Nella cornice dello Stadio Ridolfi di Firenze che ospitò già la manifestazione nel 2021, si svolgerà questa sera la 43esima edizione del Golden Gala, il principale meeting internazionale italiano, che vide il suo esordio il 5 agosto 1980 per poi diventare dal 2010 una tappa del circuito della Diamond League ed essere, dal 2013, intitolato alla leggenda dell’atletica azzurra Pietro Mennea.

Sarebbe dovuta essere la serata della seconda grande sfida annunciata, sui 100 metri, tra il campione olimpico Marcell Jacobs e il campione mondiale Fred Kerley, ma il velocista desenzanese ormai trasferitosi da anni a Roma, dopo aver dovuto rinunciare al debutto stagionale nella Diamond di Rabat, è stato costretto ad un altro forfait per cui lo statunitense, apparso in grandissime condizioni di forma nelle prime gare dell’anno, avrà un avversario di meno nella ricerca di un nuovo successo al Golden Gala, dopo quello dell’anno scorso a Roma quando si impose in 9″92, anche in quell’occasione dopo aver sfiorato la sfida con Jacobs, prima a Eugene nel Prefontaine Classic del 28 maggio, e poi appunto nella capitale il 9 giugno.

Straordinario, in ogni caso, l’elenco dei partecipanti con tutto il podio degli campionati iridati sui blocchi, con la novità degli ultimi giorni rappresentata dall’inserimento dello statunitense Marvin Bracy, argento in Oregon nei 100 e anche nella 4×100, oltre che bronzo iridato dei 60 metri indoor a Belgrado 2022.

Sarà in gara anche l’altro statunitense Trayvon Bromell, due bronzi ai mondiali e il titolo di campione iridato sui 60 indoor nel 2016 a Portland, che vanta 9″76 di personale oltre che il Trofeo del Diamante del 2022, poi il keniano Ferdinand Omanyala primatista stagionale con 9″84 ottenuto in quota a Nairobi, e battuto proprio da Kerley domenica a Rabat nella tappa marocchina di Diamond League.

Sui blocchi pure il giamaicano Yohan Blake, iridato a Daegu nel 2011, che vanta due titoli olimpici e uno iridato con la staffetta oltre a due argenti olimpici a Londra 2012, accreditato di 9″69 di personale, secondo di sempre nella storia e ancora lo scorso anno capace di fermare il cronometro a 9″85, oltre che l’altro velocista africano di assoluto valore mondiale, il primatista sudafricano Akani Simbine, due volte vincitore del Golden Gala a Roma nel 2020 e a Firenze nel 2021, cinque volte finalista tra Olimpiadi e campionati del mondo, con un personale di 9″84 anche se mai salito su un podio mondiale in carriera.

Debutto stagionale all’aperto e occasione non poteva essere più prestigiosa, anche se molto complicata, per il campione europeo dei 60 metri indoor Samuele Ceccarelli che parte da un personale di 10″45 e, il primo obiettivo del suo esordio assoluto in Diamond League, sarà certamente quello di abbassarlo il più possibile, mentre completerà l’elenco dei velocisti in gara l’australiano Rohan Browning, 10″01 di personale e semifinalista olimpico a Tokyo 2021.

Il record del meeting appartiene a Justin Gatlin, che sfrecciò in 9″75 nell’edizione 2015 mentre, il miglior crono sul suolo italiano nella disciplina è invece detenuto dal giamaicano Asafa Powell, che lo realizzò in occasione del primato del mondo ottenuto a Rieti nel 2007.

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200 metri

Un altro fenomeno statunitense, Erriyon Knighton, 19 anni e mezzo ma sulla cresta dell’onda ormai da due stagioni, dovrebbe essere il grande protagonista della gara del mezzo giro su pista, sua disciplina preferita per avere anche, lo scorso anno, siglato il record mondiale under 20 con un fantascientifico 19″49, quinta prestazione di sempre nella storia.

La medaglia di bronzo iridata di Eugene e il quarto classificato, un anno prima, alle Olimpiadi di Tokyo, sarà al debutto sul suolo italiano, in una gara in cui il nome del vincitore sarà una novità nell’albo d’oro del Golden Gala e attenzione al primato del meeting di 19″70 realizzato dal connazionale Michael Norman, nell’edizione romana del 2019.

