Il campione olimpico dei 1500 metri e due volte iridato dei 5000 metri Jakob Ingebrigtsen ha conquistato il terzo successo della sua carriera al Bowerman Mile, la gara del Miglio dedicata al ricordo di Bill Bowerman, coach di Steve Prefontaine e fondatore della Nike, fermando il cronometro in uno straordinario 3’43”76, record europeo e primato del meeting e della Diamond League.

Il norvegese ha tolto il primato europeo al grande Steve Cram dopo 38 anni. Nella storia soltanto il grande Hicham El Guerrouj e il keniano Noah Ngeny hanno corso più velocemente del “vichingo” norvegese in occasione della gara del record del mondo al Golden Gala di Roma nel 1999 con 3’43”13 e 3’43”40. Lo statunitense Jared Nuguse è sceso a sua volta al di sotto dei 3’44” migliorando il record nord americano con 3’43”97 (quarto tempo della storia). George Mills, figlio dell’ex calciatore del Manchester City David Mills, ha demolito a sua volta il suo recente primato personale di 2 secondi con 3’47”65 battendo lo spagnolo Mario Garcia (record spagnolo con 3’47”69), il keniano Reynold Cheruiyot (3’48”06 primato mondiale under 20), il norvegese Narve Gilje Nordas (3’48”24). Il francese Azeddine Habz e l’olandese Niels Laros hanno migliorato il record nazionale con 3’48”64 e 3’48”93. Stewart McSweyn e Samuel Tanner sono scesi sotto i 3’50” con 3’49”32 e 3’49”51.

Jakob Ingebrigtsen: “Nuguse ha corso una grande gara. Era in forma per correre il record statunitense, ma nello stesso tempo volevo correre ad un buon ritmo, e poi dare il tutto per tutto negli ultimi due giri. E’ stata una buona gara. Tutto è possibile. Non c’è differenza tra Giugno e Settembre. Ero qui per correre il miglio. Correrò i 3000 metri perché ho avuto l’opportunità di ricevere una wild card. Ora tornerò in albergo per mangiare, dormire e prepararmi al meglio per la gara di domani. Settimana prossima mi sposo e devo prepararmi anche per questo importante evento”.

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1500 metri femminili

La primatista e campionessa mondiale Faith Kipyegon ha coronato una stagione da sogno vincendo il quinto titolo della Diamond League della sua carriera e la sua quinta gara al Prefontaine Classic con 3’50”72 con un ultimo giro in 59”59. Kipyegon ha migliorato il record del meeting da lei stesso detenuto. In questa stagione la keniana ha corso più velocemente soltanto in occasione del suo record mondiale di 3’49”11 realizzato al Golden Gala di Firenze.

Faith Kipyegon: “Non ho guardato il cronometro. Ho corso semplicemente la mia gara. E’ stato fantastico battere il record del meeting. Non mi sono preoccupato di niente. Non mi sono girato indietro per vedere chi mi stesse seguendo. Ho cominciato l’anno con il record del mondo e ora vinco il trofeo dei diamanti. E’ stato un anno fantastico. Il mio obiettivo è difendere il mio titolo dei 1500 metri”.

La gara di Hayward Field ha prodotto un gran numero di risultati di valore con ben nove tempi al di sotto dei 4 minuti: l’etiope Diribe Welteji si è piazzata seconda migliorando il record personale con 3’53”93. Laura Muir ha stabilito il personale stagionale con 3’55”16 battendo Freweyni Hailu (3’55”68). L’australiana Linden Hall ha migliorato il record dell’Oceania con 3’56”92 precedendo la giovane etiope Birke Haylom (3’56”98), Hirut Meshesha (3’57”53), l’autraliaana Jessica Hull (3’57”57) e e la britannica Melissa Courtney Bryant (stesso tempo di 3’57”57).

