Continua il momento d’oro dei 400 ostacoli

L'approfondimento e le interviste della sesta giornata dell'Atletica olimpica

Prosegue lo straordinario momento dei 400 ostacoli sulla velocissima pista della Mondo di Tokyo. Ventiquattro ore dopo il sensazionale record del mondo di Karsten Warholm con 45”94, è caduto anche il primato nell’analoga gara femminile dopo uno straordinario testa a testa tra Sydney McLaughlin e Dalilah Muhammad.

McLaughlin ha superato nei metri finali la campionessa olimpica in carica Muhammad, che era in testa fino all’ultimo ostacolo. La ventunenne McLaughlin ha fermato il cronometro in un sensazionale 51”46 demolendo il suo record mondiale stabilito nella finale dei Trials statunitensi con 51”90.

Sydney McLaughlin: “Che grande gara. Sono contenta di poter celebrare questa grande gara e di rappresentare il mio paese. Ho visto che Dalilah era davanti a me ad un ostacolo dalla fine. Ho pensato soltanto di correre la mia gara.

I 400 ostacoli non iniziano davvero fino al settimo ostacolo. Volevo semplicemente dare tutto quello che avevo. Non riesco a comprendere a pieno quello che ho fatto. Sono sicura che lo realizzerò oggi quando incomincerò a festeggiare questa vittoria”.

Muhammad è scesa a sua volta sotto il precedente record con 51”58. L’olandese Femke Bol ha stabilito il record europeo con 52”03 diventando la terza ostacolista di sempre.

Dalilah Muhammad: “Ho avuto un anno straordinario ed è eccezionale aver demolito il record personale con 51”58. Come nella gara femminile i tempi delle prime tre avrebbero permesso di salire sul podio in tutte le edizioni delle Olimpiadi.

Sono orgogliosa di aver fatto la storia della nostra specialità e sono ancora più orgogliosa della mia compagna di squadra Sydney McLaughlin. Sono felice della doppietta statunitense e del secondo posto”.

McLaughlin si allena ora con Bob Kersee, che segue anche Allyson Felix, uno degli idoli di infanzia di Sydney. Felix gareggiò nella sua prima Olimpiade ad Atene 2004 quando McLaughlin aveva appena 4 anni. Sotto la guida di Kersee Sydney ha compiuto enormi progressi anche sui 100 ostacoli portando il suo record personale a 12”65.

Cinque anni fa McLaughlin si qualificò per la sua prima Olimpiade a 16 anni e si qualificò per la semifinale.

Sydney McLaughlin viene da una famiglia di sportivi. Il padre Willie raggiunse la semifinale ai Trials olimpici statunitensi nel 1984. La madre Mary è stata una buona velocista a livello di high school.

Il fratello Taylor McLaughlin vinse la medaglia d’argento sui 400 ostacoli nel 2016 ai Mondiali Under 20 a Bydgoszcz. Sydney si è diplomata alla Union Catholic Regional High School a Scoth Plains. Sydney, nata il 7 Agosto 1999, ha iniziato a praticare atletica a sei anni seguendo l’esempio del fratello.

Vinse il titolo mondiale under 18 a Cali nel 2015 stabilendo il primato mondiale di categoria con 55”94. L’anno successivo si classificò terza ai Trials olimpici statunitensi diventando la più giovane atleta statunitense a gareggiare alle Olimpiadi dal 1972.

Nel 2018 vinse i 400 ostacoli nella finale NCAA outdoor e migliorò due volte il record mondiale juniores con 53”60 e 52”75.

Ai Mondiali di Doha di due anni fa Muhammad vinse la medaglia d’oro con il primato del mondo di 52”16 battendo McLaughlin per sette centesimi di secondo. Nel 2019 ha vinto anche la finale della Diamond League a Zurigo.

