Iliass Aouani campione italiano di cross

Primo titolo assoluto per l’atleta milanese di origini marocchine

Iliass Aouani è un mezzofondista italiano, di origini marocchine, che aveva ottenuto i migliori risultati della sua carriere agonistica nell’inverno 2019/2020 quando corse un paio di gare indoor molto veloci negli Stati Uniti, dove si trovava da anni per studiare.

Ricordiamo l’ottimo 13’35″07 ottenuto a Boston nei 1500 metri e poi addirittura il record italiano del miglio al coperto, eguagliato sempre a Boston un paio di mesi dopo con 4’00″07.

Studente di ingegneria alla texana Syracuse University, il milanese aveva anche sfiorato il podio nel 2019 alle Universiadi di Napoli, dove si era piazzato quarto nei 10.000 metri e poi quinto nella mezza maratona.

A dire il vero poi, nel 2020 più nulla, probabilmente perché bloccato dall’esplosione della pandemia mondiale ma, da pochi mesi è rientrato in Italia finiti gli studi, e ha deciso di trasferirsi a Ferrara per essere seguito da Massimo Magnani.

Dopo un debutto tranquillo nella mezza maratona di Siena del 28 febbraio, dove ha corso in 1h20’31, oggi per lui il primo titolo italiano assoluto, quasi a sorpresa, sui 10 chilometri del percorso del cross di Campi Bisenzio, con un arrivo sotto una grandinata improvvisa.

Bello il duello con l’atleta forse favorito Yohanes Chiappinelli, che giunge secondo, e terzo assoluto della gara dominata dal fenomenale ugandese Jacob Kiplimo che partecipava per la classifica riservata ai Campionati di Società.

30’09 il crono di Kiplimo, mentre Aouani chiude in 30’49, Chiappinelli 30’57, mentre il terzo posto tra gli italiani va ad Osama Zoghlami, quarto al traguardo con 31’09.

Iliass Aouani (foto Grana/FIDAL)
Iliass Aouani (foto Grana/FIDAL)

Le dichiarazioni di Aouani molto felice dopo l’arrivo

Sono contentissimo, non me l’aspettavo, negli ultimi mesi sono cambiate tantissime cose e pensavo che questo processo di transizione sarebbe stato più lungo. Il cross tra l’altro non è nemmeno la mia specialità.

Ho finito la mia esperienza negli Stati Uniti, dove ho studiato per una triennale in ingegneria civile e una magistrale in ingegneria strutturale. Rientrando, ho cambiato società, allenatore, città. Ho cambiato completamente vita.

Ma le mie scelte si sono rivelate giuste. Oggi è stata una gara molto divertente, ho corso con sicurezza: era quello che volevo dimostrare a me stesso. Mentalmente negli ultimi giri sono andato un po’ in panico, allora ho corso in maniera conservativa per preservare qualcosa in vista del finale.

Per fortuna negli ultimi 600 metri le gambe erano ancora reattive. Per la stagione in pista punto tutto sui 10.000 metri”.

Jacob Kiplimo (foto Grana/FIDAL)
Jacob Kiplimo (foto Grana/FIDAL)

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