Il bilancio finale azzurro dei mondiali under 20 di Cali

L'approfondimento anche dell'ultima giornata dei campionati

Si sono chiusi a Cali in Colombia, i 19esimi campionati del mondo juniores di atletica, la principale manifestazione mondiale dedicata ai giovani under 20, quelli nati nel 2003 e 2004 ma con anche qualche partecipazione di ragazzi della categoria allievi, dove la squadra azzurra ha chiuso la sua partecipazione con due medaglie, quella d’oro di Rachele Mori nel lancio del martello e quella di bronzo di Marta Amani nel salto in lungo.

IL team italiano si è piazzata complessivamente al 18esimo posto, a pari merito con Bahamas, Estonia, Serbia e Ucraina, in un medagliere composto in totale da 40 nazioni tra cui gli Stati Uniti che hanno conquistato la prima posizione finale con 15 podi complessivi (sette ori, quattro argenti e quattro bronzi), davanti alla Giamaica (sei ori, sette argenti e tre bronzi) e all’Etiopia (sei ori, cinque argenti e un bronzo).

Analizzando poi nello specifico il numero di atleti italiani che sono arrivati entro le prime otto posizioni, sono stati 12, dato inferiore a quello della rassegna iridata del 2021 disputata a Nairobi dove vi furono 15 azzurri che si classificarono tra i primi 8, ma quella edizione fu condizionata dalle assenze di alcune tra le principali nazioni mondiali, per cui si può dire che tale risultato è lo stesso raggiunto nei campionati disputati nel 2108 a Tampere in Finlandia, quando l’Italia vinse la staffetta 4×400 maschile.

Pareggiato anche il bottino ottenuto quattro anni fa nella classifica a punti, a quota 38, inferiore soltanto ai 41 di Lisbona nel 1994, mentre il migliore fu proprio quello dell’anno scorso a Nairobi con 51 ma con le importanti defezioni già evidenziate.

In definitiva un bilancio che non ci sentiamo di definire esaltante, con tutta la voglia di essere soltanto positivi, ma come abbiamo spesso scritto l’atletica è certamente lo sport più praticato e diffuso al mondo, ed è sempre molto difficile emergere, specie in una nazione come la nostra in cui non c’è una cultura di base di avviamento dei giovanissimi alle sue varie discipline e, ovviamente, la spinta emotiva data dagli straordinari risultati delle Olimpiadi 2021 non può per ora bastare.

Godiamoci allora i pochi successi ottenuti, frutto anche della grande crescita di alcuni settori come evidentemente quello del martello femminile, che sta regalando all’Italia grandi soddisfazioni a cominciare dalla primatista italiana Sara Fantini, ottima quarta ai recenti mondiali, ma naturalmente pure di Rachele Mori, unica splendida medaglia d’oro dei campionati colombiani, che dall’anno prossimo diventerà un’atleta della categoria assoluta e cercherà certamente di avvicinare la sua grande amica Sara.

In apertura dell’ultima sessione di gare, molto commovente per i colori azzurri proprio la premiazione di Rachele sul gradino più alto del podio, con la capitana della squadra commossa ad ascoltare l’inno di Mameli, allo stadio Pascual Guerrero, cantato da tutti gli atleti italiani presenti in tribuna a gran voce, intonando anche l’immancabile “po po po po po po po”.

Rachele Mori (foto Mateo/FIDAL)
Rachele Mori (foto Mateo/FIDAL)

Le dichiarazioni di Tonino Andreozzi direttore tecnico delle nazionali giovanili: “Siamo in linea con le cifre dell’ultima edizione, a partecipazione realmente globale a Tampere 2018. Un segno di continuità e una medaglia in più con un bronzo oltre all’oro. Il livello mondiale è sempre più elevato, con alcuni settori sempre più proibitivi, ma si è visto un bel gruppo azzurro con alcuni atleti al debutto nella categoria, che hanno la possibilità di fare bene anche nella prossima stagione.

Rachele Mori non ha sofferto per l’interminabile pausa di quattro ore, anzi alla ripresa è andata in crescendo. Marta Amani ha cercato lo stacco giusto all’ultimo salto sotto la pioggia, con personalità. Siamo proiettati sul futuro, con i tecnici personali e le società, per inserire anche gli allievi, che hanno dimostrato di essere pronti”.

Marta Amani (foto Mateo/FIDAL)
Marta Amani (foto Mateo/FIDAL)

Il dettaglio delle gare della sesta e ultima giornata

110 H femminili

La giamaicana Kerrica Hill ha vinto la medaglia d’oro sui 100 metri ostacoli femminili con il primato dei Campionati di 12”77 (a soli sei centesimi dal record del mondo) nella giornata conclusiva dei Campionati Mondiali Under 20 nello Stadio Pasqual Guerrero di Cali in Colombia.