400 metri ostacoli maschili

Lo statunitense Raj Benjamn ha vinto il primo Trofeo dei Diamanti della sua carriera battendo il campione olimpico Karsten Warholm con una rimonta sul rettilineo finale. Benjamin ha fermato il cronometro in 46”39 strappando il record della Diamond League proprio a Warholm, che lo deteneva con il 46”51 realizzato a Montecarlo in questa stagione. Si tratta inoltre del record del meeting e della migliore prestazione mondiale dell’anno. Warholm, vincitore della Diamond League nel 2019 e nel 2022, ha stabilito il quarto miglior tempo della sua carriera con 46”53.

Il due volte campione della Diamond League Kyron McMaster si è confermato su eccellenti livelli piazzandosi al terzo posto con 47”31. E’ stata una gara di contenuti tecnici straordinari con sette atleti in grado di scendere al di sotto dei 48 secondi: Alison Dos Santos ha sfiorato il personale stagionale con 47”44 piazzandosi al quarto posto davanti ai francesi Wilfried Happio (47”63) e Ludvy Vaillant (47”93) e all’estone Rasmus Magi (47”99). Completano il quadro dei risultati gli statunitensi Trevor Bassitt (settimo in 48”42) e CJ Allen (ottavo in 48”62).

Benjamin si è tolto la soddisfazione di vincere davanti a Warhlom dopo i secondi posti alle Olimpiadi di Tokyo quando il 46”17 non bastò per vincere e ai Mondiali di Doha 2019 e di Eugene 2022.

Raj Benjamin: “Sono tornato alla mia vecchia ritmica tra gli ostacoli. La mia seconda metà gara è straordinaria. Ho fatto un grande lavoro. Sono venuto qui senza grandi aspettative. Volevo semplicemente divertirmi e concludere al meglio la mia stagione. Ho davvero una bella rivalità con Warholm. L’obiettivo più importante è vincere nei grandi campionati e io non l’ho ancora fatto in carriera”.

Karsten Warholm: “Naturalmente sono stanco. E’ la fine della stagione e sono tutti stanchi. Sono contento di aver realizzato uno dei miei migliori tempi anche se non sono contento di essere stato battuto. Ho avuto ottime sensazioni e pensavo ormai di potercela fare, ma Benjamin ha una velocità sull’ultimo ostacolo. Non mi piace perdere ma fa parte dello sport. Io e Benjamin siamo rivali ma abbiamo molto rispetto reciproco. Ognuno di noi vuole vincere e siamo allo stesso livello. E’ davvero pazzesco. Ho bisogno di tornare a casa per allenarmi duramente”.

100 metri maschili

Il primatista mondiale indoor Christian Coleman ha vinto il secondo titolo della Diamond League della sua carriera sui 100 metri in 9”83 eguagliando la miglior prestazione mondiale dell’anno detenuta da lui stesso alla pari con Noah Lyles e da Zharnel Hughes. Coleman finisce alla grande la stagione ripetendo lo stesso tempo realizzato in occasione della vittoria al meeting di Xiamen dello scorso 2 Settembre.

Noah Lyles e Ferdinand Omanyala si sono piazzati secondo e terzo con lo stesso tempo di 9”85. Il giamaicano Kishane Thompson è il quarto atleta di questa gara a scendere al di sotto dei 9”9 classificandosi al quarto posto in 9”87.

Christian Coleman: “Ho la sensazione che avrei potuto eseguire meglio la partenza, ma in questa gara sono riuscito a far tesoro di tutto ciò che ho imparato durante la stagione. Ha spesso fatica ad eseguire al meglio la parte finale in questo tipo di gare, ma ho avuto la sensazione di ritrovare la fiducia e di credere in me stesso. Ho avuto una svolta dal punto di vista mentale e sono riuscito a ritrovare il ritmo giusto. Spero di capitalizzare l’anno prossimo.

Noah Lyles: “Ho corso il mio secondo tempo della carriera. Volevo vincere ma la cosa più importante è essere riuscito a divertire il pubblico. Dopo il titolo mondiale era ciò che volevo vedere. Ho fatto il giro d’onore anche se non ho vinto e il pubblico era davvero entusiasta. Avevo detto che avrei concluso la stagione dopo Zurigo e la gente era triste perché voleva vedermi gareggiare al Prefontaine Classic. Amo gareggiare, e se il pubblico vuole vedermi, sono contento di accontentarlo a condizione di essere in buone condizioni di forma. A fine stagione voglio rilassarmi, seguire partite di football americano e andare in vacanza. Mi godrò un periodo di relax in Giamaica”.

