Barega sulle orme di Gebrselassie e Bekele

L'approfondimento di tutti risultati della prima giornata dell'atletica olimpica

Selemon Barega si è laureato campione olimpico dei 10000 metri nella prima gara che assegnava le medaglie nella giornata inaugurale dell’atletica alle Olimpiadi di Tokyo.

Il giovane fuoriclasse etiope ha trionfato in 27’43”22. Sul rettilineo finale ha respinto l’assalto del primatista mondiale dei 5000 e dei 10000 metri Joshua Cheptegei, che cercava il bis dopo il titolo mondiale di due anni fa a Doha ma si è dovuto inchinare all’etiope chiudendo al secondo posto in 27’43”63 davanti al più giovane connazionale Jacob Kiplimo (27’43”88).

La gara è stata vivacizzata all’inizio dal tentativo di fuga dell’ugandese Stephan Kissa che ha guidato fino al passaggio a metà gara prima di ritirarsi ai 7000 metri. Nella seconda parte il ritmo si è fatto più blando e la gara è diventata tattica fino a due giri dalla fine quando i più forti hanno alzato il ritmo. Barega ha lanciato l’attacco decisivo ad un giro dalla fine percorrendo gli ultimi 400 metri in 53”94.

Stephan Kissa: “Sono andato in testa a tirare facendo un sacrificio per la mia squadra. Avevamo un piano di andare in testa per fare una gara veloce. Pensavo che mi seguissero, ma quando mi sono voltato, ho visto che i miei avversari erano lontano”.

Barega è diventato il primo mezzofondista etiope a vincere il titolo olimpico sui 10000 metri dall’edizione di Pechino 2008 quando trionfò il grande Kenenisa Bekele. Nell’albo d’oro della specialità alle Olimpiadi sono entrati altri nomi di campioni etiopi che hanno scritto pagine memorabili del mezzofondo come Miruts Yifter a Mosca 1980 e Haile Gebrselassie a Atene 1996 e Sydney 2000.

Quando aveva ancora 16 anni Barega vinse l’oro ai Mondiali Under 18 sui 3000 metri a Nairobi. Dieci giorni dopo scese per la prima volta sotto i 13 minuti sui 5000m a Losanna con 12’55”58.

Nella sua carriera Barega vanta anche l’oro ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz 2016 a 16 anni, l’argento sui 5000 metri ai Mondiali di Doha 2019 e il primato del mondo under 20 dei 5000 metri con il fantastico 12’43”02 realizzato a Bruxelles nel 2018. L’anno scorso corse i 5000m in 12’49”08 alle spalle di Jacob Kiplimo. Barega ha vinto la Cinque Mulini di San Vittore Olona nel 2017.

Selemon Barega: “Quando ho lanciato l’attacco a 400 metri dalla fine, ho capito di poter vincere. Questo oro ha rappresentato molto per me. Sono molto orgoglioso perché l’oro mancava all’Etiopia da tanto tempo. Anche in futuro voglio continuare a fare la storia come i miei predecessori. Spero di raggiungere ancora grandi risultati alle Olimpiadi”.

Joshua Cheptegei: “Sono venuto con l’obiettivo di vincere la medaglia d’oro, ma sono grato di essere riuscito a salire sul podio. La mia stagione è stata condizionata da un infortunio al tendine d’Achillle”.

Barega, Cheptegei e Kiplimo sono iscritti anche per i 5000 metri.

Da sottolineare il bel quinto posto dello statunitense Grant Fisher in 27’46”39. Il Kenya ha avuto una giornata storta. Rodgers Kwemoi è stato il migliore dei keniani al settimo posto in 27’50”06, mentre Rhonex Kipruto non è andato oltre il nono posto in 27’52”78, preceduto di una posizione dall’etiope Yomif Kejelcha (ottavo in 27’52”03).

