Ottavo posto di Randazzo nella finale del lungo

Attesa per le finali della sera con 4 azzurri impegnati

Se anche ieri è stata una delle più grandi giornate della storia dell’Atletica Italiana, forse la più grande, bisogna già guardare avanti a quanto già accaduto e che accadrà nel quarto atto del programma olimpico di questo sport che, per quanto riguarda i colori azzurri, sta riservando risultati incredibili, al di là di ogni più rosea aspettativa.

I tre appuntamenti principali della giornata saranno certamente le tre finali della serata giapponese, il primo pomeriggio italiano, che vedranno impegnati ben quattro italiani: alle 13 (ora di Roma) Daisy Osakue nel disco, poi alle 14,15 (stesso fuso) i due specialisti dei 3000 siepi Ahmed Abdelwahed e Ala Zoghlami e, per finire, alle nostre 14,40 sarà la volta della 21enne Nadia Battocletti, impegnata nell’atto conclusivo dei 5000 metri.

Nella mattinata trascorsa di gare, intanto, già disputata la finale del salto in lungo, dove l’azzurro Filippo Randazzo si è molto ben comportato chiudendo all’ottavo posto, pur con un pizzico di rammarico per non essere riuscito a ripetere la misura di qualificazione di 8,10.

Per lui 7,99 con due salti validi e quattro nulli nella battaglia vinta dal greco Miltiadis Tentoglou con 8,41 (la stessa misura del cubano Juan Miguel Echevarrìa, battuto per il secondo miglior salto di 8,15 contro 8,19).

Il bronzo va all’altro cubano Maykel Massò con 8,21, e dietro di lui in quattro si collocano nello spazio di 10 centimetri, tra 8,08 e 8,18, e questo è un po’ la recriminazione di Randazzo che, in ogni caso, deve sentirsi orgoglioso per quanto fatto alla sua prima esperienza olimpica.

Le dichiarazioni di Filippo dopo la gara: “La mia qualificazione lasciava presagire un risultato diverso ovvero il salto che sento di aver dentro ma che ancora fa il timido e non riesce a venire fuori.

Ci credevo, so di valere più di 8,20, e quando sei in una finale olimpica vorresti giocartela fino in fondo. Invece non ci sono riuscito, quindi non posso che essere deluso. Quest’anno mi sono stabilizzato su certe misure, ma per fare il definitivo salto di qualità c’è bisogno di qualcosa in più“.

Nelle gare di qualificazione ottimo passaggio alle semifinali delle due specialiste dei 200 metri, Dalia Kaddari e Gloria Hooper che dovranno tornare in pista subito, all’ora di pranzo italiana le 12,25, per tentare l’impresa di accedere alla finale ma, in questi magici giorni, tutto sembra ormai possibile.

Incredibile la qualificazione di Dalia, peraltro questa mattina meno brillante del solito, che rischia di essere eliminata ma nel finale della sua gara riesce a recuperare una posizione addirittura alla giamaicana bronzo dei 100 metri, Shericka Jackson, che si rialza negli ultimi metri, con la Kaddari che la beffa gettandosi sul traguardo e chiudendo con il suo stesso crono di 23″26 che, per pochi millesimi, le da il terzo posto nella gara e la qualificazione diretta, mentre la Jackson viene eliminata.

Le parole di Dalia: “Così così, di mattina non rendo al meglio volevo questa semifinale e adesso si pensa soltanto a stasera. L’emozione dell’esordio olimpico si è fatta sentire. È proprio un altro mondo”.

Dalia Kaddari (foto Colombo/FIDAL)
Dalia Kaddari (foto Colombo/FIDAL)

Meglio della Kaddari, a livello cronometrico, la Hooper che fa anche il suo personale stagionale con 23″16 e, pur arrivando quarta nella sua prova, viene ripescata.

Le parole di Gloria: “Un buon tempo anche in vista della staffetta, vuol dire che la condizione c’è. Ho cercato di correre a mente libera. Negli ultimi cinquanta metri ho spinto forte e sono riuscita a recuperare anche una posizione”.

Gloria Hooper (foto Colombo/FIDAL)
Gloria Hooper (foto Colombo/FIDAL)

Ormai non è più una sorpresa, anche perché una dei suoi punti forza è la determinazione ma Gaia Sabbatini non patisce minimamente nemmeno l’emozione del debutto olimpico e si comporta molto bene nella sua batteria dei 1500 metri superando il turno, per le semifinali, in grande scioltezza e anche un ottimo tempo: 4’05″41 a poco più di un secondo dal suo personale.

Gaia Sabbatini (foto Colombo/FIDAL)
Gaia Sabbatini (foto Colombo/FIDAL)

Eliminata invece una più che positiva Federica Del Buono, undicesima nella prima batteria in 4’07″70 (primato stagionale e tempo che non correva addirittura dal 2014), ma per l’azzurra essere alle Olimpiadi era già un successo straordinario e siamo certi che, presto, a partire dall’anno prossimo ai mondiali la vedremo in posizioni ancor più prestigiose.

Dopodomani, mercoledì 4 agosto alle ore 12 italiane, le semifinali dove la Sabbatini vista oggi, ulteriormente in crescita fisica oltre che tattica, potrà certamente dire la sua e, quantomeno, ci si aspetta a questo punto un grande crono visto quello di oggi fatto in controllo.

Le parole di gaia: “Missione compiuta ma non pensavo di aver corso così veloce. Sono riuscita a non farmi trascinare nella caduta, ho rischiato che tutto finisse subito. In semifinale si correrà molto più forte, sicuramente sotto i quattro minuti.

Devo rimanere concentrata, felice sì, ma ora devo pensare al prossimo turno. Le gare di ieri mi hanno dato la carica, Gimbo, Jacobs, ma anche Sibilio“.

Le dichiarazioni di Federica Del Buono: “Speravo in una batteria veloce e invece mi sono ritrovata in una gara lenta. Purtroppo è andata così, per ora sono soprattutto contenta di essere sana, mi sono operata meno di un anno fa, non pensavo nemmeno che sarei riuscita a qualificarmi per i Giochi. Spero sia il punto di partenza per la mia rivincita“.

Federica Del Buono (foto Colombo/FIDAL)
Federica Del Buono (foto Colombo/FIDAL)

Tra le 13 e le 15 italiane, dunque, tre grandi finali con 4 azzurri in grande condizione, Osakue che ha anche eguagliato il record italiano nel disco, Abadelwaed e Ala Zoghlami per cercare qualcosa di prezioso nei 3000 siepi e Nadia Battocletti che, certo, non può sempre fare miracoli ma che potrebbe tentare l’attacco al record italiano, nei 5000 metri, che Roberta Brunet con 14’44″50 realizzò ben 25 anni fa.

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