Grazie lo stesso Eyob

Il pluriprimatista italiano della strada non è riuscito ad esprimersi al meglio del suo talento

Nella trionfale, storica, leggendaria spedizione azzurra dell’Atletica alle 32esime Olimpiadi dell’era moderna, appena concluse in Giappone, pochissime sono state le prestazioni dei nostri atleti non all’altezza delle aspettative con risultati che, quasi sempre, sono andati ben al di là di ogni più ottimistica previsione.

L’unica vera grande sorpresa negativa, a nostro avviso, è stata quella del primatista italiano di tutte le più importanti distanze su strada, dai 10 km alla maratona, Eyob Faniel, che sinceramente ritenevamo nella condizione di poter puntare a qualcosa di importante, se non proprio il podio quantomeno una posizione nei primi 5 o 6, lottando sino alla fine.

Purtroppo così non è stato e, sin dai primi chilometri, la corsa di Eyob non è apparsa brillante, sempre nelle retrovie del gruppone di testa formatosi con 25/30 unità circa e, al primo importante strappo imposto da quelli che tiravano le fila, per Faniel è stata subito notte fonda non riuscendo a reagire, ma pur chiudendo la gara con un onorevole 20esimo posto.

Ci sarebbe piaciuto conoscere le spiegazioni dell’Atleta nel dopo competizione ma, né il sito federale, né altri organi di stampa le hanno riportate anche perché in quella giornata, l’8 agosto, tutta l’attenzione è stata poi focalizzata sulla cerimonia conclusiva dei Giochi.

Peccato, anche perché le ultime notizie su di lui erano di un giornale locale del Veneto, dove Eyob risiede, che aveva pubblicato un’intervista di un paio di settimane fa in cui si dichiarava in una forma straordinaria, come mai nella vita, e che pensava di poter puntare a una grandissima gara, senza porsi alcun tipo di limite nelle aspettative finali.

Ovviamente ogni giorno è diverso da un altro ed evidentemente qualcosa, domenica scorsa, non ha funzionato nella splendida macchina biologica di Eyob che, siamo certi, saprà trarre da questa esperienza non positiva ancora più grinta e determinazione per rifarsi prontamente, a partire subito dai Mondiali dell’anno prossimo in Oregon.

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