Finale 200 metri maschili

Il canadese André De Grasse ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica sui 200 metri in un eccellente 19”62 (ottavo miglior tempo di sempre) arricchendo la sua collezione di podi in questa manifestazione che comprende anche l’argento su questa distanza a Rio de Janeiro 2016 dietro a Usain Bolt e i bronzi sui 100m del 2016 dietro al giamaicano e del 2021 dietro al nostro Marcell Jacobs oltre al bronzo con la staffetta 4×100 di cinque anni fa.

La finale dei 200m di Tokyo è stata di un livello eccellente con cinque atleti al di sotto dei 20 secondi.

Lo statunitense Kenny Bednarek ha vinto la medaglia d’argento con 19”68 battendo il campione del mondo Noah Lyles, bronzo con 19”74.

Il fenomenale Erriyon Knighton (primatista mondiale under 20 con 19”84) si è piazzato quarto a 17 anni con 19”93 davanti al liberiano Joseph Fahnbulleh, che ha migliorato il record nazionale con 19”98 coronando una grande stagione che lo ha visto trionfare ai Campionati NCAA.

André De Grasse: “Ce l’ho fatta. Ho aspettato questo momento da tanto tempo. Mi sono allenato duramente per questa gara. Dopo i 100 metri ero un po’ deluso. Avrei potuto fare meglio. Il mio allenatore mi ha detto che dovevo correre forte in curva, rimanere in contatto con Kenny Bednarek e cercare di essere rilassato sul rettilineo”.

De Grasse è nato a Scarborough in Ontario. La madre Beverley De Grasse era una buona sprinter a livello di high school sull’isola di Trinidad and Tobago prima di trasferirsi in Canada a 26 anni. Il padre Alexander Waithe è originario delle Barbados.

De Grasse iniziò con il basket a livello di high school. Nella sua prima gara di atletica si presentò con le scarpe e i pantaloni da basket e corse i 100 metri senza preparazione in 10”91 classificandosi secondo con una partenza senza blocchi.

De Grasse ha avuto una figlia dalla relazione con l’ostacolista Nia Ali, campionessa mondiale dei 100 ostacoli a Doha nel 2019.

Finale 800 metri maschili

Il keniano Emmanuel Korir ha vinto una finale tattica sugli 800 metri in 1’45”07 succedendo al connazionale David Rudisha, che vinse a Londra 2012 (con il primato del mondo di 1’40”91) e a Rio de Janeiro 2016.

Korir ha battuto in volata il connazionale Ferguson Rotich Cheruiyot (1’45”23) e il polacco Patryk Dobek (campione europeo indoor degli 800m ed oro europeo under 23 sui 400 ostacoli nel 2015), terzo in 1’45”39. L’australiano di origini africane Peter Bol si è piazzato quarto in 1’45”92 dopo aver vinto la semifinale in 1’44”11.

Korir eguaglia il suo allenatore Paul Ereng, che vinse il titolo olimpico a Seul nel 1988. Ha studiato presso l’Università del Texas di El Paso e ha conquistato i titoli NCAA outdoor e indoor sugli 800 metri nel 2017. Ha primati personali di 44”21 sui 400 metri e 1’42”05 sugli 800 metri.

Il Kenya ha realizzato la prima doppietta olimpica sugli 800 metri dall’edizione del 1992 quando William Tanui vinse l’oro davanti a Nixon Kiprotich (nella gara in cui Andrea Benvenuti si piazzò al quinto posto).

Emmanuel Korir: “Non so cosa dire. Ringrazio semplicemente Dio. E’ un grande risultato per me dopo aver mancato due finali consecutive ai Mondiali nel 2017 e nel 2019. Oggi è il mio giorno. Ho corso senza un piano preciso. Ho semplicemente pensato di vedere cosa succedeva. Non c’era nessuno che voleva tirare il ritmo. Mi sono detto che dovevo controllare la gara. L’australiano Bol ha svolto un buon lavoro per me”.

