Wayde Van Niekerk sui 200 metri del Triveneto Meeting

Oltre ai campioni olimpici Tamberi e Tortu presente a Trieste anche il primatista del mondo dei 400 metri

Si arricchisce il cast del Triveneto Meeting Internazionale di domani 28 maggio, prova challenger del World Athletics Continental Tour dove, insieme ai campioni olimpici azzurri annunciati da tempo, Filippo Tortu e Gianmarco Tamberi che gareggeranno nei 100 metri e nel salto in alto, ci sarà anche il fenomenale primatista del mondo dei 400, il sudafricano Wayde Van Niekerk, che sarà sui blocchi dei 200 metri nello stadio Grezar di Trieste.

Van Niekerk è uno straordinario velocista sudafricano, il primo atleta nella storia ad essere sceso sotto i 10 secondi nei 100, sotto i 20 nei 200 e sotto i 44 nei 400 metri, che ha scritto pagine leggendarie nella storia dell’atletica, in particolar modo con il suo primato del mondo sul giro di pista, con il tempo di 43″03 che gli ha consentito di vincere il titolo olimpico nel 2016 a Rio.

Il suo percorso agonistico che sembrava lanciato verso traguardi inimmaginabili, tra cui quello di poter diventare il primo uomo al mondo ad abbattere la barriera dei 43 secondi sui 400, si è purtroppo arenato dopo la conquista del secondo titolo mondiale, che seguiva quello di Pechino del 2015, quando si impose sul giro di pista di Londra 2017 e sfiorò tra l’altro l’impresa di vincere anche i 200, in cui finì secondo con 20″11 battuto a sorpresa dal turco Ramil Guliyev che chiuse in 20″09.

E proprio quel 10 agosto del 2017, giorno della finale del mezzo giro di pista di quei mondiali britannici, ha segnato l’ultima grande impresa del campione sudafricano che, pochi mesi dopo, subì purtroppo un grave infortunio al legamento crociato del menisco, durante una partita benefica di touch rugby, con i postumi della conseguente operazione che lo hanno tenuto fermo per due stagioni intere.

Al ritorno in gara, finalmente, nella stagione invernale sudafricana 2020 l’atleta è tornato a gareggiare su buoni livelli ma, complice anche l’esplosione della pandemia mondiale, non ha forzato i tempi di recupero in considerazione del fatto che le Olimpiadi fossero state rinviate di un anno e, quindi, ha gareggiato abbastanza poco in estate, correndo la sua prima competizione sui 400 metri in Europa, dopo tre anni, in occasione della sua vittoria al Galà dei Castelli di Bellinzona.

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Nel 2021 poi Wayde, avendo deciso di trasferirsi in Florida per allenarsi con il coach Lance Brauman, allenatore tra gli altri del campione mondiale di Doha 2019 Noah Lyles, ha lasciato la sua città natale di Bloemfontein in Sudafrica e anche la sua storica allenatrice Sophie Ans Botha, dopo vari anni di collaborazione.

A causa della grave recrudescenza della pandemia mondiale, ha però avuto spesso problemi di trasferimento verso gli Stati Uniti e forse anche questo non gli ha permesso una preparazione continuativa per cui, pur essendo riuscito ad ottenere la qualificazione sui 400 per le Olimpiadi con un buon 44″56 realizzato a Madrid il 19 luglio, suo miglior crono sulla distanza dal 2017, non è riuscito ad esprimersi al meglio nel corso dei Giochi, fermandosi nella semifinale con il crono di 45″14.

Il 29enne sudafricano, che compirà 30 anni il prossimo 15 luglio, ha sempre avuto un forte legame con l’Italia e in particolare con il Friuli dove, quando si è trovato in Italia ha sempre fatto base a Gemona (Udine) con un gruppo che comprendeva anche il velocista Akani Simbine e infatti, dopo il record mondiale stabilito a Rio, Wayde ricevette un riconoscimento dal sindaco della cittadina friulana Paolo Urbani durante una speciale cerimonia.

Oltre alla frequentazione della pista friulana, Van Niekerk è legato all’Italia da un rapporto di parentela in quanto, nell’albero genealogico di sua madre Odessa, c’è una nonna che di cognome si chiamava De Pasquale.

La gara di domani potrebbe rappresentare per lui un importante test per valutare anche le sue possibilità sui 200 metri dove vanta un personale di 19″84 in quella che va considerata, nonostante le sfortune degli ultimi anni, una carriera straordinaria.

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Una famiglia di atleti

Wayde è nato a Città del Capo il 15 luglio 1992, ma ha vissuto dall’età di 12 anni in un quartiere residenziale a Bloemfontein, città sudafricana di circa 370000 abitanti.

Ha ereditato la passione per l’atletica dalla madre Odessa Swarts, ex velocista sudafricana di talento con un record personale di 11”91 sui 100 metri a 16 anni e saltatrice in alto da 1.80m. Odessa, cresciuta nel difficile periodo dell’apartheid, non ebbe la possibilità di gareggiare a livello internazionale ma trasmise al figlio l’amore per l’atletica.

Iniziò la sua carriera sportiva con il calcio, il cricket e il rugby, sport popolarissimo in Sudafrica, terra conosciuta dagli amanti della palla ovale come patria del famoso team degli Springbocks.

Oltre a sua madre, anche altri membri della sua famiglia avevano dimostrato di possedere un buon talento in diverse specialità dell’atletica: Wayne, padre naturale di Wayde, era un buon saltatore in alto con un primato personale di 2 metri.

Il padre adottivo fu un buon mezzofondista prima di allenare Wayde all’inizio della sua carriera quando dimostrò subito qualità fuori dal comune in diverse specialità, sia nella velocità sia nei concorsi arrivando a superare la misura di 2.06m nel salto in alto.

Si mise in luce a livello internazionale per la prima volta nel 2010 quando si classificò quarto sui 200 metri ai Mondiali Under 20 di Moncton in Canada, a due soli centesimi di secondo dal terzo posto. Nel 2012 ha iniziato a praticare i 400 metri correndo la distanza in 46”43 a 19 anni.

Negli anni successivi ha continuato a progredire migliorando costantemente i suoi record personali: 45”09 nel 2013, 44”38 nel 2014 e 43”96 nel 2015.

L’atleta di Bloemfontein è entrato nella storia come il primo velocista in grado di correre in carriera sotto i 10 secondi sui 100 metri con 9”98 a Bloemfontein, sotto i 20 secondi sui 200 metri in 19”94 a Lucerna, e sotto i 44 secondi sui 400 metri con 43”03.

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Il suo primo titolo mondiale di Pechino

Van Niekerk salì sulla ribalta internazionale nel corso dell’estate 2015 quando vinse la tappa della IAAF Diamond League allo Stade de France di Parigi Saint Denis in 43”96, primo tempo della sua carriera al di sotto dei 44 secondi. In quell’occasione riuscì a battere per la prima volta il talento dell’Isola Caraibica di Grenada Kirani James, campione olimpico a Londra 2012.

A fine agosto dello stesso anno la giovane star sudafricana conquistò il primo titolo mondiale della sua carriera al Bird’s Nest in 43”48 precedendo lo statunitense Lashawn Merritt (43”65) e Kirani James (43”78). Per la prima volta nella storia tre uomini sono scesi sotto la barriera dei 44 secondi in una gara di 400 metri.

La passione calcistica

Van Niekerk coltiva la passione per il calcio e segue di frequente le partite del Liverpool, sua squadra del cuore e, sabato sera, dopo la gara di Trieste sarà certamente davanti alla TV per vedere la finale di Champions tra la compagine inglese e il Real Madrid.

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