100 metri femminili

Sette velociste sono scesi al di sotto degli 11 secondi. La due volte campionessa del mondo dei 200 metri Shericka Jackson ha vinto la sua prima finale della Diamond League sui 100 metri in 10”70, secondo miglior tempo della sua carriera a cinque centesimi dal personale di 10”65 realizzato in questa stagione ai Trials giamaicani. In carriera Jackson aveva già sollevato il Trofeo dei Diamanti in occasione della vittoria sui 200 metri in 21”80 a Zurigo l’anno scorso e punta a fare il bis nella finale di Domenica sulla sua distanza preferita. L’obiettivo della giamaicana è battere il record del mondo sulla pista dove vinse la medaglia d’oro ai Mondiali di Eugene in 21”45. In questa stagione la sprinter di St. Ann ha corso due volte in 21”41 ai Mondiali di Budapest e in 21”48 al meeting di Bruxelles.

Marie Josée Ta Lou ha eguagliato il personale stagionale piazzandosi seconda con 10”75. La cinque volte campionessa olimpica Elaine Thompson Herah è scesa sotto i 10”8 per la prima volta in questa stagione firmando il quarto personale stagionale con 10”79. Thompson Herah incomincia a sentire profumo di Olimpiadi, manifestazione nella quale ha messo a segno due doppiette sui 100 metri e sui 200 metri a Rio 2016 e a Tokyo 2021. La campionessa mondiale Sha’Carri Richardson, che ha esibito una nuova acconciatura di capelli, si è piazzata al quarto posto con 10”80 davanti a Twanisha Terry (10”83 personale stagionale), a Natasha Morrison (10”85 record personale) e a Dina Asher Smith (10”96).

Elaine Thompson Herah: “Penso di aver svolto un buon lavoro. Ho concluso la stagione con un buon tempo. E’ stata una stagione difficile”.

Sha’Carri Richardson: “E’ stata una grande gara. Sono contenta di aver finito al meglio una grande stagione. Questa finale mi dà materiale sul quale lavorare in vista della finale delle Olimpiadi dell’anno prossimo. Per tanto tempo sono stati protagonisti gli uomini. Ora siamo noi velociste a prenderci la scena. Aspettatevi ancora grandi cose da me. Non sono tornata, ma sono migliorata”.

3000 siepi femminili

La campionessa mondiale dei 3000 siepi Winfred Yavi del Barhein ha battuto la primatista mondiale Chepkoech con un grande ultimo giro fermando il cronometro in 8’50”66, secondo miglior tempo della storia alle spalle del record del mondo di Beatrice Chepkoech stabilito a Montecarlo nel 2018 (8’44”32), miglior tempo mondiale dell’anno, primato del meeting e record asiatico. Chepkoech ha migliorato il personale stagionale con 8’51”67. La campionessa mondiale under 20 Faith Cherotich è scesa sotto i 9 minuti migliorando il personale con 8’59”65 precedendo Jackline Chepkoech (9’01”18) e l’etiope Zerfe Wondemagegn (9’05”36).

Winfred Yavi: “Non mi aspettavo di realizzare il mio secondo miglior tempo. Sono davvero contenta. E’ stato un grande anno per me. Ho lavorato duramente in allenamento e ho fatto molti sacrifici. Ho svolto molti lavori di forza cambiando la preparazione rispetto all’anno scorso”.

Salto triplo maschile

Il primatista italiano Andy Diaz ha vinto il secondo trofeo dei Diamanti consecutivo nel salto triplo maschile con 17.43m al primo tentativo. L’allievo di Fabrizio Donato ha coronato una grande stagione nella quale ha vinto altre due gare della Diamond League al Golden Gala di Firenze con il record italiano di 17.75m e a Xiamen con 17.43m. Il campione del mondo di Budapest 2023 Fabrice Zango si è piazzato secondo con un salto da 17.25m al quinto tentativo.

