Sidorova quarta donna nella storia a superare 5 metri con l’asta

L'ennesimo trionfo di Gimbo Tamberi nella fantastica serata finale di Diamond League

La campionessa del mondo, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, Anzhelika Sidorova è diventata la quarta donna nella storia dell’atletica a superare la misura di cinque metri nel salto con l’asta, vincendo con 5,01 m nel meeting Weltklasse Zurigo il titolo della Wanda Diamond League 2021.

Considerando che Armand Duplantis ha poi ottenuto il suo Diamante valicando l’asticella a 6,06, l’evento di ieri sera sarà ricordato come il primo della storia in cui le barriere di cinque e sei metri sono state entrambe superate.

La Sidorova aveva provato varie volte ad attaccare tale importantissima misura ma era solo riuscita ad arrivare a 4,95, suo record precedente, quando aveva vinto il titolo mondiale a Doha, mentre in Giappone non era andata oltre i 4,85 per arrivare sul secondo gradino del podio e forse, anche l’aver mancato la vittoria olimpica le ha dato l’ulteriore spinta e motivazione per il grandissimo risultato di ieri che può essere ritenuto il principale, da un punto di vista tecnico, di tutte le 32 finali disputate.

L’atleta russa che gareggia sotto bandiera neutrale per ora per i noti problemi di doping di stato, ha superato al primo tentativo tutte le prove fino a 4,96 m per poi ottenere il suo fantastico primato al terzo tentativo senza poi provare ad attaccare il record del mondo, evidentemente appagata per quanto ottenuto

Le dichiarazioni di Sidorova: “Penso che questo sia davvero il posto giusto per saltare in alto. Penso che siamo tutte un po’ stanche dopo una lunga stagione e, quindi, non riesco ancora a credere di aver superato la barriera dei cinque metri proprio oggi.”

Da segnalare che la campionessa olimpica Katie Nageotte, ha deluso registrando tre errori all’altezza di entrata di 4,57 m.

Asta maschile

Il campione olimpico Mondo Duplantis ha realizzato il primo salto oltre sei metri nello stadio Letzigrund di Zurigo, vincendo la gara maschile con il record del meeting di 6,06 metri.

Il 21enne svedese ha aperto a 5,58 m e poi ha saltato 5,83 e 5,93 m. Anche il due volte campione del mondo Sam Kendricks e Timur Morgunov hanno superato quest’ultima importante quota ma poi non sono andati oltre

 

Duplantis ha poi fatto un errore a 5,98 m, ma l’ha superato al secondo tentativo e ha poi superato i 6,06 m alla prima, il quarto miglior salto all’aperto della sua carriera.

Ha concluso la sua competizione con tre tentativi di record mondiale di 6,19 m.

Armand Duplantis: “L’obiettivo principale era vincere il Diamante che ancora mancava nella mia collezione. Sono davvero felice di come ho saltato a Zurigo. Mi sarebbe piaciuto battere il record del mondo e ho avuto la sensazione che il primato fosse alla mia portata in questa stagione.

Guardando indietro alla mia stagione non ho rimpianti. Il salto da 6.06m mi ha dato ottime sensazioni. Ogni volta che salto 6.06, non posso lamentarmi. Ho realizzato i miei obiettivi”.

Salto triplo femminile

La  campionessa mondiale e olimpica Yulimar Rojas ha subito ottenuto il record del meeting con 15,27 m (-0,4 m/s) per prendere subito il comando della gara e poi dopo tre nulli è atterrata di nuovo oltre i 15 metri nel penultimo round (15,22 m) prima di terminare con un gigantesco 15,48 m.

Il suo salto vincente è il quarto miglior salto nella storia, ed è stato anche il suo sedicesimo salto oltre i 15 metri nel 2021, un record per una singola stagione. La venezuelana ora possiede sei dei primi sette salti della storia.

La medaglia d’argento mondiale della Giamaica Shanieka Ricketts ha preso il secondo posto con 14,64 m davanti alla connazionale Kimberly Williams (14,47 m).

Yulimar Rojas: “Ho sempre dimostrato di essere una regina. Sono riuscita a vincere il mio primo Diamond trophy e sono contenta di aver dimostrato che i sogni possono avversarsi. E’ importante godermi il momento il più possibile.

