Straordinaria Nadia Battocletti che, nel corso del meeting di Nizza, polverizza il proprio personale sui 5000 metri facendo segnare il crono di 14’58″73, quarta assoluta nella gara e minimo per i giochi olimpici di 15’10″00 ampiamente superato.
La prestazione dell’azzurra rappresenta la seconda miglior prestazione italiana di sempre dietro il primato di Roberta Brunet di 14’44″50 a Colonia il 16 agosto 1996.
Tale risultato proietta la ventunenne atleta trentina in una dimensione internazionale di primo livello, con un miglioramento di circa venti secondi rispetto al precedente primato di 15’16″70 del 22 maggio scorso, e un incremento di quasi cinquanta secondi rispetto al suo miglior tempo del 2020, 15’46″26.
Attualmente Nadia è la terza europea dell’anno dietro alla primatista continentale Sifan Hassan e alla britannica Eilish McColgan, l’atleta che ha condotto per lunghi tratti la gara di Nizza insieme alla vincitrice, l’etiope Yalemzerf Yehualaw, con la Battocletti che non si è lasciata travolgere dal ritmo forsennato delle due davanti ed è tornata sotto, all’ultimo, con l’altra etiope, Lomi Muleta, che l’ha battuta di un soffio nello sprint per il terzo posto con 14’58″53, mentre le prime chiudono rispettivamente in 14’53″77 e 14’55″79.
Le dichiarazioni di Nadia
“Sono incredula, è un sogno che ho realizzato, ma è soltanto un primo step, adesso devo pensare a un sogno nuovo. Chissà, magari il record italiano.
Un tempo sotto i 15 minuti lo potevo anche immaginare, visti i riscontri degli allenamenti, però oggi no, davvero non pensavo ce l’avrei fatta: sono stata malissimo stamattina per via del ciclo.
Mal di testa, mal di schiena, ho dovuto prendere un antidolorifico. Era una giornata no. Probabilmente a causa dell’adrenalina non ho sentito nulla in gara, ma mentalmente ero provata almeno fino al terzo chilometro, piena di pensieri negativi, e ho fatto anche fatica a orientarmi con le luci che dettavano il ritmo. Però i passaggi erano buoni, mi sono detta ‘devo farcela!’ e così è stato.
Ho messo un mattone dopo l’altro da quando sono piccolina e il grazie più grande va ai miei genitori, mamma Jawhara e papà Giuliano: loro ci hanno creduto più di me”.
Gli azzurri al meeting di Ginevra
Nell’altro importante meeting internazionale della giornata di ieri, il Continental Tour di Ginevra, Filippo Tortu non riesce ad esprimere le sue enormi potenzialità nei 100 metri giungendo terzo nella serie principale con un crono per lui modesto di 10″30, in una gara vinta dal francese Mauhamadou Fall in 10″26 davanti al keniano Mark Otieno Odhiambo, 10″29 mentre nella seconda serie l’altro francese Mickael Zeze ha corso in 10″30 come Filippo.
Difficile fare un’analisi della gara perché lo streaming video era molto mosso e a scatti ma la sensazione è stata che sia mancata, al velocista azzurro, la fase finale del lanciato che lo ha sempre contraddistinto.
Certo si può anche parlare di una improvvisa folata di vento contro, inizialmente non comparsa sul risultato ufficiale, ma certamente le condizioni atmosferiche erano molto buone e va anche segnalata, in tal senso, l’ottima prestazione dell’altro azzurro Wanderson Polanco che ha chiuso molto vicino ai primi in 10″33.
Alla fine intervistato dallo speaker che gli chiedeva se fosse stato disturbato dal vento, che dal rilevamento ufficiale è risultato essere di -1,7, Filippo ha dichiarato semplicemente di aver corso piano e di non essere contento della sua prestazione.
Ottime prestazione, invece, di Alice Mangione, che polverizza il proprio personale dei 400 metri con un eccellente 51″74, ben 80 centesimi di miglioramento (aveva 52″54) per collocarsi al quinto posto, in coabitazione con Patrizia Spuri, nella lista italiana all-time della specialità.
La siciliana, impegnata nella seconda serie, controlla le avversarie dalla seconda corsia per poi infilarle tutte con un fulminante rettilineo conclusivo.
Nella terza serie, successo in 52″60 per Mariabenedicta Chigbolu.
Nella prova al maschile dei 400, Davide Re che forse ha voluto un po’ abusare della sua attuale condizione, avendo corso meno di 48 ore prima a Firenze, chiude la sua gara in 45″95.
Nei 100 femminili quinto posto per Vittoria Fontana che si migliora ancora di 3 centesimi e chiude in 11″33 con +1,2 di vento a favore.
In un’altra serie 11″45 per Irene Siragusa.
Quinto posto nel disco per Stefania Strumillo con 53,63, nella gara vinta dalla cubana Caballero (60,25), mentre nell’asta uomini Matteo Capello è secondo con 5,20.
Si sblocca nettamente Hassane Fofana, apparso non al meglio nelle prime uscite stagionali, che piazza sui 110 ostacoli un ottimo 13″44 che eguaglia il proprio personale.
Per l’azzurro il secondo posto assoluto nella gara vinta da Aurel Manga in 13″32, con vento a favore di +1,1.
Bene Marco Fassinotti, terzo nell’alto con 2,25, quota valicata al primo tentativo, prima di arrendersi ai successivi 2,28..
Ancora una conferma, nell’asta femminile, per Elisa Molinarolo che supera 4,50 al terzo tentativo per un prestigioso terzo posto, con il medesimo risultato della vincitrice, la norvegese Lene Retzius.
Antonio Infantino settimo nei 200 in 20″92.
Conferma del buon momento di Eleonora Marchiando, che ottiene il proprio personale sui 400 ostacoli femminili, con un eccellente 55″68 (terza dietro l’ucraina Tkachuk, 54″60), ottava prestazione italiana di sempre, a meno di tre decimi dallo standard per i Giochi olimpici di Tokyo.
Alle sue spalle Ayomide Folorunso quinta con 56″05 quinto posto, e bel progresso personale anche per Rebecca Sartori, vincitrice della terza serie in 56″49.
Miglior tempo della carriera anche per Gabriele Montefalcone nei 400 ostacoli maschili, il quale abbatte il muro dei 50 chiudendo in 49″83 al sesto posto finale. I
Mario Lambrughi è terzo nella seconda serie in 50″19.
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