Lancio del martello maschile

Il polacco Wojciech Nowicki ha conquistato il primo oro olimpico della sua carriera dopo il successo agli Europei di Berlino migliorando il record personale con 82.52m.

Il norvegese Elvind Henriksen ha vinto a sorpresa la medaglia d’argento battendo il record nazionale con 81.58m superando per cinque centimetri il quattro volte campione del mondo Pawel Fajdek, che ha realizzato la sua migliore prestazione in una grande manifestazione di campionato con 81.53m.

In una gara di altissimo livello con quattro atleti oltre gli 80 metri il ventenne ucraino Mykhayo Kokhan si è piazzato al quarto posto con 80.39m precedendo il francese Quentin Bigot (79.39m) e il campione del Commonwealth Nick Miler della Gran Bretagna (78.15m).

Wojciech Nowicki: “Non mi aspettavo questo risultato ma sapevo di essermi preparato bene. E’ un sogno vedere due polacchi sul podio”.

3000 siepi femminili

La giovane ugandese Peruth Chemutai ha vinto a sorpresa la finale dei 3000 siepi femminili migliorando il record nazionale con 9’01”45. La statunitense Courtney Frerichs è salita ancora sul podio vincendo l’argento in 9’04”79 dopo il secondo posto ai Mondiali di Londra 2017 dietro alla connazionale Emma Coburn.

Il bronzo è andato alla keniana Hyvin Kyeng con 9’05”39. Chemutai fu quinta ai Mondiali di Doha 2019 e vinse l’argento ai Mondiali Under 20 nel 2018 a Tampere.

Peruth Chemutai: “Sono davvero felice. E’ stata una sorpresa. Ero molto giovane a Rio e non raggiunsi la finale”.

La primatista etiope Mekides Abebe si è piazzata al quarto posto in 9’06”16 davanti alla due volte medagliata mondiale Gesa Felicitas Krause (9’14”00), alla slovena Marusa Mismas Zrimsek (9’14”84).

La campionessa e primatista mondiale Beatrice Chepkoech ha chiuso al settimo posto in 9’16”33 precedendo la teenager Zerfe Wondemagen (9’16”41), Elizabeth Bird (primato britannico con 9’19”58) e la portacolori del Barhein Winfred Yavi Mutile (9’19”74)

Decathlon

Il canadese Damian Warner guida dopo la prima giornata del decathlon con 4472 punti davanti al campione mondiale under 20 Ashleigh Moloney (4722 punti), Pierce LePage (4529 punti). Il primatista mondiale Kevin Mayer ha concluso la prima giornata con 4350 punti.

Warner ha eguagliato il record personale sui 100 metri con 10”12 e ha saltato l’eccellente misura di 8.24m nel salto in lungo arrivando a quattro centimetri dalla sua migliore prestazione mondiale di specialità stabilita quest’anno a Goetzis.

Nelle altre tre prove il canadese ha realizzato anche 14.80m nel getto del peso, 2.02m nel salto in alto e ha realizzato la terza migliore prestazione sui 400m con 47”48 dietro a Moloney (46”29) e a LePage (46”92).

Eptathlon femminile

L’olandese Anouk Vetter è in testa dopo la prima giornata dell’eptathlon femminile con 3968 punti davanti alle belghe Noor Vidts (3941 punti) e Nafissatou Thiam (3921 punti) in una sorta di derby dei Paesi Bassi.

Thiam ha preso la testa della gara con 2176 punti dopo aver realizzato 1.92m nel salto in alto e ha consolidato la leadership con 14.82m nel getto del peso. Anouk Vetter si è portata al secondo posto grazie al 15.29m nel getto del peso prima di concludere la gara in testa dopo le prime quattro prove con il 23”81 sui 200 metri. Vidts ha stabilito due personali nel getto del peso con 14.29m e sui 200m con 23”70. Thiam ha corso i 200 metri in 24”90.