Yeman Crippa ha tagliato il traguardo all’undicesimo posto in 27’54”05. Il primatista italiano è stato il secondo degli europei dietro al francese Morhad Amdouni, decimo con 27’53”58. Il tempo finale ha risentito anche del ritmo piuttosto lento della gara e del caldo unito all’alto tasso di umidità.

Qualificazioni del salto in alto maschile

Gianmarco Tamberi ha centrato la qualificazione per la prima finale del salto in alto della sua carriera superando 2.28m al secondo tentativo a sua disposizione. Il vice campione europeo indoor ha superato 2.17m, 2.21m e 2.25m al primo tentativo. Il marchigiano ha commesso successivamente un errore alla misura di 2.28m ma ha rimediato subito valicando l’asticella alla seconda prova.

Non è stato sufficiente saltare la quota di 2.30m originariamente prevista per la qualificazione. La misura di 2.28m è stata superata da tredici atleti. L’ucraino Andiy Protsenko e il tedesco Mateusz Przybylko sono stati gli esclusi eccellenti dalla finale.

Si sono qualificati anche “Mr. Jumps” Ju’Vaughn Harrison e Ilya Ivanyuk (due dei grandi favoriti), l’australiano Brandon Starc, il neozelandese Hamish Kerr, lo statunitense Shelby McEwen, il sudcoreano Sanghyeok Woo, il giapponese Naoto Tobe e il britannico Tom Gale.

Stefano Sottile ha superato 2.17m ma si è fermato dopo due errori a 2.21m per un problema muscolare alla gamba di stacco.

Soltanto Mutaz Barshim, il canadese Django Lovett e il russo Mikail Akimenko hanno fatto percorso netto superando tutte le misure al primo tentativo. Maksim Nedasekau ha avuto bisogno di tre tentativi per superare 2.25m prima di centrare la misura della qualificazione a 2.28m alla seconda prova a sua disposizione.

Gianmarco Tamberi (foto Colombo/FIDAL)
Gianmarco Tamberi (foto Colombo/FIDAL)

Batterie 100 metri femminili

Tempi fenomenali sono stati realizzati nelle batterie dei 100 metri femminili. Raramente si era visto un livello simile nelle batterie mattutine. Sei velociste sono scese sotto gli 11 secondi con l’ivoriana Marie Josée Ta Lou che ha realizzato il miglior tempo delle batterie con 10”78 eguagliando il primato africano. Ta Lou è salita al quinto posto delle liste mondiali dell’anno.

Marie Josée Ta Lou: “Sono davvero sorpresa. Non mi aspettavo di correre così velocemente. Non mi sono neanche allenata al campo di riscaldamento”.

La campionessa olimpica in carica Elaine Thompson Herah ha vinto la seconda batteria in 10”82 precedendo Mujinga Kambundji, che ha eguagliato il primato svizzero con 10”95 mentre Vittoria Fontana è stata eliminata dopo il sesto posto in 11”53.

La due volte medaglia d’oro olimpica Shelly Ann Fraser Pryce ha fermando il cronometro in 10”84 davanti ad una strepitosa Ajla Del Ponte, che ha migliorato di quattro centesimi il record svizzero con 10”91.

Fraser Pryce potrebbe eguagliare il record di tre vittorie consecutive sui 100 metri alle Olimpiadi detenuto dal connazionale Usain Bolt.

Shelly Ann Fraser Pryce: “E’ positivo eseguire bene la gara in batteria perché dopo in semifinale c’è più pressione”.

Del Ponte ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni della RSI (Televisione della Svizzera Italiana) dopo un risultato che fa sognare tutti gli appassionati svizzeri.