Tra gli altri protagonisti reciterà come sempre un ruolo primario l’inossidabile canadese Aaron Brown, tra i migliori specialisti del pianeta, poi sarà interessante vedere il dominicano Alexander Ogando, il medagliato mondiale Jereem Richards di Trinidad e Tobago, il liberiano Joseph Fahnbulleh, ma soprattutto il cubano Reynier Mena, reduce da un eccellente 19″95 a Savona

Filippo Tortu e Fausto Desalu, campioni a cinque cerchi a Tokyo con la 4×100 proveranno ad inserirsi nella lotta dietro il presumibile dominio di Knighton, con il bronzo europeo Tortu che torna sui 200 metri del Golden Gala dopo il terzo posto dell’anno scorso con 20″30, mentre Desalu tornerà sulla sua gara primaria dopo le due recenti esperienze sui 400, ricordando che l’anno scorso a Roma fu quarto in 20″59.

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110 ostacoli

Grant Holloway, il tre volte campione del mondo degli ostacoli alti, dotato di un personale di 12″81 a un solo centesimo dal primato mondiale di Aries Merritt, correrà per la prima volta in Italia affrontando innanzitutto il connazionale Devon Allen, fenomenale atleta che si divide tra atletica e football americano, che la finale mondiale di Eugene l’ha appena assaggiata e non disputata per una millesimale falsa partenza, oltre che gli altri suoi connazionali statunitensi Freddie Crittenden e Jamal Britt.

Sui blocchi di partenza anche il polacco Damian Czykier, quarto in Oregon, il brasiliano Rafael Pereira, e l’azzurro Lorenzo Simonelli, 21 anni compiuti ieri, atteso al miglioramento cronometrico (13″59 il personal best) dopo le grandi premesse della stagione indoor, quarto a Istanbul con lo stesso tempo dell’atleta salito sul podio per il bronzo, e gli ulteriori progressi nella velocità piana (10″25 a fine aprile).

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Salto Triplo

Will Claye e Christian Taylor saranno gli unici in pedana ad aver già vinto il Golden Gala, Claye nel 2014, Taylor nel 2013. La coppia statunitense sta vivendo momenti differenti con il primo che ha ritrovato competitività negli ultimi mesi ed è reduce dall’ottima prova alle Bermuda (17,45 ventoso), mentre il secondo sta lentamente emergendo dalla ripresa dopo un grave infortunio e deve tornare ancora a superare i 17 metri.

Una gara con il più alto numero di medaglie globali dell’intero programma con Taylor (due ori olimpici e quattro mondiali) e Claye (due ori mondiali indoor e quattro argenti tra Olimpiadi e Mondiali), ma anche il primatista africano Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso), bronzo olimpico, argento e bronzo nelle ultime due edizioni iridate, il cubano campione mondiale indoor in carica Lazaro Martinez, lo statunitense bronzo al coperto Donald Scott e gli azzurri Emmanuel Ihemeje, Tobia Bocchi e Andy Diaz Hernandez.

Ihemeje è stato finalista mondiale, tre volte campione NCAA negli USA, al personale in avvio di stagione con 17,29 e 17,48 ventoso mentre Bocchi è il campione italiano, quarto all’Europeo di Monaco e in quello indoor di Torun.

Diaz, al primo meeting internazionale dopo la cittadinanza italiana, nella partenza della Diamond League a Doha ha entusiasmato con un 17,80 ventoso ed è il campione in carica della Diamond League. Iscritto anche l’indiano Abdulla Aboobacker, argento ai Giochi del Commonwealth.

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Getto del peso

Lo statunitense Joe Kovacs torna al Golden Gala dopo il successo dello scorso anno (21,85) e trova anche chi l’ha preceduto nell’albo d’oro, il neozelandese due volte campione del mondo Tom Walsh, che vinse a Firenze nel 2021. Amicissimi, il loro confronto parte da lontano con meeting e incroci frequenti, tra cui quello storico della finale più bella di sempre, Doha 2019, con Kovacs all’oro in extremis e Walsh, 22.90 al primo lancio, appena al bronzo.

Da allora, la distanza tra Kovacs e la superstar Ryan Crouser si è ridotta e, mentre il gigante dai capelli rossi ha centrato il mondiale a 23.56, Kovacs ha strabiliato nella finale di Diamond League a Zurigo con 23.23. Iridato nel 2015 e nel 2019, due volte argento olimpico e ai Mondiali, Kovacs ha aperto la stagione outdoor con 22,69.

