Il debutto della Wanda Diamond League 2021, a Gateshead in Gran Bretagna, è stato purtroppo condizionato da condizioni meteorologiche terribili con freddo, pioggia fitta e un vento fortissimo che soffiava contro sul rettilineo principale e che ha, notevolmente, sfavorito gli atleti e le atlete delle gare più veloci.
Per questa complicata situazione atmosferica abbiamo voluto dedicare la copertina alla grande prova di Luminosa Bogliolo, che ha ottenuto un ottimo terzo posto in 13″45 nei 100 ostacoli con un vento contrario di -3.9, battuta solo dalla britannica Cindy Sember (13″28) e dall’ungherese Luca Kozak (13.37), ma lasciandosi alle spalle l’altra quotata britannica Tiffany Porter (13″50).
Ancora meglio, in una serata magica che ricorderà a lungo, è andata al saltatore in lungo Filippo Randazzo, il quale ha potuto beneficiare quantomeno del vento a favore derivante dal fatto che la pedana era dalla parte del rettilineo opposto e, grazie alla nuova regola della finale a tre, nell’ultimo salto della gara ha trovato un balzo di 8.11 che, sia pur ventoso (+2.8), gli ha regalato la vittoria davanti allo spagnolo Eusebio Caceres (8,04) e al giamaicano campione del mondo Tajay Gayle (7.91 nel salto finale, 8.00 in precedenza).
Nel salto in alto femminile condizionato sempre dal clima, quinto posto per Alessia Trost che conferma l’1.88 dell’ultima gara, con la stessa misura della russa Mariya Lasitskene in una competizione dove alla polacca Kamila Licwinko basta 1.91 per vincere.
Ottimo il debutto in Diamond League di Gaia Sabbatini che finisce al quinto posto in una gara coraggiosa sotto la pioggia in cui anche la grandissima Laura Muir si deve accontentare di chiudere, pur se in solitaria, con il tempo di 4’03″73, mentre Gaia finisce con 4’10″21 ma fa certamente punteggio per la classifica del ranking in proiezione giochi olimpici.
Viste le condizioni ambientali che sono peggiorate con il passare del tempo non si sono avuti grandi risultati di alcun genere, a cominciare dall’attesa sfida nei 100 metri femminili tra la grande Dina Asher-Smith e la nuova stella della velocità statunitense Sha’Carri Richardson.
La britannica ha sorpreso l’americana con una partenza bruciante, vincendo il confronto senza discussioni in 11″35 (vento contrario 3,1) sotto una pioggia molto intensa lasciando l’avversaria a nove centesimi 11″44, con l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou a 11″48, terza.
Anche nei 200 maschili crono molto condizionati da pioggia e vento con lo statunitense Kenny Bednarek che finisce in 20″33 con tre metri di vento contro, lasciando ben dietro i canadesi Aaron Brown (20″79) e Andre De Grasse (20″85).
In una serata particolare come quella di ieri sera a Gateshead può capitare anche di assistere alla sconfitta, nel salto con l’asta, di Armand Mondo Duplantis contro Sam Kendricks (non succedeva dalla finale mondiale di Doha) con lo statunitense che si avvicina nel conto degli scontri diretti, dove lo svedese conduce ora 16 a 15.
Kendricks supera 5,74 alla seconda prova, Mondo li sbaglia dopo aver saltato 5,55 e riserva l’ultimo salto a 5,80, dove l’asticella balza sui ritti quattro-cinque volte prima di cadere.
Gara anche interrotta brevemente, con Kendricks pronto a saltare con un ombrello retto sulla sua testa da Duplantis e questa è stata certamente l’immagine più bella di tutta la serata.
Nei 5000 uomini vittoria dallo spagnolo Mohamed Katir con la seconda prestazione europea stagionale di 13’08″52, personale e minimo olimpico, davanti al duo keniano Nicholas Kimeli (13’10″11) e Michael Kibet (13’20″52).
Giavellotto uomini che premia giustamente il polacco Marcin Krukowski con la formula dell’ultimo turno a tre: supera gli 80 con 81,18 come altre due volte in gara (82,61 il top) e batte l’olimpionico Walcott (77,78) e lo svedese Amb (76,96).
Nel peso donne vince la favorita portoghese Auriol Dongmo con 19,08 e 18,16 al sesto turno della finalina a tre, superando la giamaicana Danniel Thomas-Dodd (18,46 e 18,12 al sesto turno), e la statunitense Maggie Ewen, polveri bagnate all’ultimo lancio ma con un 18,54 ottenuto al terzo turno.
La formula a 3 premia anche la giamaicana Ricketts nel triplo, la migliore allo spareggio e in gara con 14,40 (1,3), davanti alla portoghese Mamona (14,37 ventoso) e alla britannica Ogbeta (14,29 ventoso).
Nei 400 donne vento trasversale che crea problemi per tutta la gara e si vede dai crono finali, non eccezionali anche delle prime tre, la statunitense Kendall Ellis (51″86), parzialmente rimontata in rettilineo dalla giamaicana McPherson (51″96) e dall’olandese Klaver (52″03).
Sui 400hs donne successo della danese vice campionessa olimpica 2016 Sara Slott Petersen con 56″32 per precedere la britannica Jessica Turner (56″56) e la giamaicana, due volte vincitrice al Golden Gala, Janieve Russell (57″16).
Nei 3000 siepi uomini, arrivo quasi al passo per il vincitore statunitense, di origini keniane, Hillary Bor (8’30″20), davanti al keniano Leonard Bett (8’31″52) e al francese Djilali Bedrani (8’32″04).
La classe del norvegese Jakob Ingebrigtsen è più forte di tutto e alla fine della gara dei 1500 metri vince agevolmente in 3’36″27, davanti alla coppia australiana Hoare (3’36″58) e McSweyn (3’37″72).
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