Andy Diaz: “Il viaggio é stato difficile. Siamo arrivati diciotto ore prima della gara perché abbiamo ricevuto il visto soltanto questa settimana, ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo vinto il secondo diamante consecutivo. Ci siamo riconfermati a questi livelli nonostante una finale che non si preannunciava facile con cinque atleti e quindi con poco tempo per recuperare tra un salto e l’altro. Abbiamo concluso la stagione in bellezza e ora speriamo di vederci a Parigi”.

Salto triplo femminile

La campionessa olimpica e primatista mondiale Yulimar Rojas ha vinto il terzo Trofeo dei Diamanti consecutivo stabilendo il record del meeting e la migliore prestazione mondiale dell’anno con 15.35m al quinto tentativo. La giamaicana Shanieka Ricketts ha confermato il suo eccellente momento di forma migliorando il personale di 2 centimetri con 15.03m. L’altra giamaicana Kimberly Williams ha migliorato il personale stagionale con 14.63m. La vice campionessa europea indoor Dariya Derkach ha realizzato il personale con 14.52m al termine della miglior gara della sua carriera battendo Thea Lafond (14.46m). L’atleta di Pagani allenata da Alessandro Nocera ha fatto registrare anche tre salti da 14.36m, 14.27m e 14.23m.

L’azzurra diventa la quarta italiana di sempre dopo Magdelin Martinez (15.03m), Simona La Mantia (14.69m) e Fiona May (14.65m). Derkach ha aggiunto cinque centimetri al personale realizzato ai Campionati Italiani di Rovereto nel 2021 mancando per soli tre cm lo standard di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.

Dariya Derkach: “C’era un’atmosfera pazzesca. Dopo qualche giorno di riposo mi sono sentita meglio. E’ stato bellissimo trovare la misura all’ultimo salto. Finire la stagione in bellezza, con il sorriso, eliminando il brutto ricordo dei nulli di Budapest non ha prezzo. Aveva ragione il mio allenatore Alessandro Nocera che in risposta alle mie lamentele e preoccupazioni mi ha scritto: ‘sei in forma’”.

Salto con l’asta femminile

La campionessa olimpica e mondiale Katie Moon ha vinto il primo Trofeo dei Diamanti della sua carriera stabilendo il record del meeting con 4.86m. Moon ha battuto allo spareggio la slovena Tina Sutej, che ha migliorato il personale outdoor con 4.81m. Sandi Morris ha superato 4.71m al primo tentativo piazzandosi al terzo posto per un numero minore di errori nei confronti della finlandese Wilma Murto. La vincitrice della Diamond League 2022 Nina Kennedy ha superato 4.56m prima di commettere tre errori a 4.71m. Roberta Bruni ha valicato l’asticella a 4.56m alla terza prova prima di commettere un errore a 4.71m.

Roberta Bruni: “Sono stati sette giorni tormentati anche dall’influenza, ma sono contenta di aver saltato anche nelle difficoltà al termine di una stagione complicata sotto tanti aspetti. Adesso mi godo un po’ di meritato riposo e reset in attesa di programmare la prossima stagione.

400 metri maschili

Il grenadino Kirani James ha vinto il quarto trofeo dei diamanti della sua carriera sui 400 metri stabilendo il personale stagionale con 44”30 un anno dopo il successo a Zurigo. James ha concluso al meglio la stagione con la doppia vittoria a Xiamen e Eugene riscattando la squalifica per invasione di corsia ai Mondiali di Budapest. Il bronzo mondiale di Budapest 2023 Quincy Hall si è piazzato al secondo posto in 44”44 davanti agli altri due statunitensi Vernon Norwood (44”61) e Bryce Deadmon (44”90).