Con questa prestazione Hill è salita al quinto posto nelle liste mondiali all-time under 20. La connazionale Alexis James ha migliorato il primato personale con 12”87 aggiudicandosi la medaglia d’argento. L’ungherese Anna Toth ha vinto la medaglia di bronzo stabilendo il primato nazionale con 13”00.

Hill studia presso la Hydel High School e ha corso la terza frazione della staffetta 4×100 giamaicana.

Kerrica Hill: “Non mi aspettavo di battere il record dei campionati. Ero concentrata solo sulla vittoria. Il successo nella staffetta 4×100 è stato un’ispirazione perché mi ha aiutato a dare il mio meglio nella gara individuale.”

La vittoria di Kerrica Hill ha coronato un’edizione memorabile per la nazionale giamaicana, che si è piazzata seconda nel medagliere alle spalle degli Stati Uniti con un totale di 16 podi (6 ori, 7 argenti e 3 bronzi). La Giamaica ha dominato tutto il settore dello sprint femminile vincendo i 100 metri con Tina Clayton sui 100 metri e Brianna Lyston sui 200 metri oltre alla staffetta 4×100.

1500 metri femminili

L’etiope Birke Haylom ha conquistato la vittoria sui 1500 metri con il record dei campionati di 4’04”27 con un allungo decisivo nell’ultimo giro battendo Brenda Chebet (4’04”64) e la campionessa in carica di Nairobi Purity Chepkirui (4’07”64).

Birke Haylom: “E’ la prima volta che ho vinto una medaglia per il mio paese. E’ un grande onore per me.

800 metri maschili

L’etiope Ermias Girma si é aggiudicato la medaglia d’oro in 1’47”36 con un allungo decisivo all’inizio della curva conclusiva dopo essersi classificato secondo sui 1500 metri. Girma vanta un record personale di 1’44”36 realizzato nel meeting di Lokeren in Belgio nel corso di quest’estate.

L’algerino Heithem Chemitef ha completato la doppietta per il suo paese vincendo l’argento in 1’47”65. Il britannico Ethan Hussey ha completato il podio piazzandosi al terzo posto in 1’47”65 davanti al talento polacco Kacper Lewalski (1’47”84).

Il grande favorito della vigilia Noah Kibet si presentava con un terzo posto ai Mondiali Under 20 di Nairobi e la medaglia d’argento ai Mondiali indoor sugli 800 metri, non è andato oltre il settimo posto in 1’48”50.

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5000 metri femminili

La diciassettenne etiope Medina Eisa ha vinto i 5000 metri femminili in 15’29”71 battendo in volata la connazionale Melknat Wudu (15’30”06) e l’ugandese Prisca Chesang (15’31”17) dopo una gara lanciata su ritmi molto sostenuti.

Eisa ha gareggiato anche in Italia piazzandosi quinta al Campaccio a San Giorgio su Legnano. La lettone Agate Caune è stata la prima delle europee in quarta posizione con 15’43”56.

3000 siepi maschili

L’Etiopia ha vinto l’oro e l’argento sui 3000 siepi maschili. Samuel Duguna ha lanciato lo sprint sul rettilineo finale aggiudicandosi la vittoria in 8’37”92 davanti al connazionale Samuel Firewu (8:39.11). Cesare Caiani si è piazzato al quindicesimo posto in 9’14”73.

Samuel Duguna: “Sono davvero felice. Le condizioni climatiche hanno reso difficile la gara. Faceva caldo. Quando il ritmo è cresciuto ho fatto fatica. Dedico questa medaglia al mio paese e al popolo etiope”.

Salto in alto femminile

La diciassettenne estone Karmen Bruus ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto femminile con 1.95m. L’olandese Britt Weerman si è aggiudicata il secondo posto stabilendo il record nazionale con 1.93m.

La campionessa europea under 18 Angelina Topic ha superato la stessa misura di Weerman ma ha commesso più errori e si è dovuta accontentare del terzo posto.

Bruus, settima nella finale dei Mondiali di Eugene con il primato mondiale under 18 di 1.96m a 17 anni, ha avuto bisogno di due tentativi per superare 1.85m e 1.93m e si è trovata ad inseguire Topic e Weerman quando l’asticella è stata posta alla misura di 1.95m. Bruus ha valicato questa misura alla terza prova conquistando la medaglia d’oro con 1.95m.

Karmen Bruus: “Durante il terzo tentativo avevo addosso molta pressione. Ho dato tutto ed è bastato per vincere”.

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Lancio del disco maschile

Il tedesco Marius Karges ha vinto a sorpresa l’oro nel disco maschile con 65.55m battendo il connazionale Mika Sosna (63.88m). Sosna si presentava come grande favorito dopo il recente primato mondiale under 20 di 71.37m stabilito a Schoenebeck. L’ucraino Mykhaylo Brudin ha vinto il bronzo migliorando il record personale con 63.30m.