Credo di avere ancora molto da dare, ma il nostro obiettivo è continuare a progredire di anno in anno. Spero di poter essere in condizioni ancora migliori l’anno prossimo. Amo il pubblico e sono contenta di vedere lo stadio pieno. Spero di poter vivere ancora momenti come questi l’anno prossimo.”

Salto triplo maschile

Il campione olimpico Pedro Pablo Pichardo ha dominato la gara aprendo con 17,26 m e solo al quinto round si è migliorato, saltando 17,27 m.

Il detentore del record mondiale indoor Hugues Fabrice Zango si è avvicinato al vantaggio di Pichardo con 17,20 m nel quinto round, ma Pichardo ha tirato fuori un enorme 17,70 m nel salto finale per vincere alla fine con un comodo margine.

Pichardo: “All’inizio faceva un po’ freddo, ma alla fine mi sono riscaldato e il salto è uscito. L’atmosfera qui è fantastica e ogni volta che abbiamo una folla come questa nello stadio, ha davvero un impatto sugli atleti: è molto importante per noi.”

Lancio del disco femminile

Valarie Allman ha coronato la sua incredibile stagione vincendo con 69,20 m.

La lanciatrice statunitense ha aperto con 66,48 m per prendere il vantaggio iniziale, ma la plurivincitrice del trofeo Diamond Sandra Perkovic ha chiuso il divario nel quarto round con 65,77 m.

Allman ha risposto, però, e ha lanciato 69,20 m nel quinto round. Perkovic ha chiuso con 67,22 metri ma non è bastato.

Allman: “Ho sicuramente reagito quando Sandra ha lanciato una distanza vicina al mio primo lancio. Il disco femminile in questo momento è molto competitivo, e questo sta spingendo tutte noi a ottenere risultati ancora migliori.”

Lancio del disco maschile

Il campione del mondo e olimpico Daniel Stahl ha esteso la sua vittoria ha trionfato con la misura di apertura di 66,49 m anche se è stato messo sotto pressione nel quinto round dallo sloveno Kristjan Ceh (65,39 m) e dalla medaglia d’argento mondiale Fedrick Dacres (65,33 m).

Daniel Stahl: “Sono contento di aver vinto oggi. Non ho realizzato una grande prestazione ma la cosa più importante era vincere. Mi piace molto la Svizzera. Il mio primo tentativo è andato bene ma non sono contento degli altri cinque lanci”.

Salto in alto maschile

Il trionfo di Gianmarco Tamberi è certamente la notizia principale, per l’Italia, di tutta la serata con il campione olimpico che da spettacolo in tutti i sensi di fronte a un pubblico entusiasta per le sue prestazioni in pedana e sotto le tribune affollate.

Gimbo è impeccabile fino a 2,30 m superando tutte le misure al primo tentativo mentre Ilya Ivanyuk e l’ucraino Andriy Protsenko sono stati gli unici altri atleti a superare tale altezza, facendolo al terzo tentativo.

Tamberi ha poi superato i 2,32 m al secondo tentativo, mentre Ivanyuk è uscito dalla competizione a quell’altezza. Protsenko ha fallito due volte a 2,32 m e uno a 2,34 m.

Non appena Protsenko ha fallito a 2,34 m, Tamberi ha vinto il Diamante ma ha continuato a saltare e, sostenuto dalla folla in festa, ha superato i 2,34 m al secondo tentativo e subito dopo ha preso in mano il Diamante ed è andato a festeggiare senza fare ulteriori tentativi.

Gianmarco Tamberi: “E’ stata una notte straordinaria. Negli ultimi 20 giorni sono stato invitato dappertutto da sponsor, televisioni. Ero preoccupato di essere molto stanco per gareggiare a Zurigo.

Sono contento di aver vinto il diamante perché non ci ero mai riuscito. Quando ho saltato 2.30m, ho capito che potevo saltare ancora di più. Non mi sono divertito a gareggiare senza pubblico.

Lancio del giavellotto maschile

Una delle più grandi sorprese negative delle Olimpiadi di Tokyo è stato il nono posto di Johannes Vetter.