Contro il favoritissimo Kovacs ci saranno, oltre Walsh, i suoi i connazionali Josh Awotunde e Tripp Piperi, il ceco Tomas Stanek, l’azzurro oro europeo indoor Zane Weir, e il campione europeo all’aperto Filip Mihaljevic (Croazia), e Leonardo Fabbri, che nel 2021 non vinse il Golden Gala pur con il miglior lancio di 21,71 a causa del vecchio regolamento della mini-finale a tre, e ci sarà in gara anche il serbo argento europeo a Monaco Armin Sinancevic.

Per Fabbri enormi motivazioni sulla pedana di casa sua e i precedenti parlano in suo favore.

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5000 metri

Il nome dell’ugandese Joshua Cheptegei scandisce i titoli e i primati conquistati in carriera in quanto olimpionico a Tokyo nei 5000 metri, recordman in pista nei 5000 con il 12’35″36 di Montecarlo e nei 10.000 con il 26’11″00 di Valencia, entrambi nel 2020, campione del mondo sui 10.000 sia a Doha che a Eugene, e già medaglia d’oro mondiale nel cross.

Torna a Firenze per l’esordio stagionale in pista, dove non gareggia dal Mondiale di Eugene. La sua ultima competizione in Italia coincide con il Golden Gala fiorentino del 2021, quando fu sesto nei 5000 vinti a suon di record europeo da Jakob Ingebrigtsen.

Di quella serata, Cheptegei ritrova il primatista canadese Mohammed Ahmed (12:47.20) e quello spagnolo Mohamed Katir (12’50″79), e sfiderà anche l’ultimo vincitore del Golden Gala, il keniano Nicholas Kipkorir, che lo scorso anno all’Olimpico di Roma ha battuto il record del meeting in 12’46″33.

Una distanza, i 5000 metri, che il Golden Gala ha portato più volte nel firmamento dell’atletica mondiale, con due record mondiali, di Saïd Aouita nel 1987, primo uomo sotto i tredici minuti, e di Moses Kiptanui nel 1995, e due anni fa con il primato d’Europa di Ingebrigtsen.

Oltre a Cheptegei e Kipkorir, che correrà a fianco del connazionale Jacob Krop, argento in Oregon, altri protagonisti saranno gli etiopi Selemon Barega, olimpionico dei 10.000 a Tokyo e bronzo nei 5000 a Doha 2019, Berihu Aregawi, vincitore della Diamond League nel 2021, Telahun Haile Bekele, Yomif Kejelcha (Diamond League Champion nel 2015 e con un successo al Golden Gala), Samuel Tefera (due volte oro mondiale indoor nei 1500), Getnet Wale, vincitore del diamante sui 3000 siepi nel 2019, e lo svedese primatista nazionale Andreas Almgren.

Tra gli iscritti anche il primatista USA Grant Fisher (12’46″96) e il connazionale Joe Klecker, il guatemalteco quarto ai Mondiali Luis Grijalva (13’02″94), il fortissimo atleta del Sud Sudan Dominic Lokinyomo Lobalu, il burundiano Thierry Ndikumwenayo, gli australiani Stewart McSweyn e Jack Rayner e l’irlandese Paul Robinson.

Salto in alto

Due vincitori di passate edizioni del Golden Gala tornano a staccare in pedana nel più importante meeting italiano. Lo statunitense JuVaughn Harrison, leader mondiale outdoor nel 2023 con 2,33, ultimo vincitore un anno fa all’Olimpico con 2,27 e straordinario avversario di Gianmarco Tamberi nella finale di Diamond League a Zurigo vinta dall’azzurro campione olimpico (2,34 per entrambi), e l’ucraino Andrii Protsenko, bronzo mondiale ed europeo la scorsa estate, ma d’argento nell’Europeo indoor di Istanbul lo scorso marzo.

Il terzo big da podio è il coreano Woo Sang-hyeok, secondo ai Mondiali e finalista olimpico, capace di superare i 2,35 in entrambe le finali, salito in questa stagione già a 2,32. Vincesse Woo, sarebbe il secondo asiatico a conquistare la pedana dell’alto al Golden Gala, dopo Mutaz Barshim, che con 2,41 nel 2014 detiene il primato del meeting.

Ci sarà anche il campione europeo di Istanbul, l’olandese Douwe Amels, il primatista neozelandese Hamish Kerr, bronzo mondiale indoor 2022 e salito a 2,34 in inverno, il tedesco Tobias Potye, argento dietro Gianmarco Tamberi all’Europeo di Monaco, il sesto di Eugene Luis Zayas (Cuba) e il messicano Edgar Rivera, due finali iridate in carriera, sesto a Doha nella prima tappa della Wanda Diamond League 2023.

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