Buon debutto stagionale sui 200 metri della tappa marocchina di Diamond League, disputata a Rabat, per il campione olimpico della staffetta 4×100 Fausto Desalu che, con il massimo del vento consentito alle spalle (+2.0), chiude la sua prova in terza posizione con 20″54.
La vittoria va all’argento olimpico sul mezzo giro di pista, lo statunitense Kenny Bednarek che chiude in 20″21 senza entusiasmare, secondo è il sudafricano Luxolo Adams con 20″35, mentre più dietro finiscono il dominicano Yancarlos Martinez in 20″69, il canadese Jerome Blake con 20″74 e il botswano Isaac Makwala in 20″87.
Per Fausto un avvio un po’ problematico, forse innervosito anche da una prima falsa partenza, che l’ha visto perdere un appoggio dopo pochi passi ma poi un buon rettilineo che gli ha fatto recuperare posizioni, e adesso per lui la testa verso giovedì sera 9 giugno quando ci sarà la grande sfida, nei 200 metri del Golden Gala Pietro Mennea, con i suoi due compagni della staffetta olimpica 4×100 d’oro, Filippo Tortu e Lorenzo Patta.
Ancora una buona prova per la saltatrice Elena Vallortigara che conferma la misura di 1,90 ottenuta nella precedente gara di Diamond League a Eugene nel salto in alto, anche se oggi si deve accontentare del sesto posto rispetto al quinto del Prefontaine Classic
Per Elena la quota finale viene superata al secondo tentativo, così come la precedente a 1.85, mentre poi fallisce le tre prove a 1,93 che avrebbe rappresentato il suo stagionale che rimane l’1,92 realizzato ad Arezzo a metà maggio.
La vittoria è andata all’ucraina Yaroslava Mahuchikh con 1,96 davanti alla connazionale Iryna Gerashchenko con 1,93 mentre terza, con la stessa misura ma un numero maggiore di errori, l’australiana Nicola McDermott-Olislageri.
Negli 800 femminili, non validi per i punti della Diamante, eccellente prestazione di Elena Bellò che chiude al quarto posto, con un ottimo finale, nel crono di 2’00″76 a pochi centesimi dal suo recente personale di 2’00″39, dimostrando di avere nelle gambe, alla prima occasione, la possibilità di scendere sotto la fatidica soglia dei 2 minuti.
Per Elena una gara complicata dal fatto di essere rimasta compressa nel cuore del gruppo per almeno seicento metri e, in tal senso, il suo crono assume ancora maggior valore in quella che è stata la sua prima esperienza in Diamond League fuori dall’Italia e, a tal proposito, giovedì 9 tornerà in pista all’Olimpico, per il Golden Gala Pietro Mennea, dove affronterà tra le altre la campionessa olimpica Athing Mu.
Sul traguardo, davanti a lei, la keniana Mary Moraa con il primato personale di 1’58″93, la sudafricana Prudence Sekgodiso in 1’59″23 e la francese Renelle Lamote con 1’59″83.
Le dichiarazioni di Desalu dopo la gara: “Non posso essere soddisfatto del tempo ma nelle gare di Diamond il piazzamento conta molto, quindi mi do un 8 come voto. Ero partito meglio nel primo start, quando è stata data la falsa.
A quel punto ho avuto un po’ di ‘strizza’, infatti nella seconda partenza Bednarek mi ha preso subito. Ma mi sono piaciuto soprattutto sul lanciato. Stasera evidentemente non c’erano le condizioni migliori per correre. Bednarek è un velocista da 19″68 e oggi ha fatto 20″21. Però la strada è sicuramente quella giusta”.
Gli altri principali risultati del meeting
Molto bene nei 100 metri femminili la pluricampionessa olimpica, la giamaicana Elaine Thompson-Herah, che vince senza problemi con 10″83 a quattro centesimi dallo stagionale di Eugene (10″79), davanti all’ivoriana Marie-Josée Ta Lou (11.”04) e l’altra giamaicana Natasha Morrison (11″22).
Al quinto posto con 11″42 la svizzera Ajla Del Ponte reduce da un importante infortunio questo inverno, ma apparsa in netta crescita rispetto alla precedente prova di Diamond a Birmingham.
L’altra grandissima stella del meeting, il fenomenale norvegese Karsten Warholm, campione mondiale e olimpico nonché primatista del mondo sui 400 ostacoli maschili, si deve fermare dopo aver saltato il primo ostacolo della gara, per un improvviso dolore al bicipite femorale destro che non sappiamo se sia stato causato dall’aver toccato la barriera stessa o da altro. La gara viene vinta dallo statunitense Khallifah Rosser in 48″25.
La competizione più attesa dal pubblico marocchino di casa, però, erano certamente i 3000 siepi uomini grazie alla presenza dell’idolo di casa, il campione olimpico della specialità Soufiane El Bakkali che non ha certo tradito le attese dei suoi tantissimi tifosi presenti allo stadio vincendo la gara con l’ottimo crono di 7’58″28, migliore prestazione mondiale del 2022 ed una delle prime di sempre nella storia, lasciando alle spalle il suo grande rivale l’etiope Lamecha Girma secondo con 7’59″24.
Nel lancio del disco maschile vittoria dello sloveno Krjstian Ceh con 69.68, che supera addirittura lo svedese campione olimpico Daniel Stahl, secondo con 67,16 in un duello che si ripeterà al Golden Gala tra 3 giorni.
Serata da dimenticare, invece, per la campionessa olimpica del salto con l’asta femminile, la statunitense Katie Nageotte, che non riesce proprio ad entrare in gara fallendo i tre tentativi di ingresso alla quota di 4,30 metri, mentre la connazionale Sandi Morris ottiene la prestigiosa vittoria con 4,65.
Nei 1500 metri femminili tre atlete etiopi scendono sotto i quattro minuti con la vittoria di Hirut Meshesha in 3’57″30 davanti a Freweyni Hailu con 3’58″18 e a Axumawit Embaye che realizza il personale con 3’58″80.
Nel salto in lungo maschile c’era grande curiosità per la sfida tra il campione olimpico, il greco Miltiadis Tentoglou e il decatleta svizzero Simon Ehammer, reduce quest’ultimo da una clamorosa prestazione nel corso dell’ultimo decathlon di Gotzis, di 1 settimana fa, in cui aveva saltato l’eccellente misura di 8,45.
L’elvetico ieri, però, si è dovuto accontentare del secondo posto con un miglior tentativo a 8,13, mentre Tentoglu ha vinto con 8,27.
Per concludere la carrellata, nei 400 metri donne prevale la dominicana argento olimpico Marileidy Paulino con un buon 50″10, negli 800 uomini il 17enne keniano campione del mondo under 20 Emmanuel Wanyonyi con 1’45″47, nei 1500 maschili doppietta britannica con un eccellente Jake Wightman che chiude in 3’32″62 davanti a Jake Heyward con 3’33″54, nei 3000 metri femminili vittoria della keniana Mercy Cherono con 8’40″29 ed infine, nel triplo femminile, successo con 14,46 per la saltatrice di Dominica Thea Lafond.
Tutti i risultati