Ajla Del Ponte: “Non ho parole. Penso che i 100 metri femminili possano rubare la scena ai 100 metri maschili. Ci sono tante donne al di sotto degli 11 secondi. E’ semplicemente un sollievo tornare ai miei livelli dopo due mesi a causa del covid. E’ semplicemente incredibile. Ringrazio tutti coloro che si sono svegliati per guardarmi. Non mi sono fatta scoraggiare e ho cercato di stare il più vicino possibile a Shelly Ann. E’ uscito un tempo del genere ma non riesco ad analizzarlo. Semplicemente ho cercato di fare la mia corsa. Questa prestazione mi dà molta fiducia. Vuol dire andare alla semifinale di domani con ancora più adrenalina. Avrò ancora più concorrenza e vedremo cosa succede. Sono contenta di rappresentare il piccolo Ticino nel mondo insieme al nuotatore Noé Ponti (finalista nei 100 metri delfino). E’ semplicemente bellissimo condividere questo momento insieme ad altri atleti ticinesi

L’altra favorita per le medaglie Dina Asher Smith ha corso più controllata piazzandosi seconda nella prima batteria in 11”07 dietro alla statunitense Tehana Daniels (11”04).

Anna Bongiorni si è qualificata per la semifinale classificandosi terza nella seconda batteria in un ottimo 11”35 con vento contrario di -0.4 m/s alle spalle della campionessa tedesca Alexandra Burghardt (11”05) e alla statunitense Javianne Oliver (11”15).

Shericka Jackson si è classificata seconda nella sua batteria in 11”07. La britannica Darryl Neita è scesa per la prima volta in carriera sotto gli 11 secondi con 10”96.

Ajla Del Ponte (foto Olympic Games)
Ajla Del Ponte (foto Olympic Games)

Batterie 5000 metri femminili

Nadia Battocletti ha realizzato il capolavoro di giornata qualificandosi per la finale olimpica dei 5000 metri alla sua prima partecipazione alla rassegna a Cinque Cerchi. La ventunenne trentina si è classificata al terzo posto firmando il record personale e il primato italiano under 23 con 14’55”83, secondo crono della sua carriera al di sotto dei 15 minuti dopo il 14’58”73 realizzato a Nizza nello scorso mese di Giugno.

La figlia d’arte trentina ha corso un ultimo km straordinario in 2’43” acciuffando con una grande rimonta il terzo posto che le ha permesso di staccare il biglietto per la finale. La campionessa europea under 23 ha lottato spalla a spalla con due delle grandi favorite per l’oro olimpico come Gudaf Tsegay e Hellen Obiri sul rettilineo finale. Tsegay si è imposta in 14’55”74 precedendo di tre centesimi di secondo Obiri.

Sifan Hassan ha vinto la sua batteria in 14’47”89 all’esordio di questa Olimpiade dove sarà impegnata anche sui 10000m e forse sui 1500m. L’olandese ha battuto Agnes Tirop (14’48”01), Senbere Teferi (14’48”31), Ejgayehu Taye (14’48”52) e Liilian Kasait Rengeruk (14’50”36).

Sifan Hassan: “Non posso dire se gareggerò sui 1500m, 5000m e sui 10000m. Al momento mi concentro su una una gara alla volta. Sono contenta di aver raggiunto la finale dei 5000m. Fa molto caldo e sento molta pressione a causa del covid”.

Nadia Battocletti (foto Reuters / Phil Noble)
Nadia Battocletti (foto Reuters / Phil Noble)

Batterie 400 ostacoli maschili

Il primatista mondiale Karsten Warholm ha fatto il suo debutto sulla pista dello Stadio Nazionale di Tokyo vincendo senza forzare in 48”65. Partito in ottava corsia Warholm era già in testa dopo il primo ostacolo.

Karsten Warholm: “E’ stato bello scendere di nuovo in pista. Ho atteso questo momento da tanto tempo. Sono arrivato qui due settimane fa e stavo incominciando ad annoiarmi”.

Il neo campione europeo under 23 Alessandro Sibilio ha fatto una delle sue celebri rimonte sul rettilineo centrando il terzo posto in 49”11 e la qualificazione diretta alla semifinale alle spalle dell’irlandese Thomas Barr (secondo in 49”02).