Il tedesco aveva dominato la specialità negli ultimi due anni, vincendo 19 gare consecutive in vista dei Giochi e lanciando regolarmente ben oltre i 90 metri ma ha faticato a lanciare sulla pedana dello stadio di Tokyo ed è arrivato nono in finale con un modesto per lui 82,52 m.

A Zurigo, invece, il campione del mondo 2017 ha ripreso la sua forma abituale e ha vinto il giavellotto maschile con un lancio al secondo turno di 89,11 m. Il connazionale Julian Weber, quarto classificato alle Olimpiadi, è arrivato secondo con 87,03 m.

Lancio del giavellotto femminile

Christin Hussong non era così favorita alle Olimpiadi come il connazionale Vetter ma era considerata una delle principali contendenti alla medaglia ma anche lei è finita in un insolito nono posto.

La campionessa europea è tornata a vincere a Zurigo e ha conquistato il Diamante con un lancio di 65,26 m nel round finale, battendo la campionessa mondiale Kelsey-Lee Barber dell’Australia (62,68 m).

100 metri femminili

La campionessa olimpica dei 100, 200 metri e della staffetta 4×100 Elaine Thompson Herah ha coronato una stagione fantastica vincendo i 100 metri con il primato del meeting di 10”65.

La sprinter giamaicana ha vinto il suo primo Diamond Trophy dal 2017. Dina Asher Smith si è piazzata al secondo posto migliorando il primato stagionale con 10”87 e ha abbracciato al traguardo la connazionale e amica Darryl Neita, che ha migliorato il record personale con 10”94.

Il pubblico svizzero ha gioito per le nuove imprese di Ajla Del Ponte e Mujinga Kambundji, che si sono classificate rispettivamente terza e quinta con 10”93 e 10”94. Per Kambundji si tratta del personale migliorato di un centesimo di secondo.

Elaine Thompson Herah: “E’ stata una stagione pazzesca e molto lunga. Ero molto fiduciosa perché ho mantenuto la fiducia in me stessa. Sono davvero felice. Sono stanca ma è il mio lavoro.

Descriverei la stagione con una sola parola: straordinaria, anche se ho avuto alti e bassi. Ringrazio Dio che sono in salute e ho potuto finire una stagione così lunga. Il pubblico è stato molto caloroso e ci ha incitato tantissimo. Mi sarebbe piaciuto avere del pubblico anche a Tokyo.”

200 metri femminili

La vice campionessa olimpica Chistine Mboma ha vinto il suo primo Diamond Trophy a 18 anni migliorando il record del mondo under 20 e il record africano con 21”78 battendo di tre centesimi di secondo la giamaicana Shericka Jackson, che ha migliorato il personale con 21”81.

Dina Asher Smith si è classificata terza con 22”19 davanti a Mujinga Kambundji (22”27 ad un centesimo di secondo dal primato nazionale). Darryl Neita ha migliorato il primato personale con 22”81.

100 metri maschili

Il vice campione olimpico dei 100 metri Fred Kerley ha vinto il secondo Diamond Trophy della sua carriera con 9”87 battendo l’oro olimpico dei 200 metri André De Grasse, che ha eguagliato il personale con 9”89 (stesso tempo che gli ha regalato il bronzo a Tokyo). Kerley aveva già vinto il Diamond Trophy sui 400 metri nel 2018. Kerley sfiderà ancora De Grasse a Bellinzona il 14 Settembre.

Fred Kerley: “Ho ancora molto lavoro da fare ma non posso lamentarmi. Sono contento di finire alla grande la stagione. L’obiettivo per l’anno prossimo è continuare a fare la storia. Ho vinto il mio primo titolo della Diamond League qui a Zurigo sui 400m nel 2018. Ho ancora due gare prima di concludere la stagione.”

200 metri maschili

Il vice campione olimpico dei 200 metri Kenneth Bednarek ha vinto la finale di Zurigo in 19”70 prendendosi la rivincita nei confronti della medaglia d’oro di Tokyo André De Grasse, che si è avvicinato al personale con 19”72. Bednarek ha corso sotto i 20 secondi per l’undicesima volta in questa stagione. Kerley è sceso ancora sotto questa barriera con 19”83.

