questo succede per vari motivi, tra le donne specialmente per matrimonio e ricordiamo, per quanto riguarda l’Italia, i casi più famosi di Fiona May e Libania Grenot ma, talora, anche solo per meriti sportivi, come il caso dell’atleta di nascita ucraina, Sofiia Yaremchuk, diventata nostra concittadina dal gennaio di quest’anno.

La sua è una storia di passione per l’atletica ma anche di amore per l’Italia e allora, dopo aver letto qualcosa di lei, ho voluto intervistarla per conoscerla un po’ meglio.

Sofiia Yaremchuk (foto personale)
Sofiia Yaremchuk (foto personale)
Ciao Sofiia grazie per la tua immediata disponibilità. Raccontami brevemente di te e di quando sei arrivata nel Paese che ormai è diventato anche il tuo?

Ciao, grazie a te per lo spazio che mi dedichi. Io ho 26 anni e sono nata a Lviv (Leopoli) importante città dell’Ucraina Occidentale. 

Ho vissuto lì sino alla fine dei miei studi universitari di ‘cultura fisica e dello sport’ per poi, dopo la Laurea, cominciare a viaggiare, transitando nel 2016 a Roma, città di cui mi sono totalmente innamorata a prima vista, per la bellezza della sua architettura e anche per il meraviglioso clima.

Tu, però, quando si venuta la prima volta in Italia già correvi, quando hai iniziato con l’atletica?

Ho iniziato a scuola, intorno ai 14 anni e dopo, ho cominciato negli anni ad allenarmi sempre più seriamente facendo gare di ogni genere, specialmente in pista sui 3000, 5000 metri, anche le siepi, ma anche qualche corsa campestre, ogni volta ottenendo eccellenti piazzamenti.

Poi ho aumentato sempre più le distanze e l’intensità degli allenamenti e, a 21 anni, nel 2015, ho fatto la mia prima mezza maratona correndo in 1h15 circa. 

Sofiia Yaremchuk (foto personale)
Sofiia Yaremchuk (foto personale)
Quindi nel 2016, quando sei venuta in Italia la prima volta la tua strada agonistica era già tracciata?

Si sapevo già cosa avrei voluto fare e dove avrei voluto arrivare ma, certamente, sono rimasta affascinata, oltre che dalla città e dal clima, anche dalle strutture sportive e dai metodi di allenamento, perché ho avuto quasi subito la fortuna di incontrare Fabio Martelli direttore tecnico del Gruppo Sportivo dell’Esercito, che ha cominciato ad allenarmi portandomi nel Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito.

Quindi hai deciso che non saresti più voluta andare via?

Si, più o meno è andata così, anche se ovviamente non è stato facile avere un permesso di soggiorno definitivo nel senso che, per due anni sino al 2018, ho fatto avanti e indietro dall’Ucraina ma poi, finalmente, nel 2018, ho potuto trasferirmi definitivamente.

Poi cosa è successo?

Mi sono tesserata per una società italiana, l’ACSI Atletica di Roberto De Benedittis e mi sono fatta seguire, da un punto di vista atletico, definitivamente da Fabio, aumentando gradatamente l’intensità degli allenamenti e, ormai, sono arrivata a svolgere anche 12 sedute alla settimana, rispetto alla 6 di media che facevo in Ucraina.

I risultati sono stati buoni e, l’anno scorso, ho realizzato il mio personale nella mezza, a Terni, correndo in 1H10’33, crono che ho quasi replicato nel corso dei mondiali di Gydnia, a ottobre, quando sono arrivata 25esima in 1H10″42.

Nel frattempo ho fatto anche altri buoni risultati, anche sui 10 chilometri in strada dove vanto un personale di 32’35 del 2019, e ho cominciato ad essere conosciuta al punto che la mia società mi ha sostenuto ampiamente nella mia richiesta di poter diventare cittadina italiana e, alla fine, vi è stato un Decreto del Presidente del Consiglio a dicembre che ha accettato la mia domanda e, a gennaio di quest’anno, ho fatto il mio giuramento ufficiale.

Sofiia Yaremchuk-Roberto De Benedittis (foto archivio)
Sofiia Yaremchuk-Roberto De Benedittis (foto archivio)
Purtroppo, però, per questioni regolamentari non potrai correre con la maglia della nazionale italiana sino all’ottobre del 2023.

E così, per disposizioni di World Athletics, avendo io corso una manifestazione mondiale con la maglia dell’Ucraina, a ottobre del 2020, devono passare tre anni da quel momento.

Questo sinceramente mi dispiace, anche se faremo domanda per cercare di abbreviare questo termine.

In ogni caso posso gareggiare in tutte i massimi campionati nazionali ed eventuali record mi sarebbero riconosciuti da subito.

Sofiya Yaremchuk (foto personale)
Sofiya Yaremchuk (foto personale)
Quest’anno hai debuttato molto bene nella mezza di Siena del 28 febbraio e, domenica scorsa 7 marzo, hai vinto la tua prima gara da italiana nella Roma Riparte-Riparti Roma, 10 chilometri su strada ovviamente della capitale.
Quali sono i tuoi prossimi programmi?

Il mio desiderio principale è quello di correre presto la maratona e stiamo preparando proprio questo mio esordio che, forse, potrebbe addirittura essere il 16 maggio a Milano, ma è ancora presto per dirlo e vedremo nelle prossime settimane.

Grazie mille Sofiia, arrivederci a presto ma, soprattutto, visto che le Olimpiadi del 2024 non sono poi così lontane, l’augurio è poterti vedere, in quella data, con la maglia azzurra sulle strade della maratona di Parigi.
Sofiia Yaremchuk (foto organizzatori Roma Riparte-Riparti Roma))
Sofiia Yaremchuk (foto organizzatori Roma Riparte-Riparti Roma)
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