Staffetta 4×400 femminile

Vittoria per la staffetta statunitense formata da Meckenze Kelley, Shawnti Jackson, la diciassettenne Akala Garrett (campionessa mondiale sui 400m ostacoli) e Roisin Willis (neo iridata sugli 800 metri) in 3’28”06 davanti alla Giamaica (3’31”59) e alla Gran Bretagna (3’31”86).

Staffetta 4×400 maschile

Il quartetto statunitense composto da Steven McElroy, Ashton Schwartzman, Charlie Bartolomew e Will Summer ha conquistato la medaglia d’oro in 3’04”47 davanti alla Giamaica (3’05”72) e al Canada (3’06”50).

Salto triplo femminile

La quindicenne uzbeka Sharifa Davronova ha trionfato nel salto triplo femminile stabilendo il record personale con 14.04m e la migliore prestazione mondiale dell’anno. La francese Sohane Aucagos ha vinto la medaglia d’argento con 13.38m precedendo di otto centimetri l’australiana Tiana Boras.

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Le altre finali della quinta giornata

200 metri femminili

La diciottenne Brianna Lyston prosegue la tradizione dello sprint giamaicano vincendo la medaglia d’oro sui 200 metri in 22”55. Lyston ha riscattato la delusione per la squalifica per invasione di corsia nella finale dei Mondiali di Nairobi.

In questa edizione Lyston si presentava con il miglior tempo tra le iscritte di 22”53 ai Boys and Girls Champs (i campionati scolastici giamaicani). Lyston è diventata la terza giamaicana della storia a vincere il titolo mondiale under 20 dopo Veronica Campbell Brown a Santiago del Cile 2000 e Briana Williams a Tampere nel 2018.

Brianna Lyston: “La squalifica per invasione di corsia è stata dura da digerire. Dopo quella squalifica ho cercato di dare del mio meglio in allenamento per non ripetere più questo errore. Mi allena Corey Bennett e il mio esempio è Shelly Ann Fraser Pryce”.

Staffetta 4×100 maschile

Il team giapponese composto da Kowa Ikeshita, Hiroto Fujihara, Shunti Tatento e Hiroshi Janashia ha conquistato la medaglia d’oro in 39”35 precedendo per due millesimi di secondo la Giamaica. Il Giappone ha approfittato della squalifica per invasione di corsia del Sudafrica, che aveva tagliato originariamente il traguardo al primo posto. Gli Stati Uniti hanno vinto la medaglia di bronzo in 39”57.

La formazione azzurra composta da Eduardo Longobardi, Loris Tonella, Alessandro Malvezzi e Alessio Faggin è stata eccellente quarta in 39”77 a due decimi dalla medaglia di bronzo. Il terzo cambio tra Malvezzi e Faggin è stato troppo lungo e questo è costato al team azzurro centesimi preziosi. Faggin ha recuperato una posizione sulla Nigeria nella frazione finale.

Staffetta 4×100 femminile

La staffetta 4×100 giamaicana formata da Serena Cole, Tina Clayton, Kerrica Hill e Tia Clayton ha battuto il primato mondiale under 20 con lo straordinario tempo di 42”59. La nazionale del paese caraibico già deteneva il record precedente con il 42”94 realizzato nell’edizione dell’anno scorso dei Mondiali di Nairobi.

La formazione statunitense composta da Jayla Jamison, Autumn Wilson, Lyana Gray e Shawnti Jackson ha stabilito il record nazionale under 20 con 43”28. La Colombia ha conquistato la medaglia di bronzo con 44”59 per la gioia del pubblico di casa.

Il quartetto italiano composto da Gaya Bertello, Ludovica Galuppi, Agnese Musica e Ilenia Angelini ha raccolto un prestigioso quinto posto in 44”79 arrivando ad un decimo di secondo esatto dal 44”69 realizzato in batteria.

Tutti i piazzamenti degli azzurri

  • Oro: Rachele Mori (martello)
  • Bronzo: Marta Amani (lungo)
  • Quarto posto: Eduardo Longobardi, Loris Tonella, Alessandro Malvezzi, Alessio Faggin (4×100)
  • Quinto posto: Gaya Bertello, Ludovica Galuppi, Agnese Musica, Ilenia Angelini (4×100)
  • Sesto posto: Federico Morseletto (triplo); Nicola Lomuscio (marcia 10.000)
  • Settimo posto: Mattia Furlani (lungo); Federico Bruno (triplo); Ludovica Cavo (400hs)
  • Ottavo posto: Mattia Furlani (alto); Alessia Seramondi (400hs); Giada Traina (marcia 10.000)

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