Kenneth Bednarek: “Il mio primo obiettivo era l’Olimpiade di Tokyo e successivamente la Diamond League. All’inizio della stagione mi sono posto degli obiettivi precisi. Volevo vincere il trofeo dei diamanti e l’oro olimpico, ma mi sono dovuto accontentare della medaglia d’argento. E’ stata una stagione straordinaria. Sono stato molto regolare sui 200 metri e ho vinto il Diamond Trophy”.

400 ostacoli uomini

Il campione olimpico e primatista mondiale Karsten Warholm ha vinto il secondo Diamond Trophy consecutivo con 47”35 bissando il successo di due anni fa a Zurigo quando realizzò l’allora primato europeo con 46”92. In questa stagione il norvegese ha realizzato due primati mondiali con 46”70 a Oslo e 45”94 nella finale olimpica a Tokyo. Il brasiliano Alison Dos Santos ha corso ancora sotto i 48 secondi con 47”81 precedendo il due volte vincitore di Diamond League Kyron McMaster (48”24).

Karsten Warholm: “Il mio piano era partire molto forte e correre al massimo nei primi otto ostacoli. La cosa più importante era vincere, ed esserci riuscito è un grande risultato per me”.

400 ostacoli donne

La medaglia di bronzo olimpica Femke Bol ha vinto il suo primo Diamond Trophy stabilendo per la terza volta un primato del meeting in questa stagione con 52”80. Bol ha vinto la quinta gara di Diamond League in questa stagione battendo per la quinta volta in questa stagione Shamier Little (53”35).

Le ucraine Anna Ryzhikova e Viktoriya Tkachuk si sono piazzate al secondo e terzo posto scendendo sotto i 54 secondi con 53”70 e 53”76. Il pubblico svizzero ha festeggiato Lea Sprunger, che ha corso per l’ultima volta in carriera a Zurigo prima del ritiro a fine stagione. L’atleta di Losanna ha corso in 55”87 chiudendo all’ottavo posto e ha ricevuto l’abbraccio della compagna di allenamento Femke Bol.

Femke Bol: “Sono molto contenta. Prima della gara ho pianificato con il mio allenatore di correre un buon tempo e di vincere con il primato del meeting. Volevo fortemente questa vittoria.

Il pubblico ha fatto il tifo per la mia compagna di allenamento Lea Sprunger e questo mi ha dato molta energia. Tutto quello che potevo sognare in questa stagione si è avverato. Andrò in vacanza in Sardegna prima di riprendere la preparazione”.

1500 metri femminili

Faith Kipyegon e Sifan Hassan hanno ingaggiato un fantastico testa a testa sul rettilineo finale. Kipyegon ha battuto Hassan per 22 centesimi di secondo in 3’58”23 aggiudicandosi il suo secondo Diamond Trophy e il primo dal 2017.

Faith Kipyegon: “Sapevo che sarebbe stata una gara tattica. Vincere era nei miei piani. Ero fiduciosa di poter vincere nell’ultimo giro e ha funzionato. E’ il mio secondo Diamond Trophy e il primo da quando sono diventata mamma. La mia famiglia mi stava guardando da casa. Ho vinto quasi tutte le gare, specialmente le Olimpiadi. L’atmosfera era meravigliosa. Sono contenta che siamo tornati a gareggiare davanti al pubblico.

1500 metri maschili

Timothy Cheruyiot ha battuto per otto centesimi di secondo Jakob Ingebrigtsen in volata in 3’31”37 al termine di un altro straordinario testa a testa. Per Cheruiyot è il quarto Diamond Trophy consecutivo. Il primatista dell’Oceania Stewart McSweyn si è aggiudicato il terzo posto in 3’32”14 davanti all’altro australiano Chris Hoare (3’32”66) e il primatista spagnolo Mohamed Katir (3:32.77).