Sibilio punta ad emulare Fabrizio Mori, ultimo italiano capace di centrare una finale olimpica a Sydney 2000. Il giovane napoletano ha vinto di recente il titolo europeo under 23 con 48”42 strappando il record italiano under 23 proprio a Mori, che aveva stabilito il primato nazionale di categoria ai Mondiali di Tokyo 1991 con 48”92.

Il bronzo mondiale Abderrhamane Samba ha realizzato il miglior tempo assoluto di tutte le batterie con 48”38 precedendo di quatto centesimi il brasiliano Allison Dos Santos.

Raj Benjamin (vincitore ai Trials statunitensi in 46”83) ha vinto agevolmente la sua batteria in 48”60.

Raj Benjamin: “Ero un po’ troppo eccitato al campo di riscaldamento. Facciamo partire lo show. Sono contento di aver corso una gara controllata. E’ il primo round e ho ottime sensazioni”.

Alessandro Sibilio (foto Colombo/FIDAL)
Alessandro Sibilio (foto Colombo/FIDAL)

Batterie 3000 siepi maschili

Due azzurri si sono qualificati per la finale olimpica dei 3000 siepi maschili, come ai tempi d’oro di Alessandro Lambruschini e Angelo Carosi, terzo e nono nella finale di Atlanta 1996.

Nella prima batteria Ala Zoghlami si è classificato al quarto posto battendo il record personale con un eccellente 8’14”06 salendo al settimo posto delle liste italiane all-time. L’atleta siciliano allenato da Gaspare Polizzi si è migliorato di tre secondi rispetto al precedente personale realizzato in questa stagione.

Il giovane etiope Lemecha Girma (medaglia d’argento ai Mondiali di Doha 2019 e leader mondiale stagionale) ha realizzato il tempo più veloce in assoluto delle tre batterie con 8’09”83 battendo il giovane talento giapponese Rjuji Miura (autore del nuovo record nazionale con un ottimo 8’09”92) e il keniano Benjamin Kigen (8’10”80).

Ahmed Abdelwahed ha centrato la qualificazione diretta per la finale grazie al brillante terzo posto nella seconda batteria in 8’12”71, tempo non troppo distante dal suo recente primato personale di 8’12”04 realizzato lo scorso Giugno al Golden Gala di Firenze. L’atleta romano di origini egiziane è stato preceduto dal keniano Abraham Kibiwott (8’12”25) e dall’etiope Getnet Wale (8’12”55).

Il due volte medagliato mondiale Soufiane El Bakkali si è aggiudicato la più lenta delle tre batterie con 8’19”00 superando il finlandese Topi Raitanen (8’19”71) e il francese Alexis Phelut (8’19”36).

Osama Zoghlami si è battuto molto bene ma non è riuscito nell’impresa di centrare la tripletta di italiani in finale. I primi sei classificati hanno terminato in 80 centesimi di secondo.

Yuri Floriani è stato l’ultimo siepista italiano a qualificarsi per la finale a Londra 2012.

Ahmed Abdelwahed (foto Colombo/ FIDAL)
Ahmed Abdelwahed (foto Colombo/ FIDAL)

Batterie 800 metri femminili

La campionessa italiana Elena Bellò ha corso una gara coraggiosa passando in testa ai 400 metri in 59”51. Nel finale la vicentina ha perso qualcosa nei confronti delle avversarie chiudendo al sesto posto in 2’01”07, tempo sufficiente per il passaggio del turno per ripescaggio.

La britannica Jemma Reekie ha vinto la batteria dell’azzurra in 1’59”97. La giamaicana Natoye Goula (campionessa panamericana nel 2019) ha realizzato il miglior tempo di tutte le batterie con 1’59”83.