Kirani James: “Ho cercato semplicemente di correre la mia gara. Ho avuto un problema al ginocchio in avvicinamento a questa gara. Non ho avvertito problemi nei primi 200 metri. Nella seconda parte ho dato tutto quello che avevo. E’ stata una stagione di alti e bassi dopo la morte del mio allenatore. Ho contemplato l’idea di rinunciare ai Mondiali ma avrebbe voluto vedermi gareggiare. Ho cercato di finire forte questa stagione”.

Getto del peso femminile

La due volte campionessa mondiale Chase Ealey ha vinto il suo secondo titolo della Diamond League stabilendo il record del meeting e la migliore prestazione mondiale dell’anno con 20.61m al secondo tentativo. Ealey ha fatto ancora meglio stabilendo il record statunitense con 20.76m al terzo tentativo. La vice campionessa mondiale Sarah Mitton si è piazzata al secondo posto con 19.94m battendo la portoghese Auriol Dongmo (19.92m) e l’olandese Jessica Schilder (19.88m).

Chase Ealey: “E’ stato molto importante battere il record nazionale nell’ultima gara della stagione. Ho puntato a questo obiettivo per tutta la stagione e avevo detto al mio allenatore che l’avrei fatto proprio in questo meeting. Ho ottime persone che mi sostengono e penso che questo sia molto importante. Sono riuscito a recuperare dall’infortunio subito all’inizio dell’anno. C’è qualcosa di speciale in questo stadio che mi aiuta a dare il meglio di me. Amo questo impianto”.

Salto in alto maschile

Il campione del mondo indoor Sanghyeok Woo ha eguagliato il personale outdoor e il record nazionalecon 2.35m al terzo tentativo dopo aver superato tutte le prove fino a 2.33m sempre al primo tentativo. Il polacca Norbert Kobielski si è piazzato al secondo posto con 2.33m precedendo per un numero minore di errori lo statunitense Ju’Vaughn Harrison.

3000 siepi maschili

Il giovane talento keniano Simon Kiprop Koech ha vinto il primo Diamond Trophy della sua carriera sui 3000 siepi con 8’06”26 al termine di una stagione straordinaria nella quale ha vinto anche al meeting di Montecarlo. L’etiope Samuel Firewu si è classificato secondo in 8’10”74 battendo il neozelandese George Beamish (8’14”01), l’etiope Getnet Wale (8’14”98) e il primatista giapponese Ryuji Miura (8’15”45).

Lancio del giavellotto maschile

Il giavellottista ceco Jakub Vadlejch (bronzo mondiale a Budapest) ha preso il comando della gara al primo tentativo. Il campione mondiale e olimpico Neeraj Chopra si è avvicinato con un lancio da 83.80m al secondo tentativo ma Vadlejch ha allungato piazzando il lancio della vittoria con 84.24m al sesto tentativo aggiudicandosi il terzo trofeo dei diamanti della sua carriera.

Jakub Vadlejch: “E’ sempre difficile gareggiare contro Chopra ma è una vittoria molto importante per me. Sto ancora sognando. E’ difficile gareggiare alla mia età. Ho quasi 33 anni ed è difficile lanciare il giavellotto alla mia età. E’ la fine della mia stagione. Domani tornerò a Praga e potrò distendermi sul letto senza fare nulla”.

Lancio del giavellotto femminile

La campionessa mondiale Haruka Kitaguchi ha vinto il primo titolo della Diamond League della sua carriera con un lancio vincente da 63.78m al secondo tentativo. La neozelandese Tori Peeters si è piazzato al secondo posto con 61.30m precedendo l’australiana Mackenzie Little (61.24m).

Haruka Kitaguchi: “Sono davvero felice di questa vittoria e della medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest. E’ davvero straordinario. Sono felice di essere tornata a Eugene dopo il bronzo ai Mondiali dell’anno scorso. Ho ancora alcune gare da disputare in Giappone. Sarà la prima volta che torno nel mio paese dopo la vittoria ai Mondiali. Non posso immaginare che atmosfera ci sarà. Ai Mondiali di Tokyo spero di gareggiare in uno stadio pieno di gente”.

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