Timothy Cheruyiot: “E’ stata una gara molto combattuta. Sapevo che il livello era molto alto. Ho avuto alcune difficoltà a Tokyo ma ora le cose vanno meglio. Il mio infortunio alla coscia è guarito. L’obiettivo è difendere il titolo mondiale ai Mondiali dell’anno prossimo”

800 metri femminili

La diciannovenne britannica Keely Hodgkinson ha coronato la sua strepitosa stagione vincendo il suo primo Diamond Trophy dopo il primo posto nella finale di Zurigo in 1’57”98 davanti alla statunitense Kate Grace e alla giamaicana Natoya Goule, che hanno realizzato lo stesso tempo di 1’58”34.

800 metri maschili

Il campione olimpico Emmanuel Korir ha bissato il successo nella Diamond League del 2018 conquistando il primo posto in 1’44”56 davanti a Ferguson Rotich (1’44”96) in una ripetizione dell’ordine d’arrivo delle Olimpiadi di Tokyo. Clayton Murphy si è piazzato al terzo posto in 1’45”21 battendo per due centesimi il canadese Marco Arop.

3000 siepi maschili

Il bronzo olimpico Benjamin Kigen si è aggiudicato il Diamond Trophy in 8’17”45 battendo il vincitore delle Olimpiadi Soufiane El Bakkali (8’17”70) con un allungo sul rettilineo finale. L’azzurro Ahmed Abdelwahed si è piazzato all’ottavo posto in 8’25”06.

100 metri ostacoli femminili

La nigeriana Tobi Amusan (quarta alle Olimpiadi di Tokyo) ha vinto il Diamond Trophy stabilendo il primato africano con 12”42. L’olandese Nadine Visser ha migliorato il record nazionale con 12”51 conquistando il secondo posto davanti alla medaglia di bronzo olimpica Megan Tapper (12”55).

Tobi Amusan: “E’ una grande sensazione. Guardando indietro non ho vinto la medaglia alle Olimpiadi. E’ stato un periodo difficile ma non ho mai mollato. Anche se non sono salita sul podio, posso essere contenta del Diamond Trophy”.

110 metri ostacoli maschili

Devon Allen ha bissato il successo nell’altro meeting svizzero di Losanna vincendo il Trofeo dei Diamanti in 13”06 con lo stesso tempo di Ronald Levy in un arrivo al photo-finish. Il campione olimpico Hansle Parchment si è piazzato al terzo posto in 13”17.

Devon Allen: “Ero un po’ deluso dopo le Olimpiadi ma mi sono rialzato e mi sono riscattato nelle successive gare. Il pubblico è straordinario. I bambini sono fantastici. Mi hanno chiesto l’autografo. Ricordo che facevo così anch’io 10-15 anni fa. Uno di questi bambini proverà a battermi un giorno. Ho ancora due gare a Berlino e Zagabria.”

400 metri femminili

La vincitrice dei Trials statunitensi Quanera Hayes ha vinto i 400 metri femminili a sorpresa in 49”88 battendo la vice campionessa olimpica Marileidy Paulino, che è scesa a sua volta sotto i 50 secondi con 49”96. Sada Williams delle Barbados si è aggiudicata il terzo posto in 50”24 precedendo di un centesimo di secondo Stephanie Ann McPherson.

400 metri maschili

Il campione olimpico della staffetta 4×400 Michael Cherry ha battuto Kirani James per un centesimo di secondo in 44”41 con uno spettacolare tuffo sulla linea del traguardo. Cherry ha vinto la sua seconda gara consecutiva in Diamond League dopo il successo di Bruxelles in 44”03.

Michael Cherry: “E’ stata una gara molto dura. Un testa a testa con Kirani che volevo vincere. Ero deluso dopo le Olimpiadi ma mi sono rifatto realizzando il personale a Bruxelles. Le Olimpiadi mi hanno dato molta esperienza e fiducia sul fatto che posso competere con i migliori al mondo”.

3000 siepi femminili

Norah Jeruto ha vinto la seconda gara consecutiva in Diamond League in 9’07”33 bissando il successo di Eugene dove aveva realizzato il terzo miglior tempo di sempre con 8’53”65. Jeruto ha preceduto Hyvin Kyeng (9:08.55) e la vice campionessa olimpica Courtney Frerichs (9:08.74).

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