La favorita Athing Mu ha vinto la sua batteria in 2’01”10 battendo l’etiope Habitam Alemu (2’01”20) con un allungo negli ultimi 20 metri. La diciannovenne statunitense di origini sudanesi ha vinto i Trials di Eugene in 1’56”07 e punta a diventare la prima atleta del suo paese a vincere le Olimpiadi dai tempi di Madeline Mimas ai Giochi di Città del Messico 1968.

Athing Mu: “Sono i miei primi Giochi e ho la sensazione che gareggiare senza pubblico aiuta a sentire meno pressione. Sentire il tifo del pubblico e avere l’attenzione del pubblico aumenta la pressione”.

La connazionale Raevyn Rogers, seconda ai Trials dietro a Mu, si è aggiudicata la sua batteria in 2’01”42. L’ugandese Halimah (campionessa del mondo) si è classificata al quarto posto ma si è qualificata per ripescaggio con 2’00”92.

Elena Bellò (foto Colombo/FIDAL)
Elena Bellò (foto Colombo/FIDAL)

Qualificazioni del salto triplo femminile

La due volte campionessa mondiale Yulimar Rojas ha avuto bisogno di un solo salto da 14.77m per avanzare senza problemi alla finale di Domenica. La venezuelana ha staccato 39 cm prima dell’asse di battuta. Se dovesse azzeccare l’asse di battuta la sudamericana potrebbe attaccare il primato del mondo di Inessa Kravetz.

Le altre misure più importanti sono state realizzate dalla giamaicana Shenieka Ricketts (14.62m), dalla spagnola Ana Peleteiro (14.60m), dalla portoghese Patricia Mamona (14.54m) e dalla cubana Liadagmis Povea (14.50m).

La campionessa olimpica in carica Caterine Ibarguen ha commesso due nulli ma ha centrato la misura della qualificazione di 14.37m alla terza prova a sua disposizione.

Dariya Derkach ha realizzato tre misure da 13.69m, 13.71m e 13.90m non sufficienti per l’ingresso in finale.

Dariya Derkach (foto Colombo/FIDAL)
Dariya Derkach (foto Colombo/FIDAL)

Staffetta 4×400 mista

Il quartetto italiano composto da Edoardo Scotti, Alice Mangione, Rebecca Borga e Vladimir Aceti ha firmato il primo record italiano di queste Olimpiadi fermando il cronometro in 3’13”51, ma non è bastato per andare in finale.

Gli azzurri hanno concluso al quinto posto nella seconda batteria, che è stata più veloce della prima e ha visto il successo della Polonia con il primato europeo di 3’10”44 davanti all’Olanda (3’10”68), alla Giamaica (3’11”76) e alla Gran Bretagna (3’11”96).

Gli Stati Uniti sono stati inizialmente squalificati dopo aver tagliato il traguardo al primo posto in 3’11”39 ma successivamente sono stati riammessi. Alle spalle degli statunitensi si sono qualificate il Belgio (3’12’75), l’Irlanda (3’12”88) e la Germania (3’12”94).

Aceti-Borga-Mangione-Scotti (foto Colombo/FIDAL)
Aceti-Borga-Mangione-Scotti (foto Colombo/FIDAL)

Qualificazioni getto del peso del peso femminile

La campionessa del mondo Gong Lijao ha realizzato la migliore misura di qualificazione con 19.46m precedendo l’altra cinese Song Jiayuan (19.23m) e la statunitense Raven Saunders (19.22m).

La due volte campionessa olimpica e quattro volte iridata Valerie Adams è diventata la prima pesista della storia a raggiungere cinque finali olimpiche con la misura di 18.53m.

Qualificazione del lancio del disco maschile

Allo svedese Daniel Stahl è stato sufficiente un lancio da 66.12m per prenotare il posto in finale. Gli altri migliori lanci sono stati realizzati dal campione del mondo di Londra 2017 Andrius Gudzius con 65.94m e dal campione europeo under 23 Kristjan Ceh con 65.45m.

L’azzurro Giovanni Faloci è stato eliminato.

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