Semifinali 110 ostacoli

Il primatista italiano Paolo Dal Molin è stato eliminato con il quarto posto nella prima semifinale in un buon 13”40, dodicesimo miglior tempo complessivo. L’alessandrino è stato preceduto di un centesimo di secondo dal giamaicano Damion Thomas. La semifinale dell’azzurro è stata vinta dallo statunitense Devon Allen in 13”18.

Andy Pozzi è stato l’ottavo a qualificarsi con 13”32. Il campione mondiale Grant Holloway ha fatto registrare il miglior crono delle tre semifinali con 13”13 dopo il 13”02 ottenuto in batteria.

Semifinali 400 metri femminili

La portacolori della Repubblica Dominicana Marilediy Paulino ha vinto la prima semifinale stabilendo il record nazionale con 49”38 trascinando altre tre atlete al di sotto dei 50 secondi: Candice McLeod (49”51), Roxana Gomez (49”71) e Quanera Hayes (49”81).

La campionessa olimpica Shaunae Miller si è imposta nella seconda semifinale in 49”60 nonostante un infortunio precedendo la britannica Jodie Williams, che è scesa sotto i 50 secondi con 49”97 (quinto miglior tempo nazionale all-time).

La giamaicana Stephanie Ann McPherson ha migliorato il personale con 49”34 battendo Allyson Felix (49”89) nella terza semifinale. La rappresentante delle Barbados Sada Williams non si è qualificata nonostante il record nazionale di 50”11.

Semifinali 1500 metri femminili

La campionessa olimpica Faith Kipyegon ha dominato la prima semifinale con un eccellente 3’56”40 trascinando sotto i 4 minuti l’etiope Freweny Gebreeziabeher (3’57”54), la canadese Gabriela Debues Stafford (3’58”03), Jessica Hull (3’58”81 primato australiano) e la giapponese Nozomi Tanaka (3’59”19).

Gaia Sabbatini ha realizzato il miglior tempo italiano dal 1984 e il secondo crono nazionale di sempre con 4’02”25 demolendo il record personale per poco meno di due secondi. In Italia ha fatto meglio soltanto la grande Gabriella Dorio con il record nazionale di 3’58”65 nel 1984, anno del titolo olimpico a Los Angeles.

Aveva un personale di 4’04”23 realizzato al Golden Gala a Firenze. La ventiduenne teramana è stata danneggiata per la caduta di due avversarie dopo 800 metri, ma ha lottato come una grande combattente tentando di recuperare il gap. Ha chiuso all’ottavo posto, piazzamento che non è bastato per andare in finale.

Gaia Sabbatini: “Sono contenta per il tempo finale, ma per quanto riguarda la caduta, sono molto arrabbiata. Ho perso il ritmo, e le altre sono andate via, senza che io potessi giocarmela equamente. La statunitense McGee è caduta a causa della cauta di Winny Chebet. Ho rischiato di fare altrettanto, prendendo chiodate sui polpacci. Nel frattempo, erano già andate via. Ogni volta che ottengo un primato personale, finisco per arrabbiarmi.

La campionessa olimpica dei 5000 metri Sifan Hassan ha vinto la seconda semifinale in 4’00”23 battendo la campionessa europea Laura Muir (4’00”73) e l’australiana Linen Hall (4’01”73).

Qualificazioni del lancio del giavellotto maschile

Johannes Vetter, sesto dopo i primi due tentativi, ha avuto bisogno del terzo lancio da 85.64m per garantirsi il posto in finale.

L’indiano Neeraj Chopra ha realizzato il miglior tempo delle qualificazioni con 85.65, La sorpresa di giornata è arrivata dal pachistano Arshad Nadeem, che si è qualificato con 85.16m. Gli esclusi più illustri dalla finale sono stati il campione del mondo in carica di Doha 2019 Anderson Peters e l’oro olimpico di Londra 2012 Keshorn Walcott.

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