Nella prima finale dell’Atletica, ai giochi di Tokyo 2021, i 10.000 metri che non prevedono prove di qualificazione, buona prova di Yeman Crippa che conduce una gara determinata e volenterosa, provando a resistere con i migliori sino agli ultimi due giri quando poi viene inesorabilmente staccato, lasciando comunque una buona impressione sulla sua condizione, anche in vista dei 5000.
Alla fine Yeman è undicesimo con il buon crono di 27’54″05 in una gara abbastanza tattica vinta, un po’ a sorpresa, dall’etiope Selemon Barega in 27’43″02 davanti al favorito, l’ugandese Joshua Cheptegei con 27’43″63.
Il commento finale di Yeman: “Mi aspettavo tutta un’altra gara una prova da 27 minuti, o anche sotto, e invece è venuta fuori una corsa a strappi, molto tattica. Ai 5000 ho capito che l’obiettivo del record italiano era andato, e ho provato a concentrarmi sul piazzamento, ma si sono susseguiti troppi cambi di ritmo, e ora, a posteriori, dico che avrei probabilmente dovuto cercare di rimanere costante sul ritmo.
Peccato, è l’unica cosa che posso dire, sarà tutta esperienza per il futuro. Cercherò di dare tutto nei 5000, tra qualche giorno. Se penso ai ragazzi che mi sono arrivati davanti, credo che anche loro abbiano vissuto momenti come questo, forse anche peggiori. Spero che arrivi anche per me l’occasione giusta“.
Non c’è fortuna per la staffetta azzurra 4×400 mista che, pur ottenendo il record italiano di 3’13″51 non riesce ad accedere alla finale.
Edoardo Scotti, Alice Mangione, Rebecca Borga e Vladimir Aceti chiudono al quinto posto nel round iniziale, quando invece per entrare era necessario rimanere tra i primi tre e nemmeno i tempi di ripescaggio premiano il quartetto azzurro, che risulta il primo degli esclusi, nono tempo complessivo.
“La gara è stata interessante – dice Edoardo Scotti – è venuto il record italiano, anche se, certo, non fa piacere rimanere fuori dalla finale come primi degli esclusi“.
“Peccato per la finale mancata – le parole di Alice Mangione – il passaggio del turno era alla nostra portata, anche se non scontato, ma tutti hanno corso fortissimo“.
“Siamo un gruppo molto unito – il comento di Rebecca Borga – credo che useremo questa esperienza per le prossime gare“.
“Io invece credo che un nono posto ai Giochi, con record italiano, non si debba buttare via – il commento dell’ultimo frazionista, Vladimir Aceti – sono abbastanza soddisfatto“.
Eliminata, nella serata giapponese, anche Dariya Derkach nel salto triplo con un miglior salto a 13,90 che non basta per l’accesso alla finale.
Non abbiamo il commento ufficiale di Dariya che, però, ai microfoni della Rai si è detta molto delusa per l’occasione mancata.
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